Esclusiva MW: Il riepilogo sulla cessione del Milan.

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14 aprile 2016 - Sal Galatioto: ecco chi vuole acquistare il Milan.

Secondo quanto riportato da Carlo Festa del Il Sole 24 Ore, a capo della cordata cino-americana ci sarebbe la Galatioto Sports (un colosso sui temi di finanza e sport, negli Usa) di Sal Galatioto. L'offerta a Berlusconi sarebbe di 650 milioni di euro (contro il miliardo richiesto dal patron a Bee).
Berlusconi, al momento, non sembra assolutamenente intenzionato a cedere la maggioranza ed in particolar modo a quel prezzo visto che si è fissato con la valutazione miliardaria. Ma il presidente rossonero potrebbe comunque concedere la due diligence a Galatioto, italo americano, ex banker, è diventato famoso per aver messo a segno diverse cessioni, a cifre molto alte, di diverse squadre Nba e di Baseball Usa.


14 aprile 2016 -Milan: la cessione del club si avvicina sempre di più.

La GdS dello Sport, a firma Pasotto e Laudisa, conferma le notizie uscite nella giornata di ieri: la cessione del Milan avanza spedita. Sarà la volta buona? Non sembra ma è passato un anno da quando spuntò Bee. Oggi con lui è finito tutto in alto mare. L'economia e la borsa cinese hanno tirato diversi colpi bassi al broker thailandese. La dead line che Fininvest gli ha concesso scade a fine maggio.
Ecco perché in un contesto simile ha avuto gioco facile chi ha provato a inserirsi in corsa. D'altronde qualche mese fa era stato lo stesso Berlusconi a confermare l'interesse di altri soggetti. Ed effettivamente adesso uno di questi si trova in pole position. E' la famigerata cordata cino-americana, dove l'investitore è cinese e l'advisor scelto dal Milan è americano (la banca Lazard).
Si sta entrando nella fase calda, ed entrambe le parti sono legate da un patto di riservatezza, cosa di cui il mangate cinese deve rispondere direttamente al governo di Pechino che su queste cose non scherza (ricordiamo la sparizione di un alto dirigente qualche mese fa, ndr). I primi contatti risalgono proprio ad un anno fa, quando vi furono i primi abboccamenti. Ma all'epoca la pista Bee era molto più affascinante.Negli ultimi mesi a Fininvest sono arrivate diverse manifestazioni di interesse, ma questa appare la più solida.
Ed ora, finalmente, con il benestare di Berlusconi in persona, l'interesse si è trasformato in una vera e propria trattativa.
Ma in che fase stiamo? La proposta è al vaglio dei tecnici e lo stesso Berlusconi ancora non l’ha approfondita nei dettagli, ma di base è considerata da Fininvest affidabile e interessante. Per questo motivo è imminente la firma di un preliminare d’esclusiva, a cui seguirebbe poi la necessaria due diligence, ovvero l’analisi dei conti rossoneri.
I più ottimisti parlano quindi di «settimane» per la chiusura dell’operazione, anche perché in questo caso la disponibilità di capitali è assolutamente immediata.
I lavori dunque procedono a passo serrato, sebbene da Fininvest filtri molta cautela, anche perché come al solito la decisione finale sarà del presidente rossonero.
Rispetto a Taechaubol, questa volta il punto di forza della trattativa è la proprietà unica e non una galassia di investitori. Fininvest quindi sta trattando con un unico, grande magnate.
Ci sono però un paio di differenze molto importanti rispetto alla situazione con Bee. In primis la valutazione del Milan si aggirerebbe intorno ai 700M (contro il miliardo) e inoltre chi compra vorrebbe immediatamente la maggioranza.
Due tasti dolenti che Berlusconi sin qui non ha mai voluto prendere in considerazione, ma che tuttavia questa volta pare disposto a considerare. Ed ovviamente intorno a questi scenari ruota anche il discorso di governance: nel caso, infatti, in cui l’affare dovesse prendere corpo, quale sarà il destino di Galliani?
Al momento non si profilano novità, nonostante in queste ore si sia parlato parecchio delle divergenze di opinioni fra l’a.d. e Silvio
sulla questione allenatore.
La differenza è che stavolta è stato tutto più esplicito. Ad ogni modo Galliani è legato al Milan da un contratto fino al 2019 (Galliani invece afferma che il mandato gli viene rinnovato dal CDA anno per anno, ndr), e fino ad ora i fatti hanno dimostrato che l’a.d. è e sarà legato a Berlusconi, e quindi al suo destino.


15 aprile 2016 - Milan: è l'ora del dragone. Galatioto tratta l'acquisto per i cinesi

La Gazzetta dello Sport in edicola oggi dedica la prima pagina alla trattativa che dovrebbe porta il Milan (e forse anche l'Inter) nelle mani dei cinesi.
Riguardo la trattativa per la cessione del club rossonero, la rosea titola: un italoamericano (Sam Galatioto -) Sal Galatioto: ecco chi vuole acquistare il Milan. ) tratta per Pechino con Berlusconi.
La GdS conferma: un investitore cinese con advisor americano (Sal Galatioto) ha stretto i contatti avviati un anno fa con Berlusconi. Si parla dell’acquisto della maggioranza del club rossonero per una cifra di 600 700M. La differenza principale rispetto alla trattativa con Mr. Bee è che Berlusconi non tratterebbe con un broker, a sua volta impegnato a raccogliere soldi da un gruppo di investitori asiatici, ma con una cordata già ben definita, dai capitali certi.
Per questo l’evoluzione dell’affare potrebbe essere molto più rapida.
La firma di un preliminare d’esclusiva potrebbe arrivare molto presto, poi seguirebbero le analisi dei conti e le ovvie valutazioni di opportunità. Berlusconi è ovviamente legato al suo Milan ma sa che il club ha 250M di debiti, la Juve ormai è lontana e l’amataChampions su un altro pianeta.
Un proprietario asiatico di altissimo profilo avrebbe un’altra marcia, un’altra potenza economica per investire massicciamente nella risalita. In fretta, come nello stile della Cina, una nazione che punta ad avere 50M di praticanti entro il 2020 e magari il Mondiale in casa nel 2026.

La Repubblica: la vendita del Milan non è mai stata così probabile. É la frase che riecheggia nei meandri della sede Fininvest. Entro la fine della prossima settimana Berlusconi dovrà decidere.
In caso di risposta affermativa, già a luglio il Milan potrà avere un nuovo proprietario. Si tratta si una cordata di una decina di imprenditori cinesi che puntano ad acquistare il 60/70% per 300M, valorizzando il pacchetto complessivo 500M più debiti (250M).
Arriverà un nuovo AD, probabilmente non subito. Si parla di un manager straniero già attivo in Italia. La cordata viene guidata da Sal Galatiolo.


15 aprile 2016 -Milan, cessione ad un passo per 700M al 6° più ricco della Cina.

Il Corriere dello Sport in esclusiva riporta altri dettagli sulla cessione del club rossonero: stavolta ci siamo.
Il Milan è ad un passo dalla fine di un'era e dall'inizio di una nuova. Silvio Berlusconi sta per cedere il 70% delle quote azionarie per una cifra di circa 400M (100% valutato 700M). L'acquirente è un magnate cinese, l'advisor un esperto finanziario americano. Da fonti accreditate si riferisce che la firma è imminente, forse già entro la settimana.
Il 70% subito, il 30% entro la fine del successivo anno. Da una parte Fininvest, dall'altra l'offerta cinese (tra poco capiremo se una cordata o un unico magnate).
Quello che è certo è che il regista della trattativa è Galatiolo Sports Management, società incaricata di curare la due diligence.
L'offerta è vera, recapitata nero su bianco e già sul tavolo della famiglia Berlusconi. Stando ad indiscrezioni siamo in una fase decisamente avanzata.
Per convincere Silvio, Sal Glatiolo avrebbe preparato un piano immediato di introiti: 300M di euro nel giro di un anno tramite merchandising, sponsor e partnership. Il tutto sfruttando soltanto il marchio Milan, tra i più famosi se non l più famoso di tutto l'estremo Oriente.
A dir la verità, ad un naso attento, il profumo d'Oriente era stato già avvertito qualche tempo fa, quando la società aveva inaugurato il sito ufficiale in lingua cinese.
Ma veniamo al dunque: i protagonisti di questa svolta epocale saranno due. Da una parte Berlusconi e dall'altra uno degli uomini più ricchi della Cina. Uno solo, a quanto pare, e non una cordata. Le nostre fonti parlano di 6° uomo più ricco della Cina, con un patrimonio di circa 10 miliardi di euro. Certezze sul nome, anche per questioni finanziarie e borsistiche, ancora non ce ne sono, ma gli uomini più ricchi della Cina sarebbero questi in basso (classifica Forbes).Il nostro uomo sarebbe tra questi. Il sesto è un certo Robin Li, ma potrebbe essere anche He Xingjian, re dei condizionatori.
Tuttavia, è bene ribadirlo, siccome sta trattando Silvio Berlusconi può accadere ancora tutto e il contrario di tutto.
Altra indiscrezione è che la cessione è stata portata avanti da un noto studio legale di Roma.


15 aprile 2016 -Cessione Milan: i cinesi vogliono l'accordo entro giugno.

Tutti i media concordano: il Milan è in vendita e l'offerta dei cinesi c'è ed è reale. Ecco le ultime news, dopo quelle riportate da Gazzetta, Corriere della Sera, Corriere dello Sport, Repubblica ( Milan, cessione ad un passo per 700M al 6° più ricco della Cina.)
Anche l'Ansa conferma: Berlusconi ed il consorzio dovrebbero giungere ad un accordo scritto entro giugno.
Questo le indiscrezioni che circolano negli ambienti finanziari. Secondo Bloomberg, l'obiettivo del consorzio cinese è giungere ad un accordo entro giugno. Il consorzio, che è formato da colossi nel campo dell'energia rinnovabile e dei media, è d'accordo sulla maggior parte dei punti ma non è intenzionato a far andare le trattative oltre giugno. Sempre secondo Bloomberg l'obiettivo del consorzio è acquistare una quota tra il 50% (minimo) e il 70%. Con Bee invece la trattativa è in fase di stallo.Arriva anche la conferma di Sky: è in corso una trattativa in fase avanzata tra Berlusconi ed un consorzio cinese. L'ostacolo attuale sarebbe la valutazione complessiva di 650M, contro il miliardo preteso dal patron rossonero fino a poco tempo fa.
Attenzione: l'agenzia di stampa della Repubblica popolare cinese, Xinhua.net, ha riportato la notizia che già è deflagrata in Italia: Berlusconi starebbe vendendo il Milan per circa 600M ad un consorzio cinese. L'operazione sarà divisa in due parti.
Ricordiamo che in Cina vige la censura pertanto l'agenzia di stampa governativa fa passare soltanto determinate notizie.


16 aprile 2016 - Galatioto conferma. "Milan ai cinesi in due mesi".

Ecco le importantissime parole riportate da Sal Galatioto alla GdS: ''Credo che la mia vera forza sia quella di avere un gruppo di lavoro preparatissimo. Abbiamo consolidato questo team grazie ad una serie di operazioni fortunate nel tempo.
Il nostro obiettivo non è solo far profitto bensì realizzare un progetto serio che duri nel tempo e faccia felici i tifosi.
Vogliamo che un club diventi competitivo non solo da un punto di vista finanziario ma anche sportivo.
È questo che dopo tutti questi anni ancora mi motiva nel mio lavoro.
Il Milan è innanzitutto un club importantissimo e se non lo fosse neanche ci muoveremmo.
Milano è una città bellissima e il brand del Milan è fantastico. Per ovvi motivi capirete che non posso dire chi sia il gruppo cinese interessato, ma vi assicuro che è molto ambizioso ed è molto molto interessato al club.
Del progetto fanno parte imprenditori di alto livello, abbiamo progetti e idee interessanti, prima però dobbiamo chiudere l'operazione. Direi che se le cose vanno nel verso giusto possiamo farcela in 6-8 settimane. Un mio ex studente che lavora a Milano mi sta facendo da consulente. Siamo a buon punto ma in questi casi è meglio non sbilanciarsi.
Il cacio è uno sport che mi piace ma ammetto di non essere un grande esperto. Comunque a prescindere da tutto ciò che mi motiva di più é vincere e credo che una operazione simile possa portare grandi successi al club.
Per certi versi mi ricorda il passaggio di proprietà dei Warriors (oggi dominatori della NBA, ndr). Ancora oggi ricevo mail di ringraziamento dei tifosi di Golden State. I fan del Milan stanno facendo la stessa cosa, intasando la mia casella di posta elettronica con messaggi di incoraggiamento.
È bellissimo è toccare con mano la passione dei tifosi.''


16 aprile 2016 - Milan-Cina: si tratta a oltranza. Lunedì giorno decisivo?

Altra esclusiva del Corriere dello Sport: la Cina avanza a grandi passi verso il club rossonero. La cordata vuole a tutti i costi giungere ad un accordo e sta tentando di accelerare i tempi.
I termini dell'affare sono ormai noti: i cinesi vogliono subito il 70% e poi il restante 30% nel giro di un anno.
Le cifre sono molto importanti: per Fininvest ci sono sul piatto subito 500M. I restanti 200M quando i cinesi avranno il 100%. Per una valutazione totale di 700M (a quanto pare debiti esclusi).
La notizia clamorosa è che si è trattato anche oggi è si farà anche domani.
Lunedì potrebbe essere un giorno cruciale con una conference call che si terrà nello studio legale romano tra Fininvest e la cordata cinese rappresentata da Galatioto col suo collaboratore milanese.
La partita è a due: Berlusconi, unico vero ostacolo alla conclusione dell'affare, e Robin Li (a quanto pare il capofila della cordata).
La prossima settimana quindi potrebbe essere decisiva per le sorti del diavolo.


17 aprile 2016 - Cessione Milan: siamo molto avanti, ma Berlusconi..

Ultime notizie da Sky, da Fabio Caressa, sulla cessione del Milan. Il dubbio di fondo riguarda la decisione di Berlusconi. Una parte della famiglia spinge per la cessione della società. E se la cessione avverrà potrebbe essere forzata. Si parla anche di un possibile rilancio di Mr Bee.

Per il closing c'è bisogno del sì definitivo di Berlusconi. Le parti in gioco sono in ansia per la risposta definitiva del presidente rossonero, che se si impuntasse potrebbe far saltare tutto.

Il piano B di Berlusconi è l'ItalMilan con Brocchi.


18 aprile 2016 - Altri aggiornamenti sulla cessione alla cordata cinese


Corriere della Sera: Berlusconi è ancora incerto se aprire o meno le porte a questa cordata cinese che valuta il club rossonero 700M. Nella mattinata di ieri, al Salone del Mobile, il cavaliere avrebbe confidato ad alcuni amici di avere ancora dei dubbi sulla cessione del controllo del club.

Repubblica: questa è la settimana decisiva sul futuro del Milan. Berlusconi dovrà prendere una decisione sull'offerta della cordata cinese, che punta a rilevare subito la maggioranza e poi il 100% della società.

Carlo Festa (Sole24Ore) riporta informazioni diverse da quelle del Corsport: la due diligence ancora non è stata avviata, la cordata è composta da non più di 3 investitori e vuole rilevare il 70% del Milan. Tuttavia secondo Festa tra questi non ci sarebbe Robin Li, che sembrerebbe più una congettura. L'operazione, inoltre, pare ancora lontana dal chiudersi visto che ci sono in ballo diversi paletti. Insomma, il bello deve ancora venire.

Secondo quanto riportato da Monica Colombo del Corriere della Sera, entro la fine di questa settimana Berlusconi dovrà decidere se cedere o meno la maggioranza del club alla cordata cinese. Il presidente rossonero è molto combattuto e non esclude di rispedire al mittente la proposta e di portare avanti, da solo, il progetto ItalMilan.
In questo scenario, Mr Bee potrebbe rifarsi sotto e formulare una nuova offerta.


18 aprile 2016 - Forchielli:"La cordata cinese per il Milan? Tutte stronz...."

Alberto Forchielli, presidente dell'osservatorio Asia e uno dei primi a "smascherare" Mr Bee, risponde così, su Twitter, ad un utente che gli chiede se l'offerta dei cinesi, "guidati" da Galatioto, sia reale o meno:"Sono tutte bullshit" (Stronz....).

18 aprile 2016 - Fu Yixiang sulla cessione del Milan ai cinesi

Dopo le parole di Forchielli ( Forchielli:"La cordata cinese per il Milan? Tutte stronz...." ) arriva un'altra doccia fredda in merito alla possibile cessione del Milan. Fu Yixiang, vice presidente della camera di commercio italo-cinese, intervistato da Fabio Ravezzani ha dichiarato quanto segue:"Milan e Inter di proprietà cinesi? I rossonero sono molto più appetibili ma l'Inter è più accessibile ed ha più volontà di vendere. Thohir ha speso molto ma non ha avuto molti guadagni".
 
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19 aprile 2016 - Cessione Milan: i cinesi alzano l'offerta. Ci siamo?

Pasquale Campopiano, l'autore delle esclusive del CorSport riporta nuovi aggiornamenti: la giornata di ieri è stata lunga e intensa e quella di oggi lo sarà altrettanto. Ieri come detto c'è stata la conference Call cruciale. I cinesi hanno terminato la due diligence, preparato un piano di investimento (introiti pari a 300M nel giro di due anni grazie a nuove sponsorizzazioni) e sono arrivati al punto della presentazione dell'offerta.
Per convincere Berlusconi hanno alzato ulteriormente l'asticella: non 650M ma 720M. Il 70% entro la fine del campionato e il 30% entro il successivo anno. Da quanto risulta al quotidiano le parti sono ormai vicinissime alle firme del preliminare sulla base delle cifre e della impalcatura appena descritta.
Manca solo il si conclusivo di Silvio Berlusconi che è ancora combattuto e vuole avere tutte le garanzie del caso sulla serietà e solidità di questi investitori. Tutti aspettano il suo benestare. Il Milan è ad un passo da una svolta storica.


Corriere della Sera: i tecnici continuano a lavorare per proporre al presidente rossonero l'accordo che deve portare all'esclusiva della trattativa, ma per ora ancora non si conoscono le intenzioni di Berlusconi. Intanto i cinesi fanno sul serio: hanno già chiesto ufficialmente al governo cinese l'autorizzazione all'operazione (il consenso ad esportare valuta non è automatico)

19 aprile 2016 - Milan-Cina: Berlusconi deve rispondere entro il 28 aprile.

Ultim'ora Repubblica: secondo il quotidiano, Berlusconi ha altri 8 giorni di tempo per dare una risposta definitiva alla cordata cinese. Ma andiamo con ordine. I cinesi hanno posto dei paletti temporali piuttosto rigidi: entro il 10 giugno deve avvenire il closing, quindi il passaggio del 70% delle quote nelle loro mani. Prima di questo, però, è previsto un passaggio ineluttabile: entro il 28 aprile (giorno in cui è stato convocato il CDA) Silvio Berlusconi dovrà dare una risposta definitiva alla prosecuzione e conclusione della trattativa che è praticamente ultimata negli aspetti tecnico-pratici. Restano vivi alcuni dubbi di Berlusconi, che vorrebbe crearsi una scappatoia in caso di ripensamento, ossia una clausola da sfruttare entro un anno che eviti la perdita completa della maggioranza. E non è un aspetto secondario della vicenda. Nel frattempo le due parti proseguono negli incontri e nelle discussioni.

