Editoriale MW: The Renegade Corner #2.

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Renegade

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Applausi !!
Il Re una volta era giovane e coraggioso,osannato da tutto il suo popolo,ma per troppo tempo ha permesso che il suo Regno e il suo popolo fossero attaccati sia al suo interno che dall'esterno.
E' giunta l'ora di mandare questa monarchia in soffitto,ed eliminare i cortigiani che ne gestiscono il potere e approdare a una monarchia costituzionale con tanto di dirigenti capaci e rappresentanti del popolo rossonero,con lo scopo di fare del Regno Rossonero non piu un Ducato ma bensi un Impero.

Bellissima! Hai colto nel segno, Devils.
Speriamo almeno renda più amara la pillola portando Witsel
 
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Nell’estate delle speranze, dei sospetti e dei malfidati sono venute meno le presidenze nel calcio. Ad oggi, nello stupore generale, telecamere ed obiettivi devono cogliere con estremo clamore l’ingresso dei monarchi. Una monarchia inaugurata dalle tinte rossonere. Poiché il Milan, tra le squadre più regali che il calcio abbia mai visto, ha conosciuto il suo monarca. L’incoronazione è ad un passo. Si odono squilli di tromba, si avvistano chierichetti; che si dia inizio all’annunciazione!


I monarchi delle favole. Avversi ad un popolo abbandonato. Le persone più sole al mondo. Persone che tollerano la compagnia di sé stessi e nulla più. Persone che, nella maggioranza dei casi, mendicano accondiscendenza mentre temono Dio. Persone che, isolate nei loro castelli sfarzosi, perdono la vista dei campi desolati oltre la loro finestra. Soggetti imprigionati in uno stato di quiescenza. Personaggi, forse è il caso di sottolineare, ormai privi di udito. Assoggettati dall’ingordigia che, anche nel più pittoresco degli eventi, dona la sfumatura tragicomica degna del caso.

Tutti gli uomini al potere, soprattutto se soli, hanno una particolarità che li accomuna. Essi vivono nell’autoconvinzione di prosperare buone azioni. Ne sono convinti col sangue. Potrebbero ascendere ad uno stato Divino, osservarsi e ribadire il concetto, senza che il loro animo, la loro mente, estrapoli la controversia e li porti a capire.

Al Milan il Monarca incoronato dagli eventi, il Re, è uno e uno soltanto. Un Re che ha governato una terra arida, un Re stanco la cui considerazione è dipesa dall’impossibilità di aprire eleganti forzieri. Un Re ignaro dei suoi errori. In molti hanno provato a sottolinearli con innocenza. Ecco, proprio come una favola ci insegna, qualche bambino ha provato a richiamare l’attenzione, a far notare che il Monarca non indossava alcun prezioso vestito, ma semmai fosse nudo. Voci inascoltate. Voci, che ora che quei forzieri sono stati aperti, echeggiano nella somma della Vox Populi.

E allora ci si chiede perché… Perché un simile sperpero di denaro? Che sia l’ennesima ‘’sfida’’ al Popolo, reo di faziosità e contestazione? Che i denari possano piovere dalle finestre, possano essere gettati in mare, possa portarseli il vento piuttosto che accontentare le richieste di una popolazione?

100 gettoni d’oro. 100 gettoni d’oro con cui il Popolo e la città, ad oggi, possono trovare nuove pezze, nuovi rattoppi. Ma mai quei drappi, mai l’acqua utile e necessaria, l’aria pulita di un tempo. Ad oggi il Popolo cammina ancora su una terra arida. Mentre il sovrano, che mai si affaccia dal balcone in tempesta, continua a presidiare i suoi raffinati confini.

Ma perché? Cosa vive nel suo animo? Quale tra gli uomini più cinici troverebbe soddisfazione nell’essere odiato? Quale essere umano non vorrebbe provare la soddisfazione e lo sfizio dell’acclamazione invece che crogiolarsi nel perseverare? Amore, rispetto. Ecco cosa ne deriverebbe. ll risultato delle azioni più giuste e corrette.

Ma ora, invece, la città si trova costretta all’ennesima festa di corte, tra fiumi di vini e nebbia, che neanche la più antica Londra potrebbe produrre. Con la consapevolezza che quest’estate sarebbe potuta arrivare la vera redenzione. Ma, come tutti hanno imparato a caro prezzo, spesso la redenzione è più fiabesca dei personaggi d’inchiostro delle fiabe stesse.

