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Alberto Forchielli, intervistato da Il Manifesto, ha parlato, tra le altre, anche della cessione del Milan. Ecco quanto dichiarato:"Yonghong Li è rimasto con le palle chiuse nello sportello. I primi 100 milioni glieli hanno fatti passare, ma poi gli hanno bloccato le altre caparre. Si parlava di grande cordata, di Stato cinese che appoggiava l'operazione. Tutte balle e provincialismo del giornalismo italiano. Ma dietro c'è stato anche un gioco politico, alimentato da Fininvest per far credere ai tifosi di aver venduto la squadra a gente ricca e non ad uno squattrinato. Il primo errore è stato fare affidamento su Mr Bee, che in Cina nessuno considera. Come finirà questa storia? Al tavolo ci sono due disperati: Fininvest che vuole vendere a tutti i costi e Li che non vuole perdere le caparre. Quindi penso che si arriverà ad un closing mutilato fatto di caparre, rate e sconti".
Ci vuole del coraggio a etichettare Li come disperato, uno che riuscirà a portare a termine un'acquisizione da circa 1 mld di euro.
Qui l'unico disperato mi sembra Forchielli che in tutti i modi cerca di arrampicarsi sugli specchi, pur di cavlacare l'onda mediaeica della cessione.