20 aprile 2016 -Milan ai cinesi: altri aggiornamenti

Il Giornale, i cinesi valutano il Milan 700 milioni di euro. E sarebbero disposti addirittura a pagarli tutti e subito per rilevare il 70% e lasciare il 30% a Berlusconi fino a dicembre.

21 aprile 2016 - Milan ai cinesi. Entro lunedì la risposta di Berlusconi.

Secondo quanto riportato daAlciato, Berlusconi, entro lunedì 25 aprile, dovrà decidere se trattare in esclusiva la cessione del Milan con i cinesi. La cordata cinese è composta da 3-4 player più un colosso della stessa grandezza ed importanza di Wanda Group. Nessuno, ad oggi, sa quale sarà la risposta di Berlusconi. Nel caso in cui dicesse di no, darebbe il via al progetto ItalMilan con Brocchi.
Ultim'ora CorSport che a sua volta riporta un'agenzia Agi: secondo quanto si apprende da fonti politiche azzurre, Berlusconi avrebbe rivelato di voler vendere quote societarie (non si parla di maggioranza o minoranza) ma soltanto per far si che il Milan continui la sua storia gloriosa in mani stabili e sicure. Sulla trattativa con i cinesi non è sceso nei dettagli, aggiungendo solo che la partita è aperta.


23 aprile 2016 - Cessione Milan: Berlusconi rimanda la decisione.

Come riportato da diverse fonti, entro il prossimo lunedì 25 aprile Silvio Berlusconi avrebbe dovuto decidere se concedere ai cinesi l'esclusiva per la trattativa che avrebbe portato alla cessione del Milan. Secondo Il Corriere della Sera, però, non sarà così. Berlusconi ha deciso di rimandare la propria decisione. Se ne riparlerà il prossimo fine settimana (1 maggio 2016).

25 aprile 2016 - Esclusiva MW: in Cina si conferma l'interesse di Robin Li

In Cina Phoenix TV conferma la trattativa in corso tra Baidu e Fininvest per l'acquisto del Milan da parte del colosso cinese. Il prezzo è di 700M di euro, pari a 5,1 miliardi di Yuan. Interpellato sull'argomento, un portavoce di Baidu si è trincerato dietro un "no comment".

Inoltre il portale cinese Sohu, che conferma la notizia, cerca di inserirla in un contesto più ampio affermando che l'interesse di Robin Li verso il Milan ha una sua logica. Innanzitutto Robin è un appassionato di calcio, tant'è che ci giocava spesso alle superiori. Lo stesso Li ha affermato che "i giovani rendono il calcio più giovane". Ma l'acquisto del Milan da parte di Baidu avrebbe ripercussione ben oltre il semplice movimento calcistico che, secondo Deloitte, è la 17^ economia al mondo. La società rossonera, infatti, può fungere d'apripista per uno sport che vuole svilupparsi sempre di più, anche per volere del governo. Se dunque Li riuscirà ad acquistare il Milan, dopo aver investito nell'intelligenza artificiale, riuscirà ancora ad attrarre l'interesse dei media nazionali, diventando il primo capo di un club calcistico europeo. Ma naturalmente, l'acquisto del Milan da parte di Robin Li troverebbe la sua ragione non solo nell'amore del tycoon per questo sport, ma in notevoli benefici economici e sociali.
Innanzitutto i grandi giocatori rossoneri, nonché quelli del passato, aiuteranno Baidu a sviluppare un'azione efficace di marketing.
In secondo luogo, il calcio è un grande strumento di sviluppo commerciale in diversi settori: intrattenimento, media, video, ecc.
Infine l'acquisto del Milan sarebbe di beneficio a tutta la nazione per due motivi: i migliori talenti cinesi avrebbero finalmente l'opportunità di giocare in europa a stretto contatto con tanti campioni, e contestualmente si potrebbe immaginare la partecipazione del Milan ad una gara della Super League.


26 aprile 2016 -Cessione Milan: si tratta a oltranza. Le parti devono scoprirsi.

Campopiano (CorsSport): l'unica trattativa ancora in piedi è quella con i cinesi. Non esistono altri interlocutori. La trattativa prosegue incessante, praticamente si tratta a oltranza. Perché i cinesi sono intenzionati a comprare e Fininvest è intenzionata a vendere. In mezzo c'è Berlusconi che prima o poi dovrà convincersi. C'è una cordata orientale disposta a spendere tra i 700 e i 720M (il 7 0% subito e l'altro 30% nel giro di un anno). Non è ancora roba da ora o mai più ma poco ci manca.
Come detto, l'unica cordata ancora in corsa fino ad ora non ha deciso di avere un volto di rappresentanza. Ha scelto così.
Le nostri fonti portano tutte a Robin Li, notizia confermata anche dai portali Phoenix TV e sohu.com (riportati in esclusiva da MilanWorld, menzionato nell'articolo).
E Mr Bee? Lontano anni luce, praticamente tramontato.
Tornando alla trattativa, questa sarà una settimana interlocutoria perché le parti hanno preso tempo. I cinesi, chiedono reali garanzie sullo stato dei conti rossoneri. Fininvest invece chiede a Galatioto che venga dato un volto a questa cordata. E questa sarebbe la chiave d'accesso per convincere Berlusconi a vendere la maggioranza, cosa che farebbe solo nelle mani di gruppi solidi.
Dunque le parti si stanno studiando. Ma sia chiaro: hanno già trattato a lungo i dettagli dell'operazione. Quelle che devono venire fuori adesso sono le garanzie finali per suggellare l'accordo.
Intanto il Milan ha presentato un piano quadriennale alla UEFA, garanzia in più da mostrare a chi entrerà in società.

Aggiornamento di Campopiano: le ulteriori garanzie richieste dai cinesi sono dovute al piano di rientro che il Milan presenterà alla UEFA. Piano che ricadrà anche sul nuovo gruppo dopo che acquisterà la maggioranza e che quindi si accollerà i debiti.


27 aprile 2016 - Berlusconi ha detto sì, vende il Milan! C'è Jack Ma?

Ultimi due aggioranmenti da Repubblica e Campopiano

Aggiornamento del 27 aprile ore 23:

Atomica di Campopiano: è il fondo Evergrande a comprare il Milan! Si chiama Evergrande Real Estate Group e sotto la sua guida il Guangzhou ha vinto gli ultimi 5 titoli. Seguono aggiornamenti

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L'articolo firmato da Enrico Currò e Luca Pagni, La Repubblica, svela il mistero dietro l'acquirente del Milan e capo della cordata. Non si tratta di Robin Li, ma di Jack Ma. Jack Ma è il capo di Alibaba ed è il secondo più ricco della Cina.Ed è comproprietario del Guangzhou Evergrande. Jack Ma ha intenzione di puntare su Lippi come DT, visto che è familiare dal momento che ha allenato il club cinese in passato. Ci sono comunque dubbi sulla formula dell'operazione - il 70% delle quote subito ai cinesi e il restante 30 entro un anno. L'offerta sarebbe la meta di quella di Bee. 500 Mln di euro contro 1 miliardo, ma Per Fininvest l'offerta ha superato il vaglio. Ma ha fondato Alibaba, società di commercio via internet, nel 1999, l'azienda comprende un mercato da 632 milioni di utenti. L'Azienda è composta da quattro gruppi: Taobao (l'ebay cinese), Aliplay (sistema di pagamento elettronico), Weibo (il Twitter di Cina) e Alibaba pictures (3 milioni di dollari di investimenti nel settore cinematografico). Jack Ma come progetti avrebbe anche quello della costruzione del nuovo stadio. Tuttavia c'è sempre il problema Berlusconi. Il presidente del Milan deve deri sì entro domenica alla trattativa in esclusiva la due diligence, l'esame dei conti, potrebbe concludersi rapidamente.

Aggiornamento Campopiano: Berlusconi ha deciso di vendere il Milan, il prossimo Weekend sarà quello decisivo, si firmerà un accordo preliminare in uno studio legale di Roma. La base sarà di 700 mln di euro.I cinesi hanno convinto Berlusconi sulle credenziali economiche. La cordata acquisterà il 70% subito ed il restante 30 nel giro di un anno.


Gazzetta dello Sport: Una pista per la cessione porta ad Alibaba. Sulla questione, Alibaba Europa ha risposto con un "no comment", mentre da ambienti Fininvest arrivano smentite.
Ma c'è un'altra candidatura importante: Li Ka Shing, il proprietario di Hutchinson Whampoa. Whampoa è un gruppo leader nel settore delle telecomunicazioni e sta gestendo l'accorpamento tra 3 e Wind.

Pasquale Cannatelli, AD Fininvest: "Cessione ai cinesi? Vediamo..."

AdnKronos ha contattato ambienti vicini alla trattativa e riferisce che pur non essendoci totale visibilità sul consorzio cinese, a Fininvest non risulterebbe ancora il nome di Alibaba.
Inoltre, sempre secondo Fininvest, Berlusconi non avrebbe ancora deciso nulla. Il presidente potrebbe decidere se proseguire o meno con la trattativa entro giugno. La holding chiosa affermando di non commentare i possibili soggetti coinvolti visto che è vincolata da patti di riservatezza.

Campopiano riporta una frase di Piersilvio: "Mi auguro solo che il Milan a breve trovi una strada definitiva che riporti la squadra in un progetto che guarda al futuro"


Ma c'è anche chi la pensa diversamente, come Carlo Festa de Il Sole 24 Ore: Jack Ma non fa parte della cordata che vuole rilevare il Milan. E l'accordo con i cinesi guidati da Galatioto è ancora molto lontano. Berlusconi non ha ancora autorizzato la due diligence. C'è molta confusione nell'ambiente milanista.

Secondo MF, una cordata di imprenditori cinesi vuole la maggioranza del Milan. Con la due diligence già fatta, la valutazione complessiva sarebbe di 740-790 milioni, a cui si sommerebbero 300-400 milioni di investimenti su base pluriennale. Quindi, conclude MF, la spesa potenziale potrà raggiungere 1,2 miliardi.

Fonte: Milano Finanza

Giulio Mola: "È tutto pronto per la cessione. Manca solo l'assenso conclusivo di Berlusconi.
Lui potrebbe voler aspettare almeno la fine della stagione, ma i cinesi vogliono chiudere al più presto per preparare la nuova squadra.Anche Barbara è convinta della bontà dell'operazione, e molto probabilmente sarà parte del nuovo organigramma societario. Difficilmente ci sarà una riconferma di Galliani.
Per Berlusconi, i dubbi sono solo affettivi. Sulle cifre e le modalità dell'operazione, c'è accordo totale
.

Corriere dello Sport (Campopiano): Berlusconi ha dato l'ok alla cessione del Milan. Il presidente rossonero, dopo tempo, si è deciso a mollare l'osso. E' il fondo Evergrande Real Estate a comprare il Milan! Si chiama Evergrande Real Estate Group e sotto la sua guida il Guangzhou ha vinto gli ultimi 5 titoli. Seguono aggiornamenti


Il proprietario di Evergrande Real Estate Group (del quale fa parte anche Jack Ma) è Xu Jiayin con un patrimonio di 10 miliardi di dollari secondo Forbes.

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Bellinazzo: passi in avanti, c'è l'intesa di massima. E' stato raggiunto un compromesso tra il consorzio guidato da Galatioto e Fininvest. A questo punto tocca a Berlusconi decidere se accettare o meno l'intesa. Qualora dicesse di si, si aprirebbe la fase dell'esclusiva con la due diligence finale e l'obiettivo di chiudere entro l'estate (nessuna scadenza precisa, ndr). I tecnici Fininvest e i consulenti dei cinesi stanno curando gli ultimi dettagli del dossier, come quello relativo alla piena visibilità della cordata e al deposito delle garanzie bancarie.

Le fasi sono due: i cinesi prenderebbero inizialmente la maggioranza del 70% per 500M, accollandosi i debiti pari a 200M. Nella seconda fase si impegnerebbero a prendere il restante 30% versando altri 300M nel giro di 2-3 anni. L'uscita di scena della famiglia Berlusconi sarebbe graduale e l'investimento dei cinesi quindi ammonterebbe attorno al miliardo di euro, debiti compresi.
Valutazione quindi non distante da quella di Bee (passato cavallo di battaglia di Bellinazzo, ndr). Su queste basi Silvio dovrà dare il suo assenso alle successive fasi, riservandosi la possibilità di ritrarlo qualora dovesse cambiare idea in virtù di elementi che non lo rassicurino più. Ed a questo punto, visti i conti disastrati, non è sicuro che la UEFA accetti il voluntary agreement senza un vero cambio di rotta gestionale. Come potrebbe essere appunto la cessione societaria.

Ancora Bellinazzo, che a domanda sull'importo della penale che Silvio dovrebbe pagare nel caso in cui cambi idea facendo saltare tutto: "Non ho ancora scoperto l'importo ma sicuramente sarà molto sostanziosa"

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Intanto Jacobelli guarda già il futuro: Mercato da 100 mln di euro, Lippi DT e Donadoni allenatore. Barbara Berlusconi rimane, mentre Galliani va via.
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Pasquale Campopiano su Twitter: Riassumendo: Fondo #Evergrande, Robin Li e Jack Ma. Sui primi due voglio i diritti. Il terzo smentisce? E' socio del primo. #Milan

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Il boss di Alibaba risponde ironicamente alle possibili voci di un suo interesse per l'AC Milan. Ecco le sue parole su Weibo, il Twitter cinese, così come riportate da Eurosport: "È il Milan nella città italiana di Milano? Ho sentito che Mike Tayson dei Lakers è stato ultimamente a Milano, ma non sono sicuro se era il Milan. Ora Yao Ming sarà nei guai"
 
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28 aprile 2016 - Milan Cina ci siamo, lunedì le firme del preliminare

Ultimo aggiornamento di Pasquale Campopiano.

La prossima settimana sarà quella decisiva. Lunedì 2 maggio ci saranno le firme per il preliminare, che aprirà poi, ad una nuova fase di due diligence. La quale fisserà una scadenza entro giugno, che porterà alla firma vera e propria e alla cessione del 70%. Il restante 30% rimarrà in mano a Finivest per un anno. Operazione da 700/720 mln di euro. Berlusconi è stato convito da Marina e Piersilvio.


Da [MENTION=931]Il Re dell'Est[/MENTION]

Ancora Pasquale Campopiano: ecco perché l'Evergrande comprerà il Milan. In sostanza, si tratta di un vero e proprio affare di stato. Infatti in Cina il calcio sta diventando questo: un business interplanetario che porterà la nazione a spenderà 8 mila miliardi nei prossimi anni. Lo riporta anche ChinaFiles.com affermando che l'obiettivo è arrivare ai mondiali 2030 o 2034. E in questo quadro la notizia Evergrande/Milan si incastra alla perfezione.
Campopiano ha intervistato il direttore di questo portale, Gabriele Battaglia: ''Qui i rumors di possibili capitali cinesi nel Milan ci sono eccome. Partiamo dal fatto che da quando Xi Jinping ha detto sì all'apertura dei capitali nel mondo calcio si è subito scatenata una vera e propria concorrenza dei principali investitori cinesi. Da queste parti infatti fanno discorsi spiccioli: calcio uguale business, quindi investo.
E il Milan per questo motivo sarebbe il più succulento dei bocconcini: il club più titolato d'Italia e tra i più famosi al mondo con Barcellona e Real Madrid. In Cina poi, se dici Milan dici calcio italiano. Facciamo un esempio: i cinesi comprano il Milan, il giorno dopo a Pechino sbarcano i Baresi e i Maldini di turno a portare in giro il marchio rossonero, nascono quindi scuole calcio, parte un merchanding mirato, e tutto diventa un grande affare.
Per i cinesi e soprattutto per il loro presidente Xi Jinping comprare un club straniero dopo tutti gli investimenti fatti in patria, sarebbe la quadratura del cerchio. E anche il governo ne trarrebbe giovamento. Il Milan, poi, sarebbe un asset economico praticamente già pronto per essere sfruttato.
Per quanto riguarda i possibili soci, partirei da una certezza: se è Jack Ma a voler investire sul Milan, questo escluderebbe Robin Li. Ovviamente uso il condizionale perché il mercato cinese è sempre imprevedibile, e quella piccola percentuale di commistione tra i due non la scarterei. Dico solo che secondo me o è l'uno o l'altro perché sono in concorrenza per business e asset strategici: entrambi infatti risultano impegnati nell'ecommerce, entrambi legati a internet e ai motori di ricerca (Alibaba e Baidu).
Tuttavia tra i due Jack Ma si sposerebbe alla perfezione con quanto rivelato da voi del corrieredellosport.it, e cioè con il Fondo Evergrande come possibile acquirente del Milan. Questo perché, come avete specificato anche voi, i due gruppi si sono già lanciati nel business dello sport e si sono equamente divise il Guangzhou F.C., la squadra allenata anche da Lippi che ha vinto tre titoli cinesi e due Champions asiatiche negli ultimi anni.
Tra l'altro Jack Ma ha anche fondato l'Alibaba Sports Group, ossia una società specializzata nel campo delle acquisizioni sportive. Per questo motivo il connubio sarebbe perfetto: Evergrande compra il Milan e Jack Ma che potrebbe rientrare nell'operazione come socio finanziatore. Infine un altro motivo che confermerebbe il sodalizio Evergrande Milan è la concorrenza con l'altro grande gruppo imprenditoriale cinese ossia Wanda che ha preso il 20% dell'Atletico Madrid. In questo caso quindi l'acquisto del Milan avrebbe una indubbia valenza strategica.''


29 aprile 2016 - Un impero cinese pronto ad acquistare il Milan

Secondo il CdS (nelle vesti di Campopiano) sarebbero più colossi finanziari ad acquisire prossimamente il Milan. Quindi non solo Evergrade, ma anche altri 5-6 gruppi finanziari cinesi potentissimi che parteciperanno a prelevare la società meneghina insieme al colosso sopracitato. Un vero e proprio impero, che lunedi dovrebbe firmare l'accordo preliminare a Roma con Silvio Berlusconi.

Aggiornamento: Arrivano conferme anche da Carlo Festa: autorevoli fonti sentite dal Sole 24 Ore confermano che, tra i quattro azionisti della cordata pronta a comprare il Milan, c'è Evergrande Group.

Secondo Repubblica è vicinissimo il si di Berlusconi alla trattativa in esclusiva con il Consorzio cinese interssato ad acquisire il Milan. I dubbi, inerenti sulla composizione della cordata cinese, sarebbero oramai dissipati e la fase finale della trattativa appare vicina.

Il Giornale: "I quattro soggetti che comporrebbero la cordata cinese, avrebbero già versato a titolo di garanzia 150 milioni. Un biglietto da visita da non sottovalutare, ma l'ultima parola spetta a Berlusconi. E' difficile immaginare un Milan senza il suo attuale presidente, ma per ora l'unica certezza è il bilancio in rosso."

