Il Re dell'Est
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La firma del preliminare, primo passo fondamentale verso la cessione del Milan: i tifosi rossoneri rossoneri non aspettavano altro e negli ultimi 4 mesi questo tema ha monopolizzato l'attenzione di moltissimi media e giornalisti.
Tra questi, il primo che si è distinto per l'accuratezza delle notizie e per la pazienza nei confronti dei tifosi che lo bersagliavano di domande, è Pasquale Campopiano del Corriere dello Sport.
Milan World ha avuto il piacere di chiacchierare con lui, rivolgendogli numerose domande sulla cessione del Milan che rivelano aspetti particolari ancora poco chiari o sconosciuti ai più.
Le domande, così come le risposte, sono molto articolate ed occupano i primi due post, per cui prendetevi tutto il tempo necessario. Siamo sicuri che la vostra curiosità verrà ampiamente soddisfatta
Ecco l'intervista:
- Partiamo dall'inizio: quando hai iniziato ad interessarti concretamente alla vicenda relativa alla cessione del Milan? E quando hai capito che potevi fornire un contributo determinante in questa storia?
Innanzitutto faccio un caloroso saluto agli utenti di Milanworld, il vostro forum è stato il primo, il primo in assoluto a darmi fiducia. E questo, non lo dimentico, perciò, prima di tutto ci tenevo a ringraziare voi e i vostri utenti che (spesso nel bene, ma anche nel male) sono stati sempre attenti critici del mio lavoro.
Partiamo...tutto nasce la sera del 14 aprile 2016 a Roma. Me la ricordo come fosse oggi quella sera...ovviamente i dettagli di quella sera li racconterò nel mio libro #nerosurosso, quello che posso dirvi è che tutto nasce da una partita di playstation. Sì, lo so...sono criptico, ma altrimenti che gusto ci sarebbe...cmq da quella sera, da quella partita nasce una storia assurda, strana, complicata e snervante, nasce la storia della cessione del Milan ai cinesi. Ci ho creduto subito, da quella sera, perché la mia fonte era di quelle che soltanto una volta ti possono capitare nella vita. L'ho ascoltata, valutata, era tutto troppo credibile (e poi i fatti diranno anche vero) ed è nata tutta questa storia...
- La cordata che ha firmato il preliminare è la stessa di quella di Richard Lee o sono due consorzi diversi? Che tu sappia qualcuno di questi (Wanda, Mr Pink) ha mai fatto parte dell'attuale cordata?
Per un paio di giorni ho pensato che lo fosse. Perché nei giorni precedenti la firma del preliminare è stato il caos totale. Improvvisamente sono cominciati a spuntare fuori nomi possibili dei cinesi grandi orchestranti della famosa "conglomerata", ma in realtà quello che mi sembrava fosse mister Lee, in realtà era Mr Li, e possiamo sostituire la parola mister con Yonghong; è lui la mente, lui che ha manovrato tutta questa operazione, prima affidandosi al duo Gancikoff-Galatioto, poi, quando ha capito che questi andavano in un'altra direzione rispetto a quella scelta all'inizio della trattativa, è andato dritto alla fonte e ha fatto tutto da solo. Quindi la risposta è che Lee con Li non c'entra, sono due consorzi diversi. Di Wanda e Mr Pink, onestamente, non ho mai sentito parlare, almeno da quando io seguo questa trattativa...
- A quando risalgono i primissimi contatti tra questi cinesi e Fininvest? Com'è nato il contatto Galatioto-Fininvest? E per quale motivo i cinesi si sono rivolti proprio a Zio Sal, come lo chiamano affettuosamente i tifosi milanisti?
Come lo chiamavano vorrai dire. C'è stato un momento in cui tirava più un "Soon" di zio Sal che una mandria di buoi. Per giorni e giorni interi la domanda più ricorrente su Twitter dei tifosi del Milan era "Pas, dov'é Galatioto? Quando arriva, e quanto resta?" Senza contare poi, che Galatioto, e niente me lo toglie dalla testa, al di lá di tutto èuna brava persona, e rispondeva alle migliaia di tifosi del Milan che gli scrivevano.
