Sportmediaset riporta il meccanismo truffaldino in atto tra dirigenti e procuratori.
Ecco la ricostruzione della Procura: i procuratori provvedevano a fatturare in maniera fittizia alle sole società calcistiche le loro prestazioni, simulando così che l'opera di intermediazione fosse resa nell'esclusivo interesse dei club, mentre di fatto venivano tutelati gli interessi degli atleti assistiti dagli agenti medesimi.
Quindi, sempre secondo la Procura, le società approfittavano dell'indebito vantaggio di potersi completamente dedurre dal reddito imponibile queste spese, beneficiando anche della detrazione dell'imposta sul valore aggiunto relativa alla pseudo prestazione ricevuta in esclusiva. In questo modo veniva permesso ai calciatori di non dichiarare quello che, in sostanza, era un fringe benefit riconosciuto agli stessi dalla societa' calcistica che quindi si accollava, a vantaggio dell'atleta, anche la spesa per l'intermediazione.
In altre parole, l'importo pagato dai club costituiva un reddito da imputare effettivamente al calciatore e, di conseguenza, la società ometteva il pagamento delle ritenute fiscali e previdenziali sul maggior reddito loro ascrivibile all'atleta.
Peraltro alcuni agenti stranieri, di nazionalità argentina, mediante l'utilizzo di documentazione fiscale e commerciale fittizia e attraverso l'interposizione di società 'schermo' con sede in 'paradisi fiscali', distraendo i compensi ricevuti dalle legittime pretese erariali dello Stato di produzione del reddito (Italia) e di quello di residenza fiscale (Argentina), delocalizzavano i proventi delle attivita' professionali. A fronte degli importi rilevanti fraudolentemente evasi (oltre 12M), la misura patrimoniale del sequestro ha lo scopo di tutelare in maniera cautelativa le casse dello Stato, facendovi quindi rientrare le somme che illecitamente erano state sottratte al Fisco dagli indagati.