Ermes Mattielli: la sua eredità ai rom che lo rapinarono.

Milanforever26

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Non conoscevo la dinamica dei fatti ma se le cose stanno come hanno scritto Louis e Kyle, allora, la pena è sacrosanta. Se ti entrano in casa e gli spari penso siamo tutti d'accordo che si tratti di autodifesa e non andrebbero dati risarcimenti ma qua la situazione è completamente diversa.

E quindi secondo te si meritano un risarcimento?

No perché 135 mila euro un lavoratore che si fa male sul posto di lavoro e malauguratamente non stava rispettando tutte le norme di sicurezza (magari era caldo e non aveva l'elmetto o si ribalta con un carrello elevatore facendo una manovra scorretta o perfino non aveva il "patentino") si sogna di vedersi recapitare una somma simile..alla fine vedi che è vero, in italia rubare paga sempre, se ti va bene c'hai la refurtiva, se ti va male c'hai il risarcimento..
 

James Watson

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Questi commenti da pistoleri sono francamente ripugnanti, espressione di una cultura violenta, incivile e pericolosa. I due tizi avevano rubato dei cavi di rame, una volta beccati sono fuggiti mollandi la refurtiva e il Mattielli li ha inseguiti, gli ha sparato e una volta a terra ha infierito, provocandogli gravi lesioni. La dinamica, per il diritto, è fin troppo chiara e la decisione giudiziale ineccepibile. Fino a prova contraria viviamo in uno Stato di diritto e non nella Babilonia di Hammurabi o nel Far West. La legittima difesa è una cosa, la giustizia privata è un'altra, ed è barbarie ed anarchia. Quello che occorre è più Stato, quello che occorre non è il Far West legalizzato, ma dotare la Magistratura e le Forze dell'ordine degli strumenti adeguati.

Concordo.
Matielli non ha sparato per difendere la propria incolumità. Basta andarsi a leggere le motivazioni del giudice (che è noto, basta fare una minima ricerca.)
Perciò non è una legittima difesa, nemmeno con l’attenuante putativa come ipotizzava la procura. Non lo è perché i due ladri hanno già abbandonato la refurtiva e stanno fuggendo, pertanto da parte loro «c’è desistenza» e non c’è pericolo per Ermes Mattielli di essere aggredito. Anche perché lui è armato di una pistola Tanfoglio, mentre Blu Helt e Cris Caris sono disarmati. Dunque, quando l’invalido di 59 anni spara 14 colpi di pistola la sera del 13 giugno 2006, ferendo gravemente i due ragazzi nomadi che gli stanno rubando nel deposito di Scalini di Arsiero, viola la legge poiché mette in atto una reazione sproporzionata rispetto all’offesa che sta subendo. A scriverlo è il giudice Cristina Bertotti nelle motivazioni della sentenza che ha suscitato polemiche e scalpore, con seguito di fiaccolata di solidarietà leghista, perché il derubato è stato condannato a 1 anno di reclusione per lesioni e a una provvisionale subito esecutiva di 120 mila euro. Il giudice conviene che da parte di Mattielli ci «possa essere stata l’erronea supposizione di trovarsi in una situazione di pericolo, tuttavia questo errore non è scusabile, cioè incolpevole, e dunque con efficacia esimente, ma è stato determinato da colpa». La dott. Bertotti ha depositato gli attesi motivi ancora una settimana fa e sono già all’attenzione del procuratore generale di Venezia Pietro Calogero, per valutare l’eventuale impugnazione. Che presenterà comunque l’avvocato difensore Maurizio Zuccollo. In una trentina di pagine il tribunale sviscera tutte le problematiche della controversa vicenda, rispondendo indirettamente anche a chi ha sostenuto che la sentenza del 5 luglio è un lasciapassare per i delinquenti. «La dinamica del fatto evidenzia l’insussistenza non solo dell’ordinario requisito di proporzione tra offesa e difesa – continua il giudice -, ma anche della reazione legittima, cioè necessaria e non sostituibile con altra reazione meno dannosa». Mattielli, insomma, aveva «un’altra possibilità perché poteva ritornare a casa e chiamare le forze dell’ordine, cosa che invece ha fatto solo dopo avere esploso tutti i colpi del caricatore». Questi argomenti, del resto, sono stati sottolineati anche dall’avvocato Andrea Massalin per conto dei propri assistiti in sede di requisitoria privata al processo. Il tribunale, tra l’altro, osserva che le versioni dei fatti offerte in aula dalle parti divergono solo su alcuni aspetti marginali.
È lapalissiano che i due nomadi, muniti di pile e un tronchese, siano entrati per rubare. Mattielli ha sentito suonare l’allarme e si è precipitato al deposito, dove in passato erano già avvenuti altri furti. Egli ha visto due ombre che spegnevano le pile. Quindi ha sparato subito due colpi, e quando è stato a 4-5 metri ha esploso gli altri 12, «all’impazzata». Lo stesso rottamaio in aula ha spiegato che i due individui non si erano avvicinati a lui e gli avevano solo detto: «Stai zitto». Dunque, nessuna minaccia. Tutti i proiettili, 14, hanno raggiunto i due bersagli. Blu Helt è rimasto invalido (per quelli che dicono "se la sono cavata" con solo 4 mesi) e per questo gli è stata riconosciuta una provvisionale di 100 mila euro. L’avv. Zuccollo ha invocato le modifiche di legge introdotte dalla legge 59 del 2006 in materia di legittima difesa. Il giudice sul punto osserva che è stata introdotta una presunzione legale «destinata a incidere su un solo requisito, cioè la proporzione tra difesa e offesa» in presenza sì della violazione di domicilio da parte dell’aggressore come in questo caso, ma combinata all’uso di un’arma legalmente detenuta per difendere la proprietà quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione. Ma in questo caso «la sparatoria di Mattielli non era certamente finalizzata a difendere la sua incolumità». I nomadi erano disarmati, non lo hanno minacciato e avevano desistito perché stavano scappando. «È evidente – conclude il giudice – che in entrambe le fasi della sparatoria non vi è mai stato un pericolo di aggressione». E la nostra legge «non consente il sacrificio della vita o della incolumità dell’aggressore al solo fine di tutelare il patrimonio». Come insegnano la Costituzione e la Carta europea dei diritti fondamentali dell’uomo.
 