Scusate, mi sono dilungato, ma secondo me certe cose vanno dette. I primi contatti tra i cinesi e Fininvest risalgono a un anno e mezzo fa. Tutta questa storia nasce perché Nicholas Gancikoff, che voi tutti avete imparato a conoscere, fiuta "l'affare" Milan. Lui è un advisor, cresciuto sotto l'egida di Sal Galatioto, suo docente in America e super advisor americano (per intenderci è quello che ha curato il passaggio azionario dei Golden State, la squadra che ha vinto tutto in Nba). Bene Gancikoff chiama Galatioto e gli chiede consulenza per la vicenda Milan, poi contatta un gruppo di investitori cinesi,lui che in Cina va spesso e volentieri, e si presenta alla banca Lazard (riferimento di Fininvest) con una potenziale offerta di acquisto. Fininvest, che vuole vendere come nessuno, si siede subito al tavolo delle trattative, stiamo parlando più o mendo di gennaio/febbraio 2015, poi accade l'impronosticabile. Entra in scena Mister Bee con un'offerta molto più alta (e a conti fatti meno veritiera) e Galatioto e Gancikoff fanno un passo indietro. Sappiamo tutti com'è andata a finire poi quella storia...
- Come mai i cinesi non hanno abbandonato la trattativa dopo che Berlusconi gli preferì Mr Bee?
Semplice, volevano il Milan. E quando hanno capito che dietro mister Bee si nascondeva in realtà un'operazione fantasma, sono tornati alla carica. Se facciamo mente locale gli ultimi fuochi di mister Bee sono all'inizio di questo anno. In quel momento Galatioto e Gancikoff capiscono che è il momento di tornare alle carica. Chiamano Fininvest, sondano la disponibilità e si risiedono al tavolo delle trattative.
- La composizione della cordata: ancora devono giungere conferme in merito, e per il momento si parla solo di Haixia e Yonghong Li. Comunque, parlando di grandi nomi, tu sei stato il primo ad affermare con forza la presenza di Robin Li come uno dei principali componenti della cordata (per completezza Repubblica lo aveva soltanto brevemente accennato lo scorso anno, ma nessuno gli diede peso). Come sei arrivato a questa notizia e poi successivamente a quella di Evergrande?
Uhmmm, mi sa che volete sapere troppe cose, ma poi nel libro cosa scrivo? Vi posso dire questo, la notizia su Robin Li nasce praticamente la stessa sera della notizia della cessione del Milan ai cinesi. Mi viene contestualizzato il cerchio dei possibili acquirenti, vengo subito a conoscenza del fatto che non si tratta di un singolo investitore ma di un gruppo "di almeno sei o sette" (mi dicono) potenziali investitori. Singoli e gruppi. Mi danno pochissime info, passo la notte sul pc a caccia di conferme, all'alba tutto porta a un solo nome, Robin Li. Su Evergrande la storia è diversa, mi arriva un sms mentre ero, me lo ricordo ancora, con un collega del corrieredellosport.it alla pizzeria Il Mattarello a Roma. Leggo, chiedo conferma e parto. Redazione, articolo al volo e lancio per il direttore Jacobelli che entrava in diretta su Raisport con Zona 11. Erano le undici di sera, che adrenalina!
- Le società che hanno firmato il preliminare sono le stesse di quelle che hanno trattato in quest'ultimo anno, oppure la cordata si è modificata nel corso del tempo? Sei a conoscenza di qualche altro nome, oltre a quelli apparsi nel comunicato Fininvest?
La cordata si è modificata nel tempo, non c'è dubbio. Alcuni investitori sono rimasti gli stessi. So per certo, per esempio, che il mandato di tutta l'operazione acquisizione Milan lo conferisce Yonghong Li in persona allo studio legale scelto e agli advisor Galatioto e Gancikoff. Formalmente ovviamente, perché in realtà sono loro che fiutano e propongono l'affare a Li, che poi, ufficialmente, li "incarica". Calcolate che solo per quello che è successo tra il 31 luglio e il 4 agosto, con il "salto" di zio Sal e compagnia, è cambiato tutto. Il Milan lo stava andando a comprare la Gsr di Sonny Wu e Steven Zheng, alla fine, lo abbiamo visto tutti, lo comprano I due Li e la Sino Europe. Chiariamo: fino a quando c'erano Galatioto e Gancikoff, la Gsr era uno degli otto investitori, faceva parte del fondo/società veicolo Sino Europe. L'altro nome uscito in queste ultime ore, quello della Jiling Yongda, l'ho già analizzato, è un pesce piccolo. Ora, da quanto sappiamo Yonghong Li e il fondo statale Haixia partecipano con un 15% a testa, totale 30. A quanto sappiamo, considerato che si vende il 99,3% del Milan (lo 0,7 è dei piccoli azionisti), capiamo perché non è ancora finita...chi compra il restante 69,3% del Milan?
