Fassone:"Milan, non è finita. Manca la ciliegina".

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Marco Fassone intervistato in esclusiva dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 21 luglio. Ecco le parole dell'AD rossonero:"Superata la prova dei 100 giorni? Direi proprio di si, il nuovo corso è partito, la percezione è quella di un cambiamento importante, su tutti i fronti. Faccio un esempio più manageriale che sportivo: la settimana prossima si insedierà il direttore finanziario, e con lui il primo livello di management sarà completo. Non è facile farlo in cento giorni. In realtà mi sento un po’ stanco, lavoro tutti i giorni venti ore, ma devo dire che sono volati e mi ritengo molto soddisfatto: abbiamo fatto ciò che avevamo in mente e anche qualcosa in più. Se ho temuto di non farcela, prima del closing? Si primi due giorni dopo il mancato closing di marzo. Poi ho provato a dare una mano in prima persona e ce l’abbiamo fatta. Cosa dico a chi sostiene che il Milan finirà ad Elliott? [Semplice: da parte loro sono previsti controlli periodici sui conti del club, che inizieranno a novembre con cadenza bimestrale. Certo, il rischio default esiste come sempre in questi casi, ma lo considero un evento molto ipotetico, anche perché è un debito che ritengo rifinanziabile abbastanza facilmente. Sono tranquillo per Li? Certo. In nessun altro club ho visto tutti questi aumenti di capitale. Significa che Li crede nella sua creatura. L’assemblea dei soci inoltre ha deliberato un aumento di capitale di lungo periodo e questo tranquillizza manager e tifosi. Yonghong Li ed Han Li vedono il club come una famiglia manageriale. Che budget resta per il mercato? Faremo ancora qualcosina o qualcosona. Dipende anche dalle uscite ma non abbiamo fretta. Manca solo la ciliegina che sarà un arrivo eccellente. Abbiamo cambiato anche la comunicazione. Abbiamo scelto di parlare direttamente alla gente via social. In questi primi giorni di campagna abbonamenti sono state vendute 5000 tessere. Milan China partirà a brevissimo ed anche la tournèe cinese ci permette di pianificare in paesi lontani dove ci sono tanti tifosi. Nel nostro piano quinquennale contiamo di passare dagli attuali200 milioni di fatturato in una forbice fra i 400 e i 500. Stadio escluso, ovviamente c’è dentro tutto: Champions, diritti tv, rica*vi commerciali in Cina. Diciamo che nel 2022, se vogliamo parla*re di obiettivi, sarebbe bello ave*re il Milan fra i primi 5 top club mondiali. Tra l’altro sta riparten*do anche la macchina delle sponsorizzazioni: la settimana prossima ne annunceremo uno[ di primo livello. Ora le imprese hanno più attenzione nei no*stri confronti. E poi nel 2018 *19 l’ingresso in una Borsa orientale è uno degli scenari più proba*bili. Voluntary Agreement in autunno? Presenteremo cose concrete, non solo progetti. Lo stadio? Occorre accordarsi in tre: noi, Inter e Comune. A inizio agosto ci rivedremo, ma noi non sappia* mo ancora se prenderemo la strada di San Siro o quella di un impianto di proprietà. Al mo* mento le reputiamo percorribili entrambe. Di certo vogliamo ar*rivare a fine stagione con un pro* getto approvato e capire chi farà cosa. Lo scudetto? Da uomo Milan devo pensare a quello, da manager non devo illudere con le promesse. Al primo anno, razionalmente, è quasi im*possibile. Ma nel calcio l’irrazio*nalità è una componente sempre presente, quindi lascio le porte aperte a tutto. Montella? Non è mai uscito dal nostro ra* dar, lui ha la grande qualità di trasferire sempre a tutti grande serenità. Abbiamo scelto insie*me una strategia di mercato ri*voluzionaria: avremmo anche potuto andarci più cauti con il numero di acquisti. Il viaggio che ricordo con piu piacere? Per André Silva è stato un blitz: arrivati a Oporto nel pomeriggio e prima di cena avevamo già chiuso. Abbiamo incassato an* che dei no, per motivi di prezzo e prima del closing. Un paio di giocatori non sono arrivati perchè è slittato il closing. Uno era Kolasinac. Mirabelli ha visto milioni di partite. E se Abbiamo rinnovato con Donnarumma è merito suo, ha saputo toccare le leve giuste. La Juve arrabbiata con noi per Bonucci? Non l’ho percepito. I rapporti sono buoni, quando si chiude un affare si è in due. Con Marotta ci siamo avvicinati subito al primo incontro. Il merito è di Montella: io ero scettico, Mirabelli il più perplesso, il mister ha insistito e ci ha spronato. Torino e Dortmund risentiti? Se è così, mi scuso se le mie azioni sono state interpretate co* me un’uscita dal mio campo. Io comunque ho parlato più volte coi club. Belotti, Kalinic e Aubameyang? Potrebbe esserci un'altra figura. Un Mr X. E' la mia stagione più divertente di sempre. Come mi vedo tra due anni e mezzo? Mi vedo con la musichetta della Champions, con una fase di ro*daggio finita e quindi mi vedo al* zare trofei e parlare di scudetto. E, allo stesso tempo, con la cre*ccita e la salute economica. La stagione 2019*20 è quella del break even, quella successiva contiamo di iniziare a distribuire qualche piccolo dividendo".

