Molto bene, le varie opzioni sono delineate. A pensarci bene, anche la supposta carenza di organico è solo apparente, nei vari ruoli chiave del modulo, i difensori, gli esterni, i mediani, gli attaccanti, ci sono alternative, numeriche, e tecniche, ai titolari. Nella concezione iniziale di Mirabelli di questa estate, e probabilmente su richiesta dello stesso Montella, si sarebbe dovuto confermare e valorizzare il 433 utilizzato, con discreto successo, nella prima metà dello scorso anno, con l'inserimento di Keita sull'esterno, o immaginando persino un Aubameyang convertito all'originario ruolo in carriera, un esterno, cioè, che interagisse con un attaccante centrale in grado di aprirgli gli spazi in area con il suo movimento, un profilo, quest'ultimo, per cui sono stati immaginati, sin dall'inizio, Andre Silva o Kalinic. Lo ripeteremo sempre a noi stessi, il 433 ha significato se, accanto all'attaccante centrale, vi sia almeno un esterno dotato di grandi qualità realizzative, ed un altro esterno che possa essere impiegato nelle fasi di possesso e di non possesso palla, per garantire equilibrio alla squadra ed alleggerire la pressione sul centrocampo, in relazione al fatto che in questo modulo i tre avanti normalmente NON parteciperebbero alla fase difensiva, per essere pronti all'azione sul recupero del pallone da dietro. Una funzione di riequilibrio tattico, assicurata da giocatori come Roberto Rambaudi nel 433 del Foggia di Zeman '91-'92, Paolo Poggi nel 343 di Zac nell'Udinese '97-'98, e Jose Maria Callejon nel 433 del Napoli di Sarri di questi due anni, ovvero le migliori espressioni del modulo a tre attaccanti. Qualità che, ad essere chiari, non abbiamo sinora visto in Suso, ciò che nei fatti determina la sanzione della inapplicabilita' del modulo a tre attaccanti a questa squadra. Il mancato arrivo di Keita e di Aubameyang, per diversi motivi, e soprattutto l'ingaggio, da Mirabelli e Fassone definito imprevisto, di Bonucci, grandissimo regista difensivo, ha portato in itinere al mutamento dello scenario tattico, condiviso con Montella: l'opzione della difesa a tre, l'avanzamento a centrocampo degli esterni difensivi, motivato dall'ingaggio di giocatori con caratteristiche davvero particolari come Conti e Rodriguez, l'idea del doppio centrale di centrocampo, l'investimento su un ulteriore trequarti come Calhanoglu, e su una serie di attaccanti centrali, Kalinic, Andre Silva, ed, accanto ad essi, la ricerca di uno come Diego Costa, un inammissibile eccesso nel 433, una scelta logica nel 3421/3412. Rimane infine la comprensione dei motivi del perché questo modulo difensivo a tre non sia stato sperimentato prima da Montella, nel corso di questa lunga estate. In realtà, l'esperimento era stato effettuato già in alcune partite della fase finale della scorsa stagione, ma i costanti problemi fisici di Romagnoli, sul finire dello scorso campionato e l'inizio di questo, e la scarsa fiducia sugli altri centrali difensivi disponibili, non casualmente finiti tutti sul mercato, benché poi non ceduti per altri motivi, lo hanno frenato in questa opzione. Romagnoli ha dimostrato in Nazionale, accanto a Bonucci e Barzagli ed in assenza di Chiellini, buone capacità nel ruolo di difensore sinistro, avvantaggiato dal fatto di essere mancino naturale, e probabilmente viene ritenuto insostituibile dall'allenatore, sino al punto di considerarlo la variabile decisiva addirittura per un cambio di modulo. Giusto, sbagliato, ragionamento o mero timore ingiustificato, non sapremmo dire. Forse Montella non è del tutto convinto del cambio di modulo, magari un Conte avrebbe da subito puntato su di esso, anche in assenza di Romagnoli, spremendo sangue dalle presunte rape presenti in rosa, in attesa degli eventi. Si tratta di sfumature caratteriali, e di sensibilità tattiche diverse, che non costituiscono in sé vantaggi o svantaggi, ma che sono giustificate, al solito ex post, dai risultati che determinano. Ma tant'è, ora Romagnoli è in campo, ed i giochi, anche di mercato, sono fatti. A Montella, a questo punto, tirare la somma algebrica di questa lunga serie di addend, positivi e negativi. Lo aspettiamo, con la necessaria pazienza dovuta per una squadra nuova per almeno otto undicesimi della line up dei titolari, dopo l'uguale. Al risultato.