- Molti tifosi hanno dubitato dell'affare anche per la segretezza sui nomi delle imprese coinvolte. Puoi spiegarci per quale motivo la cordata che ha firmato il preliminare ha voluto mantenere questa privacy, assumendo un atteggiamento completamente opposto ad esempio a quello del Suning?
Ho due risposte a questa domanda, e una potrebbe non far felici i tifosi del Milan. Sulla segretezza dei nomi, permettetemi, il problema è stato soprattutto di chi la raccontava questa trattativa. La domanda dei tifosi era sempre la stessa: "Si, ma chi ci compra?". Soprattutto quando si è capito che tutto stava andando a rotoli e non c'erano più certezze sull'esito finale del deal. La prima differenza con la Suning è che lì a comprare l'Inter è stata una holding privata con i suoi quadri dirigenziali certi e definiti. Nel caso del Milan siamo di fronte a un ibrido tra partecipazione statale, personale e finanziaria, quindi, top secret. E questa è, cone dire, la versione politically correct. C'è lo stato cinese, c'è il piano Xi Jinping, ci sono fondi, società veicolo, singoli investitori...insomma, vogliono restare "coperti". Io però due domande me le pongo e le rivolgo anche ai vostri utenti: "Secondo voi, Xi Jinping in persona o il Robin Li grande investitore, una volta convinti dell'affaire Milan, avrebbero impiagato più di tre giorni per comprarlo? E soprattutto, avrebbero consentito (e chi conosce come ragionano i cinesi lo sa) che venissero fuori altri nomi più piccoli e non i loro in tutta la loro maestosità?". La seconda risposta, per chiudere, è scomoda: c'è top secret sui nomi degli altri investitori perché quel 69%restante non è tutto coperto. Sia chiaro a tutti però, che Fininvest, per dire ok firmiamo, ha avuto ampie rassicurazioni, o sull'attuale composizione o su quella definitiva della cordata. È il chiodo fisso di Fininvest e di Berlusconi, senza garanzie, non si firmava il preliminare.
- Ti risulta che lo scorso anno Suning fosse tra i soggetti coinvolti da Bee per l'acquisto del Milan?
Onestamente quella vicenda l'ho seguita poco e mi è "puzzata" subito, ma da quello che so Suning era interessata all'epoca soprattutto a partnership commerciali, di sponsorizzazioni. Poi ha fiutato l'affare Inter e ci si è tuffata.
- E' possibile che in futuro qualcuna delle aziende che abbia partecipato alla costituzione del fondo, abbandoni quest'ultimo? E al contrario, è possibile che qualche società si aggiunga? Insomma vorremmo capire se il fondo è una entità aperta e quali sono le regole di entrata/uscita che lo disciplinano.
In parte vi ho già risposto in precedenza. Secondo me l'operazione messa su da Yanghong e Han Li, è molto complessa. E ancora troppo poco definita, sono sicuro che capiremo tante cose in più al closing previsto entro fine anno. Cosi come sono certo che alcuni investitori entreranno nella Sino Europe che compra il Milan per uscirne con delle royalties, o per rivendere a terzi per farne un margine. Così come del restante 69% si sa pochissimo, quindi è tutto aperto. Sulle regole di entrata e di uscita non sono un economista, quindi passo. Ma posso dirvi che molto dipende da quelle 100 pagine di contratto. Sono le famose clausole sulle quali fino a 1 metro dal traguardo Gancikoff e Galatioto trattavano con Franzosi, che è stato il referente Fininvest per tutta l'operazione.
- Veniamo alla trattativa: c'è stato un momento in cui si è corso il rischio che tutto potesse saltare? E per quali motivi?