Quest'uomo mi fa godere.
 
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Marco Fassone intervistato in esclusiva dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 21 luglio. Ecco le parole dell'AD rossonero:"Superata la prova dei 100 giorni? Direi proprio di si, il nuovo corso è partito, la percezione è quella di un cambiamento importante, su tutti i fronti. Faccio un esempio più manageriale che sportivo: la settimana prossima si insedierà il direttore finanziario, e con lui il primo livello di management sarà completo. Non è facile farlo in cento giorni. In realtà mi sento un po’ stanco, lavoro tutti i giorni venti ore, ma devo dire che sono volati e mi ritengo molto soddisfatto: abbiamo fatto ciò che avevamo in mente e anche qualcosa in più. Se ho temuto di non farcela, prima del closing? Si primi due giorni dopo il mancato closing di marzo. Poi ho provato a dare una mano in prima persona e ce l’abbiamo fatta. Cosa dico a chi sostiene che il Milan finirà ad Elliott? [Semplice: da parte loro sono previsti controlli periodici sui conti del club, che inizieranno a novembre con cadenza bimestrale. Certo, il rischio default esiste come sempre in questi casi, ma lo considero un evento molto ipotetico, anche perché è un debito che ritengo rifinanziabile abbastanza facilmente. Sono tranquillo per Li? Certo. In nessun altro club ho visto tutti questi aumenti di capitale. Significa che Li crede nella sua creatura. L’assemblea dei soci inoltre ha deliberato un aumento di capitale di lungo periodo e questo tranquillizza manager e tifosi. Yonghong Li ed Han Li vedono il club come una famiglia manageriale. Che budget resta per il mercato? Faremo ancora qualcosina o qualcosona. Dipende anche dalle uscite ma non abbiamo fretta. Manca solo la ciliegina che sarà un arrivo eccellente. Abbiamo cambiato anche la comunicazione. Abbiamo scelto di parlare direttamente alla gente via social. In questi primi giorni di campagna abbonamenti sono state vendute 5000 tessere. Milan China partirà a brevissimo ed anche la tournèe cinese ci permette di pianificare in paesi lontani dove ci sono tanti tifosi. Nel nostro piano quinquennale contiamo di passare dagli attuali200 milioni di fatturato in una forbice fra i 400 e i 500. Stadio escluso, ovviamente c’è dentro tutto: Champions, diritti tv, rica*vi commerciali in Cina. Diciamo che nel 2022, se vogliamo parla*re di obiettivi, sarebbe bello ave*re il Milan fra i primi 5 top club mondiali. Tra l’altro sta riparten*do anche la macchina delle sponsorizzazioni: la settimana prossima ne annunceremo uno[ di primo livello. Ora le imprese hanno più attenzione nei no*stri confronti. E poi nel 2018 *19 l’ingresso in una Borsa orientale è uno degli scenari più proba*bili. Voluntary Agreement in autunno? Presenteremo cose concrete, non solo progetti. Lo stadio? Occorre accordarsi in tre: noi, Inter e Comune. A inizio agosto ci rivedremo, ma noi non sappia* mo ancora se prenderemo la strada di San Siro o quella di un impianto di proprietà. Al mo* mento le reputiamo percorribili entrambe. Di certo vogliamo ar*rivare a fine stagione con un pro* getto approvato e capire chi farà cosa. Lo scudetto? Da uomo Milan devo pensare a quello, da manager non devo illudere con le promesse. Al primo anno, razionalmente, è quasi im*possibile. Ma nel calcio l’irrazio*nalità è una componente sempre presente, quindi lascio le porte aperte a tutto. Montella? Non è mai uscito dal nostro ra* dar, lui ha la grande qualità di trasferire sempre a tutti grande serenità. Abbiamo scelto insie*me una strategia di mercato ri*voluzionaria: avremmo anche potuto andarci più cauti con il numero di acquisti. Il viaggio che ricordo con piu piacere? Per André Silva è stato un blitz: arrivati a Oporto nel pomeriggio e prima di cena avevamo già chiuso. Abbiamo incassato an* che dei no, per motivi di prezzo e prima del closing. Un paio di giocatori non sono arrivati perchè è slittato il closing. Uno era Kolasinac. Mirabelli ha visto milioni di partite. E se Abbiamo rinnovato con Donnarumma è merito suo, ha saputo toccare le leve giuste. La Juve arrabbiata con noi per Bonucci? Non l’ho percepito. I rapporti sono buoni, quando si chiude un affare si è in due. Con Marotta ci siamo avvicinati subito al primo incontro. Il merito è di Montella: io ero scettico, Mirabelli il più perplesso, il mister ha insistito e ci ha spronato. Torino e Dortmund risentiti? Se è così, mi scuso se le mie azioni sono state interpretate co* me un’uscita dal mio campo. Io comunque ho parlato più volte coi club. Belotti, Kalinic e Aubameyang? Potrebbe esserci un'altra figura. Un Mr X. E' la mia stagione più divertente di sempre. Come mi vedo tra due anni e mezzo? Mi vedo con la musichetta della Champions, con una fase di ro*daggio finita e quindi mi vedo al* zare trofei e parlare di scudetto. E, allo stesso tempo, con la cre*ccita e la salute economica. La stagione 2019*20 è quella del break even, quella successiva contiamo di iniziare a distribuire qualche piccolo dividendo".

