Non ho preferenze, esso va scelto secondo le caratteristiche individuali dei giocatori a disposizione. Quando abbiamo preso Rodriguez, e soprattutto Conti, mi sono venute in mente le parole di Capello in una intervista di alcuni anni fa, credo a Gianni Mura, in cui spiegò l'abiura al dogma del 442, dell'epoca del Milan e del Real Madrid, in favore del modulo a tre in difesa nella Roma dello storico terzo scudetto, sul fatto, cioè, che le eccezionali qualità offensive dei due terzini, Cafu e Candela, che si ritrovò in squadra, superiori alle rispettive doti difensive (squilibrio più evidente, in verità, nel brasiliano rispetto al francese), motivassero la opportunità di un un loro avanzamento a centrocampo, onde ridurre il loro consumo podistico e migliorare la loro attivazione. La medesima sensazione si è poi accentuata con l'arrivo di Bonucci, diventato grandissimo, come sappiamo tutti, nel ruolo di centralissimo difensivo in un modulo a tre, e dello stesso Biglia, giocatore dalle strepitose capacità di copertura di vaste zone di campo, grazie ad una notevole capacità di posizionamento, che ricorda il suo omologo tattico in quella Roma, Cristiano Zanetti, qualità essenziali per garantire copertura alle spalle dell'esterno che caracolla in attacco, che sono le stesse che riconosciamo in Kessie. Penso che quel modulo, 3421, inventato da Capello, sebbene con ampie citazioni del 343 dello Zaccheroni udinese e, parzialmente, rossonero, meriti di essere provato da Montella. Non è detto che funzioni, ma i giocatori perché ciò accada ci sono tutti, e financo le loro alternative tecniche. Riletta in questa chiave tattica, effettivamente, la attuale rosa del Milan presenta pochi vuoti di organico, del tutto sostenibili. Un caso? Forse no, magari una consapevole strategia di mercato.