Giampaolo:"Voglio un calcio affascinante e vincente. Non vedo l'ora"

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Giampaolo:"Voglio un calcio affascinante e vincente. Non vedo l'ora"

Marco Giampaolo a MTV. Ecco le dichiarazioni riportate direttamente dal club rossonero:"Ho lavorato sodo, mi sono impegnato tanto per ottenere questa chance. Il Milan è il Club più titolato in
Europa e uno dei più importanti. Per me è una grandissima opportunità, sono felice e motivato. Il percorso è stato lungo, sarà ancora lungo perché non c’è mai fine, non si finisce mai di costruire idee, progetti e cose; però, per il momento, sono contento di iniziare in questo grande Club e sono molto motivato. Devo dire che sono già riposato, non vedo l’ora di ricominciare! Boban e Maldini? Sono stato colpito dalla loro serietà, dalla loro competenza e passione. Maldini e Boban trasmettono il significato di Milan, di cosa significa giocare nel Milan, allenarlo o far parte di questo Club. Sono persone di livello e di spessore. Poi, una delle cose che gli ho detto è che ci conosceremo lavorando insieme perché adesso, magari, possiamo raccontarci di tutto ma le esperienze maturate giorno dopo giorno sul campo di
lavoro poi affinano le interazioni tra gli uomini; la loro storia, però, racconta molto, così come la loro passione che è stata contagiosa. Il Milan? All’inizio ci perdevo spesso contro il Milan, ultimamente abbiamo ottenuto qualche vittoria, probabilmente perché allenavo squadre più competitive. Giocare a San Siro è sempre un’emozione particolare; da avversario per me ha significato questo e non a caso è la Scala del calcio, lo considero lo stadio più affascinante d’Italia se rimaniamo nell’ambito nazionale. Giocare a San Siro è sempre una grande emozione. Che campionato sarà? Negli ultimi anni è stato sempre più competitivo. Quest’anno col ritorno di Sarri e di Conte e comunque con tanti bravi allenatori in serie A, credo che sarà un campionato ancor più competitivo rispetto allo scorso. C’è stata un’inversione di tendenza, un cambio di mentalità da parte di tante squadre. Anche le piccole hanno l’ambizione di andarsela a giocare a San Siro tanto per stare in tema e quindi le differenze,
alcune volte, sono sottili; gli equilibri sono spostati da piccole cose, alcuni particolari che possono fare la differenza. Lo ritengo un campionato impegnativo. Come sarà il Milan di Giampaolo? La storia del Milan racconta di un club e di una squadra che ha sempre ricercato la bellezza, l’estetica oltre che il risultato. O meglio, raggiungere il risultato attraverso la bellezza del gioco perché il Milan ha cultura di gioco. Il Club rossonero ha vinto titoli proponendo calcio, adesso non ho la presunzione di paragonarmi a quel Milan ma quello deve essere l’obiettivo. La mission, la visione deve essere quella di giocare un calcio appetibile e affascinante e poi, attraverso quel calcio, arrivare a vincere le partite. In quanto a cultura, penso di essere in un Club dove c’è conoscenza di cosa significhi giocare a calcio, perché è stato abituato in questo modo. Milanello? Sono ansioso anche di entrare dentro Milanello, ho sempre sentito parlare benissimo delle strutture, dell’organizzazione, della possibilità di lavorare bene e quindi probabilmente anticiperò di qualche giorno la data del raduno per prendere conoscenza con l’ambiente rossonero il prima possibile”.
 