Quanto è importante questa dichiarazione?? :vengo:
 

Ragnet_7

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Molti non hanno evidenziato il passaggio nel quale dice che la settimana prossima annunceranno un nuovo sponsor di primo rilievo. Sono molto molto curioso.
 

Kaw

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Marco Fassone intervistato in esclusiva dalla Gazzetta dello Sport in edicola oggi, 21 luglio. Ecco le parole dell'AD rossonero:"Superata la prova dei 100 giorni? Direi proprio di si, il nuovo corso è partito, la percezione è quella di un cambiamento importante, su tutti i fronti. Faccio un esempio più manageriale che sportivo: la settimana prossima si insedierà il direttore finanziario, e con lui il primo livello di management sarà completo. Non è facile farlo in cento giorni. In realtà mi sento un po’ stanco, lavoro tutti i giorni venti ore, ma devo dire che sono volati e mi ritengo molto soddisfatto: abbiamo fatto ciò che avevamo in mente e anche qualcosa in più. Se ho temuto di non farcela, prima del closing? Si primi due giorni dopo il mancato closing di marzo. Poi ho provato a dare una mano in prima persona e ce l’abbiamo fatta. Cosa dico a chi sostiene che il Milan finirà ad Elliott? [Semplice: da parte loro sono previsti controlli periodici sui conti del club, che inizieranno a novembre con cadenza bimestrale. Certo, il rischio default esiste come sempre in questi casi, ma lo considero un evento molto ipotetico, anche perché è un debito che ritengo rifinanziabile abbastanza facilmente. Sono tranquillo per Li? Certo. In nessun altro club ho visto tutti questi aumenti di capitale. Significa che Li crede nella sua creatura. L’assemblea dei soci inoltre ha deliberato un aumento di capitale di lungo periodo e questo tranquillizza manager e tifosi. Yonghong Li ed Han Li vedono il club come una famiglia manageriale. Che budget resta per il mercato? Faremo ancora qualcosina o qualcosona. Dipende anche dalle uscite ma non abbiamo fretta. Manca solo la ciliegina che sarà un arrivo eccellente. Abbiamo cambiato anche la comunicazione. Abbiamo scelto di parlare direttamente alla gente via social. In questi primi giorni di campagna abbonamenti sono state vendute 5000 tessere. Milan China partirà a brevissimo ed anche la tournèe cinese ci permette di pianificare in paesi lontani dove ci sono tanti tifosi. Nel nostro piano quinquennale contiamo di passare dagli attuali200 milioni di fatturato in una forbice fra i 400 e i 500. Stadio escluso, ovviamente c’è dentro tutto: Champions, diritti tv, rica*vi commerciali in Cina. Diciamo che nel 2022, se vogliamo parla*re di obiettivi, sarebbe bello ave*re il Milan fra i primi 5 top club mondiali. Tra l’altro sta riparten*do anche la macchina delle sponsorizzazioni: la settimana prossima ne annunceremo uno[ di primo livello. Ora le imprese hanno più attenzione nei no*stri confronti. E poi nel 2018 *19 l’ingresso in una Borsa