Milanforever26

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Concordo.
Matielli non ha sparato per difendere la propria incolumità. Basta andarsi a leggere le motivazioni del giudice (che è noto, basta fare una minima ricerca.)
Perciò non è una legittima difesa, nemmeno con l’attenuante putativa come ipotizzava la procura. Non lo è perché i due ladri hanno già abbandonato la refurtiva e stanno fuggendo, pertanto da parte loro «c’è desistenza» e non c’è pericolo per Ermes Mattielli di essere aggredito. Anche perché lui è armato di una pistola Tanfoglio, mentre Blu Helt e Cris Caris sono disarmati. Dunque, quando l’invalido di 59 anni spara 14 colpi di pistola la sera del 13 giugno 2006, ferendo gravemente i due ragazzi nomadi che gli stanno rubando nel deposito di Scalini di Arsiero, viola la legge poiché mette in atto una reazione sproporzionata rispetto all’offesa che sta subendo. A scriverlo è il giudice Cristina Bertotti nelle motivazioni della sentenza che ha suscitato polemiche e scalpore, con seguito di fiaccolata di solidarietà leghista, perché il derubato è stato condannato a 1 anno di reclusione per lesioni e a una provvisionale subito esecutiva di 120 mila euro. Il giudice conviene che da parte di Mattielli ci «possa essere stata l’erronea supposizione di trovarsi in una situazione di pericolo, tuttavia questo errore non è scusabile, cioè incolpevole, e dunque con efficacia esimente, ma è stato determinato da colpa». La dott. Bertotti ha depositato gli attesi motivi ancora una settimana fa e sono già all’attenzione del procuratore generale di Venezia Pietro Calogero, per valutare l’eventuale impugnazione. Che presenterà comunque l’avvocato difensore Maurizio Zuccollo. In una trentina di pagine il tribunale sviscera tutte le problematiche della controversa vicenda, rispondendo indirettamente anche a chi ha sostenuto che la sentenza del 5 luglio è un lasciapassare per i delinquenti. «La dinamica del fatto evidenzia l’insussistenza non solo dell’ordinario requisito di proporzione tra offesa e difesa – continua il giudice -, ma anche della reazione legittima, cioè necessaria e non sostituibile con altra reazione meno dannosa». Mattielli, insomma, aveva «un’altra possibilità perché poteva ritornare a casa e chiamare le forze dell’ordine, cosa che invece ha fatto solo dopo avere esploso tutti i colpi del caricatore». Questi argomenti, del resto, sono stati sottolineati anche dall’avvocato Andrea Massalin per conto dei propri assistiti in sede di requisitoria privata al processo. Il tribunale, tra l’altro, osserva che le versioni dei fatti offerte in aula dalle parti divergono solo su alcuni aspetti marginali.
È lapalissiano che i due nomadi, muniti di pile e un tronchese, siano entrati per rubare. Mattielli ha sentito suonare l’allarme e si è precipitato al deposito, dove in passato erano già avvenuti altri furti. Egli ha visto due ombre che spegnevano le pile. Quindi ha sparato subito due colpi, e quando è stato a 4-5 metri ha esploso gli altri 12, «all’impazzata». Lo stesso rottamaio in aula ha spiegato che i due individui non si erano avvicinati a lui e gli avevano solo detto: «Stai zitto». Dunque, nessuna minaccia. Tutti i proiettili, 14, hanno raggiunto i due bersagli. Blu Helt è rimasto invalido (per quelli che dicono "se la sono cavata" con solo 4 mesi) e per