Se non c'è la società, non c'è futuro.
Il colpo di grazia è stato dato con l'invenzione del doppio amministratore delegato: è proprio quando le cariche sociali diventano doppie, o triple, che il club scompare. E' il segno di una completa assenza di direzione e di orientamento.
Parlavo di recente con uno che fa servizio di sicurezza per il Milan e per altre società, nell'ambito stadio e contesti collegati, mi diceva che lavorare per il Milan è diventato un incubo: dove prima c'era una persona a decidere e a dare indicazioni, ora ce ne sono otto ed ognuno dice la sua, che ovviamente contrasta con quanto sostenuto dagli altri.
Qui l'aspetto tecnico ormai è puro contorno, la decadenza è ai piani alti di Casa Milan, la proprietà sta vivendo un declino personale, politico ed imprenditoriale impietoso e, credo, inarrestabile.
Purtroppo non li si può costringere a vendere, bisogna solo sperare che un miracolo ci regali un nuovo proprietario alla svelta, altrimenti finiremo nella tomba con Silvio assieme agli altri simulacri del suo ex presunto impero (dall'Edilnord alla Standa una scia di cadaveri che continua ad allungarsi).
Ah, nota a piè di pagina, teniamo sempre ben a mente cosa ne fu della Polisportiva Milan, tra la fine degli anni 80 ed i primissimi 90: la distruzione totale dello sport a Milano, con l'omicidio a sangue freddo di Pallavolo, Rugby ed Hockey, tutte realtà che avevano un loro radicamento, una storia ed una tradizione importanti. Disintegrate. Occhio...