Lui, Re del Milan, potrebbe ancora abdicare. Abdicare e trovare un dignitoso congedo. Soprattutto dopo lo sperpero di viveri e danari provenienti da Oriente. Ma non lo farà. Tuttavia la Monarchia è una struttura di società d’altri tempi, un isolotto fuori dalle terre di oggi, seppur continui a vivere. Spesso incontra la sua fine nell’evoluzione del popolo e nella costituzione politica della società stessa. Magari questa terra troverà chi farà tutto ciò. Forse un Salvatore da Oriente.

Perché oggi, 29 Agosto 2015, possiamo aggirarci nella città Milan e ritrovare le stesse crepe, gli stessi muri, pur riverniciati di fresco colore, le stesse sterpaglie. Possiamo guardare dai nostri confini quel castello e riscoprire la sagoma dello stesso ed unico sovrano.

Ho fatto bene ad aspettare di finire di studiare per leggerlo,sapevo sarebbe stato uno scritto bello corposo. L'incipit mi ha ricordato l'inizio della sigla di Xena,tra l'altro. :lol:
A sto giro non posso che concordare con ogni singola parola,e la cosa che mi rattrista è, per l'appunto, che siamo qui per l'ennesima volta ad esprimere le stesse lamentele trite e ritrite,perché gli errori continuano a ripetersi con lo stesso snervante flusso degli altri anni. Quest'estate però fa più male delle altre,perché davvero l'enormità di denaro spesa avrebbe potuto risolverci i problemi, e invece è stata letteralmente dilapidata per lo più senza senso.
Poi davvero mi soffermerei sull'aspetto psicologico: cercare di capire cosa può spingere un uomo a gioire dell'odio della massa (perché ormai è palese) è un mio tarlo da tanto, ma penso non ne verrò mai a capo. Quello che tu definisci monarca è davvero una delle personalità più indecifrabili che abbia avuto modo di "conoscere".
Perciò, al di là dell'aulicità del testo, che lo rende molto piacevole alla lettura, visto che quella che sembra una favoletta purtroppo è invece la nostra triste realtà mi augurerei veramente di non dovere più leggere l'anno prossimo ancora simili contenuti.
 
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Renegade

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Ho fatto bene ad aspettare di finire di studiare per leggerlo,sapevo sarebbe stato uno scritto bello corposo. L'incipit mi ha ricordato l'inizio della sigla di Xena,tra l'altro. :lol:
A sto giro non posso che concordare con ogni singola parola,e la cosa che mi rattrista è, per l'appunto, che siamo qui per l'ennesima volta ad esprimere le stesse lamentele trite e ritrite,perché gli errori continuano a ripetersi con lo stesso snervante flusso degli altri anni. Quest'estate però fa più male delle altre,perché davvero l'enormità di denaro spesa avrebbe potuto risolverci i problemi, e invece è stata letteralmente dilapidata per lo più senza senso.
Poi davvero mi soffermerei sull'aspetto psicologico: cercare di capire cosa può spingere un uomo a gioire dell'odio della massa (perché ormai è palese) è un mio tarlo da tanto, ma penso non ne verrò mai a capo. Quello che tu definisci monarca è davvero una delle personalità più indecifrabili che abbia avuto modo di "conoscere".
Perciò, al di là dell'aulicità del testo, che lo rende molto piacevole alla lettura, visto che quella che sembra una favoletta purtroppo è invece la nostra triste realtà mi augurerei veramente di non dovere più leggere l'anno prossimo ancora simili contenuti.

Esattamente. Ci ritroviamo a ripetere le solite cose finendo per tediarci a vicenda. Quante volte avrò ripetuto ''Ci serve un centrocampista tecnico?'' è un mantra ormai. Ma se il flusso di errori è il medesimo, anche l'effetto che ne deriva è identico.
Il tuo tarlo è un dubbio che attanaglia anche me. Un uomo normale con 100M farebbe ciò che è giusto per essere adulato e idolatrato dal popolo. A maggior ragione se tale soggetto è presuntuoso o vanesio. Per cui non mi spiego certe scelte.
 

