E
Efferosso
Guest
Vorrei lanciare un piccolo spunto senza volere andare OT (con la grande premessa che a] non condivido il senso di questa manifestazione b] ognuno DEVE essere libero di pensarla come crede)
Molti, qui, ma anche in generale, pensano che la "secolarizzazione" "l'illuminismo" "la democrazia" "la supremazia delle leggi dell'uomo" siano capisaldi di una cultura superiore, di una vittoria dell'uomo, se vogliamo, per molti versi, dell'ateo sul credente.
In una grande discussione avuta proprio qui, quando si parlava di religione e di morale laica, è stato postato un video in cui un pensatore (francamente nemmeno ricordo il nome, ma immagino fosse una persona di grande spessore, il programma non era un cabaret qualsiasi) partiva dal concetto che non deve esistere una morale divina, diciamo, extraumana. La morale deve "essere discussa" tra le persone.
Bene.
Oggi, a detta della stragrande maggioranza delle persone qui dentro, si è riunito un "circo", un "medioevo day", soggetti "tristi" etc etc etc. Insomma, non siete d'accordo.
Voi vi rendete conto che, se non ci fosse una "legge al di sopra degli uomini" e loro fossero la maggioranza, voi sareste nel torto e loro nella ragione, a livello civile, legale, e morale? Sì?
Si arriva al paradosso in cui "gli atei progressisti" oggi criticano i "cristiani retrogradi" (e questa non l'ho capita, ma sono certo che la stragrande maggioranza di chi era oggi a Roma era di estrazione cristiana cattolica. Però, continuo a non capire il senso della protesta di carattere politico), dicevo, si arriva al paradosso in cui "gli atei progressisti" criticano i "cristiani retrogradi" perché custodi di una morale superiore, anche se sono in minoranza. In sostanza, si deve sottostare ad un nuovo tipo di leggi di stampo religioso, quelle atee.
Naturalmente, partendo dall'assunto (ipotetico) in cui i "pro family day" siano di più che non i "pro gay pride" e similari.
Molti, qui, ma anche in generale, pensano che la "secolarizzazione" "l'illuminismo" "la democrazia" "la supremazia delle leggi dell'uomo" siano capisaldi di una cultura superiore, di una vittoria dell'uomo, se vogliamo, per molti versi, dell'ateo sul credente.
In una grande discussione avuta proprio qui, quando si parlava di religione e di morale laica, è stato postato un video in cui un pensatore (francamente nemmeno ricordo il nome, ma immagino fosse una persona di grande spessore, il programma non era un cabaret qualsiasi) partiva dal concetto che non deve esistere una morale divina, diciamo, extraumana. La morale deve "essere discussa" tra le persone.
Bene.
Oggi, a detta della stragrande maggioranza delle persone qui dentro, si è riunito un "circo", un "medioevo day", soggetti "tristi" etc etc etc. Insomma, non siete d'accordo.
Voi vi rendete conto che, se non ci fosse una "legge al di sopra degli uomini" e loro fossero la maggioranza, voi sareste nel torto e loro nella ragione, a livello civile, legale, e morale? Sì?
Si arriva al paradosso in cui "gli atei progressisti" oggi criticano i "cristiani retrogradi" (e questa non l'ho capita, ma sono certo che la stragrande maggioranza di chi era oggi a Roma era di estrazione cristiana cattolica. Però, continuo a non capire il senso della protesta di carattere politico), dicevo, si arriva al paradosso in cui "gli atei progressisti" criticano i "cristiani retrogradi" perché custodi di una morale superiore, anche se sono in minoranza. In sostanza, si deve sottostare ad un nuovo tipo di leggi di stampo religioso, quelle atee.
Naturalmente, partendo dall'assunto (ipotetico) in cui i "pro family day" siano di più che non i "pro gay pride" e similari.