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Marco Giampaolo a MTV. Ecco le dichiarazioni riportate direttamente dal club rossonero:"Ho lavorato sodo, mi sono impegnato tanto per ottenere questa chance. Il Milan è il Club più titolato in
Europa e uno dei più importanti. Per me è una grandissima opportunità, sono felice e motivato. Il percorso è stato lungo, sarà ancora lungo perché non c’è mai fine, non si finisce mai di costruire idee, progetti e cose; però, per il momento, sono contento di iniziare in questo grande Club e sono molto motivato. Devo dire che sono già riposato, non vedo l’ora di ricominciare! Boban e Maldini? Sono stato colpito dalla loro serietà, dalla loro competenza e passione. Maldini e Boban trasmettono il significato di Milan, di cosa significa giocare nel Milan, allenarlo o far parte di questo Club. Sono persone di livello e di spessore. Poi, una delle cose che gli ho detto è che ci conosceremo lavorando insieme perché adesso, magari, possiamo raccontarci di tutto ma le esperienze maturate giorno dopo giorno sul campo di
lavoro poi affinano le interazioni tra gli uomini; la loro storia, però, racconta molto, così come la loro passione che è stata contagiosa. Il Milan? All’inizio ci perdevo spesso contro il Milan, ultimamente abbiamo ottenuto qualche vittoria, probabilmente perché allenavo squadre più competitive. Giocare a San Siro è sempre un’emozione particolare; da avversario per me ha significato questo e non a caso è la Scala del calcio, lo considero lo stadio più affascinante d’Italia se rimaniamo nell’ambito nazionale. Giocare a San Siro è sempre una grande emozione. Che campionato sarà? Negli ultimi anni è stato sempre più competitivo. Quest’anno col ritorno di Sarri e di Conte e comunque con tanti bravi allenatori in serie A, credo che sarà un campionato ancor più competitivo rispetto allo scorso. C’è stata un’inversione di tendenza, un cambio di mentalità da parte di tante squadre. Anche le piccole hanno l’ambizione di andarsela a giocare a San Siro tanto per stare in tema e quindi le differenze,
alcune volte, sono sottili; gli equilibri sono spostati da piccole cose, alcuni particolari che possono fare la differenza. Lo ritengo un campionato impegnativo. Come sarà il Milan di Giampaolo? La storia del Milan racconta di un club e di una squadra che ha sempre ricercato la bellezza, l’estetica oltre che il risultato. O meglio, raggiungere il risultato attraverso la bellezza del gioco perché il Milan ha cultura di gioco. Il Club rossonero ha vinto titoli proponendo calcio, adesso non ho la presunzione di paragonarmi a quel Milan ma quello deve essere l’obiettivo. La mission, la visione deve essere quella di giocare un calcio appetibile e affascinante e poi, attraverso quel calcio, arrivare a vincere le partite. In quanto a cultura, penso di essere in un Club dove c’è conoscenza di cosa significhi giocare a calcio, perché è stato abituato in questo modo. Milanello? Sono ansioso anche di entrare dentro Milanello, ho sempre sentito parlare benissimo delle strutture, dell’organizzazione, della possibilità di lavorare bene e quindi probabilmente anticiperò di qualche giorno la data del raduno per prendere conoscenza con l’ambiente rossonero il prima possibile”.

Che dire: speriamo bene. Solo questo.
 

Ragnet_7

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Non so se vi siete resi conto che per la prima volta dopo tanti anni abbiamo un allenatore di calcio vero. Non una macchietta che si trova li per meriti ottenuti da calciatore, ma un allenatore che si è fatto e finito sul campo come allenatore. Un allenatore che ha sempre dato il massimo per migliorarsi tatticamente, fino a diventare uno dei teorici più preparati del panorama italiano.

Non ha avuto le stesse opportunità di suoi colleghi, e adesso finalmente dopo tanto lavoro si è meritato la chiamata del Milan.

In bocca al lupo Mister, spero che metterai in campo tutte le belle idee che ti girano per la testa.
 
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Marco Giampaolo a MTV. Ecco le dichiarazioni riportate direttamente dal club rossonero:"Ho lavorato sodo, mi sono impegnato tanto per ottenere questa chance. Il Milan è il Club più titolato in
Europa e uno dei più importanti. Per me è una grandissima opportunità, sono felice e motivato. Il percorso è stato lungo, sarà ancora lungo perché non c’è mai fine, non si finisce mai di costruire idee, progetti e cose; però, per il momento, sono contento di iniziare in questo grande Club e sono molto motivato. Devo dire che sono già riposato, non vedo l’ora di ricominciare! Boban e Maldini? Sono stato colpito dalla loro serietà, dalla loro competenza e passione. Maldini e Boban trasmettono il significato di Milan, di cosa significa giocare nel Milan, allenarlo o far parte di questo Club. Sono persone di livello e di spessore. Poi, una delle cose che gli ho detto è che ci conosceremo lavorando insieme perché adesso, magari, possiamo raccontarci di tutto ma le esperienze maturate giorno dopo giorno sul campo di
lavoro poi affinano le interazioni tra gli uomini; la loro storia, però, racconta molto, così come la loro passione che è stata contagiosa. Il Milan? All’inizio ci perdevo spesso contro il Milan, ultimamente abbiamo ottenuto qualche vittoria, probabilmente perché allenavo squadre più competitive. Giocare a San Siro è sempre un’emozione particolare; da avversario per me ha significato questo e non a caso è la Scala del calcio, lo considero lo stadio più affascinante d’Italia se rimaniamo nell’ambito nazionale. Giocare a San Siro è sempre una grande emozione. Che campionato sarà? Negli ultimi anni è stato sempre più competitivo. Quest’anno col ritorno di Sarri e di Conte e comunque con tanti bravi allenatori in serie A, credo che sarà un campionato ancor più competitivo rispetto allo scorso. C’è stata un’inversione di tendenza, un cambio di mentalità da parte di tante squadre. Anche le piccole hanno l’ambizione di andarsela a giocare a San Siro tanto per stare in tema e quindi le differenze,
alcune volte, sono sottili; gli equilibri sono spostati da piccole cose, alcuni particolari che possono fare la differenza. Lo ritengo un campionato impegnativo. Come sarà il Milan di Giampaolo? La storia del Milan racconta di un club e di una squadra che ha sempre ricercato la bellezza, l’estetica oltre che il risultato. O meglio, raggiungere il risultato attraverso la bellezza del gioco perché il Milan ha cultura di gioco. Il Club rossonero ha vinto titoli proponendo calcio, adesso non ho la presunzione di paragonarmi a quel Milan ma quello deve essere l’obiettivo. La mission, la visione deve essere quella di giocare un calcio appetibile e affascinante e poi, attraverso quel calcio, arrivare a vincere le partite. In quanto a cultura, penso di essere in un Club dove c’è conoscenza di cosa significhi giocare a calcio, perché è stato abituato in questo modo. Milanello? Sono ansioso anche di entrare dentro Milanello, ho sempre sentito parlare benissimo delle strutture, dell’organizzazione, della possibilità di lavorare bene e quindi probabilmente anticiperò di qualche giorno la data del raduno per prendere conoscenza con l’ambiente rossonero il prima possibile”.

