Gattuso: ''Io al posto di Inzaghi? Neanche per sogno.''

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Renegade

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Intervistato da Radio 24, Rino Gattuso ha rilasciato altre dichiarazioni importanti sul Milan: ''Io al posto di Pippo? Ho preferito fare prima un po’ esperienza, voglio andare avanti piano piano. L’esperienza bisogna farla sul campo di battaglia. Fare il giocatore e l’allenatore sono due cose completamente diverse. Un tecnico deve essere bravo a parlare con i giocatori, gestire uno spogliatoio di 30 persone non è facile. Devi raggiungere i risultati perché poi se le cose non vanno bene l’allenatore è il primo colpevole. Mi manca il Milan, Milanello, ma non il calcio giocato. Ho fatto di più di quello che pensavo di fare, non ho nessun rimpianto. Per 14 anni ho fatto un altro sport: al Milan c’è un organizzazione incredibile, devi solo pensare a giocare bene e basta, al resto ci pensano altri. Istanbul? Tre giorni dopo sono stato chiuso da Galliani per 7 ore nella sala dei trofei di via Turati perché volevo lasciare il Milan. Sono sempre stato tifoso del Milan e in 14 anni di Milan mi sentivo capitano, presidente, allenatore, mi sentivo il Milan perché quella maglietta era la mia seconda pelle. Quando arrivavano delle sconfitte importanti le vivevo davvero male. La vittoria più bella? La prima Champions League vinta nel 2003 in finale contro la Juventus dopo aver eliminato l’Inter in semifinale. Per un milanista è il massimo. Galliani per me è stato più di un amministratore delegato. Discutevamo tanto, quando sbagliavo mi rimproverava come un padre. In 14 anni però non abbiamo mai discusso per motivi economici, tra noi c’è grande stima. Berlusconi? Ricordo che nel 2003 qualche ora prima della finale ogni giocatore doveva passare della sua camera e quei 15 minuti di chiacchierata sono stati come un viagra. Ha un carisma incredibile, dà una grande carica. Maldini in società? E' un uomo serio che se ne intende, sicuramente vuole un ruolo da protagonista''.
 
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Intervistato da Radio 24, Rino Gattuso ha rilasciato altre dichiarazioni importanti sul Milan: ''Io al posto di Pippo? Ho preferito fare prima un po’ esperienza, voglio andare avanti piano piano. L’esperienza bisogna farla sul campo di battaglia. Fare il giocatore e l’allenatore sono due cose completamente diverse. Un tecnico deve essere bravo a parlare con i giocatori, gestire uno spogliatoio di 30 persone non è facile. Devi raggiungere i risultati perché poi se le cose non vanno bene l’allenatore è il primo colpevole. Mi manca il Milan, Milanello, ma non il calcio giocato. Ho fatto di più di quello che pensavo di fare, non ho nessun rimpianto. Per 14 anni ho fatto un altro sport: al Milan c’è un organizzazione incredibile, devi solo pensare a giocare bene e basta, al resto ci pensano altri. Istanbul? Tre giorni dopo sono stato chiuso da Galliani per 7 ore nella sala dei trofei di via Turati perché volevo lasciare il Milan. Sono sempre stato tifoso del Milan e in 14 anni di Milan mi sentivo capitano, presidente, allenatore, mi sentivo il Milan perché quella maglietta era la mia seconda pelle. Quando arrivavano delle sconfitte importanti le vivevo davvero male. La vittoria più bella? La prima Champions League vinta nel 2003 in finale contro la Juventus dopo aver eliminato l’Inter in semifinale. Per un milanista è il massimo. Galliani per me è stato più di un amministratore delegato. Discutevamo tanto, quando sbagliavo mi rimproverava come un padre. In 14 anni però non abbiamo mai discusso per motivi economici, tra noi c’è grande stima. Berlusconi? Ricordo che nel 2003 qualche ora prima della finale ogni giocatore doveva passare della sua camera e quei 15 minuti di chiacchierata sono stati come un viagra. Ha un carisma incredibile, dà una grande carica. Maldini in società? E' un uomo serio che se ne intende, sicuramente vuole un ruolo da protagonista''.

