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La discussione è degenerata. Vi state focalizzando sulle singole parole, senza capire il senso del discorso. Ci riprovo. Non ho detto che Gattuso da giocatore fosse un perdente, ci mancherebbe. Ho parlato di mentalità perché per il ruolo che interpretava e perché aveva accanto Seedorf e Pirlo doveva correre per tre. Spesso però doveva rincorrere l’avversario. Il suo atteggiamento era prettamente difensivo. Ti ricordi un inserimento di Gattuso? Una volta che accompagnava l’azione? E mica gliene faccio una colpa se non lo faceva. Era un giocatore monofase, un grande giocatore monofase. Era abituato a difendere, a rincorrere da dietro gli avversari, non a buttarsi avanti. In una squadra di 11 giocatori c’è bisogno anche di quello, di quel tipo di giocatore. Il Milan di Ancelotti aveva 3 numeri 10 in campo, più Shevchenko e Inzaghi, chiaro quale fosse il compito di Gattuso. Solo che se in una squadra Gattuso era uno degli 11, ora Gattuso è l’allenatore. E in qualità di allenatore mi sembra evidente che sposti quel benedetto baricentro troppo in basso, con un atteggiamento difensivo e rinunciatario.
youtu.be/kvrx6Xqr4zw
Qui un gattuso che a ridosso dell'area di rigore fornisce un bell'assist a cassano seguendo l'azione. Prima a caso che mi viene in mente, in realtà nel periodo d'oro ancelottiano partecipava tantissimo nelle azioni.
Gattuso era un mastino ma aveva anche un grande senso della posizione e un'intelligenza tattica enorme. Molti dicono che aveva i piedi a ferro da stiro, ma non era vero, non aveva il tiro da fuori magari, quello si, indubbiamente. Ma nei passaggi semplici e lineari non sbagliava mai, così come nel far ripartire un'azione o pulire una palla sporca. Francamente io ricordo un Gattuso diverso da quello descritto da molti. Gattuso ha delle etichette e degli stereotipi addosso (e lui stesso lo ripete nelle conferenze) difficili da estirpare e questi sono dovuti al suo modo di essere.