Gattuso:"Il MIlan è stato un sogno per me".

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Rino Gattuso, che sarà tra i giocatori del Milan che affronteranno le leggende del Liverpool, intervistato da DAZN, ha parlato del Milan. Ecco le dichiarazioni:"Il Milan è stato un sogno per me. È la squadra che ho sempre tifato da bambino. Quando il Milan vinse contro lo Steaua Bucarest, mio padre mi portò a fare la sfilata. E il sogno era quello di riuscire ad alzare la coppa al cielo con la maglia del Milan. I miei ex compagni? I più vanitosi Borriello, Beckham e Fernando Redondo. Ogni giorno venivano con vestiti diversi. Il più casinista dopo di me, Kaladze. Quando volevo fare un po’ di casino mi appoggiava sempre. Io cantante come Ancelotti nel 2007? Spero di rivivere quel momento il più presto possibile. Per come sono fatto difficilmente prenderei in mano un microfono e comincerei a cantare dentro San Siro. Carlo era unico anche per questo. Ma mai dire mai nella vita…da calciatore ne ho fatte di peggio. La finale di Istanbul? Galliani mi ha convinto a restare al Milan. È stato 8/9 ore chiuso nella sala trofei. Veniva solo la segretaria a portare qualche caffè con dei tramezzini. Mi sentivo tantissime responsabilità addosso. Non l’ho accettata quella sconfitta. Dudek? I suoi movimenti sulla linea di porta e sui rigori li ho sognati per moltissimi anni. Vedere la doppia parata di Dudek su Shevchenko al 119esimo quando chiude gli occhi e fa quel miracolo…è stato un incubo per tanti anni. Qualche volta quell’incubo appare ancora. Il match con le vecchie glorie? Vediamo come andrà. Perché secondo me quando entrerò nel sottopassaggio ad Anfield sicuramente qualcosa scatta".
 

iceman.

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Rino Gattuso, che sarà tra i giocatori del Milan che affronteranno le leggende del Liverpool, intervistato da DAZN, ha parlato del Milan. Ecco le dichiarazioni:"Il Milan è stato un sogno per me. È la squadra che ho sempre tifato da bambino. Quando il Milan vinse contro lo Steaua Bucarest, mio padre mi portò a fare la sfilata. E il sogno era quello di riuscire ad alzare la coppa al cielo con la maglia del Milan. I miei ex compagni? I più vanitosi Borriello, Beckham e Fernando Redondo. Ogni giorno venivano con vestiti diversi. Il più casinista dopo di me, Kaladze. Quando volevo fare un po’ di casino mi appoggiava sempre. Io cantante come Ancelotti nel 2007? Spero di rivivere quel momento il più presto possibile. Per come sono fatto difficilmente prenderei in mano un microfono e comincerei a cantare dentro San Siro. Carlo era unico anche per questo. Ma mai dire mai nella vita…da calciatore ne ho fatte di peggio. La finale di Istanbul? Galliani mi ha convinto a restare al Milan. È stato 8/9 ore chiuso nella sala trofei. Veniva solo la segretaria a portare qualche caffè con dei tramezzini. Mi sentivo tantissime responsabilità addosso. Non l’ho accettata quella sconfitta. Dudek? I suoi movimenti sulla linea di porta e sui rigori li ho sognati per moltissimi anni. Vedere la doppia parata di Dudek su Shevchenko al 119esimo quando chiude gli occhi e fa quel miracolo…è stato un incubo per tanti anni. Qualche volta quell’incubo appare ancora. Il match con le vecchie glorie? Vediamo come andrà. Perché secondo me quando entrerò nel sottopassaggio ad Anfield sicuramente qualcosa scatta".

Questo ragiona ancora come giocatore.
 
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Rino Gattuso, che sarà tra i giocatori del Milan che affronteranno le leggende del Liverpool, intervistato da DAZN, ha parlato del Milan. Ecco le dichiarazioni:"Il Milan è stato un sogno per me. È la squadra che ho sempre tifato da bambino. Quando il Milan vinse contro lo Steaua Bucarest, mio padre mi portò a fare la sfilata. E il sogno era quello di riuscire ad alzare la coppa al cielo con la maglia del Milan. I miei ex compagni? I più vanitosi Borriello, Beckham e Fernando Redondo. Ogni giorno venivano con vestiti diversi. Il più casinista dopo di me, Kaladze. Quando volevo fare un po’ di casino mi appoggiava sempre. Io cantante come Ancelotti nel 2007? Spero di rivivere quel momento il più presto possibile. Per come sono fatto difficilmente prenderei in mano un microfono e comincerei a cantare dentro San Siro. Carlo era unico anche per questo. Ma mai dire mai nella vita…da calciatore ne ho fatte di peggio. La finale di Istanbul? Galliani mi ha convinto a restare al Milan. È stato 8/9 ore chiuso nella sala trofei. Veniva solo la segretaria a portare qualche caffè con dei tramezzini. Mi sentivo tantissime responsabilità addosso. Non l’ho accettata quella sconfitta. Dudek? I suoi movimenti sulla linea di porta e sui rigori li ho sognati per moltissimi anni. Vedere la doppia parata di Dudek su Shevchenko al 119esimo quando chiude gli occhi e fa quel miracolo…è stato un incubo per tanti anni. Qualche volta quell’incubo appare ancora. Il match con le vecchie glorie? Vediamo come andrà. Perché secondo me quando entrerò nel sottopassaggio ad Anfield sicuramente qualcosa scatta".

Fossi nelle leggende Liverpool metterei un paio di parastinchi belli robusti per l'occasione!
 

Aron

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Rino Gattuso, che sarà tra i giocatori del Milan che affronteranno le leggende del Liverpool, intervistato da DAZN, ha parlato del Milan. Ecco le dichiarazioni:"Il Milan è stato un sogno per me. È la squadra che ho sempre tifato da bambino. Quando il Milan vinse contro lo Steaua Bucarest, mio padre mi portò a fare la sfilata. E il sogno era quello di riuscire ad alzare la coppa al cielo con la maglia del Milan. I miei ex compagni? I più vanitosi Borriello, Beckham e Fernando Redondo. Ogni giorno venivano con vestiti diversi. Il più casinista dopo di me, Kaladze. Quando volevo fare un po’ di casino mi appoggiava sempre. Io cantante come Ancelotti nel 2007? Spero di rivivere quel momento il più presto possibile. Per come sono fatto difficilmente prenderei in mano un microfono e comincerei a cantare dentro San Siro. Carlo era unico anche per questo. Ma mai dire mai nella vita…da calciatore ne ho fatte di peggio. La finale di Istanbul? Galliani mi ha convinto a restare al Milan. È stato 8/9 ore chiuso nella sala trofei. Veniva solo la segretaria a portare qualche caffè con dei tramezzini. Mi sentivo tantissime responsabilità addosso. Non l’ho accettata quella sconfitta. Dudek? I suoi movimenti sulla linea di porta e sui rigori li ho sognati per moltissimi anni. Vedere la doppia parata di Dudek su Shevchenko al 119esimo quando chiude gli occhi e fa quel miracolo…è stato un incubo per tanti anni. Qualche volta quell’incubo appare ancora. Il match con le vecchie glorie? Vediamo come andrà. Perché secondo me quando entrerò nel sottopassaggio ad Anfield sicuramente qualcosa scatta".


Quella disfatta contro il Liverpool avrebbe potuto causare una diaspora.
 

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