Certo, più volte è stata sul punto di saltare. La prima volta subito dopo il video di Berlusconi su Facebook in cui annunciava di voler vendere preferibilmente agli italiani. In quel momento è stato il caos, con i cinesi cha hanno perso la pazienza e Galatioto che ha dato l'ultimatum per la firma del famoso termsheet che ha dato il via all'esclusiva. Poi, in questi mesi, tutto procedeva secondo i piani, certo, era una trattativa complessa, ma è andato tutto bene fino al 31 luglio. Lì è successo l'impronosticabile, Gancikoff e Galatioto sono saltati, si è detto di un'esclusiva scaduta ma in realtà non era così, perché Han Li e Yonghong Li sono andati dritti alla fonte bypassando gli advisor, è successo di tutto...
- Le famigerate date: Galatioto a metà aprile parlò di 8 settimane, quindi entro metà giugno. E invece siamo arrivati a metà luglio. Inoltre qualche persona ti ha fatto notare che le tue scadenze non sono state sempre rispettate. Ci riferiamo alla notizia della firma di fine aprile con il fatidico si di Berlusconi per la firma del preliminare, che poi si è tramutato nella firma dell'esclusiva del 10 maggio. Poi dell'esclusiva fino al 15 giugno, data entro la quale doveva firmarsi il preliminare, prorogata al 30, poi al 7 e infine al 15. Puoi spiegarci bene come sono andate le cose, in modo tale da chiarire il vero motivo di questi "slittamenti”?
Il motivo di tutti questi slittamenti ha un nome e un cognome, Nicholas Gancikoff. Era lui a condurre l'operazione sul fronte cinese, è stato lui a temporeggiare sul nome degli investitori quando era tutto pronto. Certo, c'è stata anche l'operazione al cuore di Berlusconi e tutta una serie di vicende burocratiche che hanno allungato il brodo. So per certo che Gancikoff è stato più volte in Cina per chiudere, ma è sempre tornato con notizie non del tutto confortanti. I movimenti burocratici sui capitali cinesi in uscita hanno fatto il resto, e si è arrivati al fatidico 31 luglio, dove la Sino Europe ha preso in mano la situazione ed è andata a firmare a Villa Certosa.
La firma del preliminare, primo passo fondamentale verso la cessione del Milan: i tifosi rossoneri rossoneri non aspettavano altro e negli ultimi 4 mesi questo tema ha monopolizzato l'attenzione di moltissimi media e giornalisti.
Tra questi, il primo che si è distinto per l'accuratezza delle notizie e per la pazienza nei confronti dei tifosi che lo bersagliavano di domande, è Pasquale Campopiano del Corriere dello Sport.
Milan World ha avuto il piacere di chiacchierare con lui, rivolgendogli numerose domande sulla cessione del Milan che rivelano aspetti particolari ancora poco chiari o sconosciuti ai più.
Le domande, così come le risposte, sono molto articolate ed occupano i primi due post, per cui prendetevi tutto il tempo necessario. Siamo sicuri che la vostra curiosità verrà ampiamente soddisfatta
Ecco l'intervista:
- Partiamo dall'inizio: quando hai iniziato ad interessarti concretamente alla vicenda relativa alla cessione del Milan? E quando hai capito che potevi fornire un contributo determinante in questa storia?
Innanzitutto faccio un caloroso saluto agli utenti di Milanworld, il vostro forum è stato il primo, il primo in assoluto a darmi fiducia. E questo, non lo dimentico, perciò, prima di tutto ci tenevo a ringraziare voi e i vostri utenti che (spesso nel bene, ma anche nel male) sono stati sempre attenti critici del mio lavoro.
Partiamo...tutto nasce la sera del 14 aprile 2016 a Roma. Me la ricordo come fosse oggi quella sera...ovviamente i dettagli di quella sera li racconterò nel mio libro #nerosurosso, quello che posso dirvi è che tutto nasce da una partita di playstation. Sì, lo so...sono criptico, ma altrimenti che gusto ci sarebbe...cmq da quella sera, da quella partita nasce una storia assurda, strana, complicata e snervante, nasce la storia della cessione del Milan ai cinesi. Ci ho creduto subito, da quella sera, perché la mia fonte era di quelle che soltanto una volta ti possono capitare nella vita. L'ho ascoltata, valutata, era tutto troppo credibile (e poi i fatti diranno anche vero) ed è nata tutta questa storia...