Buona Fortuna
e cerca di farti dare i giocatori giusti x il tuo modulo
e la tua idea di calcio.. sei pure fortunato
che siamo costretti a rifare il centrocampo
alias l'anima della squadra
 

Pit96

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Dai Mister!
Finalmente qualche bella parola sul gioco!
Sono molto curioso per l'anno prossimo
 

Aron

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Marco Giampaolo a MTV. Ecco le dichiarazioni riportate direttamente dal club rossonero:"Ho lavorato sodo, mi sono impegnato tanto per ottenere questa chance. Il Milan è il Club più titolato in
Europa e uno dei più importanti. Per me è una grandissima opportunità, sono felice e motivato. Il percorso è stato lungo, sarà ancora lungo perché non c’è mai fine, non si finisce mai di costruire idee, progetti e cose; però, per il momento, sono contento di iniziare in questo grande Club e sono molto motivato. Devo dire che sono già riposato, non vedo l’ora di ricominciare! Boban e Maldini? Sono stato colpito dalla loro serietà, dalla loro competenza e passione. Maldini e Boban trasmettono il significato di Milan, di cosa significa giocare nel Milan, allenarlo o far parte di questo Club. Sono persone di livello e di spessore. Poi, una delle cose che gli ho detto è che ci conosceremo lavorando insieme perché adesso, magari, possiamo raccontarci di tutto ma le esperienze maturate giorno dopo giorno sul campo di
lavoro poi affinano le interazioni tra gli uomini; la loro storia, però, racconta molto, così come la loro passione che è stata contagiosa. Il Milan? All’inizio ci perdevo spesso contro il Milan, ultimamente abbiamo ottenuto qualche vittoria, probabilmente perché allenavo squadre più competitive. Giocare a San Siro è sempre un’emozione particolare; da avversario per me ha significato questo e non a caso è la Scala del calcio, lo considero lo stadio più affascinante d’Italia se rimaniamo nell’ambito nazionale. Giocare a San Siro è sempre una grande emozione. Che campionato sarà? Negli ultimi anni è stato sempre più competitivo. Quest’anno col ritorno di Sarri e di Conte e comunque con tanti bravi allenatori in serie A, credo che sarà un campionato ancor più competitivo rispetto allo scorso. C’è stata un’inversione di tendenza, un cambio di mentalità da parte di tante squadre. Anche le piccole hanno l’ambizione di andarsela a giocare a San Siro tanto per stare in tema e quindi le differenze,
alcune volte, sono sottili; gli equilibri sono spostati da piccole cose, alcuni particolari che possono fare la differenza. Lo ritengo un campionato impegnativo. Come sarà il Milan di Giampaolo? La storia del Milan racconta di un club e di una squadra che ha sempre ricercato la bellezza, l’estetica oltre che il risultato. O meglio, raggiungere il risultato attraverso la bellezza del gioco perché il Milan ha cultura di gioco. Il Club rossonero ha vinto titoli proponendo calcio, adesso non ho la presunzione di paragonarmi a quel Milan ma quello deve essere l’obiettivo. La mission, la visione deve essere quella di giocare un calcio appetibile e affascinante e poi, attraverso quel calcio, arrivare a vincere le partite. In quanto a cultura, penso di essere in un Club dove c’è conoscenza di cosa significhi giocare a calcio, perché è stato abituato in questo modo. Milanello? Sono ansioso anche di entrare dentro Milanello, ho sempre sentito parlare benissimo delle strutture, dell’organizzazione, della possibilità di lavorare bene e quindi probabilmente anticiperò di qualche giorno la data del raduno per prendere conoscenza con l’ambiente rossonero il prima possibile”.

