Come riportano Pagni e Currò nell'edizione odierna di Repubblica, non è certo che il 13 dicembre arrivi il tanto agognato closing. Motivo? Cinque giorni prima, quindi l'8 dicembre, Fininvest deve avere la garanzia che i 420M sono sui conti correnti in Lussemburgo e quindi pronti per essere trasferiti in Italia. Condizione, questa, legata alle autorizzazioni che ancora tardano ad arrivare. Per questo motivo si sta lavorando ad una soluzione ponte con un prestito garantito da banche europee, costoso in interessi, ma che salverebbe la fatidica data di Santa Lucia.
Fin qui niente di nuovo, a parte quell'8 Dicembre che non capisco da dove salti fuori. Un bonifico bancario viaggia in tempo reale, quindi potrebbero benissimo esserci il 12 Dicembre-lunedì- e essere accreditati il giorno stesso.
La soluzione ponte (il c.d. piano B) in caso di mancate autorizzazioni statali, sta altrettanto in piedi: i soldi potrebbero essere messi a disposizione dalla Banca europea a fronte di una garanzia di banca cinese, che si farà garantire da a sua volta da fidejussioni personali dei partecipanti al fondo o di altro genere.
Il tutto non viaggia con carrozze a cavalli, ma per via telematica, quindi in tempo reale.
Ovviamente ci saranno interessi e commissioni da pagare, ma sempre meglio che perdere 100 Mln.
Ma cosa succederebbe nel caso in cui non venissero rispettati i tempi? Berlusconi lo ha fatto intendere nelle ultime uscite pubbliche, ma Repubblica ne svela i retroscena: Silvio accetterebbe un rinvio di altri sei mesi, dovuto quindi alla mancata raccolta dei fondi (prima si parlava soltanto di autorizzazioni, NDR), ma alle sue condizioni. Quindi rinegoziazione degli accordi con altri 100M da versare per questa ulteriore proroga e pieni poteri a Silvio su mercato e schemi (non si comprende se solo sul mercato di gennaio o anche dopo il closing, NDR).
In questo modo ne uscirebbe un Milan simile a quello attuale, con un mercato invernale italian style (si punterebbe Pavoletti al posto di Bacca).
E qui è il nocciolo della questione: Repubblica ci sta tettando dentro alla grande, ipotizzando scenari catastrofici per solleticare o sollecitare l'interesse dei lettori e contrastare in qualche modo la visibilità politica che Berlusconi tende ad acquisire facendo parlare di sé con ogni mezzo. Nel senso che uno fa politica da una parte, l'altra la fa in senso contrario.
Entrambi cercano di strumentalizzare la tifoseria, come se fosse composta da grossi s_cogli incapaci di ragionare con la propria testa.
Da parte sua, Sino Europe ha un solo modo per mettere a tacere queste voci: effettuare il closing entro il 13 o comunque svelare la composizione della cordata, soprattutto se ne fanno parte società statali.
Il closing verrà fatto entro il 13 Dicembre.
Berlusconi verrà fatto presidente onorario se è vero che lo vorranno i cinesi, senza voce in capitolo, altrimenti sarà fuori dalla porta come un qualsiasi tifoso.
E finalmente vedremo all'opera 'sti cinesi.
Come detto in precedenti post: i giudizi si trarranno alla fine di Gennaio, a mercato chiuso.