REUTERS: Secondo due fonti, un consorzio cinese ha proposto a Berlusconi di rilevare il Milan, valutandolo 700 milioni (debiti compresi). Comprerebbero il 70% ora e il restante tra un anno e mezzo. E sempre secondo queste fonti, Berlusconi non avrebbe ancora deciso. In realtà lui non vorrebbe cedere la maggioranza, ma ora come ora è imprevedibile e può succedere di tutto.
Una delle due fonti inoltre aggiunge che è stato proprio Berlusconi a parlare dell'offerta dei cinesi, durante una cena con il suo entourage.
Per quanto riguarda Bee, ci fu l'accordo ma Berlusconi cambiò idea all'ultimo istante, chiedendo di riformulare l'accordo. Che poi non andò più in porto

Ravezzani (Top Calcio 24): notizia di prima mano. Quadro preciso della situazione. Cordata cinese esiste, non so chi ne faccia parte, coinvolgimento di Lippi pure esiste. La novità è che la giornata della firma della trattativa esclusiva dovrebbe essere martedì. In questo giorno Fininvest si impegnerà a trattare esclusivamente solo con i cinesi. E non sarà vincolante. Ok qualcuno dirà c'era già stata con Bee. Ma stavolta interlocutore serio. E con Silvio che continua ad essere attraversato da molti dubbi. Una delle ipotesi al vaglio di Silvio è quella di acquistare lui stesso il Milan da Fininvest. Quindi scorporare il Milan dalla holding. Diventerebbe una specie di vecchio Moratti (?), con un giocattolo personale (?). La trattativa al momento prosegue con i cinesi, questa cordata pagherà 500M per il 70% del Milan ma Silvio ha chiesto due mesi per perfezionare l'accordo. Quindi vuole aspettare altri due mesi prima di prendere la decisione finale.

Campopiano 5 ore fa in risposta ad un tifoso su Twitter: "No no, la firma potrebbe arrivare anche senza alcun comunicato. Poi sceglieranno loro il momento in cui farlo."

Corriere della Sera: Berlusconi si è deciso. Venderà a malincuore la maggioranza del Man. Il patron è stanco delle continue contestazioni, l'aria ormai è diventata irrespirabile e l'offerta dei cinesi è molto solida. Per questo si farà da parte molto presto. Settimana prossima firmerà il patto di esclusiva NON vincolante, poi è determinato a firmare il preliminare vincolante entro il 30 maggio. Sappiamo tutti che Silvio non è nuovo a ripensamenti ma stavolta chi gli è vicino lo ha visto deciso come non mai.

Repubblica: fonti finanziarie accreditate sul dossier confermano che l’offerta assegna al 100% delle quote un valore di 500 milioni, più i debiti.
Della cordata, sempre secondo fonti vicine alla trattativa, fa parte l’imprenditore Jack Ma, re dell’e-commerce cinese con Alibaba: sia attraverso Evergrande Group, una conglomerata attiva in molti settori, dall’immobiliare alle assicurazioni, e proprietaria della metà del Guangzhou già allenato da Lippi, sia attraverso il suo “family office”, società di servizi finanziari a largo raggio che gestisce il patrimonio di una famiglia ricchissima.

Il Giornale (Ordine): Berlusconi deve decidere tra martedì e giovedì se avviare l'esclusiva con la cordata cinese (che non comporterà alcuna penale e dalla quale potrà recedere senza penali). Il secondo passo invece sarà quello del preliminare vero e proprio, quello si vincolante e molto impegnativo, dove saranno fissate scadenze e altri dettagli di governance.


2 maggio 2016 - Milan-Cina, 48 ore per l'esclusiva. Closing a fine giugno.

Il CdS (nelle vesti di Campopiano) conferma che c'è anche Jack Ma, non come "capo di Alibaba", ma come socio finanziatore dell'Evergrande Real Estate Group, a voler acquisire la maggioranza del Milan!

Come riporta Campopiano sul Corriere dello Sport, a Roma la Fininvest e la GSP di Sal Galatioto (per conto della cordata cinese) hanno definito ulteriori dettagli della vendita del Milan. Ma la firma dell'accordo di esclusiva è slittata a domani-dopodomani, perché mancano ancora alcuni dettagli da definire.
Le cifre sono sempre quelle: 700 milioni per il 70% del club e poi entro un anno il restante 30%. E' emerso anche a quanto ammonterebbe il primo investimento dei cinesi: 300 milioni di euro per la prossima stagione, da investire in calciomercato e merchandising.

Gli studi legali sono dunque al lavoro per terminare il contratto di esclusiva, che permetterà appunto di trattare in esclusiva coi cinesi la vendita del Milan e di avviare anche la due diligence.
La cessione del pacchetto di maggioranza è prevista per fine giugno. Mentre l'accordo di esclusiva, che sarà firmato nelle prossime 24-48 ore, avrà una scadenza di 1 mese. Ma è logico pensare che i tempi si allungheranno e non sarà possibile chiudere entro fine maggio-inizio giugno.


A quanto risulta, Berlusconi è allineato con Fininvest nel vendere il club, ma potrebbe comunque esserci il colpo di scena col rifiuto in extremis del presidente rossonero.

Sky Sport: Berlusconi dirà sì o no entro mercoledì ai cinesi. In caso di assenso alla trattativa in esclusiva, tutto il mercato in entrata e in uscita sarà bloccato per un mese, inclusi i possibili rinnovi.

Anche l'Equipe riporta le news sulla cessione, riportate dai vari media italiani (Cds in primis)

SKYSport24: La nuova proprietà difficilmente confermerà gli attuali dirigenti. Verrà scelto un direttore generale nuovo che dovrà scegliere un allenatore e, insieme, faranno mercato. Il processo è lungo e sicuramente si partirà in ritardo (sul mercato) rispetto alle altre squadre, ma se la nuova proprietà avrà fondi importanti, come sembra, il Milan farebbe in ogni caso un grande mercato.
 
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2-3 maggio 2016 - Milan-Cina, 48 ore per l'esclusiva. Closing a fine giugno.

Secondo il Corriere della Sera lo scenario più probabile rimarrebbe il sì di Berlusconi (per l'esclusiva) tuttavia si sarebbe preso, per ragioni tecniche, qualche giorno in più per decidere (si parla di decisione entro giovedì o venerdì).

CorSport (Furio Fedele): è iniziata ieri la maratona tra studi legali per definire i dettagli della cessione del Milan ai cinesi. E forse potrebbero non bastare 48 ore per mettere a punto il documento storico tra Fininvest e la conglomerata Evegrande di cui Jack Ma è socio finanziatore. A tirare le fila di questa trattativa pare ci sia Marina, di cui Silvio si fida ciecamente. Nel frattempo, confermati il prezzo e le percentuali: 720M per il 70% subito +30% successivamente. Il gruppo, in cui addirittura l'Evegrande potrebbe non essere il colosso più importante e robusto, si impegnerà ad investire subito 300M per il calciomercato e per il merchandising del marchio in Oriente. Il documento che verrà preparato darà il via ad una seconda due diligence che condurrà alla conclusione della trattativa entro fine giugno, ma l'accordo sarà chiuso anche prima per permettere ai nuovi proprietari di ristrutturare il club. Rimane la suggestione Lippi ma i tempi stringono e sarà difficile che Marcello aspetti la conclusione della trattativa.
Peraltro anche se Silvio dicesse si, qualsiasi operazione sarebbe bloccata fino a fine giugno (closing). C'è ancora chi sostiene che Berlusconi sia combattuto: vendere il Milan vorrebbe dire fare tanti soldi e non buttarne altri, ma l'altra faccia della medaglia ha il sapore della pietra tombale: uscire definitivamente dalla scena pubblica. Per sempre.

GdS (Laudisa): per i cinesi le porte sono aperte. Magari già oggi Silvio farà cadere le ultime titubanze. Questa è la settimana decisiva per capire se Silvio approfondirà l'offerta di 500M per il 70% del Milan. Nonostante il week end, il dialogo tra le parti è proseguito incessanti e ci sono stati evidenti progressi. Innanzitutto all'AD Cannatelli sono arrivate una parte delle garanzie finanziarie richieste la settimana scorsa. E poi la convergenza sul patto che verrà firmato a breve: esclusiva senza penali salate per permettere a Silvio di ponderare ancora per 30 giorni prima della firma del preliminare. In queste ultime ore, le persone vicino al Cavaliere lo hanno visto molto combattuto: ad alcune parlava apertamente di cessione della maggioranza, ad altre invece sembrava poco convinto.
Anche ieri nel consueto pranzo di famiglia ad Arcore, Silvio è apparso vago sull'argomento davanti ai figli, che sanno bene che sul Milan è meglio lasciargli sempre l'ultima parola.
I vertici di Fininvest, tuttavia, sono pronti alle firme: spetterà infatti formalmente all'AD Cannatelli vincolare Fininvest. Per questo però sarà necessario convocare un CDA stroardinario che lo deliberi. Quindi se il si arriverà oggi, la trattativa può essere formalizzata anche domani via mail. Fatto ciò, si aprirà il secondo discorso, quello della governance. Silvio accetterà di non avere alcuna voce in capitolo?
Sulla identità degli investitori vige ancora il massimo riserbo: la discrezione di Galatiolo fino ad ora è stata impenetrabile. A breve Silvio ne conoscerà i nomi perché è impossibile che non lo venga a sapere... ma l'impressione è che si tratti di grandi gruppi.
Sempre secondo la GdS quello che preme al presidente Berlusconi è sapere innanzitutto due cose: da chi è composta la cordata e quali sono le scelte future, in primis scelte sull'allenatore e chi farà il seguente mercato. Sono i punti su cui il Cavaliere sta riflettendo maggiormente.

Repubblica (Currò): Silvio ci pensa altri due giorni. Vuole verificare bene la composizione della cordata prima di cedere la maggioranza. Un eventuale si, comporterebbe il congelamento di ogni trattativa con altri soggetti e anche all'interno della società (attività sportive e commerciali). In pratica: niente rinnovi o nuovi sponsor.

Il Giornale (Ordine): entro sabato (forse anche oggi) potrebbe essere convocato un CDA straordinario di Fininvest per ratificare l'esclusiva a trattare con la cordata cinese. La durata sarà di 30 giorni e non comporterà penali (se non la perdita di qualche milione di consulenze legali, ndr).

Campopiano (dopo aver passato in rassegna le sue 9 esclusive): Scusate l'excursus, ma era solo per chiarire... hashtag #nerosurosso, quella di oggi potrebbe essere una giornata decisiva #milan @CorSport

Il Giornale (Ordine): oggi potrebbe essere convocato un CDA straordinario di Fininvest per ratificare l'esclusiva a trattare con la cordata cinese. La durata sarà di 30 giorni e non comporterà penali (se non la perdita di qualche milione di consulenze legali, ndr).

Campopiano (dopo aver passato in rassegna le sue 9 esclusive): Scusate l'excursus, ma era solo per chiarire... hashtag #nerosurosso, quella di oggi potrebbe essere una giornata decisiva #milan @CorSport

Secondo la GdS quello che preme al presidente Berlusconi è sapere innanzitutto due cose: da chi è composta la cordata e quali sono le scelte future, in primis scelte sull'allenatore e chi farà il seguente mercato. Sono i punti su cui il Cavaliere sta riflettendo maggiormente.

Campopiano: ore decisive per la strada che porterà il Diavolo verso al grande Muraglia. Nelle prossime ore è previsto un CDA Fininvest che ratificherà l'accordo in esclusiva con la conglomerata cinese. Gli studi legali lavorano incessantemente per mettere a punto il documento che aprirà una fase di esclusiva tra le parti in cui verrà effettuata una due diligence che analizzerà ogni piega della società.
La durata di questo accordo è di un mese, ma è logico pensare che sia troppo vicino per pensare che si chiuda già in quella data, quindi è probabile che si vada un po' oltre.
Ma la firma per l'esclusiva è imminente e restano da limare solo alcuni dettagli. Il Cavaliere ormai è allineato a Fininvest e si appresta a ascoltare la proposta degli uomini di Pechino.

La Stampa: entro sabato Fininvest si riunirà per deliberare l'esclusiva da concedere alla cordata cinese. Tuttavia Silvio ha ottenuto di non inserire penali per tenersi una via di fuga low cost.

Pellegatti: "Calma. Non è oggi il giorno fissato per il CDA Fininvest che dovrà ratificare l'esclusiva con la cordata cinese. Tuttavia è una questione di giorni. Fininvest vuole esaminare altri dettagli, le garanzie economiche e la composizione della cordata. Soltanto dopo che Silvio avrà avuto un quadro chiaro della situazione, concederà il via libera. Berlusconi infatti vuole cedere soltanto a chi sia in grado di riportare il Milan ai fasti di un tempo. E sarà molto attento su questo aspetto."

Campopiano su twitter: "Eccoci, è stata una giornata molto intensa, tutto rinviato a domani. Quando dovrebbe tenersi il cda straordinario di Fininvest. #Milan"


4 maggio 2016 - Cessione Milan: Berlusconi ancora incerto prende tempo.

Secondo quanto riportato da Sky, Berlusconi continua a prendere tempo in merito alla possibile esclusiva ai cinesi che dovrebbe portare, successivamente (entro 30-40 giorni), allo step successivo.

SE Berlusconi dirà sì, ciò non vorrà dire che la cessione sarà comunque certa. E non ci sarà alcun accordo vincolante tra le parti. Inoltre, nel periodo dell'esclusiva (sempre se arriverà), tutte le trattative (compresi gli eventuali rinnovi), saranno bloccate.

Secondo Repubblica, sulla scena sarebbe comparsa anche una nuova cordata cinese. QUI i dettagli -) Cessione Milan: spunta una nuova cordata con la "Dama cinese".

Secondo quanto riportato da Campopiano del Corriere dello Sport, invece, domani mercoledì 4 maggio dovrebbe arrivare l'ok di Fininvest (con tanto di CDA straordinario) alla trattativa in esclusiva.

Campopiano in risposta ad un tifoso che gli chiedeva se ci fosse la possibilità che già abbiano firmato e che quindi si tratti di ben altro(accordo preliminare): " No, al momento non hanno firmato nulla."

Peppe Di Stefano: "E' probabile che Berlusconi dica sì per l'esclusiva, in questo modo verificherà la vera volontà dei cinesi.La risposta si attende per oggi o entro due giorni. E' molto combattuto. Da quel che sappiamo filtra sempre più la voglia del presidente di rimanere a capo del Milan: nulla di definitivo, ma il presidente pensa solo ed esclusivamente al Milan".

Campopiano su Twitter in risposta ad alcuni tifosi: "Sappiamo tutti che [Berlusconi] non è uno che non cambia idea...e questi rinvii continui mi fanno riflettere..."
Sul fatto che Fininvest non abbia mai smentito: "Quello non può accadere, perché tutto quello che ho scritto è vero.Dipende tutto da SB, che sembrava convinto"

4 maggio 2016 - Berlusconi non vuole cedere il Milan.

Secondo quanto riportato da Andrea Montanari di Milano Finanza, Silvio Berlusconi, a tutt'oggi, non ha alcuna intenzione di cedere il pacchetto di maggioranza del Milan. Ovvero, non è intenzionato a vendere la società.

Ricordiamo che, almeno secondo quanto riportato da altri media, i cinesi starebbero ancora attendendo l'ok all'esclusiva della trattativa che, ad oggi, ancora non è arrivata.


5 maggio 2016 - Cessione Milan: entro venerdì la firma del patto d'esclusiva.

Secondo quanto riportato da La Repubblica, i cinesi ci sono e fanno sul serio. Fininvest ha ricevuto tutte le garanzie necessarie del caso. Entro domani 6 maggio 2016 arriverà la firma del patto d'esclusiva. Questa fase durerà un mese.

Non si tratterà, comunque, della garanzia a dare per fatta e scontata la cessione. L'ultima parola, quella decisiva, spetterà come sempre a Silvio Berlusconi. La vittoria della Coppa Italia potrebbe permettere a Berlusconi di uscire da vincitore e di vendere il club con più serenità.

Ma, come detto, nulla è scontato. Questa patto d'esclusiva rappresenterà solo un primo step non decisivo.


Ansa: i figli di Berlusconi hanno dato l'ok alla cessione. Anche Barbara ha consigliato al padre di vendere. Il patron rossonero sta attendendo un dossier completo prima di dare l'ok alla trattativa in esclusiva coi cinesi.

GdS (Laudisa): Fininvest prosegue a lavorare sugli aspetti tecnici della trattativa con il consorzio cinese che punta alla maggioranza del Milan. Al momento la questione riguarda le garanzie bancarie richieste agli investitori cinesi. Una volta completato l’iter, il dossier finirà sulla scrivania di Berlusconi, che deciderà se dar via o meno a un mese di trattativa in esclusiva (particolare molto importante: senza penali). Ieri c’è stata una riunione con i vertici Fininvest e l’advisor dei cinesi Galatioto e da ambienti politici filtra la consueta volontà di Silvio: il presidente rossonero è molto combattuto e cederebbe solo in presenza di garanzie sulla continuità di investimenti nel club. «In cuor suo – osservano in Forza Italia – la decisione l’ha presa». Ma ad altri interlocutori avrebbe confidato di avere ancora dubbi, «per ragione di cuore». Ecco la grande indecisione di Silvio, che peraltro era stata il motivo per cui con Mr. Bee si era passati dalla possibile cessione della maggioranza al 48% in poche ore.

Repubblica: sembra ormai davvero una questione di ore la convocazione del CDA Fininvest per la delibera riguardante l'esclusiva nei confronti della cordata asiatica capeggiata da Sal Galatioto. Secondo il quotidiano, c'è un fatto che fa propendere verso questa imminente decisione: il Milan ha cancellato l'incontro di martedì a Nyon nel corso del quale avrebbe dovuto discutere con l'UEFA il piano industriale quadriennale. Quindi siccome a luglio il Milan potrebbe avere un nuovo assetto dirigenziale, saranno i nuovi azionisti di maggioranza a dover presentare un nuovo piano entro dicembre. E in ogni caso, il paventato piano non sarà presentato a prescindere per due ragioni: se il Milan non si qualifica per la EL, non sarà necessario presentarlo. Se invece si qualifica per la EL, l'eventuale patteggiamento della sanzione (vedi Inter e Roma) è stato ritenuto sopportabile.

Agenzia AGI: ieri il Cavaliere ha incontrato a Palazzo Grazioli i vertici di FI, la testa è alle amministrative, ma chi gli è vicino sostiene che il suo cuore è puntato alla trattativa riguardante la cessione del Milan. Il cavaliere avrebbe affermato ai presenti che vuole essere sicuro che chi rileverà il Milan dia garanzie circa gli investimenti nei successivi anni. Uno dei big di FI afferma: "In cui suo ha già deciso", anche se ad altri interlocutori è apparso ancora dubbioso.
La trattativa con i cinesi, secondo fonti ben informate, e' in fase avanzata anche se difficilmente si potra' chiudere nel breve tempo. In ogni caso, viene fatto osservare, questa è la prima volta che viene concessa l'esclusiva ad un intermediario per concludere la cessione di quote della societa'. L'intermediario americano (Galatioto, ndr) ha avuto accesso a tutta la documentazione dei bilanci del Milan, ma ora, secondo le stesse fonti, Berlusconi aspetta di capire con chiarezza chi sono gli investitori. Anche perché l'ex premier e' gia' rimasto scottato per come e' finita con mister Bee Taechaubol.

Ancora Campopiano: perché Silvio vuole conoscere tutti i gruppi e non solo Evergrande? Perché i colossi coinvolti sono almeno 6.


6 maggio 2016 - Milan-Cina, ancora nessun CdA Fininvest. Si tratta.

Come riporta Sportmediaset, a differenza delle ultime notizie che prevedevano in giornata un CdA straordinario Fininvest che autorizzasse alla firma dell'esclusiva ( Cessione Milan: entro venerdì la firma del patto d'esclusiva. ), nessun CdA è stato programmato. Non c'è alcuna data in vista.
Le parti continuano a trattare e a scambiarsi le documentazioni.

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Campopiano su Twitter in risposta ad un tifoso sulla decisione di Silvio: "Ma lui(Berlusconi) non ha mai deciso di vendere. Decide di sedersi al tavolo di una trattativa semmai..."