questo gli è stata riconosciuta una provvisionale di 100 mila euro. L’avv. Zuccollo ha invocato le modifiche di legge introdotte dalla legge 59 del 2006 in materia di legittima difesa. Il giudice sul punto osserva che è stata introdotta una presunzione legale «destinata a incidere su un solo requisito, cioè la proporzione tra difesa e offesa» in presenza sì della violazione di domicilio da parte dell’aggressore come in questo caso, ma combinata all’uso di un’arma legalmente detenuta per difendere la proprietà quando non vi è desistenza e vi è pericolo di aggressione. Ma in questo caso «la sparatoria di Mattielli non era certamente finalizzata a difendere la sua incolumità». I nomadi erano disarmati, non lo hanno minacciato e avevano desistito perché stavano scappando. «È evidente – conclude il giudice – che in entrambe le fasi della sparatoria non vi è mai stato un pericolo di aggressione». E la nostra legge «non consente il sacrificio della vita o della incolumità dell’aggressore al solo fine di tutelare il patrimonio». Come insegnano la Costituzione e la Carta europea dei diritti fondamentali dell’uomo.

Cosa mi tocca leggere...
Un uomo di 59 anni che al buio deve saper valutare se due ladri in mano hanno o no una pistola, che la frase "stai zitto" pronunciata da due ladri non sia una possibile minaccia (vorrei vedere quanti se incontrano per strada due malintenzionati che gli dicono "stai zitto" si sentono tranquilli...senza contare quante volte frasi come "stai attento" dette tra civili diventano motivi di denunce per minacce)...
Ma soprattutto il risarcimento...la follia...risarcito perché è rimasto ferito compiendo un reato...ripeto, uno vittima di un incidente sul lavoro se lo sogna un risarcimento così!...
 

James Watson

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Cosa mi tocca leggere...
Un uomo di 59 anni che al buio deve saper valutare se due ladri in mano hanno o no una pistola, che la frase "stai zitto" pronunciata da due ladri non sia una possibile minaccia (vorrei vedere quanti se incontrano per strada due malintenzionati che gli dicono "stai zitto" si sentono tranquilli...senza contare quante volte frasi come "stai attento" dette tra civili diventano motivi di denunce per minacce)...
Ma soprattutto il risarcimento...la follia...risarcito perché è rimasto ferito compiendo un reato...ripeto, uno vittima di un incidente sul lavoro se lo sogna un risarcimento così!...

14 colpi. 14. non 1. 14.
Con questo non voglio dire che quei due erano dei santi, ma non lo era neanche il signor Ermes, che è stato fatto passare come un martire dalla rete per ovvi fini propagandistici/elettorali.
 

Il Re dell'Est

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Cosa mi tocca leggere...
Un uomo di 59 anni che al buio deve saper valutare se due ladri in mano hanno o no una pistola, che la frase "stai zitto" pronunciata da due ladri non sia una possibile minaccia (vorrei vedere quanti se incontrano per strada due malintenzionati che gli dicono "stai zitto" si sentono tranquilli...senza contare quante volte frasi come "stai attento" dette tra civili diventano motivi di denunce per minacce)...
Ma soprattutto il risarcimento...la follia...risarcito perché è rimasto ferito compiendo un reato...ripeto, uno vittima di un incidente sul lavoro se lo sogna un risarcimento così!...

