Sta cosa che l'erba del vicino è sempre più verde non la capisco onestamente.
Non è stato detto esattamente questo, la tua è una visione ristretta.
Io credo che qualunque ragazzo/a erasmus straniera che venga in Italia reputi, alla fine della sua esperienza, straordinario il nostro paese.
Si parla infatti di vivere qualcosa di diverso, andare in un'altra città, spesso più grande e importante della propria, dove si parla un'altra lingua, si conosco culture e mentalità diverse, è un arricchimento indescrivibile, unito ad una libertà di cui molti studenti fino a quel momento non hanno magari potuto godere.
Poi è indubbio e lo devo concedere, che le strutture, l'organizzazione e i fondi universitari dei paesi europei che ci circondano non hanno niente a che vedere con i nostri. Magari possediamo qualche centro di eccellenza ma nella media siamo inferiori. Ma attenzione non sto parlando della didattica, quella si salva, quella per fortuna ce la insegnano ancora bene, i laureati italiani sono molto preparati (ti parlo in ambito scientifico, il mio). Quello che in Italia manca e che atterrando in un altro paese cogli subito è l'ispirazione, l'incentivazione, lo stimolo che una università straniera, a dispetto di una nostrana, suscita. E sono sicurissimo che il 90% delle persone che è partita e tornata o anche restata può condividere quello che ho scritto.
Quindi non resta che fare domanda.
p.s. Confidenza: io non sarò mai un "cervello in fuga", sono andato in germania, a berlino, mi è piaciuto tantissimo, ma la mia città, la mia gente, amo stare dove sono e mi auguro che in futuro i nostri centri universitari e di ricerca possano competere in tutto e per tutto con gli stranieri.