Casnop

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Renegade, hai creato una atmosfera di attesa e sospensione carica di tensione... sembra di essere agli inizi del secolo passato in Italia, l'odio anarchico e piccolo-borghese per il Re Mitraglia, conservatore ed insensibile alle rivendicazioni da fame della popolazione, i moti del '98 repressi nel sangue... a metà strada tra una rivoluzione e la rivoltella del Bresci. Qui la rivoltella passa di mano in mano perché il popolo fischia ma non strepita, la Curva fa comunicati ma non tifa e perde consenso, la stampa prende partito e non analizza, internet è un punto indeterminato scambiato per il rumore di fondo dell'universo: nulla. Il Re muore divorato dagli stessi principi che lo hanno eletto al soglio: la fascinazione del denaro, che però manca; la forza dell'innovazione, che però ora lo consegnerebbe all'oblio. Sotto tutela di Fininvest, di un Galliani amorevole badante con la combinazione della cassaforte in mano, a Berlusconi manca l'età, l'energia vitale della Milano da bere, dove i soldi erano l'elemento naturale del fare e non la condanna agli alimenti per una consorte esigente, l'ispirazione per un nuovo gioco di ruolo: rifarsi una verginità da vittorie, mettendo la figliola Barbara al proprio posto, e far finta che nulla fosse accaduto. L'avremmo auspicato, questo, una operazione non di cosmesi ma di sostanza, ribaltando tutto con un new deal di progetti e strategie, recuperando idee, vocazioni, ma soffiandoci dentro l'anima del milanismo che lui stesso ha suscitato: vincere, ma con stile e bellezza, affrontando l'onda del pensiero unico sabaudo con la consapevolezza della propria diversità. Ma il progetto è evaporato, i numeri sono numeri, le liquidazioni sono numeri, lo stadio sono debiti, Marina al posto del sorriso ha montato dei cingoli. Ed ora, Berlusconi, Re di Legno, con capitali imprestati e idee da anteguerra, si infuria e si inquieta, recita a copione e da la sensazione di non muovere nulla del mondo che manovrava a suo piacere... Per quello, Galliani basta ed avanza: peccato, che il mondo del Milan sia ormai un bilocale sui Navigli. Bello, ma poi? :)

P.S.: bravissimo, ottima mano. ;)
 
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Renegade

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Renegade, hai creato una atmosfera di attesa e sospensione carica di tensione... sembra di essere agli inizi del secolo passato in Italia, l'odio anarchico e piccolo-borghese per il Re Mitraglia, conservatore ed insensibile alle rivendicazioni da fame della popolazione, i moti del '98 repressi nel sangue... a metà strada tra una rivoluzione e la rivoltella del Bresci. Qui la rivoltella passa di mano in mano perché il popolo fischia ma non strepita, la Curva fa comunicati ma non tifa e perde consenso, la stampa prende partito e non analizza, internet è un punto indeterminato scambiato per il rumore di fondo dell'universo: nulla. Il Re muore divorato dagli stessi principi che lo hanno eletto al soglio: la fascinazione del denaro, che però manca; la forza dell'innovazione, che però ora lo consegnerebbe all'oblio. Sotto tutela di Fininvest, di un Galliani amorevole badante con la combinazione della cassaforte in mano, a Berlusconi manca l'età, l'energia vitale della Milano da bere, dove i soldi erano l'elemento naturale del fare e non la condanna agli alimenti per una consorte esigente, l'ispirazione per un nuovo gioco di ruolo: rifarsi una verginità da vittorie, mettendo la figliola Barbara al proprio posto, e far finta che nulla fosse accaduto. L'avremmo auspicato, questo, una operazione non di cosmesi ma di sostanza, ribaltando tutto con un new deal di progetti e strategie, recuperando idee, vocazioni, ma soffiandoci dentro l'anima del milanismo che lui stesso ha suscitato: vincere, ma con stile e bellezza, affrontando l'onda del pensiero unico sabaudo con la consapevolezza della propria diversità. Ma il progetto è evaporato, i numeri sono numeri, le liquidazioni sono numeri, lo stadio sono debiti, Marina al posto del sorriso ha montato dei cingoli. Ed ora, Berlusconi, Re di Legno, con capitali imprestati e idee da anteguerra, si infuria e si inquieta, recita a copione e da la sensazione di non muovere nulla del mondo che manovrava a suo piacere... Per quello, Galliani basta ed avanza: peccato, che il mondo del Milan sia ormai un bilocale sui Navigli. Bello, ma poi? :)

P.S.: bravissimo, ottima mano. ;)

Evito di ritornarti i complimenti, non meriti banalità. Mi limito a confermare che sono d'accordo con tutto ciò che hai scritto e invidio la tenerezza e la disumana compassione che ti fa da moto nei confronti dei soggetti coinvolti in questa vicenda. Rinnovo inoltre il mio invito nei tuoi confronti a scrivere ciò che sai. Anzi, ti tendo la penna.
 

