Einstein e la lezione su Dio

gabri65

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È famosa la lettera di Einstein in cui definiva le religioni come superstizioni, la "parola di Dio" come frutto della debolezza umana e la Bibbia una raccolta di leggende infantili. Non si è mai proclamato né ateo né credente, aveva una concezione tutta sua sull'argomento, come giusto che sia.
Ma queste sono considerazioni che nulla aggiungo e nulla tolgono alla sua figura. Religione e scienza sono due cose separate perché basate su presupposti differenti. La religione si basa sulla fede, per la scienza tutto ciò che non può essere dimostrato, non ha valore: tutte le dottrine di tutte le religione, se sottoposte al vaglio scientifico, si sgretolerebbero.
Teniamo le due cose separate e ognuno resti con le proprie legittime idee in ambito religioso.

'Nuff said
 
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Molti atei vedono nelle Leggi di Einstein e Gallieio le prove dell'inesistenza di Dio. Tuttavia qualcuno non sa che i due erano credenti. Si proprio così. Il primo Ebreo, il secodno Cattolico. Einstein ha più volte ripetuto questa frase:"Più andiamo avanti nello studio dell'universo, più capiamo che c'è un disegno divino dietro tutto". Ma di Einstein si ricorda una lezione su Dio, quando era studente. Ecco la storia:
Un Professore universitario di filosofia in un noto college sfidò i suoi studenti con la seguente domanda:"Dio ha creato tutto ciò che esiste?"
Un coraggioso studente rispose: "Sì, lo ha fatto!" "Dio ha davvero creato tutto?" ribadì il Professore. "Sì Signore, sicuramente!" rispose lo studente. Il Professore allora disse: "Se Dio ha creato tutto, allora ha creato il male; e, dato che il male esiste, e secondo il principio che le nostre opere definiscono chi siamo, allora possiamo supporre che Dio sia malvagio!" Lo studente rimase in silenzio e non poté rispondere alla definizione ipotetica del Professore. Egli, fiero di sé, si vantò con la classe che, ancora una volta, aveva dimostrato l’inutilità di una fede religiosa. Un altro studente alzo la mano e disse: "Posso farle io una domanda, Signor Professore?" "Ma certo!" disse lui. Lo studente si alzò e chiese: "Professore, il freddo esiste?" "Ma che domanda è? Certo che esiste! Non hai mai sentito freddo?" Gli altri studenti si misero a ridere della domanda, ma il giovane rispose: "In verità, Signore, il freddo non esiste. Secondo le leggi della fisica, ciò che noi consideriamo freddo è semplicemente la mancanza di calore. Ogni corpo o oggetto è suscettibile a studio quando ha o trasmette energia, ed il calore è ciò che fa avere o trasmettere energia a un corpo o materia. Lo zero assoluto, meno 460° Farenheit, è l’assenza totale di calore; ed a quella temperatura, ogni corpo o materia diviene inerte ed incapace di reazione. Il freddo non esiste: abbiamo creato noi questa parola per descrivere come ci sentiamo quando non c’è calore." Lo studente continuò: "Professore, esiste il buio?" Il Professore rispose: "Certo!" Lo studente rispose ancora: "Ancora una volta la devo contraddire, non esiste nemmeno il buio. Il buio è in verità solo l’assenza della luce. Possiamo studiare la luce, ma non il buio. In effetti possiamo usare il Prisma di Newton per dividere la luce bianca in molti colori e studiare le varie lunghezze d’onda di ogni colore, ma non si può misurare il buio. Un semplice raggio di luce può penetrare in un mondo di tenebre ed illuminarlo. Come facciamo a sapere quanto sia buio uno spazio? Misuriamo la quantità di luce presente in esso, esatto? Il buio è un termine usato dall’uomo per descrivere ciò che succede quando non c’è presenza di luce." Infine, il giovane chiese: "Professore, il male esiste?"Adesso incerto, il Professore rispose: "Certo, come ho detto prima, lo vediamo tutti i giorni; è evidente negli esempi quotidiani del comportamento inumano dell’uomo verso i suoi simili. E’ presente nella moltitudine di crimini e di violenza che vediamo ovunque nel mondo. Queste cose sono solo manifestazioni del male." Lo studente rispose: "Il male non esiste, Signore, o perlomeno non esiste di per sé; il male è semplicemente l’assenza di Dio. Come per il freddo o il buio, è una parola che l’uomo ha inventato per descrivere l’assenza di Dio. Dio non ha creato il male. Il male è il risultato di ciò che avviene quando l’uomo non ha l’amore di Dio nella sua vita. E’ come il freddo che si sente quando manca il calore, o il buio che si percepisce quando non c’è luce." Lo studente si mise a sedere, come il Professore. Lo studente era Einstein.

La sconfitta non esiste, è solo mancanza di vittoria. ::):
Se ti interessano il tema e la vita di Einstein ti consiglio un romanzo molto avvincente che ho letto tempo fa : l'ultima risposta di einstein.
Un viaggio alla scoperta dell'ultima equazione dello scienziato.
 

Nils

Bannato
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Si fa molta confusione fra le istituzioni "religiose o mstiche" che impongono sia regole che una loro visione di Dio o del creato, a uso e consumo di un controlo materiale sulle masse, non importa se d'impronta Cattolica, ebraica, mussulmana, buddista e così via,

Dalla del tutto naturale e spontanea domanda, insita in ogni essere cosciente, se la sua vita non abbia una essenza superiore alla sola casualità, in poche parole se abbia un senso, di rimando non ci si può non chiedere se tutto l'universo abbia un senso, una guida o se sia solo una casualità fine a se stessa.

Credo che perfino la scienza non possa ignorare questi interrogativi, certo che fra analizzare il mistero del creato e imporre certezze assolute senza prove empiriche c'è la differenza fra razionalità e superstizione.

Farei una considerazione, non è vero che la scienza si fondi solo su l'esistenza di cose empiricamente provate, è riduttivo e fuorviante.
semmai il compito della scienza è formulare teorie di ogni genere, spesso sollevate solo dall'intuito o da una ricerca fine a se stessa, senza una direzione precisa e poi ricercare le prove empiriche per convalidarle.
 
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È particolare il fatto che i credenti, che per definizione hanno fede in qualcosa di non spiegabile dalla scienza, non perdano occasione di sottolineare esternazioni di fede da parte di scienziati, vere o presunte che siano. È come se, paradossalmente, l'irrazionale avesse bisogno della ragione scientifica per darsi forza.
 

Nils

Bannato
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È particolare il fatto che i credenti, che per definizione hanno fede in qualcosa di non spiegabile dalla scienza, non perdano occasione di sottolineare esternazioni di fede da parte di scienziati, vere o presunte che siano. È come se, paradossalmente, l'irrazionale avesse bisogno della ragione scientifica per darsi forza.

Nessuno vieta a uno scienziato di avere fede, che è cosa ben diversa dall'imporla,
del resto in un'universo in cui si stanno teorizzando bizarrie quantistiche, nuove dimensioni, realtà parallele, buchi spaziotemporali, wormhole, non è illecito teorizzare altre bizarrie come una guida celestiale alla sua esistenza :asd:
 
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