Ancora Campopiano: perché Silvio vuole conoscere tutti i gruppi e non solo Evergrande? Perché i colossi coinvolti sono almeno 6.

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Agenzia AGI: ieri il Cavaliere ha incontrato a Palazzo Grazioli i vertici di FI, la testa è alle amministrative, ma chi gli è vicino sostiene che il suo cuore è puntato alla trattativa riguardante la cessione del Milan. Il cavaliere avrebbe affermato ai presenti che vuole essere sicuro che chi rileverà il Milan dia garanzie circa gli investimenti nei successivi anni. Uno dei big di FI afferma: "In cui suo ha già deciso", anche se ad altri interlocutori è apparso ancora dubbioso.
La trattativa con i cinesi, secondo fonti ben informate, e' in fase avanzata anche se difficilmente si potra' chiudere nel breve tempo. In ogni caso, viene fatto osservare, questa è la prima volta che viene concessa l'esclusiva ad un intermediario per concludere la cessione di quote della societa'. L'intermediario americano (Galatioto, ndr) ha avuto accesso a tutta la documentazione dei bilanci del Milan, ma ora, secondo le stesse fonti, Berlusconi aspetta di capire con chiarezza chi sono gli investitori. Anche perché l'ex premier e' gia' rimasto scottato per come e' finita con mister Bee Taechaubol.
 
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6 maggio 2016 - Cessione Milan: previsto un summit ad Arcore.

Siamo qui, ancora una volta, a riportare nuove notizie sulla cessione del Milan.

Ecco le ultime news del Corriere dello Sport, che parla di un summit previsto a breve.

Campopiano:"Le parti sono vicine. Nelle prossime ore, ad Arcore, è previsto un incontro tra gli advisor. Berlusconi è ancora dubbioso sulla vendita del club ma sembra disposto a venire incontro agli acquirenti cinesi. Gli stessi cinesi sono rimasti abbastanza infastiditi dai tira e molla di Berlusconi. Proprio per questo motivo, la trattativa un paio di giorni fa poteva saltare definitivamente. Ad oggi l'accordo tra le parti sembra vicino e il summit di Arcore (che si terrà nelle prossime ore, tra questa sera ed il fine settimana) sarà decisivo".

Tutte le news precedenti QUI -) Milan-Cina, ancora nessun CdA Fininvest. Si tratta.

Campopiano: l'indiscrezione è confermata. La strada che porta il Milan verso la Cina, passa da Arcore. Nelle prossime ore, non si sa se stasera o nel week end, è previsto un summit decisivo tra gli advisor interessati all'affare e Berlusconi. Che ha voglia di capire e di approfondire. Insomma di vederci chiaro. Vuole saperne di già sulla conglomerata che fino ad ora si cela dietro le spalle forti della Galatioto Sports Group. Il Cavaliere ha ancora tanti dubbi ma nelle ultime ore sembra disposto a venire incontro alla Evergrande e agli altri gruppi finanziari coinvolti, almeno 6. Se non conosce i nomi dei soggetti interessati al suo Milan, Silvio non concederà il placet per l'esclusiva. La trattativa per questo motivo ha rischiato di saltare, come già detto, perché i cinesi sono rimasti infastiditi dalle indecisioni dell'ex premier. Poi le parti hanno ricucito i rapporti, tant'è che ora l'accordo sembra molto vicino e per questo l'incontro di Arcore appare decisivo. Il compromesso che è allo studio tra Fininvest e la Galatioto Sports è questo: si firma l'esclusiva ma poi i cinesi hanno l'obbligo di manifestarsi. In parole povere: mi siedo al tavolo a trattare con te, però poi devi farti vedere in faccia.
Con Berlusconi che in ogni caso avrà l'ultima parola una volta che il quadro degli investitori sarà noto. Pertanto, non resta altro da fare che aspettare.


6 maggio 2016 - Berlusconi: "Voglio cedere il Milan in mani italiane e sicure".VIDEO

Berlusconi su Facebook ha parlato di Brocchi e soprattutto della cessione del Milan:

"Ho il Milan nel cuore e soffro quando va male. Forse un po' più di voi, visto che per renderlo grande ho dovuto investire più di un miliardo di euro. Solo quest'anno 152 milioni. Eppure converrete con me che non abbiamo mai visto il Milan giocare così male come quest'anno. Per questa ragione ho cambiato allenatore, con l'obiettivo di arrivare alla finale con la Juve con più speranza. E infatti nel gioco qualche miglioramento si è visto.
Avevamo in casa Brocchi e gli ho chiesto un atto di coraggio, e mi ha detto di sì. E' una persona seria e conosce lo stile Milan. Ma ha avuto pochissimo tempo per intervenire sui giocatori, e poi siamo stati sfortunatissimi nelle partite. Lasciamo quindi lavorare Brocchi in serenità fino al 21 Maggio, poi ragioneremo sul da farsi.

Dopo 30 anni che abbiamo festeggiato a champagne e caviale, potremo sopportare un digiuno che sarà sicuramente passeggero.

A chi mi dice che devo vendere, rispondo: ci sto provando da un anno. Ma vorrei lasciare il Milan in buone mani. In mani che gli garantissero un futuro da protagonista. E possibilmente, in mani italiane. A questo fine, qualsiasi suggerimento è il benvenuto.

Un saluto dal presidente del club che nella storia del calcio mondiale ha vinto di più"

Per vedere il video, incollate quest'indirizzo nella vostro browser:
facebook.com/SilvioBerlusconi/videos/1184876874879749/

CorSport (Furio Fedele): malgrado il video di ieri sera, da ambienti vicini alla Fininvest, si puntualizza che sotto traccia si continua a lavorare anche e soprattutto sul fronte straniero.

GdS (Pasotto): "Preferibilmente in mani italiane". Questa frase, pur non volendo interpretarla come una chiusura totale nei confronti della cordata cinese, fa nascere una serie di interrogativi. Ci sono eventuali acquirenti italiani in grado di pagare circa 700/800 milioni per il Milan? Ci può addirittura essere qualche trattativa segreta e già avanzata? Quanto saranno infastiditi gli investitori cinesi dopo queste frasi di Berlusconi? A quest’ultima domanda si può rispondere subito: sono molto infastiditi, e infastiditi è un eufemismo. Da fonti vicine alla Galatioto Sports Partner, ovvero l’advisor del consorzio cinese, filtra grande sorpresa e una certa frustrazione per le parole di Berlusconi e per come sta venendo gestita la trattativa. In pratica la controparte non riesce a capire a che gioco voglia giocare il presidente rossonero, nell’ambito di quello che da sponda cino-americana viene considerato un piano economico molto solido, con acquirenti altrettanto solidi e soprattutto noti a Fininvest. Anche perché – fanno notare – Sal Galatioto, che in carriera ha curato tantissime cessioni/acquisizioni di alto livello, non rischierebbe la reputazione affiancando investitori poco solidi.
Tutto questo non significa comunque che la trattativa sia saltata per aria. Almeno, non ancora.
Questi sono giorni fitti di contatti, sebbene alla luce delle dichiarazioni di Berlusconi e della reazione cino-americana, i punti di domanda siano diventati enormi. Sul tavolo c’è sempre la questione del dossier che dovrà contenere le garanzie bancarie degli investitori cinesi e ciò che continua a filtrare è uno scenario di attesa unito a una parola ricorrente: cautela. Estrema cautela perché il faldone, una volta completato, finirà sulla scrivania di Berlusconi, che deciderà se dargli seguito dando il via libera a un’esclusiva – non vincolante – con i cinesi per un mese. Di certo c’è che il Cda di Fininvest fino a ieri sera non era stato convocato. Al momento si può ipotizzare che Silvio non voglia abbandonare la scena da perdente, magari con un Milan fuori dalle coppe per il terzo anno consecutivo. E può darsi che sia più combattuto di quanto si pensi sulla cessione del club: la ragione, probabilmente, gli suggerisce di vendere, il cuore di tenere la società.

Repubblica (Currò): "Vorrei vendere agli italiani"... ma si stringe con i cinesi. Con un malinconico video su FB, la voce un po' strascicata, il patron rossonero ha ammesso la fine di un epoca, confermando di voler cedere alla cordata cinese ma correggendo in extremis il tiro affermando di preferire le mani italiane. Ma in verità l’accenno ai possibili soci italiani sembra quasi l’alibi definitivo per la cessione ai cinesi, guidati dall’immobiliare Evergrande e da Jack Ma, il fondatore del colosso dell’e-commerce Alibaba, che partecipa all’operazione a titolo personale. Si stanno limando i dettagli: una delegazione del consulente della cordata, l’italo-americano Salvatore Galatioto, ha incontrato gli uomini di Fininvest in preparazione al Cda della holding della famiglia Berlusconi, previsto per i primi giorni della prossima settimana: verrà dato il via libera alla trattativa in esclusiva che – entro un mese - porterà la maggioranza ai nuovi soci. La valutazione complessiva del club rimane decisamente alta: oltre 500 milioni, più i debiti (330 milioni).
Un ripensamento è possibile. Ma il popolo milanista non pare augurarselo, come emerge dalla maggioranza dei commenti immediati (2700 soltanto nella prima ora) al videomessaggio, che è apparso piuttosto malinconico (vedi la sua immagine con la maglia del Milan) e per certi versi lugubre.

CorSera (Ravelli): Berlusconi annuncia di voler cedere ma di preferire un italiano. Nessun riferimento alla cordata cinese che da oltre un anno (dai tempi in cui spopolava mr Bee Taechaubol) sta trattando con Fininvest e che vorrebbe acquisire il 70% delle quote del Milan. Anzi quel riferimento inaspettato alle «mani italiane». Dal momento che non si conoscono offerte di imprenditori italiani, quello di Berlusconi sembra un auspicio generico, che a ora non trova appigli con la realtà e che in teoria non dovrebbe influire sulla firma della trattativa in esclusiva con i cinesi (comunque non vincolante).
Ufficialmente, dunque, non cambia nulla. Gli uomini Fininvest stanno predisponendo il famoso dossier sull’offerta da presentare a Berlusconi (ed è su questo che il presidente baserà la sua decisione) e cercano di raccogliere maggiori informazioni sulla composizione e sulle garanzie finanziarie della cordata cinese. Che però comincia a spazientirsi, convinta com’è di aver già abbondantemente fornito tutti i chiarimenti sull’identità dei potenziali compratori e di aver già fatto pervenire, attraverso gli advisor, tutte le prove della loro assoluta solidità finanziaria. Insomma, Fininvest e Berlusconi — è questo il senso dei ragionamenti «cinesi» — sanno benissimo chi siamo e che abbiamo i soldi; se ancora si sollevano tutti questi dubbi forse non c’è la volontà di vendere. Anche la pseudo apertura agli italiani non è stata apprezzata. Il che non significa che la trattativa registrerà per forza una frenata: la controparte è conscia del fatto che Berlusconi deve parlare ai tifosi e anche agli elettori. Però l’umore al tavolo non sarà dei migliori e l’esito a questo punto ancora più imprevedibile.


7 maggio 2016 - Milan-Cina: si attende a breve il CDA Fininvest per l'esclusiva.

Come riporta Carlo Festa del Sole24Ore, potrebbe essere convocato per l'inizio della prossima settimana il CDA Fininvest che sancirà l'esclusiva a trattare la cessione del pacchetto di maggioranza del Milan alla cordata capitanata da Sal Galatioto.
Il giornalista afferma che non è stato ancora fissato un giorno preciso, ma è verosimile che il CDA venga convocato anche il giorno stesso. Nel consiglio di Fininvest guidato dall'AD Pasquale Cannatelli siedono i membri della famiglia Berlusconi (il presidente Marina Berlusconi con Barbara, Luigi e Pier Silvio Berlusconi), il direttore finanziario Danilo Pellegrino e consulenti storici come Ubaldo Livolsi, Roberto Poli e Salvatore Sciascia.
Il via libera del board è infatti un passaggio ufficiale per concedere l’esclusiva alla cordata cinese guidata da Sal Galatioto, che in queste settimane ha trattato con il consulente finanziario di Fininvest, Lazard e con gli avvocati di Chiomenti. Ma per dare il via libera a tutta l’operazione serve l’ultimo sì, cioè quello di Silvio Berlusconi.
Nel frattempo, per quanto riguarda i nomi, appaiono poco credibili quelli di Wanda e Alibaba. Al contrario risulta presente la conglomerata Evergrande. Sul dossier, infine, si registra un grande attivismo da parte dello stesso Galatioto. Questa operazione, infatti, potrebbe essere la vera e propria chicca in un curriculum già ricco di successi.


7 maggio 2016 - Cessione: sì al CDA, ma Berlusconi vuole tenersi il Milan.

Secondo quanto riportato da Sky, Silvio Berlusconi è sempre più vicino a tenersi il Milan. Il presidente non vuole cedere, questo si è capito. Nonostante ciò, concederà comunque l'esclusiva ai cinesi. E' probabile che decida di cedere solo una piccola quota di minoranza del club.

Berlusconi, inoltre, vuole tenere anche Brocchi in vista della prossima stagione. Se dovesse andare proprio male in queste ultime partite, le alternative sono due: Montella o Giampaolo (riempito di complimenti da Galliani e Sacchi, qui i dettagli -) Galliani nel pre Bologna - Milan. 7 maggio 2016. ).


9 maggio 2016 - Cessione Milan: incontro coi cinesi. Ecco le foto.

Nonostante il video di Berlusconi sembra proseguire la trattativa per la cessione del Milan ai cinesi. L'agenzia Adnkronos ha pubblicato le foto di un summit, avvenuto nei giorni scorsi, tra Berlusconi e gli stessi cinesi interessati a rilevare il club rossonero.

Nelle foto sono presenti anche Paolo Berlusconi e Valentini, dirigente di Forza Italia.


9 maggio 2016 - Milan-Cina: ultimatum di Galatioto. Il SI entro domani o salta tutto

Ultim'ora Campopiano: il tempo è scaduto. O entro domani Fininvest firma l'esclusiva con la cordata rappresentata da Galatioto o salta tutto. L'ultimatum è partito direttamente dalla 43esima strada di New York, a firma Galatioto, che sta cercando di mediare con moltissima fatica la scalata all'AC Milan di Berlusconi.
Il tempo ormai è scaduto e la pazienza della holding degli orientali, che ha pronta un'offerta di acquisto, è finita. Soprattutto dopo l'infelice uscita di Berlusconi su FB. Il concetto è chiaro: o Fininvest firma entro domani l'esclusiva a trattare, o i cinesi si alzano dal tavolo e se ne vanno. Se vi saranno delle proroghe sarà soltanto perché vi saranno da sistemare ulteriori dettagli per il si, altrimenti senza una risposta chiara e precisa la trattativa sarà interrotta.
Nel week end è avvenuto il tanto atteso summit, che però è durato molto poco. Il tempo di fornire a Silvio tutta la documentazione necessaria, tant'è che si è lavorato per tutto il week end. Che, a quanto risulta, è servito per fornire altre rassicurazioni a Berlusconi sulla composizione della cordata cinese. In vista del citato ultimatum.
Inizialmente Silvio sembrava effettivamente convinto, salvo poi chiedere chiarimenti sulla composizione della cordata e pubblicare quel video su FB che ha irritato non poco Galatioto. I cinesi, quindi, hanno risposto che sono disposti a venire allo scoperto ma non hanno già voglia di perdere altro tempo.
 
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10 maggio 2016 -Milan-Cina: firmata l'esclusiva tra Galatioto e Fininvest. Ufficiale

Comunicato ufficiale Fininvest:
"Fininvest ha raggiunto un accordo per un periodo di esclusiva con un gruppo di investitori cinesi relativo alla cessione di una quota dell’AC Milan. E’ stato contemporaneamente sottoscritto un promemoria di intesa, partendo dal quale si darà il via ad un approfondimento della trattativa.
Il periodo di esclusiva è stato definito in modo da risultare compatibile con la complessità delle tematiche da discutere, le esigenze della società e gli appuntamenti previsti dal calendario delle attività calcistiche."
Comunicato di Galatioto rilasciato a La Stampa

"Il nostro gruppo di investitori ha firmato in esclusiva un accordo con Fininvest per iniziare a trattare l’Ac Milan. Questo è un importante passo importante verso la possibilità di chiudere l’accordo. Siamo ottimisti sul fatto che con Fininvest noi potremo completare l’affare in modo rapido".

Nuovo articolo di Campopiano: tutto quello anticipato è stato confermato. C'è il tanto sofferto SI di Berlusconi ma soprattutto il SI di Fininvest sull'accordo a trattare in esclusiva con la cordata rappresentata da Galatioto. La firma è arrivata dopo una trattativa ricca di colpi di scena, con l'ultimatum dei cinesi ieri sera che ha dato una svolta ai negoziati. Silvio infatti non ha mollato se non dopo aver ricevuto le garanzie richieste. Da questo momento fino alla scadenza di metà giugno (mi risulta il 15 prorogabile in caso di esiti positivi fino al 15 luglio) il Milan tratterà solo con la cordata cinese formata da almeno 6 gruppi cinesi tra cui Evergrande.
Il comunicato di Fininvest: la parola quota cela quello già anticipato e confermato anche nelle ultime ore. Si sta trattando per la cessione del 70% immediato e del 30% nel restante anno. Le cifre? 740M per il 100% del Milan, debiti esclusi. Ed è tutto scritto nel promemoria di intesa indicato nel comunicato.
Passiamo alla esclusiva: non si tratta di una esclusiva nuda e cruda ma di una esclusiva modificata. L'accordo infatti prevede delle penali nel caso in cui le parti decidano di rompere l'esclusiva ma lo stesso è subordinato a delle clausole che il patron rossonero ha voluto a tutti i costi nei termini dell'accordo.
La prima: c'è una scadenza.Presumibilmente entro 15 giorni dalla firma dell'accordo, quindi a partire da oggi, l'advisor Sal Galatioto ha l'obbligo di presentare al Cavaliere l'intero asset finanziario cinese che è interessato all'acquisto del Milan. Berlusconi vuole i nomi (e i cognomi aggiungerei) dei soggetti coinvolti.
Seconda (ed è forse la più importante): anche dopo la presentazione ufficiale dei possibili nuovi proprietari del Milan, a Fininvest (ma in sostanza a Silvio Berlusconi) spetta l'ultima parola. In parole povere, Silvio può dire : «Ok, mi sta bene, andiamo avanti verso la cessione», oppure può rompere l'esclusiva e guardare altrove. Chiaramente, però, lo stesso diritto spetta anche ai gruppi finanziari cinesi, che, probabilmente, vorranno proseguire nella trattativa.
L'ultima frase invece del comunicato lascia intendere che la trattativa ormai dura da tempo e che i termini dell'accordo viaggeranno di pari passo con la due diligence.
Messa così la strada sembra lunga e tortuosa ma in realtà le parti sono d'accordo da tempo su tutto e soltanto i legittimi dubbi del patron hanno complicato l'operazione.

Secondo Milan Channel l'esclusiva della trattativa tra il Milan e la cordata cinese durerà fino al 15 giugno. Esclusiva senza penali, come confermato da tutti i media.


11 maggio 2016 - Milan-Cina: i commenti del giorno dopo. Tutte le notizie.

