Filippo Inzaghi

Tifo'o

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Nazionalità Italia
Altezza 181 cm
Peso74 kg

Filippo Inzaghi nasce a Piacenza nell'agosto del 73. Conosciuto come una delle prime punte più micidiale negli ultimi 10 anni. Un giocatore non forte tecnicamente ma aveva il fiuto del gol come pochi al mondo. Ogni palla vagante dentro l'area di rigore, ogni piccola distrazione di un portiere o difensore, con Inzaghi poteva essere velenosa. Famoso anche nel giocare sul filo del fuorigioco.

Inzaghi si fece notare quando era all'Atalanta dove colleziono 24 gol in 33 partite, da li alla Juventus che segno 57 gol in 120 presenze. Seppur non abbia disputato una brutta carriera con la Juve, nel 2001 passa al Milan, di li la consacrazione. nella stagione 2002/2003 Inzaghi trascino il Milan con 12 gol sino alla finale di CL andando poi a vincere la coppa. Nel 2007 Inzaghi segno una dopietta nella finale di Atene di Champions League contro il Liverpool e vincendo di nuovo la coppa. Nella coppa del mondo per club dello stesso anno, realizzo 2 gol contro il Boca Junior.

Inzaghi ad oggi è il vicecannoniere nelle competizioni europpee con 70 reti dietro a Raul. Poteva segnare di più Inzaghi, poteva se non fosse per infortuni e ricadute alla gamba, alla spalla...

Filippo Inzaghi è ricordato da tutti non solo dai tifosi milanisti ma anche di tutto il mondo, per le sue esultanze in qualsiasi partita amichevole o ufficiale, era un giocatore che dopo un gol, tirava fuori tutta l'adrenalina e vita. un giocatore attaccato alla maglia milanista, quella maglia che lo ha consacrato facendo impazzire tutti i tifosi rossoneri

Filippo Inzaghi forse non era un fenomeno, forse non era un "Mozart" con la palla, forse non aveva un fisico da urlo, forse non sapeva fare 100 palleggi, forse... Ma state pur certi che se la palla si trovava li a vagare in area, se sbagliavi un fuorigioco di millimetri, se sbagliavi un passaggio, in un cross esalti in ritardo o in anticipo, stai pur certo che Inzaghi la metteva dentro prima che i tuoi occhi da difensore o da portiere si girino per guardare la porta.

Ecco chi era Inzaghi.

 

Blu71

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La sua lettera di addio:
"Tutte le cose che state per leggere saranno sempre seconde, rispetto ad una. La prima e unica cosa che voglio che voi sappiate per sempre è questa: ho giocato e vinto per Noi. Giocare e vincere senza condividere le emozioni è nulla, invece io e voi, noi, abbiamo fatto tutto insieme. Abbiamo sperato, abbiamo sofferto, abbiamo esultato, abbiamo gioito. E abbiamo alzato le coppe e gli scudetti insieme ai nostri cuori. Siamo sempre stati sulla stessa lunghezza d'onda. E questo non ce lo toglierà mai nessuno.

Sapete, cari Milanisti, quando sono arrivato a Milano voi non lo sapevate. Ero in una stanza d'albergo e dovevo uscire il meno possibile, per non dare nell'occhio e per non compromettere quella trattativa di mercato fra la Juventus e il Milan. Le prime settimane, i primi mesi, mi avete studiato, ci siamo guardati.

Poi, ci siamo innamorati. Quella sera contro il Torino. Eravate arrabbiati, le cose in campo non andavano bene, eravate in silenzio. Mi sono tolto le stampelle, ho iniziato il riscaldamento e il vostro ruggito dedicato a me ci ha fatto vincere la partita, ci ha proiettati al preliminare di Champions League e poi alla nostra Finale di Manchester. Questi ricordi, insieme a tutte le persone che mi consolavano ad Anversa nei mesi difficili del 2004 e del 2005 e ai brividi che abbiamo provato insieme il 9 Agosto 2006, il giorno del mio compleanno, contro la Stella Rossa, saranno sempre sul comodino del mio cuore, accanto agli affetti più cari.

Atene. Il calcio ce l'ha regalata per un solo motivo: io e voi, noi, l'abbiamo voluta così fortemente, così intensamente, che non poteva concedersi. Certo, la realtà è andata oltre i nostri sogni più belli. Due gol, contro il Liverpool, due anni dopo Istanbul, la Settima Champions League. Il destino ci ha riservato quello che non osavamo sperare.

Io oggi voglio ringraziare con affetto e commozione il presidente Berlusconi e Adriano Galliani: la loro elettricità e la loro capacità di emozionarsi per me mi ha reso più forte, mi ha spinto oltre qualsiasi limite. Ma voglio rivolgere un pensiero anche a chi, dalle giovanili a tutte le splendide squadre dove ho giocato nella mia carriera, mi ha aiutato a diventare l'uomo e il calciatore che sono oggi.

Grazie Milan, grazie calcio. Concedetemi di chiamarlo mio il Milan, le persone di via Turati, di Milanello, gli uffici, i centralini, i magazzinieri, i fisioterapisti, i medici, le cucine, lo Stadio, gli addetti, lo spogliatoio. Tutte le persone che mi vedevano arrivare con il maglioncino alla domenica e vibravano già sperando nel mio gol. Ciao Mister Ancelotti, con te ho vinto tutto, ciao ai miei meravigliosi tifosi che mi seguono da tutto il mondo, sempre con affetto e con grande passione, ciao ai miei fantastici compagni di squadra, di oggi e di ieri.

E infine, concedetemelo, grazie, grazie, grazie alla mia famiglia: mamma Marina, papà Giancarlo, Simone e Tommaso. Non sarei arrivato fino a qui senza di voi. Siete la mia forza. Caro il mio Milan, Ti lascio solo perché è la vita, perché è il momento. Lo sai anche Tu.

Ciao a tutti e grazie, Pippo Inzaghi
 

runner

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quest' uomo mi ha fatto urlare come non mai!!

Grande Inzaghi!!
 
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Guest
"Maldini la sciabolata verso Ambrosini, la torre, c'é Inzaghi attenzione Inzaghi il pallonetto..!!! Rete!! Rete!!! Inzaghi!! E il Milan ripassa in vantaggio!!"
 

rossovero

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Lo ammetto, all'inizio non lo amavo, non completamente. Non riuscivo a dimenticare il suo passato juventino. Il giorno che ha segnato ai gobbi, con un perfido tunnel a Buffon e ha esultato come solo lui sa esultare, allora tutto è passato.
 
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