Casi come questo purtroppo continueranno ad esserci fino a quando non si darà la possibilità di difendersi nel proprio domicilio a prescindere dal pericolo di aggressione che in casi simili oggettivamente non è valutabile dalla persona offesa che è in preda al panico. E' una norma che favorisce palesemente i ladri che basta che siano disarmati e che abbandonino volontariamente l'appartamento senza refurtiva e senza averti toccato. Si beccheranno la reclusione a qualche anno e poi usciranno e lo rifaranno nuovamente. Magari stavolta uccidendo qualcuno.

A mio modo di vedere il domicilio è strettamente collegato all'incolumità (e quindi alla vita) di una persona che è messa implicitamente in pericolo nel momento in cui qualche sconosciuto entra in casa. E quindi dovrei essere legittimato a spaccargli la testa, senza stare lì a valutare se è disarmato, cosa mi ha rubato e se ha intenzione di andarsene. Ci manca solo che gli offra un caffè e gli dia una pacca sulle spalle chiamandolo bricconcello. Bilanciamento dei diritti costituzionali, ok, ma dando preferenza alla vita del proprietario di casa e al suo domicilio. A quel punto vedi come i ladri ci penserebbero non una ma 10 volte se sapessero che rischierebbero la vita mettendo piede in casa altrui. Altro che risarcimento.
 
Ultima modifica:
E

Efferosso

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Non ho capito, il problema è che ha sparato 14 volte?


Andiamo per gradi: chi è così scemo da uscire di casa "senza una ragione" (chiamare la polizia è la cosa più logica da fare, sempre, se funziona) e mettersi allo scoperto? Quando mi hanno rubato in casa, da piccolo, mio padre aveva timore ad uscire dalla porta e fare due metri, due, mazza da baseball in mano, per riprendere la refurtiva lasciata cadere davanti all'uscio.
Immagino, posso dedurre, sia stato esasperato dalla situazione e sarà successo che lo stato non lo ha mai aiutato. Non c'è diversa logica.
Poi, come controlla, da solo, in breve, un'area "capannone", che sarà stata ben ampia, non certo un salotto di casa? Quindi come faccio a sapere quanta gente effettivamente mi è entrata?
Logica basilare vuole che la prima cosa a cui uno pensa in questa situazione è la propria pelle. Nessuno, nessuno esce rivoltella alla mano stile far quest con una risata satanica a sparare per ammazzare la gente. Anche perché se no se ne sarebbe andato in giro a sparare ai barboni, per gioco.
Continuando, uno si trova due a qualche metro da sé, spengono le torce e si rivolgono a lui (quindi non sono "alla sprovvista", sono ben consci della sua presenza), e dunque da lì lui perde di vista questi due soggetti (o, perlomeno, non è in grado di capire cosa stiano facendo effettivamente. C'è luce abbastanza da colpire 14 volte su 14, ma non ce n'è abbastanza per colpire a morte. Prendere 14 volte due corpi e non uccidere vuol dire veramente non aver avuto la possibilità di mirare, penso sia qualcosa di difficilmente controvertibile) che potrebbero non essere soli, che potrebbero essere armati, che potrebbero aver spento le fonti di luce, per poterlo aggredire.
E poi c'è da capire dove effettivamente fossero. Un capannone non è generalmente uno spazio sprovvisto di nascondigli, aperto. Se due stanno "scappando" bisogna vedere dove stanno scappando. Se stanno uscendo dalla proprietà è un conto, se stanno solo correndo lontano dal proprietario, potrebbero andare ovunque, lì dentro: dietro ad una pila di bancali come su una scala.

Tutto queste decisioni devono essere prese in un minuto. Forse meno. Di sicuro da quando vedi i criminali a pochi metri da te, in meno di cinque secondi.
Poi, dopo che sei stato derubato, dopo che lo stato non ti ha aiutato n volte, e dopo che i giudici si prendono i mesi, se non gli anni, per valutare una situazione in cui tu rischi la vita, e la rischi per davvero, ti dicono che hai sparato troppo, che la reazione è stata eccessiva, che hai sparato per uccidere, che gli devi lasciare la casa quando

Io a questo stato di diritto non riesco a credere, scusatemi.