Gazzetta dello Sport (Laudisa): Il Milan trattiene il fiato sino al 15 giugno. È il limite temporale convenuto tra Silvio Berlusconi e la cordata cinese che da ieri ha ottenuto l’esclusiva per trattare l’acquisto del 70% delle azioni del club di via Aldo Rossi. Sono all’incirca le 14 quando l’a.d. di Fininvest, Pasquale Cannatelli, firma la delibera approvata dal consiglio di amministrazione al gran completo. Per la famiglia Berlusconi sono presenti Marina, Piersilvio e Luigi, mentre Barbara è collegata in conference*call: in questi frangenti l’a.d. milanista ha appoggiato le mosse del padre, mettendo in rilievo le ambizioni del club. Il via libera è stato tracciato ad Arcore il giorno prima, con papà Silvio finalmente deciso a questo importante passo dopo i noti ondeggiamenti.
È vero che non sono state pattuite penali e le parti possono liberarsi senza oneri economici. È altrettanto chiaro, però, che la convocazione di questo Cda straordinario assume un rilievo particolare.
Un anno fa mister Bee Taechaubol ebbe rapporti diretti con Silvio (tramite referenti di partito): stavolta tutto è stato gestito sin dall’inizio dal management di Fininvest. Il d.g. Danilo Pellegrino e il manager finanziario Alessandro Franzosi da un mese stanno tessendo la trama dei contatti che attraverso gli advisor Lazard (per il Milan) e Sal Galatioto (per i cinesi) hanno permesso di tracciare il perimetro della trattativa. Per esempio l’1 maggio 2015 Berlusconi capovolse l’affare, convincendo il broker tailandese ad accontentarsi del 48%: salvo poi perdere per strada quella cordata.
Stavolta gli acquirenti hanno ottenuto che l’approfondimento parta da un presupposto imprescindibile: l’acquisizione del 70% delle azioni. Altrettanto ferrea è la consegna del riserbo sull’identità dei nuovi investitori. Anzi, uno dei primi passi sarà proprio quello di alzare il velo sul capocordata. Nei giorni scorsi sono emersi i nomi di Alibaba e Huchinson Whampoa, nonostante le smentite degli interessati. Ma la sensazione è che questa partita la stia giocando un gruppo di primaria importanza.
Sinora in una sola occasione si è visto a Milano un rappresentante dei soci cinesi. Per il resto lo scambio di credenziali è avvenuto sempre via email.
Per un affare da circa 500 milioni, con un piano di investimento pluriennale, è da dare per scontato che gli imprenditori cinesi non intendano perdere tempo prezioso. E per il Milan questa è una fase delicatissima. È vero che c’è ancora in ballo il traguardo dell’Europa League, con la speranza di un exploit nella finaledi Coppa Italia, ma il mercato ha tempi strettissimi. Per quanto Berlusconi difenda Brocchi, è sotto gli occhi di tutti l’esigenza di scegliere in tempi brevi il nome del suo successore.
Considerato che Lippi e Montella galoppano verso l’azzurro, al momento sui taccuini milanisti restano in evidenza i nomi di Giampaolo e Pellegrini. Sotto questo profilo i cinesi non hanno voce in capitolo, ma è altrettanto esplicita l’esigenza di seminare bene per la nuova stagione, anche per non intralciare i lavori in corso.
Nonostante il contorno economico sia chiaro a tutti e la due diligence sia in dirittura d’arrivo, nei prossimi giorni vanno chiariti alcuni dettagli di assoluto rilievo. A Silvio Berlusconi verrà concessa, per esempio, la presidenza onoraria? I compratori potranno eventualmente accettare un periodo di convivenza? C’è da aspettarsi che il patron rossonero provi a lasciare ancora un’impronta, quantomeno in una possibile fase di transizione.
E che tipo di strategia si intende applicare per un graduale potenziamento dei quadri tecnici? Nel suo ultimo videomessaggio il patriarca milanista ha voluto tranquillizzare i tifosi, promettendo un ritorno ai fasti dei suoi anni migliori. Attenzione, insomma, ai possibili colpi di coda. Gli investitori asiatici hanno no logiche chiare e sotto traccia appaiono ottimisti su un lieto fine. Anche in tempi ristretti. Devono fare i conti, però, con l’orgoglio del capitano d’industria che non conosce il verbo abdicare. A dispetto dell’importante offerta, potrebbe ancora decidere di fare tutto in prima persona.
In qualunque modo finisca questa storia, il nuovo Milan volterà pagina. Da qualunque parte arrivino, i soldi non potranno non arrivare.

Gazzetta dello Sport (Olivero): C'è stato il comunicato, ok, ma cosa frulla nella testa di Silvio? L’impressione, sempre più forte, è che Berlusconi non voglia cedere il Milan: per lui è una questione di cuore, un divertimento anche quando le cose vanno male, perfino un modo di stare a contatto con la gente anche se di applausi ne arrivano pochi. Nei suoi confronti il popolo rossonero resta affettuoso, almeno nei modi: i tifosi lo invitano a vendere ma solo perché non vedono spiragli positivi. E anche loro sono stati spiazzati dalle recenti mosse di Berlusconi: la scelta (sorprendente) di Mihajlovic o ad esempio il video sugli italiani.
Berlusconi non vorrebbe chiudere da perdente. I suoi trionfi sono indelebili, ma la memoria popolare è sempre molto corta.
Il secondo motivo per cui Berlusconi non vorrebbe vendere il Milan è questo. Non si fida: di nessuno. Perchè nessuno gestirebbe il club come ha fatto lui. Il Milan per i cinesi è un affare: nulla di più, nulla di meno. Non è detto che sia un male, anche la famiglia Agnelli gestisce la Juve in modo diverso dagli anni Ottanta e i risultati, in campo e fuori (lo Stadium, ad esempio), sono entusiasmanti. Però Berlusconi ragiona in modo diverso.
E lui sogna un colpo di scena come quelli che tanto piacevano al suo amico Mike Bongiorno.
Come quando dissè no al City per poi vendere Kakà al Real sei mesi dopo. Quanto si divertì quella notte a spiazzare tutti e a far godere i tifosi. A dimostrazione che il Milan è lui. E quanto vorrebbe, il 16 giugno, direi ai cinesi che il Milan sarà ancora lui.

Agenzia AGI: il Milan avrà la forza di 11 dragoni. Stando alle indiscrezioni apprese da AGI, la cordata cinese è composta da 11 investitori e il capogruppo sarebbe una società implicata nelle energie rinnovabili. In questa esclusiva non è prevista alcuna penale. Obiettivo il preliminare entro il 14 giugno.

CorSport (Guadagno): Il primo sì, tanto atteso, è arrivato. Ma non si tratta di un sì definitivo. La Fininvest, infatti, ieri all’ora di pranzo, su indicazione di Berlusconi, ha concesso al consorzio cinese rappresentato dall’advisor Galatioto l’esclusiva a trattare la maggioranza del Milan. Tuttavia, prima di poter affermare che il club rossonero sia stato venduto di tempo ne deve ancora passare. Almeno 5 settimane, tenuto il periodo concordato per l’esclusiva scadrà il 15 giugno. Al termine del quale le parti dovranno decidere se proseguire, in tal caso, evidentemente, con un preliminare l’intesa per forza di cose vincolante, oppure se interrompere ogni discorso e rinunciare l’affare.
Non è da escludere una terza via, vale a dire una proroga, ma complicherebbe i tempi di programmazione della nuova stagione.
Come si può intuire, certezze assolute non ci sono e non ci possono ancora essere. Berlusconi, come previsto, ha compiuto un primo passo in una certa direzione, ma ha pure preteso e ottenuto di poter tornare indietro senza
alcuna conseguenza. Tradotto, significa che non esistono penali (a meno che una delle due parti non interrompa la trattativa prima del 15 giugno) o obblighi. Un motivo in più per non sbilanciarsi né in un senso né nell’altro. Intanto,
durante il periodo di esclusiva ogni attività dovrà essere concordata con i rappresentanti del consorzio cinese. Tecnicamente non si può parlare di blocco, visto che i potenziali nuovi acquirenti potranno fornire o meno il proprio
avvallo. Ma è chiaro che ogni operazione, in particolare quelle di mercato, verrà stoppata qualora non coincidesse con il progetto ideato dagli investitori cinesi.
In questo mese, adesso, verrà completato l'analisi dei conti e verrà formulata l'offerta finale. Base d'asta 730-750M.
Intanto Silvio vuole conoscere i volti di tutti i componenti della cordata. E vuole conoscerli entro il 30 maggio.

CorSera (Ravelli): L’ad Pasquale Cannatelli (dopo il lavoro sul dossier del direttore generale Danilo Pellegrino e del responsabile M&A Alessandro Franzosi) ha firmato quanto Silvio Berlusconi aveva deciso nelle ore precedenti: cioè il via alla trattativa in esclusiva con il consorzio cinese che vuole acquisire il 70 per cento del club.
L’architettura dell’operazione (chiamato «promemoria d’intesa») è nota e già definita: il club è valutato circa 750 milioni (compresi i debiti), Berlusconi resterebbe presidente onorario, mentre tra due anni i cinesi vogliono arrivare a
controllare il 100 per cento. Ora c’è tempo fino al 15 giugno (tanto dura l’esclusiva) per trovare la sintonia su tutto il
resto (futura governance compresa), o anche, volendo, per cambiare qualche punto importante. Berlusconi ha chiesto precise garanzie perché i cinesi si impegnino in investimenti nel Milan del futuro.
Certo, se la trattativa fosse ben avviata e ci fosse bisogno di una proroga di qualche giorno, verrebbe concessa. A
fine mese è prevista una scadenza intermedia entro la quale le due parti si scambieranno reciproche informazioni.
Tra queste probabilmente anche i dettagli sulla reale composizione della cordata cinese, fin qui rimasta misteriosa.
A loro volta, i potenziali acquirenti avranno da oggi accesso alla data-room, strumento essenziale per stabilire
la posizione finanziaria netta del club.
Come si sa, la firma dell’esclusiva non è vincolante, per cui Berlusconi può ancora decidere di sfilarsi dall’affare
senza pagare penali, anche se è vero che nelle ultime ore (nonostante il videomessaggio in cui aveva parlato di preferire «mani italiane») il presidente rossonero pare determinato ad andare fino in fondo.
Le condizioni perché si arrivi alla firma del preliminare (quello sì vincolante) sono dunque due: la volontà del patron
dovrà restare salda fino all’ultimo giorno e andrà trovato l’accordo su tutti i punti.
Che succede intanto in questo mese? Non è corretto dire che tutto è congelato: quello che è vero è che ogni decisione va concordata e ogni spesa al di sopra di un milione di euro va approvata dal consorzio cinese, che può bloccarla.

Repubblica (Currò): Silvio è ancora incerto. Ieri è stato stipulato il patto con i cinesi per trattare in esclusiva. Il patto prevede fino a metà giugno reciproci approfondimenti. Ma non si può certo dire che gli interlocutori non si siano
già studiati: i contatti iniziali risalgono a oltre un anno e mezzo fa e li ha alimentati il miliardario Jack Ma, re dell’e-commerce e intimo di Berlusconi: non investirebbe direttamente attraverso il suo Alibaba Group, ma con il fondo immobiliare Evergrande e con una piccola porzione dell’immenso patrimonio personale.
L’unica variabile è il cangiante umore del proprietario: anche ieri avrebbe manifestato in sede politica la volontà di vendere il Milan, più tardi quella di tenerselo e poi di nuovo quella di disfarsene.
Tutti gli scenari, a cominciare dall’eventuale ingresso nella dirigenza di due ex campioni simbolo come Paolo Maldini e
Albertini, dipendono dalla decisione del padrone. In caso di vendita, i nuovi azionisti nomineranno un amministratore delegato unico. Berlusconi padre resterebbe come presidente onorario e Barbara come membro del consiglio di amministrazione. Dell’Ad alla parte sportiva Adriano Galliani, da trent’anni al vertice, si sa per ora che gestirà il mercato in questo mese, concordandone se necessario le mosse con i cinesi. Le urgenze riguardano l’allenatore e il sogno Ibrahimovic.

TMW: nella cordata sarebbe presente anche Xiadong Zhu, patron del Pavia. Quest'ultima, quindi, diventerebbe la società satellite del Milan.

Carlo Festa: la cordata sarebbe composta da 3-4 soci, di cui uno Evegrande che ha tra i suoi soci Jack Ma. Adesso la palla passa ai legali: Chiomenti per Fininvest e Ripa di Meana per i cinesi.


12 maggio 2016 -Milan ai cinesi: Berlusconi sarà presidente onorario. Tutte le news.

Nuovo aggiornamento da Pasquale Campopiano sul Milan ai cinesi. Secondo quanto riportato dal giornalista del Corriere dello Sport, è iniziata la due diligence tra il Milan ed i cinesi rappresentati da Sal Galatioto. Si andrà avanti almeno fino al 15 giugno. La trattativa può saltare solo se Silvio Berlusconi deciderà di non vendere in quanto non pienamente convinto dall'offerta e dalla cordata cinese.
Ma quale sarà il futuro di Silvio Berlusconi? Se i cinesi acquisteranno il Milan (prima il 70% poi il resto in un paio d'anni) Il numero uno rossonero resterà nei panni di presidente onorario.
Per quanto riguarda il management futuro, invece, regna l'incertezza. Il mercato del Milan, comunque, è completamente bloccato per tutto il periodo dell'esclusiva.
Altra novità importante riguardante il prezzo che i cinesi pagheranno per avere il 100% Milan: 500 milioni di euro (più 240 milioni di euro di debiti). In totale, dunque, 740 milioni per il 100% della società rossonera.
La cordata cinese, inoltre, dovrebbe essere composta da sei gruppi tra i quali Evergrande e, probabilmente, anche Robin Li con la sua Baidu.
 
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12 maggio 2016 -Milan ai cinesi: Berlusconi sarà presidente onorario. Tutte le news.

Nuovo aggiornamento da Pasquale Campopiano sul Milan ai cinesi. Secondo quanto riportato dal giornalista del Corriere dello Sport, è iniziata la due diligence tra il Milan ed i cinesi rappresentati da Sal Galatioto. Si andrà avanti almeno fino al 15 giugno. La trattativa può saltare solo se Silvio Berlusconi deciderà di non vendere in quanto non pienamente convinto dall'offerta e dalla cordata cinese.
Ma quale sarà il futuro di Silvio Berlusconi? Se i cinesi acquisteranno il Milan (prima il 70% poi il resto in un paio d'anni) Il numero uno rossonero resterà nei panni di presidente onorario.
Per quanto riguarda il management futuro, invece, regna l'incertezza. Il mercato del Milan, comunque, è completamente bloccato per tutto il periodo dell'esclusiva.
Altra novità importante riguardante il prezzo che i cinesi pagheranno per avere il 100% Milan: 500 milioni di euro (più 240 milioni di euro di debiti). In totale, dunque, 740 milioni per il 100% della società rossonera.
La cordata cinese, inoltre, dovrebbe essere composta da sei gruppi tra i quali Evergrande e, probabilmente, anche Robin Li con la sua Baidu.


15 maggio 2016 - Milan-Cina: il 28 maggio importante verifica tra le parti.

Come riporta Repubblica (Currò), il 28 maggio, quindi una settimana dopo la finale di Coppa Italia, è fissata un'importante incontro tra Fininvest e la cordata di Galatioto. In quella data, infatti, si procederà alla verifica dei soggetti coinvolti nell'affare. E quindi Berlusconi potrebbe essere (o non essere) definitivamente convinto a cedere il pacchetto di maggioranza entro il 15 giugno, scadenza fissata per la firma del preliminare.
A tal proposito, anche Campopiano (già quattro giorni fa) in risposta ad un tifoso che chiedeva lumi sulla importante dead line fissata per fine mese, riguardante il disvelamento della cordata, in risposta a chi gli chiedeva se 26/27, rispose: "Anche 28 maggio direi".


17 maggio 2016 - Licia Ronzulli:"Mr Bee non molla. E' ancora in corsa".

Licia Ronzulli, la mitologica ex infermiera diventata di colpo mediatrice nella trattativa con Mr Bee, a Tiki Taka è tornata a parlare della questione riportato aggiornamenti:"Mr Bee? Non è sparito. Sta ancora lavorando forte al progetto, con una struttura commerciale. Ora però c'è un preliminare con i cinesi e fino al 15 giugno non si può dire nulla. Non riesco a pensare ad un Milan senza Berlusconi, lui farà la scelta più giusta per il club e per i tifosi".".

18 maggio 2016 -Berlusconi shock: vendo solo se comando altri due anni.

Novità mattutine dal CorSport che attraverso Furio Fedele ci aggiorna sulla cessione del Milan.
Mentre tutti attendono la finale di Coppa Italia, proseguono le trattative tra Fininvest e la cordata cinese. Ma la novità è che è allo studio qualcosa di clamoroso. Berlusconi avrebbe deciso di cedere subito il 70% solo se i cinesi lasciassero comandare lui e Galliani per altri due anni. Quindi non semplice presidenza onoraria ma operatività al 100%
Questo per far si che siano i vecchi ed esperti padroni a gestire la fase di transizione ed a portare per mano i cinesi verso il nuovo corso. Ed anche per far si che la figlia Barbara partecipi alla posa della prima pietra del nuovo impianto.
Berlusconi, quindi, accetterebbe di uscire soltanto a queste condizioni, dunque in maniera molto più soft e non drastica. Il Milan infatti rappresenta ancora una vetrina importante per la sua immagine e per la scena politica.


18 maggio 2016 -Milan, ecco chi c'è dietro la cordata: è Nicholas Gancikoff

L'edizione odierna della Repubblica si presenta con uno scoop sulla cordata cinese che vuole rilevare il Milan. Secondo il quotidiano, infatti, l'artefice dell'operazione con la cordata avallata dal governo cinese è Nicholas Gancikoff, italo-inglese di 42 anni, a capo della Sports Investment Group, ed è noto come consulente per la realizzazione di nuovi stadi. Difatti, uno dei primissimi obiettivi della cordata cinese è quello di realizzare un nuovo impianto, visto come strumento necessario per far concorrenza alla Juventus in Italia.
Gancikoff non è un volto nuovo alla cronaca sportiva italiana: ha infatti provati negli anni passati a proporsi a diversi club per la realizzazione di nuovi stadi, in particolare ad Inter, Sampdoria, Bologna e Atalanta; tentativi tutti terminati in un nulla di fatto.
Gancikoff ha anche un'ulteriore attività: la Solar Investment Group, attiva nel campo delle energie rinnovabili, che ha oltre 2 miliardi di euro in impianti in 15 paesi.
Se la trattativa coi cinesi dovesse andare in porto, per Gancikoff si prospetta un ruolo di primo piano.
Ora dipende tutto dall'assenso di Berlusconi: e la data del 28 maggio potrà essere in questo senso davvero decisiva.


19 maggio 2016 - Delegazione della cordata cinese a Milano il 28 maggio.

Secondo quanto riportato da il quotidiano economico Il Sole 24 ore la trattativa per la cessione di una quota del 70% dell'Ac Milan spa prosegue.
La cordata rappresentata dal noto intermediario Sal Galatioto sarebbe composta da 7-8 soci, quasi tutte conglomerate cinesi quotate in borsa. L'unico nome noto al grande pubblico sarebbe Evergrande.
Secondo alcuni rumors, alcuni esponenti della cordata potrebbero giungere proprio allo stadio Meazza, accompagnati da manager vicini alla Galatioto come Gancikoff, per assistere alla finale tra Real Madrid e Atletico.
Ad attendere i cinesi ci saranno i consulenti Fininvest Lazard e Chiomenti. Ad assistere i cinesi sono invece gli avvocati dello Studio Ripa di Meana.
Il consorzio cinese punta ad acquistare il 70% del Milan versando 650M, debiti esclusi, con una opzione sul restante 30% nei prossimi 3 anni.
Il punto importante in discussione in questa fase della trattativa è come questi 7-8 soci si divideranno il 70% della quota che acquisteranno. Berlusconi sarebbe scettico ove non ci fosse un socio forte in grado di indirizzare la politica societaria ed i rafforzamenti della squadra, quindi si vuole evitare che vi sia una divisione in 7-8 quote identiche. Pertanto il presidente rossonero è in attesa di ricevere informazioni fondamentali che possano definitivamente convincerlo a lasciare il Milan in buone mani.