Sherlocked

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Nell’estate delle speranze, dei sospetti e dei malfidati sono venute meno le presidenze nel calcio. Ad oggi, nello stupore generale, telecamere ed obiettivi devono cogliere con estremo clamore l’ingresso dei monarchi. Una monarchia inaugurata dalle tinte rossonere. Poiché il Milan, tra le squadre più regali che il calcio abbia mai visto, ha conosciuto il suo monarca. L’incoronazione è ad un passo. Si odono squilli di tromba, si avvistano chierichetti; che si dia inizio all’annunciazione!


I monarchi delle favole. Avversi ad un popolo abbandonato. Le persone più sole al mondo. Persone che tollerano la compagnia di sé stessi e nulla più. Persone che, nella maggioranza dei casi, mendicano accondiscendenza mentre temono Dio. Persone che, isolate nei loro castelli sfarzosi, perdono la vista dei campi desolati oltre la loro finestra. Soggetti imprigionati in uno stato di quiescenza. Personaggi, forse è il caso di sottolineare, ormai privi di udito. Assoggettati dall’ingordigia che, anche nel più pittoresco degli eventi, dona la sfumatura tragicomica degna del caso.

Tutti gli uomini al potere, soprattutto se soli, hanno una particolarità che li accomuna. Essi vivono nell’autoconvinzione di prosperare buone azioni. Ne sono convinti col sangue. Potrebbero ascendere ad uno stato Divino, osservarsi e ribadire il concetto, senza che il loro animo, la loro mente, estrapoli la controversia e li porti a capire.

Al Milan il Monarca incoronato dagli eventi, il Re, è uno e uno soltanto. Un Re che ha governato una terra arida, un Re stanco la cui considerazione è dipesa dall’impossibilità di aprire eleganti forzieri. Un Re ignaro dei suoi errori. In molti hanno provato a sottolinearli con innocenza. Ecco, proprio come una favola ci insegna, qualche bambino ha provato a richiamare l’attenzione, a far notare che il Monarca non indossava alcun prezioso vestito, ma semmai fosse nudo. Voci inascoltate. Voci, che ora che quei forzieri sono stati aperti, echeggiano nella somma della Vox Populi.

E allora ci si chiede perché… Perché un simile sperpero di denaro? Che sia l’ennesima ‘’sfida’’ al Popolo, reo di faziosità e contestazione? Che i denari possano piovere dalle finestre, possano essere gettati in mare, possa portarseli il vento piuttosto che accontentare le richieste di una popolazione?

100 gettoni d’oro. 100 gettoni d’oro con cui il Popolo e la città, ad oggi, possono trovare nuove pezze, nuovi rattoppi. Ma mai quei drappi, mai l’acqua utile e necessaria, l’aria pulita di un tempo. Ad oggi il Popolo cammina ancora su una terra arida. Mentre il sovrano, che mai si affaccia dal balcone in tempesta, continua a presidiare i suoi raffinati confini.

Ma perché? Cosa vive nel suo animo? Quale tra gli uomini più cinici troverebbe soddisfazione nell’essere odiato? Quale essere umano non vorrebbe provare la soddisfazione e lo sfizio dell’acclamazione invece che crogiolarsi nel perseverare? Amore, rispetto. Ecco cosa ne deriverebbe. ll risultato delle azioni più giuste e corrette.

Ma ora, invece, la città si trova costretta all’ennesima festa di corte, tra fiumi di vini e nebbia, che neanche la più antica Londra potrebbe produrre. Con la consapevolezza che quest’estate sarebbe potuta arrivare la vera redenzione. Ma, come tutti hanno imparato a caro prezzo, spesso la redenzione è più fiabesca dei personaggi d’inchiostro delle fiabe stesse.

Lui, Re del Milan, potrebbe ancora abdicare. Abdicare e trovare un dignitoso congedo. Soprattutto dopo lo sperpero di viveri e danari provenienti da Oriente. Ma non lo farà. Tuttavia la Monarchia è una struttura di società d’altri tempi, un isolotto fuori dalle terre di oggi, seppur continui a vivere. Spesso incontra la sua fine nell’evoluzione del popolo e nella costituzione politica della società stessa. Magari questa terra troverà chi farà tutto ciò. Forse un Salvatore da Oriente.