Per fare il bel calcio ci vogliono i giocatori forti...
 

7vinte

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Marco Giampaolo a MTV. Ecco le dichiarazioni riportate direttamente dal club rossonero:"Ho lavorato sodo, mi sono impegnato tanto per ottenere questa chance. Il Milan è il Club più titolato in
Europa e uno dei più importanti. Per me è una grandissima opportunità, sono felice e motivato. Il percorso è stato lungo, sarà ancora lungo perché non c’è mai fine, non si finisce mai di costruire idee, progetti e cose; però, per il momento, sono contento di iniziare in questo grande Club e sono molto motivato. Devo dire che sono già riposato, non vedo l’ora di ricominciare! Boban e Maldini? Sono stato colpito dalla loro serietà, dalla loro competenza e passione. Maldini e Boban trasmettono il significato di Milan, di cosa significa giocare nel Milan, allenarlo o far parte di questo Club. Sono persone di livello e di spessore. Poi, una delle cose che gli ho detto è che ci conosceremo lavorando insieme perché adesso, magari, possiamo raccontarci di tutto ma le esperienze maturate giorno dopo giorno sul campo di
lavoro poi affinano le interazioni tra gli uomini; la loro storia, però, racconta molto, così come la loro passione che è stata contagiosa. Il Milan? All’inizio ci perdevo spesso contro il Milan, ultimamente abbiamo ottenuto qualche vittoria, probabilmente perché allenavo squadre più competitive. Giocare a San Siro è sempre un’emozione particolare; da avversario per me ha significato questo e non a caso è la Scala del calcio, lo considero lo stadio più affascinante d’Italia se rimaniamo nell’ambito nazionale. Giocare a San Siro è sempre una grande emozione. Che campionato sarà? Negli ultimi anni è stato sempre più competitivo. Quest’anno col ritorno di Sarri e di Conte e comunque con tanti bravi allenatori in serie A, credo che sarà un campionato ancor più competitivo rispetto allo scorso. C’è stata un’inversione di tendenza, un cambio di mentalità da parte di tante squadre. Anche le piccole hanno l’ambizione di andarsela a giocare a San Siro tanto per stare in tema e quindi le differenze,
alcune volte, sono sottili; gli equilibri sono spostati da piccole cose, alcuni particolari che possono fare la differenza. Lo ritengo un campionato impegnativo. Come sarà il Milan di Giampaolo? La storia del Milan racconta di un club e di una squadra che ha sempre ricercato la bellezza, l’estetica oltre che il risultato. O meglio, raggiungere il risultato attraverso la bellezza del gioco perché il Milan ha cultura di gioco. Il Club rossonero ha vinto titoli proponendo calcio, adesso non ho la presunzione di paragonarmi a quel Milan ma quello deve essere l’obiettivo. La mission, la visione deve essere quella di giocare un calcio appetibile e affascinante e poi, attraverso quel calcio, arrivare a vincere le partite. In quanto a cultura, penso di essere in un Club dove c’è conoscenza di cosa significhi giocare a calcio, perché è stato abituato in questo modo. Milanello? Sono ansioso anche di entrare dentro Milanello, ho sempre sentito parlare benissimo delle strutture, dell’organizzazione, della possibilità di lavorare bene e quindi probabilmente anticiperò di qualche giorno la data del raduno per prendere conoscenza con l’ambiente rossonero il prima possibile”.

Si tocca con mano? Serve veleno?
Ah, finalmente parole da allenatore vero
 
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Non so se vi siete resi conto che per la prima volta dopo tanti anni abbiamo un allenatore di calcio vero. Non una macchietta che si trova li per meriti ottenuti da calciatore, ma un allenatore che si è fatto e finito sul campo come allenatore. Un allenatore che ha sempre dato il massimo per migliorarsi tatticamente, fino a diventare uno dei teorici più preparati del panorama italiano.

Non ha avuto le stesse opportunità di suoi colleghi, e adesso finalmente dopo tanto lavoro si è meritato la chiamata del Milan.

In bocca al lupo Mister, spero che metterai in campo tutte le belle idee che ti girano per la testa.
Io ricordo che quando voleva prenderlo Galliani c'era moltissimo scetticismo... Le recenti lodi sperticate a Giampaolo mi sembrano molto strane, visto il suo curriculum: se in 13 anni di carriera non ha mai avuto una grande opportunità, probabilmente dei motivi ci saranno.
Preciso: le mie sono solo perplessità, non sto criticando il nuovo mister. Come tutti i nostri allenatori avrà sempre tutto il mio supporto fino a quando sarà sulla nostra panchina.
 
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