Campopiano, intanto, su Twitter conferma: "Oggi scrivo un aggiornamento sul #Milan ai #Cinesi. Quanto scritto da Carlo Festa sul [MENTION=2386]sole[/MENTION]24ore risulta anche a me in molti punti trattati"

Campopiano: save the date. Anzi save the week. La settimana che va dal 21 al 28 maggio potrebbe potrebbe essere decisiva per il destino del Milan. Fininvest è Galatioto stanno lavorando ai dettagli dell'accordo di pari passo con la due diligence in vista del 15 giugno, data entro la quale dovrebbe scattare il primo fatidico si da parte di Berlusconi. La condizione essenziale è che Fininvest (che crede eccome nella conglomerata cinese) convinca Berlusconi sulla solidità finanziaria del gruppo. Per questo motivo la prossima settimana è decisiva. Perché dalla fase di studio si passerà a quella operativa in cui Galatioto mostrerà l'intera composizione della cordata. È uno dei punti chiave firmati nell'esclusiva che può permettere a Berlusconi, qualora non sia soddisfatto di alzarsi e andarsene dal tavolo delle trattative senza penali.
Ma chi sono questi cinesi? Già detto di Evergrande, quello che sembra certo è che Jack Ma fa parte dell'affare in quanto già socio finanziatore di Evergrande. Non risultano invece grandi conferme su Robin Li. Ma la prossima settimana ne sapremo molto di più. L'operazione si basa sulle cifre già dette: 700M inclusi i debiti di circa 200M. A Berlusconi verrebbe garantito il ruolo di presidente onorario. Non risulta invece possibile in alcun modo un ritorno di Bee.
Il piano di investimento dei cinesi prevede 300M tra marketing e calciomercato. Oltre al progetto di uno stadio di proprietà.


21 maggio 2016 - Due diligence quasi finita, Deloitte al lavoro.

Carlo Festa: la due diligence da parte della cordata cinese sul Milan è quasi completata. Pare che sia Deloitte (Azienda di consulenza e revisione americana) ad occuparsi sia della due diligence finanziaria sia degli aspetti fiscali. La prossima settimana, con l'arrivo della delegazione cinese per la finale di CL, può essere cruciale.

22 maggio 2016 - Milan: fino al 15 giugno tutti i movimenti concordati coi cinesi.

Novità sulla cessione da Peppe Di Stefano. Secondo quanto riportato dal giornalista di Sky, la novità di giornata è che Berlusconi e Galliani non possono più decidere da soli. Da qui al 15 giugno, ogni mossa (dai rinnovi all'allenatore), deve essere concordata con i cinesi. Attenzione: non solo comunicata ma concordata con i cinesi.
Questo, sempre secondo Di Stefano, fa pensare che Berlusconi si sia convinto a cedere.
Per la panchina, in queste ultime ore è uscito un nuovo "vecchio" nome: Unai Emery.


23 maggio 2016 -Berlusconi:"I cinesi mi vogliono cacciare. E io..."

Clamorose rivelazioni di Silvio Berlusconi riportate dal Corriere dello Sport in edicola oggi, 23 maggio 2016, in merito alla cessione del Milan.

Ecco quanto dichiarato dal presidente:"I cinesi mi vogliono cacciare. Il nodo sulla cessione del Milan sono io. Vorrei restare tre anni. Loro sono contrari".

Campopiano scrive che i cinesi, più che cacciarlo, vogliono subito ed immediatamente il 100% del Milan.

Seguiranno aggiornamenti.

Clamorosa rivelazione di Fedele Furio che prosegue sulla linea già tracciata in questo articolo ("http://www.milanworld.net/berlusconi-shock-vendo-solo-se-comando-altri-due-anni-vt36816.html"). Il giornalista riporta di un Berlusconi letteralmente furibondo, infatti non ha alcuna intenzione di abbandonare completamente il Milan, pur vendendo la maggioranza. Ieri pomeriggio, intercettato a Brugherio dove 50 anni fa aveva realizzato il suo primo insediamento urbanistico con la Edilnord, ha parlato chiaro e tondo evidenziando come la trattativa sia giunta ad un punto critico. Silvio, infatti, vuole restare a tutti i costi presidente. Ecco le sue eloquenti parole, condite da una descrizione gestuale: "In caso di cessione della società ho chiesto di restare presidente del Milan per almeno 3 anni. E' un obbligo mio, ma loro (i cinesi) mi vorrebbero cacciare...". Ed a quel punto in maniera vistosa fa il gesto con il braccio proteso. Una decisione umiliante per chi ha condotto la nave milanista per 30 anni.
Com'è noto sta ormai entrando nel vivo la trattativa con i cinesi che vorrebbero chiudere nella prima decade di giugno. Ma già in settimana dovrebbe esserci un importante incontro tra le parti. La cordata vorrebbe chiudere in fretta e la "clausola Berlusconi" potrebbe ritardare l'operazione e creare qualche problemino. Ma non è detto che questo avvenga, anzi non è affatto auspicabile.
Silvio è seriamente intenzionato a vendere a patto che i nuovi acquirenti siano affidabili e bene intenzionati nei confronti del Milan. E per rendersi conto di questo il presidente rossonero vuole farsi garante di questa situazione per un lungo e consistente periodo. Che stabilirà sempre e comunque lui. Prendere o lasciare. Oltre mille persone hanno accolto Silvio al cantiere Edilnord. E lui ha rassicurato: "Mi chiedete se vendiamo il Milan? Dico di sì perché vogliamo farlo più grande. Voglio dare il Milan a chi ha tante ambizioni e voglia di riportarlo ad essere protagonista. Cerco un partner che abbia i fondi necessari".

Intanto Campopiano su Twitter: "Più che cacciarlo vogliono il 100% senza di lui, come è giusto che sia. Poi mi allaccio e scrivero' con quali "argomenti" i cinesi vogliono che SB venda e vada" (il giornalista aveva già parlato di presidenza onoraria, ndr).

La Repubblica (Currò/Pagni) svela un altro nome clamoroso della cordata, già anticipato da Campopiano: il magnate cinese interessato al Milan ha un volto famoso: Robin Li, 48 anni, un patrimonio stimato in 14 miliardi di dollari. Il suo nome era stato già accostato alla trattativa per il passaggio del 70% delle quote del club a una cordata di misteriosi imprenditori cinesi con l’avallo del governo di Pechino. Ma adesso il velo sta cadendo, dopo le indiscrezioni su Jack Ma, il re dell’e-commerce.
Robin Li ha costruito la sua fortuna attraverso una serie di attività: la più nota è il motore di ricerca Baidu, di cui fu cofondatore. Il suo impero si estende anche all’e-commerce, con una serie di aziende che si occupano di consegne a domicilio di prodotti alimentari, nonché della prenotazione di spettacoli e concerti. E’ cruciale l’impegno nel settore energia: la sua Hanergy (presente anche in Italia, con la commercializzazione di pannelli solari) è il primo gruppo privato delle rinnovabili in Cina.
La trattativa, dopo l’uscita allo scoperto del manager Nicholas Gangikoff, prosegue: i consulenti finanziari e legali stanno ultimando la redazione delle complesse clausole contrattuali. Secondo alcune fonti finanziarie, le parti avrebbero deciso di prendersi tutti i 45 giorni della trattativa in esclusiva. Il Milan spinge perché gli imprenditori della cordata non si impegnino solo personalmente, ma diano garanzie legate alle aziende che rappresentano. Rimangono da chiarire alcuni aspetti sulla governance: la famiglia Berlusconi non vorrebbe uscire di scena subito, limitandosi a un ruolo di minoranza, ma partecipare da protagonista al rilancio.

La Gazzetta dello Sport: non è ancora caduto il velo sul nome del capo cordata ma questa sarà una settimana decisiva. Infatti sono attesi a Milano dei rappresentanti dei gruppi interessati. Intanto Gancikoff sta continuando a fungere da gancio tra i cinesi e Fininvest. Occhio quindi al prossimo week end: potremmo scoprire molto del prossimo futuro rossonero.


23 maggio 2016 - Milan, ecco i primi due "botti" cinesi. Le ultime sulla cessione.

Ultimissimo aggiornamento di Campopiano che ci svela altri importanti retroscena riguardanti la cessione del Milan. I cinesi hanno le idee chiarissime e stanno procedendo a grandi passi verso l'acquisto del club rossonero. Il consorzio ha in progetto un rinnovamento tecnico molto ambizioso ed a tal proposito sono stati già individuati i due nomi da cui ripartire. Di chi si parla? Tenetevi forte: in panchina Unai Emery, autentico guru del Siviglia, vincitore delle ultime tre Europa League. Questo nome sarebbe gradito anche a Fininvest e la sua disponibilità è stata già sondata. In campo, invece, il primo obiettivo è Benatia, difensore marocchino in uscita dal Bayern Monaco. L'obiettivo dei cinesi infatti è affiancare ai giovani talenti anche dei campioni e Benatia sarebbe un profilo perfetto: la sua valutazione di 20M non è un problema.
Ma veniamo alla cessione societaria: da quello che risulta a Campopiano i cinesi non vogliono affatto cacciare Berlusconi (Berlusconi:"I cinesi mi vogliono cacciare. E io...") ma lasciarlo presidente onorario fino a quando non avranno il 100%. Non sono previste altre formule. Ma nel momento in cui Silvio verrà esautorato sarà fatto con solidi argomenti: rivalutazione del marchio Milan in giro per il mondo, nuovo asset dirigenziale, acquisto di calciatori di caratura internazionale, conferma dei giovani più talentuosi e di qualche senatore della squadra attuale (vedi rinnovo triennale di Montolovio già fatto) e basi per la costruzione di uno stadio di proprietà. Qualora, invece, la trattativa dovesse clamorosamente fallire anche Berlusconi ha già le idee chiare, infatti Galliani ha bloccato Giampaolo e Montella, che aspettano di sapere come finirà la storia della cessione.
Infine, un'ultima chicca: ricordate l'ex studente del quale si serviva Galatioto come contatto a Milano? Ebbene, è proprio Nicholas Gancikoff che infatti ha un MBA alla Columbia, università dove Galatioto ha insegnato. Inoltre giungono conferme sulla presenza di Robin Li. Insomma tutti i pezzi del puzzle rossonero lentamente si iniziano ad incastrare.
 
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24 maggio 2016 - Esclusiva Milan World: ecco la composizione della cordata cinese

News by [MENTION=1688]Chrissonero[/MENTION] puntualizzata da [MENTION=1914]Casnop[/MENTION]: secondo quanto riportato da CCTV (TV di Stato cinese) nella cordata fanno parte Robin Li (Baidu, 12 miliardi di patrimonio personale) Eric Xu (da comprendere se si tratti di Xu Yong, cofondatore di Baidu, o Xu Zhijun, vicepresidente ed attuale CEO di Huawei, entrambi noti con il soprannome anglofono di Eric Xu), Hui Ka Yan (Evergrande, 9 miliardi di patrimonio personale) e He Xiangjian (Midea, 10 miliardi di patrimonio personale).

CorSport (Fedele Furio): la firma cartacea del quotidiano romano continua con la sua linea editoriale, diversa da quella di Campopiano. I cinesi sono molto irritati dopo l'ultima infelice uscita di Silvio ("vogliono cacciarmi"), per questo infatti hanno annullato la visita settimanale ed ora si andrebbe al muro contro muro. Insomma si è aperta una crepa profondissima nella trattativa. La notizia arriva direttamente da ambienti vicini a Fininvest (Berlusconi, ovviamente, ndr), che sta continuando comunque a lavorare per ottimizzare la trattativa. La mancata apparizione sembra sia dovuta ad un semplice rinvio, ma le cose paiono complicarsi.
Appare evidente che Silvio non sia affascinato dall'ipotesi che si profila all'orizzonte, ossia quella di presidente onorario. Questo aspetto lo ha ferito, innervosito, e motivandolo ad andare avanti se sarà necessario con il suo ItalMilan. Da solo non avrebbe problemi, e potrebbe anche trovare altri soci. La frattura potrebbe ricomporsi solo se si trovasse un compromesso, ad oggi impossibile. In conclusione, pare proprio che la cessione sia passata da una strada in discesa, ad una faticosa salita.

GdS (Olivero): sono passate due settimane dalla concessione dell'esclusiva ma non sono stati fatti passi in avanti concreti. Ciò non significa che non si stia continuando a lavorare, l'operazione infatti è complessa ma l'ottimismo non è svanito. La futura posizione di Silvio non è in discussione, vendendo la maggioranza non può che rimanere presidente onorario o magari avere una poltrona nel CDA.
Intanto Berlusconi pretende di sapere la composizione della cordata per essere sicuro di lasciare in buone mani. Sul mercato bloccato, in realtà Fininvest può fare ciò che vuole, basta che avvisi i cinesi. Quindi Silvio può anche prendere un nuovo mister, ma poi i cinesi potranno subito dopo cambiarlo.

CorSera (Ravelli): nessun problema sul futuro ruolo di Silvio. Questo tema, quindi, non pare sul tavolo: i cinesi hanno già accettato di lasciargli la carica di presidente onorario per i prossimi due anni, mentre è escluso che possa averne di più operative una volta che la vendita del 70% del club si dovesse concretizzare. Altri sono gli approfondimenti che continuano tra i vertici di Fininvest e i rappresentanti dei cinesi: riguardano le garanzie e le rassicurazioni sull’identità dei partecipanti alla cordata, da effettuare entro la fine del mese. Arrivano altre conferme sulla presenza di Evergrande. Intanto l'esclusiva potrebbe subire un piccolo slittamento di 5 giorni


25 maggio 2016 - Il Corriere dello Sport riporta la notizia lanciata in esclusiva da Milan World, ma non menziona in alcun modo il nostro portale. Campopiano tuttavia rende merito al forum (http://www.milanworld.net/milan-cin...ta-la-cordata-settimana-cruciale-vt36978.html)

25 maggio 2016 - Berlusconi sulla cessione del Milan a Top Calcio 24 e Porta a Porta.

"Ho dato tutto che ho potuto dare in questi 30 anni. Ora devo cercare qualcuno che possa proseguire la gestione del Milan riportandolo ad essere protagonista in Italia in Europa e nel mondo. Servono persone che ogni anno immettano capitali per mantenere la squadra ad alti livelli. E non è facile trovare persone che possano farlo. In Cina ci sono molti simpatizzanti rossoneri. E in Cina si è deciso che il calcio dovesse entrare come materia di apprendimento nelle scuole. Il Milan è la squadra più famosa in Cina, è un brand importantissimo. Il mercato cinese può dare un grande contributo. Ora abbiamo trovato uno studio americano specializzato nella vendita di squadre sportive. Stiamo mandando avanti la due diligente e tutte le clausole. Una delle clausole dice che io devo rimanere per 2-3 anni presidente. E devono impegnarsi a mettere ogni anno molti soldi per rafforzare il Milan. E devono essere tanti. Vedremo se si dimostreranno seri. Il Milan italiano? E' la soluzione necessaria nel caso in cui non andassero in porto le negoziazioni. Nell'ultimo anno abbiamo negoziato con 12 gruppi. Alcuni li abbiamo scartati. E se non riusciamo a vendere, l'alternativa è il Milan italiano. Ma i tifosi non hanno nè memoria nè pazienza. E quindi il Milan italiano sarebbe una soluzione non molto facile da attuare. A me piacerebbe creare una squadra che sia quasi una famiglia. E' una scelta che potrebbe essere giusta sempre che non si riesca a trovare persone che portino capitali. Le società ed i fondi con i quali ci siamo confrontati ci appaiono come entità serie. Io ho fiducia che questa mia impressione possa diventare un giudizio. Hanno chiesto a me di essere il regista degli acquisti sul mercato perchè loro non hanno dimestichezza con il calcio europeo. Stiamo cercando di accelerare proprio per orare subito sul mercato. Cinque giocatori tra i quali Boateng, Alex e Mexes andranno via per fine contratto. Anche Boateng andrà via per fine contratto. In molti però mi dicono di non vendere ai cinesi, quindi bisogna tener conto anche di questo. Se posso cambiare idea? Io sono una persona coerente. Se non viene un acquirente che accetti le condizioni che io metto, ovvero che non lo mantenga al top, posso ripensarci. Successori italiani? Io ci speravo ma non si è fatto vivo nessuno".

Successivamente Ravezzani ha detto che una fonte che considera affidabilissima gli ha confidato che Berlusconi ha già venduto il 70% del Milan e che l'anno prossimo cederà il restante 30%.

Berlusconi a Porta a Porta: "Ho dichiarato la mia decisione di vendere il Milan. Tuttavia penso che l'ultima decisione del presidente Berlusconi circa la squadra debba essere saggia e giusta. A questo punto credo di dover passare la mano a qualcuno in grado di immettere quei fondi che permettano di rilanciare la squadra. E non sono tanto i soldi che devono versare alla Fininvest bensì quelli che chi acquista deve impegnarsi a mettere nel Milan ogni anno oppure subito. Questi soldi provengono dalla Cina o dal petrolio. Mio futuro ruolo? Tutti quelli che sono venuti al tavolo delle trattative hanno affermato che il brand Berlusconi è importante, soprattutto in Cina dove sono molto conosciuto. Brocchi resta? Non lo so ancora''.


26 maggio 2016 - Milan-Cina: Robin Li esce allo scoperto! ''Interesse molto forte''

Ultim'ora Milano Finanza: nelle ultime ore CCTV ha riportato che quattro consorzi sarebbero interessati al Milan e tra questi ci sarebbe anche quello di Robin Li. A tal proposito il quotidiano economico milanese ha contattato l'entourage del magnate cinese, il quale vorrebbe però proseguire le trattative in modo discreto. Questo consorzio, come già detto, vorrebbe rilevare subito la maggioranza del Milan (70%) e solo in un secondo momento comprare tutte le azioni milaniste da Silvio Berlusconi.

Una fonte vicina alla trattativa afferma che: “L’interesse nei confronti del Milan è davvero molto, molto forte. I nomi degli investitori sono tutti importanti e con cash a disposizione. Se tutto procederà senza intoppi il desiderio di Robin è di chiudere tutto entro la prima metà luglio”. Nello specifico, Robin Li sta portando avanti l’offerta tramite una fondazione che controlla.

Carlo Festa (Sole 24 Ore): Nelle prossime ore, o al massimo nei prossimi giorni, è attesa la documentazione contrattuale dell'offerta dei cinesi a Fininvest per rilevare il Milan. Questo passo è fondamentale: attraverso questa documentazione verranno svelate le identità dei 7 componenti della cordata e il loro peso finanziario. Ne dovrebbero comunque far parte Robin Li ed Evergrande.
L'offerta è di 650 milioni per il 70% del Milan, con un'opzione per acquistare il restante 30% nei prossimi 3 anni.
Fornita la documentazione, entro tempi ragionevoli, e comunque entro il termine dell'esclusiva, dovrebbe essere siglato l'accordo.