- La cordata che ha firmato il preliminare è la stessa di quella di Richard Lee o sono due consorzi diversi? Che tu sappia qualcuno di questi (Wanda, Mr Pink) ha mai fatto parte dell'attuale cordata?
Per un paio di giorni ho pensato che lo fosse. Perché nei giorni precedenti la firma del preliminare è stato il caos totale. Improvvisamente sono cominciati a spuntare fuori nomi possibili dei cinesi grandi orchestranti della famosa "conglomerata", ma in realtà quello che mi sembrava fosse mister Lee, in realtà era Mr Li, e possiamo sostituire la parola mister con Yonghong; è lui la mente, lui che ha manovrato tutta questa operazione, prima affidandosi al duo Gancikoff-Galatioto, poi, quando ha capito che questi andavano in un'altra direzione rispetto a quella scelta all'inizio della trattativa, è andato dritto alla fonte e ha fatto tutto da solo. Quindi la risposta è che Lee con Li non c'entra, sono due consorzi diversi. Di Wanda e Mr Pink, onestamente, non ho mai sentito parlare, almeno da quando io seguo questa trattativa...
- A quando risalgono i primissimi contatti tra questi cinesi e Fininvest? Com'è nato il contatto Galatioto-Fininvest? E per quale motivo i cinesi si sono rivolti proprio a Zio Sal, come lo chiamano affettuosamente i tifosi milanisti?
Come lo chiamavano vorrai dire. C'è stato un momento in cui tirava più un "Soon" di zio Sal che una mandria di buoi. Per giorni e giorni interi la domanda più ricorrente su Twitter dei tifosi del Milan era "Pas, dov'é Galatioto? Quando arriva, e quanto resta?" Senza contare poi, che Galatioto, e niente me lo toglie dalla testa, al di lá di tutto èuna brava persona, e rispondeva alle migliaia di tifosi del Milan che gli scrivevano.
Scusate, mi sono dilungato, ma secondo me certe cose vanno dette. I primi contatti tra i cinesi e Fininvest risalgono a un anno e mezzo fa. Tutta questa storia nasce perché Nicholas Gancikoff, che voi tutti avete imparato a conoscere, fiuta "l'affare" Milan. Lui è un advisor, cresciuto sotto l'egida di Sal Galatioto, suo docente in America e super advisor americano (per intenderci è quello che ha curato il passaggio azionario dei Golden State, la squadra che ha vinto tutto in Nba). Bene Gancikoff chiama Galatioto e gli chiede consulenza per la vicenda Milan, poi contatta un gruppo di investitori cinesi,lui che in Cina va spesso e volentieri, e si presenta alla banca Lazard (riferimento di Fininvest) con una potenziale offerta di acquisto. Fininvest, che vuole vendere come nessuno, si siede subito al tavolo delle trattative, stiamo parlando più o mendo di gennaio/febbraio 2015, poi accade l'impronosticabile. Entra in scena Mister Bee con un'offerta molto più alta (e a conti fatti meno veritiera) e Galatioto e Gancikoff fanno un passo indietro. Sappiamo tutti com'è andata a finire poi quella storia...
- Come mai i cinesi non hanno abbandonato la trattativa dopo che Berlusconi gli preferì Mr Bee?
Semplice, volevano il Milan. E quando hanno capito che dietro mister Bee si nascondeva in realtà un'operazione fantasma, sono tornati alla carica. Se facciamo mente locale gli ultimi fuochi di mister Bee sono all'inizio di questo anno. In quel momento Galatioto e Gancikoff capiscono che è il momento di tornare alle carica. Chiamano Fininvest, sondano la disponibilità e si risiedono al tavolo delle trattative.
- La composizione della cordata: ancora devono giungere conferme in merito, e per il momento si parla solo di Haixia e Yonghong Li. Comunque, parlando di grandi nomi, tu sei stato il primo ad affermare con forza la presenza di Robin Li come uno dei principali componenti della cordata (per completezza Repubblica lo aveva soltanto brevemente accennato lo scorso anno, ma nessuno gli diede peso). Come sei arrivato a questa notizia e poi successivamente a quella di Evergrande?
