Fedele: "E' intollerabile che le cessioni blocchino il mercato"

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Infatti sarebbero meglio contratti bassi a salire, con premi in seguito ad obiettivi raggiunti, che alti con decurtazioni successive.
Al di là dell'alto o del basso oggi sono base+eventuali bonus. Senza decurtazioni perché non si possono fare.
Possiamo discutere che la base sia troppo alta ma non cambia che si tratta di fisso+variabile ad aumentare e mai a diminuire
 

addox

Zio bello
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Ahahahah ma cos'è la rivolta dei nubiani?
A' Fedele il problema non sono il tipo di contratti fatti, ma le pippe a cui sono stati fatti.
E mettilo il nome di Gobbani nel tuo articolo....abbi il coraggio.
Ahahahaha
 

Pivellino

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Oggi assistiamo impotenti ad un sistema di gestione che sembra l'unico percorribile ma che comporta nuovi problemi, l'ingaggio è una spesa corrente mentre l'acquisto di un giocatore è un investimento.
E vista la situazione estremamente volatile si arriva all'assurdo che l'ingaggio elevato ha un effetto depressivo sul valore di un cartellino, cioè un giocatore con un ingaggio molto elevato che non sia un reale top player diventa l'uomo nero che rimane in mano alla società che lo ha scriteriatamente compensato.
Quale sia l'atteggiamento vincente lo si evince confrontando due squadre come Porto e Milan.
Il primo club fa investimenti mirati valorizzando il tutto con un sistema di squadra e societario di ottimo livello, il secondo ricerca giocatori a fine carriera, da rilanciare o con gravi problemi gestionali nelle squadre da cui provengono risparmiando sul cartellino ma distribuendo ingaggi da top club a:
1) giocatori dal fulgido passato rispetto ai quali si spera continuino a dare qualcosa;
2) giocatori che devono ancora dimostrare di essere top;
3) buoni giocatori fuori rosa;
4) giocatori svincolati che magari hanno fatto la stagione della vita (Nocerino e Flamini docet)
4) giocatori che assommano alcune delle caratteristiche 1-4
Chiaro che a volte ti va bene e altre no.
A questo punto è chiaro che siamo ben sotto al 50 % come riuscita.

La variabilità dei compensi non la inventiamo oggi e nemmeno la gestione dei compensi basata su parametri di importanza (es. risorse chiave delle multinazionali). La prima si attua inserendo parametri legati alla prestazione individuale e alla prestazione del team.
La seconda considerando che ci sono giocatori che se vanno via abbiamo un depauperamento tecnico e morale, altri che non ti accorgi nemmeno che non ci sono più: i primi li remuneri al valore di mercato, i secondi li tieni a dieta economica. Ovvio che T. Silva e Ibra fanno parte del primo gruppo mentre Emanuelson e Abate fanno parte del secondo.

Aggiungo, solo una società ben gestita tecnicamente e managerialmente valorizza i giocatori che ha, anche quelli scarsi: l'Atletico fa parte di questo tipo di squadra. Ricordatevi che nel Milan di Sacchi sembrava un fenomeno anche Mannari.
Noi stiamo anche svalutando giocatori non eccelsi perché siamo incapaci di valorizzare: Emanuelson non siamo stati in grado di dargli un ruolo in campo, Matri è pessimo ma non al punto di dover essere regalato. Si possono fare tanti esempi.

Per questo non sono esaltato dal nostro attuale mercato: stiamo continuando con gli errori consueti.
Anche il tanto acclamato Taarabt assomma diversi difetti tra i punti di cui dicevo.

Ma dove vogliamo andare.
Senza lilleri non si lallera.
 

Aron

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Spero che Furio lo invitino più spesso a Milan Channel.
E' simpatico, schietto e senza peli sulla lingua.
 
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