China Daily: un gruppo di investitori cinesi è vicinissimo all'acquisto del controllo del 70% dei giganti dell'AC Milan, ed è in discussione anche la vendita futura del restante 30%. A riferirlo è una fonte vicina alle negoziazioni. Secondo la fonte Berlusconi rimarrà presidente per altre 2-3 stagioni prima che il restante 30% venga acquistato dai cinesi. Questa parte dell'accordo è ancora in discussione tra le parti. Se tutto va per il verso giusto, un accordo finale verrà raggiunto tra il 15 e il 20 giugno.


26 maggio 2016 - Ancora Berlusconi sulla cessione del Milan, a Virus.

Ecco quanto dichiarato da Silvio Berlusconi alla trasmissione Virus in onda su Rai 2:"Sì voglio vendere, dopo 30 anni ho preso la decisione di individuare un mio successero e dev'essere una scelta giusta per il bene del Milan. Oggi bisogna competere con le grandi potenze che fanno affidamento sul petrolio. Il gruppo cinese ci è apparso molto solido. Quanti soldi servono per competere con gli arabi? Noi vogliamo che ogni anno si spendano 100/200M sul mercato".

27 maggio 2016 - Sempre Berlusconi sulla cessione del Milan

Berlusconi ancora a Tele Radio Più. Dopo 30'anni è giunto il momento di passare la mano. Ma lascerò la squadra a chi ha intenzione di investire nella squadra ogni anno.

27 maggio 2016 - Milan cinese. Galliani farà il mercato. Anche Barbara resterà.

Aggiornamenti da Pasquale Campopiano sulla cessione del Milan ai cinesi. Secondo quanto riportato dal giornalista del Corriere dello Sport, Adriano Galliani resterà in sella e si occuperà del prossimo mercato che, probabilmente, sarà di gran lusso visto che i cinesi hanno pronti 300 milioni di euro totali per il rilancio del club, 150 per il mercato. Poi, molto probabilmente passerà la mano ad un nuovo dirigente portato dai cinesi.
Barbara Berlusconi, invece, verrà confermata in dirigenza. Probabilmente non come AD.
Galliani si occuperà del prossimo mercato solamente perchè i tempi sono molto stretti. Berlusconi sta provando a restare presidente esecutivo, ma la sua richiesta resterà tale. Lo aspetta la poltrona di presidente onorario.


29 maggio 2016 - Berlusconi intervistato da Pellegatti a Premium Sport news delle 20.

Silvio Berlusconi ai microfoni di Pellegatti su Premium Sport: "Speriamo di trovare una soluzione adeguata a quello che voglio, ossia garantire investimenti per un Milan che torni ad essere protagonista in Italia, in Europa e nel Mondo. In questo momento stiamo trattando con queste importanti società cinesi: per me è fondamentale che ci siano le dovute garanzie perché il club stia sempre in alto. I cinesi vogliono che io rimanga come presidente per altri tre anni e io ho dato il mio assenso. Stiamo lavorando su questo aspetto. Presidente onorario? Sì, la figura sarà questa, ma visto che conta la persona, anche da presidente onorario si possono indirizzare scelte e decisioni. Saranno decisivi i prossimi 15 giorni: ci vuole la massima attenzione e pazienza senza farsi prendere dalla fretta. Se muterà il management in caso di cessione? Non so cosa faranno e come vorranno farlo ma vedremo... Se poi ovviamente tutto ciò non sarà invece possibile mi terrò volentieri il Milan e manderò avanti il progetto dell'Ital Milan. Se resto io resta pure Brocchi. Ibrahimovi ha dei costi da Monopoli, quindi impossibili"

30 maggio 2016 - Galatioto presenta la lista dei compratori: decide Berlusconi.

Ultim'ora Campopiano: sono arrivati i giorni decisivi per il Milan che verrà. Ma era già tutto scritto nell'accordo esclusivo firmato il 10 maggio: un piccolo slittamento dovuto al week end ma ormai ci siamo: Gancikoff oggi e domani sarà a Milano per trasmettere a Fininvest i documenti necessari con l'intera composizione della cordata ed il piano industriale (business plan) dettagliato preteso da Berlusconi. Da quel momento in poi Fininvest e Silvio avranno due giorni di tempo per dare una risposta definitiva e quindi accettare o tirarsene fuori senza penali. La trattativa procede senza particolari intoppi, le parti hanno effettuato in queste prime due settimane di esclusiva la cosiddetta fase di due diligence (che è ancora in corso) e si sono confrontate su tutti quei dettagli che dovranno portare alla cessione del 70% del Diavolo a scadenza dell'esclusiva (entro il 15 giugno), e del restante 30% nel giro di 1/2 anni. Operazione complessiva di 740M inclusi i debiti.
Galatioto ha avuto le rassicurazioni pretese ed ha dato mandato a Gancikoff di esporre i dettagli a Fininvest.
I nomi tirati in ballo non hanno mai smentito, anzi la TV di stato cinese ha tirato in ballo 4 colossi: Midea, Baidu, Huawei e Evergrande. In particolare Huawei sarebbe dentro l'operazione ma solo come grosso partner commerciale.
Se tutto va bene, quindi, i gruppi finanziari cinesi si riuniranno in una società veicolo, probabilmente un fondo, che acquisterà il Milan e provvederà quindi alla definizione e spartizione delle percentuali tra i diretti interessati.


30 maggio 2016 -Berlusconi a TL "Domani incontro i manager"

Ecco un estratto dell'intervista a berlusconi a TL :"Ci sono ancora le negoziazioni. Le confesso che devo incontrarmi domani con i nostri manager che si stanno occupando della trattativa quindi non so darle una risposta precisa sul punto delle trattative. Che cosa si possono attendere i tifosi del Milan? Che il presidente Berlusconi faccia una scelta corretta e cioè che sia una scelta che garantisca al Milan una proprietà che si impegni a mettere fondi ogni anno e nell'anno a venire dei fondi per portare il Milan a essere di nuovo protagonisti in Italia in Europa e nel mondo. Credo che sarebbe la degna conclusione di 30 anni di gestione. Abbiamo incontrato una decina di gruppi disponibili a subentrare a noi al Milan, sono stati scartati uno dopo l'altro perchè abbiamo ritenuto che non offrissero garanzie sufffcienti per il futuro. Se dovessero venire meno anche l'opportunità di questo gruppo con società cinesi importanti, allora il Milan dovrebbe ripartire dai giovani italiani. A quel punto bisognerebbe che i tifosi del Milan concordassero con la società un periodo di pazienza. Purtroppo i tifosi, lo ho visto anche nelle ultime reazioni, non hanno nè pazienza nè memoria. Ci sono state dichiarazoni non piacevoli e non memori dei risultati del Milan di questi 30 anni".

31 maggio 2016 - Berlusconi a Radio Radio: "Giornata decisiva, imprese ricchissime"

Berlusconi in diretta a Radio Radio: "Oggi sarà una giornata decisiva per il futuro del Milan. Le imprese cinesi sono tutte molto ricche ed a partecipazione statale. Se non dovesse avverarsi questa eventualità (con poca convinzione, ndr) avvierò il progetto del Milan italiano. Credo si possa ripetere quanto fatto dal Leicester.Ma mi auguro che dopo 28 trofei il Milan torni a vincere e che quindi la cessione vada a buon fine. Giocatori a cui sono più affezionato? Van Basten e Maldini. Eventuali decisioni future comunque verranno prese dalla nuova maggioranza (parlando di Brocchi, ndr) e mi auguro che le negoziazioni non vadano per le lunghe. I cinesi in questo momento stanno decidendo quale percentuale avrà ognuna delle componenti all'interno del fondo che stanno creando".
 
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31 maggio 2016 -Berlusconi in diretta su 7 Gold. Altre dichiarazioni sui cinesi.

Berlusconi sui cinesi: "Non sono ancora in grado di regalare belle notizie sul Milan, stiamo negoziando con queste fondazioni e città cinesi anche a partecipazioni statali, quello che stiamo negoziando è che investano per far tornare il Milan protagonista nel mondo. Concluderemo questa negoziazione solo se si dimostreranno disponibili a dare contrattualmente queste rassicurazioni. Mi auguro che dopo 30 anni ci sia una continuazione adeguata che permetta al Milan di rimanere al top. Ripeto, stiamo negoziando con una nuova proprietà soltanto perché oggi con i costi che sono arrivati nel calcio, addirittura di Stati, i prezzi sono diventati impossibili da sostenere per una famiglia. Questo ci ha messo nella necessità di trovare un'altra soluzione. Se non dovesse essere possibile o se chi interviene non si volesse impegnare per iscritto contrattualmente ad investire quanto necessario per competere con Real e Barca, allora andrò avanti io e sarò felice di farlo. Ma in un'altra direzione, nuovo ciclo, tutti giocatori italiani. Ma ovviamente ci vuole tempo. Ed i tifosi purtroppo non hanno memoria né pazienza... si, io sono ottimista sulla conclusione della trattativa, spero sia il momento giusto.
Abbiamo trattato con una decina di gruppi ma questo è quello che si è dimostrato il più serio e il più deciso a fare del Milan una potenza mondiale. In Cina ormai il calcio è diventato fondamentale, verrà insegnato nelle scuole due ore a settimana. Quindi per questo le aziende statali sono interessate ad acquistare il Milan"(Crudeli in lacrime viene stoppato, ndr)


31 maggio 2016 - Berlusconi da il via libera: la cordata cinese lo ha convinto!

Ultim'ora Campopiano: +++ #BERLUSCONI dà il via libera a proseguire la trattativa: la cordata cinese, seria e ambiziosa, lo ha convinto+++ #nerosurosso

Seguono aggiornamenti

Agenzia Ansa conferma tutto: Berlusconi si è convinto che gli investitori cinesi pronti ad acquistare il 70% del Milan sono seri e con disponibilità finanziarie importanti, così ha dato il via libera a proseguire la trattativa per approfondire entità e qualità del loro progetto di investimento per il rilancio della squadra. Questo è in sintesi l'esito del vertice tenutosi ad Arcore.

Campopiano: l'uomo del Milan ha detto si. La trattativa tra i cinesi e Fininvest proseguirà fino al 15 giugno quando ci saranno le storiche firme sul preliminare per il passaggio del Milan. La novità rispetto alla notizia dell'Ansa è che Gancikoff ha presentato la lista completa di tutti i nomi che fanno parte della cordata: sembrano confermate le presenze di Robin Li ed Evergrande. Ed anche la forte sponsorship della Huawei. Ancora qualche mistero su Midea. Ma tutto è stato presentato sotto gli occhi di Berlusconi che ha gradito molto: futuri proprietari e piano di investimento rispondono perfettamente alle richieste del patron. Adesso nei prossimi step si parlerà di come i cinesi vorranno rinforzare il Milan. Quindi i primi nomi. Già detto di Emery e Benatia, restano sullo sfondo anche Simeone e Garcia. Confermate le precedenti notizie su Galliani che farà il mercato su indicazione dei cinesi e Barbara nel CDA.


1 giugno 2016 -Milan: Robin Li, Evergrande sono dentro. 100M all'anno per 5 anni.

Si continua da qui: Berlusconi da il via libera: la cordata cinese lo ha convinto!

Festa (Sole24Ore di Oggi): Il possibile riassetto azionario del Milan è a un punto di svolta: dipenderà dall’ultima parola di Silvio Berlusconi ma ormai tutte le carte sono scoperte e il piano ben in vista sul tavolo del fondatore di Mediaset.
Il progetto di acquisto e rilancio (sportivo) del club rossonero è stato presentato negli ultimi giorni. Nel progetto c’è la creazione di un grande fondo d’investimento, che presto avrà un nome, sottoscritto da 7-8 grandi investitori cinesi, tra cui società come Evergrande, il magnate Robin Li, cofondatore del motore di ricerca più popolare in Cina Baidu, e altri gruppi di Pechino: fondo gestito da un team professionale con competenze nella gestione delle società di calcio internazionali.
Il piano, arrivato sul tavolo di Silvio Berlusconi, è stato discusso a Villa San Martino con la presenza dei manager di Fininvest. Il piano prevede che la Fininvest resti nell’azionariato in minoranza per un certo numero di anni. A Silvio Berlusconi è stato offerto il ruolo di presidente onorario, su richiesta degli stessi investitori cinesi.
Proprio in questi giorni, se Berlusconi darà il suo via libera all’operazione, il fondo d’investimento nascerà come entità giuridica e sarà registrato in Cina. Presto verrà anche scelto il nome del nuovo veicolo. I legali sarebbero già al lavoro su questo fronte. Gli impegni per il fondo da parte dei sottoscrittori arriverebbero, secondo le indiscrezioni, a circa un miliardo di euro.
Nel dossier, consegnato qualche giorno fa agli advisor legali di Fininvest (lo studio Chiomenti) e a quelli finanziari (Lazard), dopo essere stato studiato nei minimi dettaglia dai consulenti della Galatioto Sports Partners, è previsto anche il piano d’investimento per il rafforzamento della squadra. E, se i numeri saranno confermati, dal fondo non confluiranno soltanto capitali per acquistare il controllo del club (circa 600 milioni per il 70% esclusi i debiti che verranno rifinanziati dalle banche) ma anche somme consistenti per riportare il Milan a livelli di vertice.
Secondo le indiscrezioni sarebbe previsto un piano di investimenti della durata di cinque anni: nel primo anno sarebbe previsto un investimento dell’entità di circa un centinaio di milioni. Anche per gli altri anni sarebbe stato definito un ammontare di spesa di entità importante. Il rilancio della squadra assume infatti un ruolo cruciale nel piano complessivo di rafforzamento patrimoniale.

L’obiettivo dei compratori è riportare il Milan ad essere un club di primo piano a livello internazionale.

Capitolo a parte sarà quello del management. Il fondo d’investimento in via di definizione avrà un suo team di gestione, che sarà differente da quello del Milan. Sicuramente nell’organigramma (del fondo e del club) entreranno come manager alcuni esponenti della Galatioto Sport, a cominciare da Nicholas Gangikoff, rappresentante in Europa delle attività della società di consulenza americana. Facile ipotizzare che tra le condizioni dei nuovi azionisti di maggioranza ci sarà quella di cambiare l’attuale assetto gestionale del club, oggi guidato da Barbara Berlusconi (con deleghe commerciali) e Adriano Galliani (focalizzato sulla squadra). Ma questo aspetto non sarebbe ancora stato affrontato.
C’è infine un ultimo punto di tipo finanziario. Il fondo dovrebbe avere una dote di almeno un miliardo di euro. Almeno 600 milioni dovrebbero finire nelle casse di Fininvest, mentre la parte restante dovrebbe servire per la campagna acquisiti dei giocatori nel quinquennio. Tra le ipotesi contemplate c’è anche la quotazione in una Borsa asiatica del Milan, ma non viene posta come condizione proprio per evitare scenari di tipo speculativo.
Questo dunque il piano. Silvio Berlusconi, che attende le carte definitive, darà una risposta in tempi brevi, probabilmente già nel giro di una decina di giorni si saprà se il Milan finirà in mani cinesi.


1 giugno 2016 - Riecco Forchielli, duro sulla trattativa Cina-Milan. Ecco le parole.

Alberto Forchielli, presidente dell'osservatorio Asia, che l'anno scorso in anticipo aveva smascherato il bluff di Bee parlando dei famosi "bengala", ora è tornato a parlare della cessione del Milan alla nuova cordata cinese. Ecco in sintesi il suo pensiero:
"Crederò ai cinesi che comprano il Milan solo quando vedrò copia autenticata del bonifico in prima pagina sulla Gazzetta. E in mano ai cinesi, il Milan finisce in interregionale. Fidati. Jack Ma? No, c'è Robin Li".


2 giugno 2016 - Milan, ecco la nuova squadra. Galatioto nel CDA, Gancikoff sarà AD.

Carlo Festa (Sole 24 ore di oggi): La Galatioto Sports Partners studia quello che sarà l’assetto organizzativo e gestionale del futuro Milan. In questi giorni, dopo che Berlusconi ha dato un primo sì alla cessione della maggioranza nella riunione dell’altro ieri a Villa San Martino, si starebbe guardando alla squadra del team manageriale che dovrà guidare il rilancio rossonero. E nell’operazione spunta una vecchia conoscenza del nostro calcio, un professionista molto conosciuto per le sue esperienze passate: secondo quanto risulta al Sole24Ore uno degli esponenti di punta della cordata Galatioto sarebbe l’avvocato romano Giuseppe Matteo Masoni.
Ma chi è Masoni? Napoletano di 52 anni, parliamo di uno dei professionisti di punta del famoso studio Ripa di Meana, ma è noto soprattutto per i legami con l’ex-Capitalia. In particolare, nel novembre del 2003 ha sostituito il dimissionario Luca Baraldi diventando AD della S.S. Lazio, su scelta del presidente Ugo Longo.
In quel periodo a Roma si vive con angoscia il possibile fallimento del club di Cragnotti, con tutte le vicissitudini annesse.
Ma un anno dopo, nel 2004, Masoni riesce a trovare l’accordo con il fisco e porta a felice conclusione la trattativa che porterà la Lazio a Claudio Lotito, dalla quale uscirà in agosto.
Ebbene, proprio Masoni starebbe trattando gli aspetti più complessi della futura governance del Milan: cioè il numero dei consiglieri per i nuovi azionisti e per Fininvest (seguiti da Chiomenti), che dovrebbe scendere in minoranza al 30%. La Galatioto Sports avrebbe già in mente i manager che dovranno guidare la struttura su due livelli: da una parte a monte, cioè nel team del fondo d’investimento che è in via di raccolta finale, e a valle nel Cda del Milan, dove Berlusconi resterà presidente onorario. Probabilmente nel Cda del club rossonero dovrebbe entrare lo stesso Sal Galatioto, mentre il responsabile europeo di Gsp, cioè Nicholas Gancikoff, potrebbe assumere la carica di amministratore delegato. Insomma, anche sull’organigramma ormai i colloqui starebbero in fase avanzata.
La struttura finanziaria dell’operazione prevede invece la costituzione di un fondo d’investimento da circa un miliardo sottoscritto da 7-8 investitori cinesi. Il fondo dovrebbe rilevare la maggioranza del Milan, cioè il 70% per 600 milioni. Entro una decina di giorni Silvio Berlusconi prenderà una decisione definitiva (in una direzione o nell’altra) sull’ingresso della cordata cino-americana nel capitale.


3 giugno 2016 -Cessione Milan: si arriverà al 15 giugno. Tutte le news.

Ultime news da Campopiano sulla cessione del Milan. Il 2 giugno, data entro la quale Berlusconi avrebbe potuto ritirarsi dalla trattativa, è ormai alle spalle. Si va avanti. E la trattativa in esclusiva proseguirà fino al prossimo 15 giugno (al limite potrebbe esserci una proroga), giorno in cui si dovrebbe arrivare alla cessione del 70% del Milan alla cordata cinese. Berlusconi resterà presidente onorario per due anni. Al termine dei due anni, poi, i cinesi acquisteranno anche il restante 30%. E' un'operazione da 740 milioni di euro totali. Berlusconi chiede garanzie, ovvero investimenti negli anni che permettano al Milan di tornare competitivo. Si lavora ai contratti definitivi ed alla futura governance del Milan. Arrivano conferme sul nome di Gancikoff, il quale dovrebbe ricoprire la carica di futuro AD mentre Galatioto entrerà nel CDA. Le società interessate ad acquistare il Milan sono sette, e confluiranno in in unico fondo. Berlusconi ha confermato che si tratta di singoli soggetti molto ricchi. Sono stati individuati i nomi che possano riportare il Milan ai fasti di un tempo. Il duo del Siviglia: Emery e Monchi. Ma Simeone e Garcia sono ancora in gioco. I cinesi sono pronti a stanziare 300 milioni di euro per mercato e merchandising ed altri 400 milioni per lo stadio.