Uhmmm, mi sa che volete sapere troppe cose, ma poi nel libro cosa scrivo? Vi posso dire questo, la notizia su Robin Li nasce praticamente la stessa sera della notizia della cessione del Milan ai cinesi. Mi viene contestualizzato il cerchio dei possibili acquirenti, vengo subito a conoscenza del fatto che non si tratta di un singolo investitore ma di un gruppo "di almeno sei o sette" (mi dicono) potenziali investitori. Singoli e gruppi. Mi danno pochissime info, passo la notte sul pc a caccia di conferme, all'alba tutto porta a un solo nome, Robin Li. Su Evergrande la storia è diversa, mi arriva un sms mentre ero, me lo ricordo ancora, con un collega del corrieredellosport.it alla pizzeria Il Mattarello a Roma. Leggo, chiedo conferma e parto. Redazione, articolo al volo e lancio per il direttore Jacobelli che entrava in diretta su Raisport con Zona 11. Erano le undici di sera, che adrenalina!
- Le società che hanno firmato il preliminare sono le stesse di quelle che hanno trattato in quest'ultimo anno, oppure la cordata si è modificata nel corso del tempo? Sei a conoscenza di qualche altro nome, oltre a quelli apparsi nel comunicato Fininvest?
La cordata si è modificata nel tempo, non c'è dubbio. Alcuni investitori sono rimasti gli stessi. So per certo, per esempio, che il mandato di tutta l'operazione acquisizione Milan lo conferisce Yonghong Li in persona allo studio legale scelto e agli advisor Galatioto e Gancikoff. Formalmente ovviamente, perché in realtà sono loro che fiutano e propongono l'affare a Li, che poi, ufficialmente, li "incarica". Calcolate che solo per quello che è successo tra il 31 luglio e il 4 agosto, con il "salto" di zio Sal e compagnia, è cambiato tutto. Il Milan lo stava andando a comprare la Gsr di Sonny Wu e Steven Zheng, alla fine, lo abbiamo visto tutti, lo comprano I due Li e la Sino Europe. Chiariamo: fino a quando c'erano Galatioto e Gancikoff, la Gsr era uno degli otto investitori, faceva parte del fondo/società veicolo Sino Europe. L'altro nome uscito in queste ultime ore, quello della Jiling Yongda, l'ho già analizzato, è un pesce piccolo. Ora, da quanto sappiamo Yonghong Li e il fondo statale Haixia partecipano con un 15% a testa, totale 30. A quanto sappiamo, considerato che si vende il 99,3% del Milan (lo 0,7 è dei piccoli azionisti), capiamo perché non è ancora finita...chi compra il restante 69,3% del Milan?
- Molti tifosi hanno dubitato dell'affare anche per la segretezza sui nomi delle imprese coinvolte. Puoi spiegarci per quale motivo la cordata che ha firmato il preliminare ha voluto mantenere questa privacy, assumendo un atteggiamento completamente opposto ad esempio a quello del Suning?
Ho due risposte a questa domanda, e una potrebbe non far felici i tifosi del Milan. Sulla segretezza dei nomi, permettetemi, il problema è stato soprattutto di chi la raccontava questa trattativa. La domanda dei tifosi era sempre la stessa: "Si, ma chi ci compra?". Soprattutto quando si è capito che tutto stava andando a rotoli e non c'erano più certezze sull'esito finale del deal. La prima differenza con la Suning è che lì a comprare l'Inter è stata una holding privata con i suoi quadri dirigenziali certi e definiti. Nel caso del Milan siamo di fronte a un ibrido tra partecipazione statale, personale e finanziaria, quindi, top secret. E questa è, cone dire, la versione politically correct. C'è lo stato cinese, c'è il piano Xi Jinping, ci sono fondi, società veicolo, singoli investitori...insomma, vogliono restare "coperti". Io però due domande me le pongo e le rivolgo anche ai vostri utenti: "Secondo voi, Xi Jinping in persona o il Robin Li grande investitore, una volta convinti dell'affaire Milan, avrebbero impiagato più di tre giorni per comprarlo? E soprattutto, avrebbero consentito (e chi conosce come ragionano i cinesi lo sa) che venissero fuori altri nomi più piccoli e non i loro in tutta la loro maestosità?". La seconda risposta, per chiudere, è scomoda: c'è top secret sui nomi degli altri investitori perché quel 69%restante non è tutto coperto. Sia chiaro a tutti però, che Fininvest, per dire ok firmiamo, ha avuto ampie rassicurazioni, o sull'attuale composizione o su quella definitiva della cordata. È il chiodo fisso di Fininvest e di Berlusconi, senza garanzie, non si firmava il preliminare.
