Si paga soprattutto un mancato rinnovamento graduale della rosa e della filosofia gestionale del club.
Quello che era iniziato nel 2009 come filosofia era giusta: contratti annuali per tutti gli over 29, ingaggi non superiori a 4 milioni, focus sulle giovanili. Poi nel 2010 e 2011 c'era stato un abbandono improvviso a quella politica, e ci siamo successivamente ritrovati con quasi tutti i senatori e i big fuori dalla squadra, senza giovani in procinto di affermarsi e con un monte ingaggi spaventoso.
Il Milan attualmente è nella stessa situazione della Juve di qualche anno fa.
Va comunque detto che quello di quest'anno è stato il primo vero brutto anno di questa fase transitoria, mentre l'Inter annaspa da tre stagioni e la Juve ha fatto cinque anni di ricostruzione.
Il Milan si rialza sempre più velocemente degli altri.
L'abbozzo di un progetto di rilancio comunque c'è, e questo è ciò che più conta: casa Milan, nuovo stadio, importanza del vivaio, gestione tecnica del club che torna ad essere professionale come una volta associata a novità sostanziose, riduzione del monte ingaggi, sfoltimento della rosa e più giocatori raccomandati dallo staff che dai procuratori.
Detto questo, siamo a luglio e nessun club italiano, nonostante ci sia chi se la passa meglio, ha fatto grandi movimenti di mercato.
Sono certo che ci sarà un acquisto importante per l'attacco più almeno due giocatori di buona prospettiva tra difesa e centrocampo.