Perché oggi, 29 Agosto 2015, possiamo aggirarci nella città Milan e ritrovare le stesse crepe, gli stessi muri, pur riverniciati di fresco colore, le stesse sterpaglie. Possiamo guardare dai nostri confini quel castello e riscoprire la sagoma dello stesso ed unico sovrano.


Ciao, editoriale interessante, avrei, però, qualche domanda, se possibile:

1)Cosa intendi con "mendicano accondiscendenza mentre temono dio"? Non ho capito a livello concettuale questa sorta di metafora, stratagemma linguistico. Il Milan è il castello sfarzoso e i campi desolati sono il mercato ? Honda è il soggetto in stato di quiescenza, in campo ? Privo dell'udito ti riferisci a Zapata ?

2)Prosperare buone azioni. In che modo utilizzi il verbo prosperare ? La nudità del monarca si identifica nel cranio pelato di Galliani ? Se si, trovo queste metafore geniali, a tratti.

3) Il Salvatore da Oriente è Bee ? O Salvatore è nome proprio di persona, tipo Salvatore Caloggero di Bari Vecchia ? Trovi molto interessante l'allegoria, ma con l'anacoluto come te la cavi ?
 
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Renegade

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Ciao, editoriale interessante, avrei, però, qualche domanda, se possibile:

1)Cosa intendi con "mendicano accondiscendenza mentre temono dio"? Non ho capito a livello concettuale questa sorta di metafora, stratagemma linguistico. Il Milan è il castello sfarzoso e i campi desolati sono il mercato ? Honda è il soggetto in stato di quiescenza, in campo ? Privo dell'udito ti riferisci a Zapata ?

2)Prosperare buone azioni. In che modo utilizzi il verbo prosperare ? La nudità del monarca si identifica nel cranio pelato di Galliani ? Se si, trovo queste metafore geniali, a tratti.

3) Il Salvatore da Oriente è Bee ? O Salvatore è nome proprio di persona, tipo Salvatore Caloggero di Bari Vecchia ? Trovi molto interessante l'allegoria, ma con l'anacoluto come te la cavi ?

1) Intendo dire che nella controversia del mondo che i Sovrani creano mentalmente, basato su delle convinzioni fragili e inesistenti nella logica di tutti, pretendono l'accondiscendenza di coloro che hanno intorno; persone che, quindi, sempre seguendo il filo della logica tirannica, non avrebbero alcun motivo di essere in disaccordo con loro. Temono invece Dio perché, pur credendo che i contestatori non abbiano la ragione necessaria, in cuor loro sono consapevoli di star perpetrando ingiustizie e quindi disastri. Sono privi di udito poiché non ascoltano la ragione comune, la Vox Populi e sono in uno stato di quiescenza poiché sospendono qualunque azione che possa riavvicinarli ad esso.

2) E' sempre relativo al punto uno. Nelle sue idee contorte il Sovrano è convinto che le sue azioni siano positive e quindi prosperino di conseguenza. Ciò si rifà al fatto che Galliani, pur agendo privo di logica, talvolta è realmente convinto che gli elementi che prende in rosa possano far la differenza. La nudità del Monarca si rifà alla famosa favola del Re Nudo. Un Re beffato che crede di indossare un bellissimo vestito ma in realtà è nudo. A tratti molti nel popolo, pur constatando l'instabilità dell'accadimento, tendono a dargli ragione ed ad accondiscendere. Ma il bambino, voce della ragione e dell'innocenza, gli fa notare come egli sia nudo. Un po' come Galliani sia convinto di essere ancora il migliore al mondo nel suo lavoro, ma invece non lo è da tempo. E come da tempo molti tifosi, proprio come quel bambino, facevano notare proprio questo, mentre altri preferivano illudersi che lo stesso fosse ancora un dirigente valido e quindi facevano parte dell'ala accondiscendente.

3) No, è una semplice rimarcatura. E' Salvatore e non salvatore per dargli l'importanza e la risonanza necessaria. Proprio come vi era la maiuscola per Sovrano e Vox Populi. Proprio perché solamente Bee potrebbe sciogliere qualche nodo e migliorare un po' la situazione.
 
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