Carlo Festa riporta il business plan presentato dai cinesi. Nel fondo confluirebbero 7-8 soggetti che metterebbero a disposizione risorse senza precedenti così suddivise: 600M per il 70% del Milan (debiti esclusi), 400M per 5 anni di calciomercato e almeno altri 400M per ammodernare San Siro. Altrimenti ne metterebbero di più per costruire uno stadio nuovo. Sono questi i numeri presentati da Gancikoff a Fininvest. Nero su bianco.


3 giugno 2016 - Berlusconi è intervenuto a Radio Centro Suono Sport, ecco le sue parole

“Con i capitali del petrolio che sono entrati nel calcio si deve trovare qualcuno che sia disposto a mettere dei capitali per riportare il Milan ad essere protagonista in Italia, in Europa e nel mondo. Un italiano? Credo possa fare bene in Italia, ma non credo che possa portare avanti una squadra che voglia essere protagonista in Europa e nel mondo. In Cina, il Milan ha 243 milioni di simpatizzanti, quindi si crea un’importante possibilità per sviluppare il brand. Abbiamo avuto contatti con gruppi molto importanti ma nessuno voleva impegnarsi a mettere fondi ogni stagione. Adesso stiamo in trattativa con questo gruppo cinese, che comprende due soggetti che hanno più di 10 miliardi di patrimonio personale. Non so se chiuderemo la trattativa, devono ancora dirci se si impegneranno a fare investimenti importanti per le prossime stagioni. Maldini? E' andato in America e non si è mai proposto per un ruolo in società".

Nell'intervista al QS di Berlusconi, parla in questo modo della trattativa: "Stiamo parlando e gli interlocutori mi piacciono molto, sono persone serie, potrebbe essere la volta buona"

Nell'intervista a Libero, anche qua Berlusconi parla di Milan: "Sono il primo tifoso del Milan, voglio essere certo che il futuro della squadra sia all'altezza della sua storia e delle aspettative di ogni tifoso. Vendere mi dispiace, è ovvio, ma devo essere realista: dopo l'entrata nel mondo del calcio dei soldi del petrolio, i costi sono lievitati in una maniera impossibile e anche irrispettosa verso il disagio di tante persone, visto che si tratta comunque di un gioco. Sono costi tali che una famiglia, anche con una solida situazione di imprese alle spalle, non è più in grado di affrontare. Quindi intendo consegnare il Milan, che mi ha dato così tante soddisfazioni, nelle mani di qualcuno - non sarà una persona fisica, ma un gruppo di imprenditori e di operatori finanziari – che abbia le risorse e la voglia di investire necessarie a riportare il Milan ad essere protagonista in Italia, in Europa e nel mondo. Voglio verificare molto bene questi impegni da parte di possibili acquirenti, e quindi procedo con prudenza nelle relative negoziazioni. Rimango in ogni caso disponibile a continuare ad occuparmi del Milan nei modi che mi venissero richiesti dalla eventuale nuova proprietà. Se poi non riusciremo ad individuare un acquirente con le giuste caratteristiche, allora proveremo ad andare avanti con le nostre forze. In quel caso, sarà un Milan molto giovane e tutto italiano, che darà inizio ad un nuovo ciclo”"


3 giugno 2016 - Berlusconi shock:"Cinesi mangiavano bambini, dovrei dargli Milan?"

Incredibili dichiarazioni di Berlusconi durante la campagna elettorale ad Ostia. Spinto da alcuni suoi sostenitori che gli urlavano "Silvio non venda", Berlusconi ha risposto così: "I comunisti cinesi durante i periodi di carestia bollivano e mangiavano i bambini. Ed io dovrei dargli il Milan?"
 
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Il Re dell'Est

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4 giugno 2016 - Milan: i cinesi pronti ad investire 1 miliardo e mezzo. Le news.

CorSera (Colombo): E' ancora presto per dire se la battutaccia di Berlusconi possa aver influito sulla trattativa che attualmente procede spedita sui binari che portano ad una felice conclusione. Stavolta, infatti, al netto delle frasi del leader di Forza Italia i colloqui fra Fininvest e la cordata cinese, rappresentata da Sal Galatioto e Nicholas Gancikoff, procede senza frenate. Di più. La cordata, che non ha dato particolare peso alle esternazioni del presidente, rivendica la serietà del progetto pluriennale basato su quattro tipi di investimento per consentire al Milan di tornare a essere una squadra di primissimo livello. Le risorse saranno distribuite fra mercato, stadio, sviluppo della struttura commerciale in Asia e copertura delle perdite.
Il business plan già presentato a Silvio comprende la cifra di 400 milioni per la costruzione di un nuovo impianto e 1 miliardo in totale di investimenti alla cifra che occorre per acquistare le quote (cioè 500 milioni). Nei prossimi giorni verrà costituito il fondo, gestito da manager con competenze nella gestione di società sportive internazionali, sottoscritto da 7-8 investitori (tra cui figura Evergrande group). Da valutare la durata in cui Berlusconi resterà presidente onorario: lui chiede di rimanere per tre anni, i compratori vorrebbero fermarsi a due. Ma il nodo sembra superabile anche perché il nome del presidente è un formidabile veicolo pubblicitario in Oriente. «Siamo d’accordo su tutto, in teoria mancano solo le firme» dice chi lavora dietro le quinte. L’autografo di Silvio Berlusconi, colui che può continuare a essere un uomo pubblico anche e soprattutto grazie al Milan. Dici poco.

GdS (Laudisa): sulla stessa linea d'onda: malgrado la battuta di Berlusconi la trattativa procede senza intoppi. Silvio ormai sembrava convintissimo ma la frase sui cinesi mangia bambini ha fatto inevitabilmente sorgere nuovi dubbi. Berlusconi, infatti, nelle ultime ore ha chiesto ancora altre garanzie. Il presidente resta allo stesso tempo molto tentato dalla vendita come ha spesso ribadito. Ovviamente Silvio parla molto perché è periodo di campagna elettorale e il dettaglio non va sottovalutato.
In ogni caso non è la disponibilità economica, che Silvio riconosce esserci, e neppure l’intenzione di investire a farlo vacillare: il piano dei cinesi resta molto convincente. Berlusconi però per cedere vuole garanzie ancora più dettagliate: ossia che gli investimenti siano annuali e che la certezza venga ufficializzata in un documento scritto. In cui si indichi la precisa distribuzione delle risorse tra mercato, stadio e sviluppo commerciale. La cordata cinese, rappresentata dagli advisor Galatioto e Gancikoff, a quanto filtra non parrebbe irritata, anzi: sono ormai abituati all’umore variabile di Silvio. Gli stessi manager Fininvest restano ottimisti: si sa però che a decidere sulla questione è solo Berlusconi, che fino a metà mese (o magari oltre: ci sono gli eventuali ballottaggi) ha facoltà di decidere se proseguire o meno nella trattativa.

CorSport (Fedele Furio): I dubbi di Silvio Berlusconi continuano a tuonare in questi giorni decisivi per il destino del Milan. Appare ormai certo che la sentenza defini- tiva sulla vendita della società avverrà non prima del 20 giugno quando si conoscerà l’esito dei ballottaggi delle elezioni amministrative. Ma, intanto, i cinesi non restano certo ad aspettare che il presidente rossonero sfogli la margherita («vendo o non vendo?»). Anzi. I loro delegati e consiglieri hanno già occupato le stanze più importanti di Casa Milan e di Milanello per rendersi perfettamente conto della situazione generale del club. Anche perché vogliono farsi trovare pronti quando bisognerà mettersi al lavoro per preparare la nuova stagione. Intanto il Sole24Ore ha svelato il business plan cinese (notizia già riportata, ndr).

Festa (Sole24Ore): il giornalista si allinea alle valutazioni di Campopiano. Il valore d’impresa nella trattativa con la cordata cinese sarebbe attorno ai 700 milioni per il 100% del club: 500 di equity (cioè 350 milioni per il 70% in mano alla Fininvest di Silvio Berlusconi) più 240 milioni di debito. Quindi, anche se si tratta di operazioni strutturate in modo diverso, complessivamente il Milan e l’Inter hanno un valore d’impresa non distante (entrambi sui 700 milioni), tuttavia l’equity che dovrebbe essere iniettato per l’Inter è attorno ai 300 milioni, mentre per il Milan si ragiona su una cifra di 500 milioni.


4 giugno 2016 - Berlusconi ci sta ripensando. Non è più convinto di cedere il Milan.

Notizia dell'ultim'ora da Sky, da Peppe Di Stefano, che conferma quanto scritto da La Stampa. Riflessioni, frenate e dubbi. Nelle ultime ore, Silvio Berlusconi, non è più convinto di cedere il Milan. Non si tratta di una decisione definitiva ma Berlusconi, lasciando il Milan, perderebbe un grande affetto. Forse, l'ultimo.

Una cosa è certa, però. Nelle ultime quarantotto ore qualcosa è cambiato. Qualcosa non va più come prima. E piovono conferme. La fumata bianca si sta allontanando e le sensazioni non sono affatto positive. Berlusconi ha bluffato fino ad oggi o sta giocando con l'obiettivo di far scappare i cinesi? Le ipotesi sono tante ma c'è una frenata. Questo è certo. La prossima settimana, ad elezioni concluse, tutto sarà più chiaro.


5 giugno 2016 - Cessione Milan: ci sarà un rinvio. Ma Silvio pensa all'ItalMilan.

Secondo quanto riportato da La Stampa (che aveva svelato in anteprima la cessione della maggioranza dell'Inter a Suning, NDR) Berlusconi starebbe facendo un passo indietro riguardo la cessione del Milan ai cinesi. E sarebbero cambiati anche i rapporti con Galatioto, ma quest'ultimo smentisce attriti. Sempre secondo La Stampa, Berlusconi sarebbe sempre più in fase di ripensamento. E sempre più stuzzicato dal progetto ItalMilan da affidare al suo pupillo Brocchi. In ogni caso, comunque, la chiusura fissata per il 15 giugno è destinata a subire un rinvio.

5 giugno 2016 - Milan, nella cordata anche una forte azienda di bevande/alcolici.

Ultimissime sulla cordata in procinto di acquistare il Milan. Nel pomeriggio odierno Campopiano afferma che gli sono giunte voci che confermano sostanzialmente quanto affermato da Montanari (MF) qualche giorno fa: ossia che nella cordata è presente anche un grosso produttore di alcolici. Tuttavia Edo86, ragazzo rossonero che vive a Shangai, ha riportato la smentita forte del GM di Kweichow Moutai a giornali economici cinesi. Quindi rimane il dubbio: si tratta realmente di Moutai (quindi il GM bluffa), oppure è presente un'altra società di bevande? Ricordiamo che in passato furono accostati al Milan anche Zong (Wahaha Group) e... Mr Pink.

A margine di ciò, ChinaDaily riporta che alcuni media (non specifica quali) hanno confermato proprio la presenza di Kweichow Moutai nella cordata.


6 giugno 2016 - Milan, rispunta Mr Bee? Berlusconi pensa al piano C...

CorSport (Fedele): il giornalista riporta fuori Mr Bee con un titolo "Rispunta Mr Bee", senza però dare molte spiegazioni nell'articolo dove si fanno più altro tante supposizioni. Tra il piano A (cinesi), quello B (ItalMilan), potrebbe rispuntare il piano C che prevede un ritorno di fiamma del gruppo di investitori asiatici facenti riferimento a Mr. Bee, scomparso dalla scena della trattativa fin dallo scorso inverno, dopo aver fallito la raccolta di 480 milioni di euro per acquisire il 48 per cento delle azioni rossonere.
Il manager thailandese si è congedato senza salutare, senza dare spiegazioni. Ha preferito ritirarsi a Bangkok per rigenerare forze, idee ed entusiasmo alla ricerca di quei capitali che già un anno fa gli avrebbero dovuto consentire di diventare socio di minoranza del club rossonero. Ma cosa sta succedendo? Le reiterate frenate, talvolta ruvide, da parte del presidente Berlusconi nei confronti dei nuovi investitori cinesi hanno fatto subito sospettare che la convinzione, annunciata da più parti, di un imminente benestare alla vendita del 70 per cento del Milan non era poi così palese e concreta. Il fatto stesso che Silvio Berlusconi, pur dando qualche giorno fa il suo assenso all’affare, avesse sempre cercato di mettere nuovi paletti e condizioni a una rapida conclusione dell’intesa fra le parti, faceva sospettare che il presidente milanista potesse progettare una nuova, clamorosa strategia per cercare di mantenere la proprietà e quindi il controllo del suo club. Ma il tempo stringe. La stagione 2016-2017 è praticamente decollata mentre il Milan non
ha ancora minimamente individuato il nome del nuovo allenatore.
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6 giugno 2016 -essione Milan: vertice di Arcore lunedì 6 giugno. Si decide.

GdS (Laudisa) i cinesi e Fininvest non sono preoccupati, ma Silvio è ancora titubante. È lunedì e come tutti i lunedì la villa di Arcore accoglierà il pranzo di famiglia, con ospiti i manager di Fininvest. Sarà un lunedì tradizionale e insieme diverso dagli altri: offrirà la possibilità di portare ancora avanti il discorso sull’offerta cinese e sarà l’occasione per capire la sincera inclinazione di Berlusconi sulla vicenda. Villa San Martino riceverà i figli e i manager della holding, come successo martedì scorso: è il secondo vertice in meno di una settimana, segno evidente che siamo nella fase cruciale della trattativa.
Ultimamente l’umore del presidente è tornato variabile: per giorni aveva confessato di avvertire l’esigenza «di passare la mano dopo trent’anni di successi » per poi frenare già prima del weekend. Non è la prima volta che il termometro di Silvio sale e scende.

Stavolta da Pechino e anche dall’America (con Galatioto) e dall’Italia (con l’altro advisor Gancikoff) si dicono per nulla pensierosi, anzi: nulla è cambiato e tutto procederebbe per il meglio. I cinesi, e i loro rappresentanti, non si sono seccati venerdì mattina quando Berlusconi aveva spiegato: «Non so se possiamo arrivare a concludere, non hanno ancora risposto circa il loro impegno a fornire i finanziamenti annuali necessari a riportare in alto il Milan». La frenata non è di facciata ma Silvio potrebbe anche aprirsi a un nuovo cambio d’umore: stamattina Suning, colosso cinese, annuncerà l’acquisto della maggioranza dell’Inter, evento che potrebbe mettere davanti alla realtà anche il presidente del Milan.
Tutto il resto suggerisce però di far prevalere altre ragioni, che per i rappresentanti della cordata cinese, così come per i vertici Fininvest, non sono mai state in discussione: se anche le ultime perplessità fossero superate si procederebbe (forse) senza altri intoppi. Il fondo che riunisce società pubbliche e private (la Kweichow Moutai azienda
statale principale produttrice di liquori in Cina ha smentito il proprio interesse) ha fornito le garanzie economiche, peraltro già verificate, tanto che anche il progetto tecnico procede: i cinesi hanno scelto Emery.


6 giugno 2016 -Vertice di Arcore: Berlusconi ancora non ha deciso e pretende...

Secondo quanto riportato dalla Gazzetta dello Sport, il vertice di Arcore sarebbe terminato ancora con un nulla di fatto. Berlusconi ancora non avrebbe preso una decisione definitiva in merito alla cessione del club. Ed il 15 giugno si avvicina...

Secondo Ravezzani, invece, Berlusconi avrebbe detto ai figli di essere disposto a cedere solo in cambio di una presidenza attiva e non di facciata/onoraria.


6 giugno 2016 - Milan-Cina: ci siamo. Lunedì prossimo si firmerà il preliminare.

Repubblica (Currò): Ormai è una questione di giorni. L'appuntamento per le firme è fissato al 13 giugno. 0rmai manca una sola settimana al passaggio storico. Lunedì 13 giugno l’Italia di Conte esordirà all’Europeo e l’attenzione sarà quasi tutta sulla partita di Lione col Belgio. Ma sarà altrettanto impossibile evitare che il mondo del calcio guardi anche a Milano per un evento memorabile: l’ingresso ufficiale del Milan nell’era cinese. L’appuntamento, per ora, è confermato, anche se l’ultima battuta di Berlusconi in campagna elettorale («io dovrei dare il club ai comunisti che mangiavano i bambini?») ha rischiato di mettere in forse la trattativa.
La data per la firma del contratto preliminare, che segnerà il passaggio di consegne del Milan dalla Fininvest di Berlusconi alla cordata di imprese cinesi, è già cerchiata in rosso sul calendario. La nutrita delegazione in arrivo da Pechino, in nome e per conto della mezza dozzina di imprese di stato che rileveranno il 70% del club rossonero, è appunto attesa a Milano per il prossimo 13 giugno.
Nei prossimi giorni gli avvocati saranno ancora al lavoro ma la trattativa in senso stretto si è conclusa da tempo: cessione del pacchetto di maggioranza, valore della società attorno ai 700 milioni (di cui 240 milioni di debiti) e garanzia di investimenti (400 milioni).
La data scelta conferma sia la necessità di intervenire quanto prima sul mercato, sia il desiderio di Berlusconi di giocarsi la vendita del club dopo 30 anni in chiave elettorale, in vista dei ballottaggi. In questi giorni, non a caso, sta facendo di tutto per dimostrare che soltanto grazie al suo intervento i cinesi avrebbero accettato di mettere nero su bianco gli impegni economici, per garantire investimenti certi e cospicui ogni anno. L’unico elemento di incertezza, a questo punto, possono essere le intemerate del politico, che a giorni alterni lancia battute sulla possibilità di riconsiderare la vendita, facendo rizzare i capelli in testa ai consulenti che hanno gestito fin qui la trattativa.
L’identità dei componenti del consorzio cinese sta per essere svelata, con gli annessi interrogativi sulla presenza – diretta o indiretta? - di due miliardari come Robin Li e Jack Ma e sui nomi delle aziende potenzialmente coinvolte, da Baidu a Evergrande ad Alibaba. Si è aggiunta nelle ultime ore la notizia di fonte cinese, sulla presenza di Kweichow Moutai, principale produttrice di liquori in Cina, nonché di prodotti alimentari e tecnologie anti-contraffazione, e quotata in borsa a Shanghai. Si attendono notizie anche sul fronte del futuro assetto societario, dove appare certo il ruolo di Berlusconi come presidente onorario e la conferma della figlia Barbara nel cda.

6 giugno 2016 -Cessione Milan più lontana. Berlusconi non vorrebbe cedere.

Di Stefano: dopo il pranzo di oggi ad Arcore, qualcosa non va. Ora è chiaro. Berlusconi fatica a vendere il suo Milan. Questa volta, con il consorzio cinese, sembrava davvero la volta buona. Ma Berlusconi sembra si stia tirando indietro nonostante Fininvest continui a portare avanti la trattativa con Galatioto. Tecnicamente mancano solo le cifre ma ci sono un'infinità di paletti messi da Berlusconi per allontanare i cinesi. Più le varie battute che conosciamo. La questione non è chiusa ma, oggi, il Milan è più lontano dai cinesi.

Gli ospiti in studio, a Sky Calciomercato, abbastanza scettici. Parlano di una sorta di Mr Bee atto secondo.
 
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