E scusatemi se mi permetto di dire che è tutto molto semplice, seduti in poltrona, al sicuro. Meno semplice è decidere cosa fare quando sei da solo, contro chi sta mettendo a repentaglio la tua fonte di sostentamento, di notte, al buio, sentendo in pericolo la tua vita. Una situazione che di fatto di viene imposta, alla luce dei precedenti, alla luce di una irruzione che ti è stata imposta.

Ah, se posso, passatemi un commento che spero non venga inteso come razzista.
Diversi operatori delle forze dell'ordine sono sempre della tesi che molteplici stranieri, a seconda del paese di provenienza, sono molto più furbi di quel che si pensa, e sono ben consci di come lavori la giustizia in italia. Queste persone si fanno grasse risate del nostro sistema legale in toto, a partire dalla legge fino alla pena detentiva in sé. Perché, dai paesi da cui vengono, nel migliore dei casi vengono freddati dal proprietario di casa, nel peggiore finiscono a marcire letteralmente a pane e acqua per un decenni in un buco.
 

Milanforever26

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14 colpi. 14. non 1. 14.
Con questo non voglio dire che quei due erano dei santi, ma non lo era neanche il signor Ermes, che è stato fatto passare come un martire dalla rete per ovvi fini propagandistici/elettorali.

Ma dico tu l'hai visto quel signore?..io per sbaglio poco tempo fa l'ho visto in tv...mi è parso tutto fuorché un sicario o un pazzoide omicida...era una persona che definirei semi-analfabeta, e si vedeva che era un uomo distrutto da sta vicenda in cui lui, vera vittima, si è visto crollare il mondo addosso...
Cioè nessuno per altro prova un minimo di pietà verso una persona che dal 2006 si è visto per 9 anni la vita rovinata fino a morire di crepacuore per lo stress causato da questa vicenda...ma ovviamente i due ladri non verranno processati per aver causato a morte di questo signore..si godranno meritatamente la sua casa..se la sono sudata direi...
 

Arrigo4ever

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Rapinate e bastonate in casa a Cento : e' morta la pensionata Cloe Govoni .




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Splendidi Incisivi

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E quindi secondo te si meritano un risarcimento?

No perché 135 mila euro un lavoratore che si fa male sul posto di lavoro e malauguratamente non stava rispettando tutte le norme di sicurezza (magari era caldo e non aveva l'elmetto o si ribalta con un carrello elevatore facendo una manovra scorretta o perfino non aveva il "patentino") si sogna di vedersi recapitare una somma simile..alla fine vedi che è vero, in italia rubare paga sempre, se ti va bene c'hai la refurtiva, se ti va male c'hai il risarcimento..
Kyle ti sta rispondendo come meglio non potrei.
 

Djici

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Casi come questo purtroppo continueranno ad esserci fino a quando non si darà la possibilità di difendersi nel proprio domicilio a prescindere dal pericolo di aggressione che in casi simili oggettivamente non è valutabile dalla persona offesa che è in preda al panico. E' una norma che favorisce palesemente i ladri che basta che siano disarmati e che abbandonino volontariamente l'appartamento senza refurtiva e senza averti toccato. Si beccheranno la reclusione a qualche anno e poi usciranno e lo rifaranno nuovamente. Magari stavolta uccidendo qualcuno.

A mio modo di vedere il domicilio è strettamente collegato all'incolumità (e quindi alla vita) di una persona che è messa implicitamente in pericolo nel momento in cui qualche sconosciuto entra in casa. E quindi dovrei essere legittimato a spaccargli la testa, senza stare lì a valutare se è disarmato, cosa mi ha rubato e se ha intenzione di andarsene. Ci manca solo che gli offra un caffè e gli dia una pacca sulle spalle chiamandolo bricconcello. Bilanciamento dei diritti costituzionali, ok, ma dando preferenza alla vita del proprietario di casa e al suo domicilio. A quel punto vedi come i ladri ci penserebbero non una ma 10 volte se sapessero che rischierebbero la vita mettendo piede in casa altrui. Altro che risarcimento.

Perfetto.
 
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