Femministe scatenate: bestemmie, insulti, statue imbrattate.

Admin ha scritto:

Femministe scatenate nei giorni della festa della donna. Le "donne" sono scese in piazza esponendo striscioni contro Salvini con tanto di bestemmie ed insulti. Imbrattata a Milano la statua dedicata a Montanelli per vendicarsi del grande giornalista che comprò una moglie bambina in Africa. A Perugia, invece, imbrattata la statua di Sergio Ramelli ucciso nel 1975 dai militanti della sinistra.

Foto della manifestazione femminista a Roma.

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Pazzesco mi ricordo bene gli anni in cui le loro proteste si limitavano a darla al primo che passava, me lo ricordo benissimo perchè io passavo sempre per secondo.

La risposta della Cirinnà su FB: "La mia critica non va nè alla Chiesa, nè alla patria, nè alla famiglia. Con quella foto ho denunciato il riciclo di uno slogan fascista, criticando chi di quei tre concetti si fa scudo per creare un clima di discriminazione, oscurantismo e regressione culturale".

Personalmente non ho mai sentito nè Salvini, nè la Meloni sbandierare questo slogan, ma soprattutto: cosa c'entra l'antifascismo con una festa che ricorda i soprusi, le ingiustizie e le violenze storicamente subite dalle donne?

Poi leggi G Cavalli, un saggio e sarcastico (stranamente) tuttologo di sinistra, e capisci tutto: "Prendere per il **** uno che urla Dio patria e famiglia è un gesto di antifascismo, e non ha niente a che vedere con la polemica che gli amici dei fascisti (appunto) e alcuni antifascisti molto confusi tra i presunti democratici stanno discutendo in queste ore. Anzi: prendere per il **** quel motto è antifascismo."

E qui si capisce tutto, si capisce soprattutto la volontà di ritornare ad utilizzare, anche impropriamente, i soliti slogan Pane&Salamella da Festa dell'Unità, dove si racconta che l'antifascismo sono loro, solo loro, nonostante sia già stata fornita da anni un'altra verità documentata. Anti-revisionismo storico senza limiti.