Anche se secondo me come tecnico non è un granchè perlomeno ha più sale in zucca del suo ex compagno.
 
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E' semplicemente un uomo migliore, con più dignità, più decenza, più rispetto, più onore, più tutto. Pagherei per averlo come Vice al posto dell'inutile Tassotti, con un allenatore serio e vincente vicino. Gattuso terrebbe sempre tutti sulle spine, farebbe vigere le regole, gaserebbe l'ambiente, insomma, sarebbe il collante perfetto tra spogliatoio e tecnico.
 
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E' semplicemente un uomo migliore, con più dignità, più decenza, più rispetto, più onore, più tutto. Pagherei per averlo come Vice al posto dell'inutile Tassotti, con un allenatore serio e vincente vicino. Gattuso terrebbe sempre tutti sulle spine, farebbe vigere le regole, gaserebbe l'ambiente, insomma, sarebbe il collante perfetto tra spogliatoio e tecnico.

Scrivilo sul calendario perchè non so se e quando si ripeterà:sono d'accordo con te.
 

Jino

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Almeno qualcuno ha ancora l'onestà di capire che non ci si inventa allenatori dall'oggi al domani.
 

Brain84

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Con rispetto a Gattuso: passare da Inzaghi a te, non cambierebbe nulla in questo momento, anzi.
Detto questo, grande rispetto per le sue parole e per quello che sta facendo, anche se sinceramente non lo vedo un grande allenatore. Spero di sbagliarmi.
 

Chrissonero

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c'e una neta differenza tra Rino e Pippo, Gattuso e un vero lidere, Inzagui assolutamente no

cmq piu che mai adesso abbiamo bisogno di un allenatore serio e vero, basta di sognare con il nuovo Guardiola
 

Fabry_cekko

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Intervistato da Radio 24, Rino Gattuso ha rilasciato altre dichiarazioni importanti sul Milan: ''Io al posto di Pippo? Ho preferito fare prima un po’ esperienza, voglio andare avanti piano piano. L’esperienza bisogna farla sul campo di battaglia. Fare il giocatore e l’allenatore sono due cose completamente diverse. Un tecnico deve essere bravo a parlare con i giocatori, gestire uno spogliatoio di 30 persone non è facile. Devi raggiungere i risultati perché poi se le cose non vanno bene l’allenatore è il primo colpevole. Mi manca il Milan, Milanello, ma non il calcio giocato. Ho fatto di più di quello che pensavo di fare, non ho nessun rimpianto. Per 14 anni ho fatto un altro sport: al Milan c’è un organizzazione incredibile, devi solo pensare a giocare bene e basta, al resto ci pensano altri. Istanbul? Tre giorni dopo sono stato chiuso da Galliani per 7 ore nella sala dei trofei di via Turati perché volevo lasciare il Milan. Sono sempre stato tifoso del Milan e in 14 anni di Milan mi sentivo capitano, presidente, allenatore, mi sentivo il Milan perché quella maglietta era la mia seconda pelle. Quando arrivavano delle sconfitte importanti le vivevo davvero male. La vittoria più bella? La prima Champions League vinta nel 2003 in finale contro la Juventus dopo aver eliminato l’Inter in semifinale. Per un milanista è il massimo. Galliani per me è stato più di un amministratore delegato. Discutevamo tanto, quando sbagliavo mi rimproverava come un padre. In 14 anni però non abbiamo mai discusso per motivi economici, tra noi c’è grande stima. Berlusconi? Ricordo che nel 2003 qualche ora prima della finale ogni giocatore doveva passare della sua camera e quei 15 minuti di chiacchierata sono stati come un viagra. Ha un carisma incredibile, dà una grande carica. Maldini in società? E' un uomo serio che se ne intende, sicuramente vuole un ruolo da protagonista''.

Silvio su questo aspetto è imbattibile. Come diavolo fa.
 
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