- Ti risulta che lo scorso anno Suning fosse tra i soggetti coinvolti da Bee per l'acquisto del Milan?
Onestamente quella vicenda l'ho seguita poco e mi è "puzzata" subito, ma da quello che so Suning era interessata all'epoca soprattutto a partnership commerciali, di sponsorizzazioni. Poi ha fiutato l'affare Inter e ci si è tuffata.
- E' possibile che in futuro qualcuna delle aziende che abbia partecipato alla costituzione del fondo, abbandoni quest'ultimo? E al contrario, è possibile che qualche società si aggiunga? Insomma vorremmo capire se il fondo è una entità aperta e quali sono le regole di entrata/uscita che lo disciplinano.
In parte vi ho già risposto in precedenza. Secondo me l'operazione messa su da Yanghong e Han Li, è molto complessa. E ancora troppo poco definita, sono sicuro che capiremo tante cose in più al closing previsto entro fine anno. Cosi come sono certo che alcuni investitori entreranno nella Sino Europe che compra il Milan per uscirne con delle royalties, o per rivendere a terzi per farne un margine. Così come del restante 69% si sa pochissimo, quindi è tutto aperto. Sulle regole di entrata e di uscita non sono un economista, quindi passo. Ma posso dirvi che molto dipende da quelle 100 pagine di contratto. Sono le famose clausole sulle quali fino a 1 metro dal traguardo Gancikoff e Galatioto trattavano con Franzosi, che è stato il referente Fininvest per tutta l'operazione.
- Veniamo alla trattativa: c'è stato un momento in cui si è corso il rischio che tutto potesse saltare? E per quali motivi?
Certo, più volte è stata sul punto di saltare. La prima volta subito dopo il video di Berlusconi su Facebook in cui annunciava di voler vendere preferibilmente agli italiani. In quel momento è stato il caos, con i cinesi cha hanno perso la pazienza e Galatioto che ha dato l'ultimatum per la firma del famoso termsheet che ha dato il via all'esclusiva. Poi, in questi mesi, tutto procedeva secondo i piani, certo, era una trattativa complessa, ma è andato tutto bene fino al 31 luglio. Lì è successo l'impronosticabile, Gancikoff e Galatioto sono saltati, si è detto di un'esclusiva scaduta ma in realtà non era così, perché Han Li e Yonghong Li sono andati dritti alla fonte bypassando gli advisor, è successo di tutto...
- Le famigerate date: Galatioto a metà aprile parlò di 8 settimane, quindi entro metà giugno. E invece siamo arrivati a metà luglio. Inoltre qualche persona ti ha fatto notare che le tue scadenze non sono state sempre rispettate. Ci riferiamo alla notizia della firma di fine aprile con il fatidico si di Berlusconi per la firma del preliminare, che poi si è tramutato nella firma dell'esclusiva del 10 maggio. Poi dell'esclusiva fino al 15 giugno, data entro la quale doveva firmarsi il preliminare, prorogata al 30, poi al 7 e infine al 15. Puoi spiegarci bene come sono andate le cose, in modo tale da chiarire il vero motivo di questi "slittamenti”?
Il motivo di tutti questi slittamenti ha un nome e un cognome, Nicholas Gancikoff. Era lui a condurre l'operazione sul fronte cinese, è stato lui a temporeggiare sul nome degli investitori quando era tutto pronto. Certo, c'è stata anche l'operazione al cuore di Berlusconi e tutta una serie di vicende burocratiche che hanno allungato il brodo. So per certo che Gancikoff è stato più volte in Cina per chiudere, ma è sempre tornato con notizie non del tutto confortanti. I movimenti burocratici sui capitali cinesi in uscita hanno fatto il resto, e si è arrivati al fatidico 31 luglio, dove la Sino Europe ha preso in mano la situazione ed è andata a firmare a Villa Certosa.