orientale è uno degli scenari più proba*bili. Voluntary Agreement in autunno? Presenteremo cose concrete, non solo progetti. Lo stadio? Occorre accordarsi in tre: noi, Inter e Comune. A inizio agosto ci rivedremo, ma noi non sappia* mo ancora se prenderemo la strada di San Siro o quella di un impianto di proprietà. Al mo* mento le reputiamo percorribili entrambe. Di certo vogliamo ar*rivare a fine stagione con un pro* getto approvato e capire chi farà cosa. Lo scudetto? Da uomo Milan devo pensare a quello, da manager non devo illudere con le promesse. Al primo anno, razionalmente, è quasi im*possibile. Ma nel calcio l’irrazio*nalità è una componente sempre presente, quindi lascio le porte aperte a tutto. Montella? Non è mai uscito dal nostro ra* dar, lui ha la grande qualità di trasferire sempre a tutti grande serenità. Abbiamo scelto insie*me una strategia di mercato ri*voluzionaria: avremmo anche potuto andarci più cauti con il numero di acquisti. Il viaggio che ricordo con piu piacere? Per André Silva è stato un blitz: arrivati a Oporto nel pomeriggio e prima di cena avevamo già chiuso. Abbiamo incassato an* che dei no, per motivi di prezzo e prima del closing. Un paio di giocatori non sono arrivati perchè è slittato il closing. Uno era Kolasinac. Mirabelli ha visto milioni di partite. E se Abbiamo rinnovato con Donnarumma è merito suo, ha saputo toccare le leve giuste. La Juve arrabbiata con noi per Bonucci? Non l’ho percepito. I rapporti sono buoni, quando si chiude un affare si è in due. Con Marotta ci siamo avvicinati subito al primo incontro. Il merito è di Montella: io ero scettico, Mirabelli il più perplesso, il mister ha insistito e ci ha spronato. Torino e Dortmund risentiti? Se è così, mi scuso se le mie azioni sono state interpretate co* me un’uscita dal mio campo. Io comunque ho parlato più volte coi club. Belotti, Kalinic e Aubameyang? Potrebbe esserci un'altra figura. Un Mr X. E' la mia stagione più divertente di sempre. Come mi vedo tra due anni e mezzo? Mi vedo con la musichetta della Champions, con una fase di ro*daggio finita e quindi mi vedo al* zare trofei e parlare di scudetto. E, allo stesso tempo, con la cre*ccita e la salute economica. La stagione 2019*20 è quella del break even, quella successiva contiamo di iniziare a distribuire qualche piccolo dividendo".
E' stato Fassone a far entrare Elliott nel closing secondo voi?
 

Moffus98

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Ahahahahah a rileggere ste cose mi viene solo da ridere. Siamo finiti in brutte mani :facepalm:
 

Moffus98

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e se penso a chi c'èra prima. chissà se torneremo a vincere e quando.

Guarda io mi sto rassegnando ormai, siamo questi e credo che le cose non cambieranno mai più. Sto sinceramente iniziando ad entrare nell'ottica che siamo diventati una sampdoria o un torino qualunque.
 
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