GdS: i nomi di Unai Emery e Manuel Pellegrini sono in chiara evidenza sul taccuino dell’a.d. rossonero Adriano Galliani. È vero, infatti, che la trattativa per lo storico passaggio di proprietà è nelle mani dei manager Fininvest, ma con il passare dei giorni si capisce sempre più come la caccia al nuovo allenatore sia un concetto condiviso tra l’attuale proprietà e i finanziatori del nuovo corso, rappresentati in Italia dal manager italo¬inglese Nicholas Gancikoff. Non è un caso che le candidature dell’allenatore spagnolo e di quello cileno fossero emerse già nelle scorse settimane, a riprova che la linea tecnica non sta subendo scossoni. Né sembra catturare particolari attenzioni il nome di Rudi Garcia, ancora sotto contratto con la Roma. L’agente del tecnico francese (che ha appena portato Gervinho all’Hebei) vanta buoni rapporti in estremo oriente, ma ciò non basta per battere i concorrenti. FEELING Le attenzioni milaniste per il vincitore delle ultime tre edizioni dell’Europa League risalgono ad almeno due estati fa. Quando Galliani lo aveva avvicinato per la prima volta il tecnico basco aveva una clausola irrisoria, ma in quei frangenti Berlusconi preferì dare fiducia a Pippo Inzaghi. Dopo aver appurato che gli acquirenti hanno i mezzi per pensare in grande, Silvio Berlusconi ha dato mandato agli uomini¬Fininvest di definire con i compratori un piano di ricchi investimenti per il prossimo triennio. Va da sé che la scelta di un tecnico di prim’ordine sia il primo tassello da condividere. E ciò spiega come Galliani abbia il mandato di esplorare il mercato internazionale per scegliere il meglio. In quest’ottica ha un budget più ricco rispetto a qualche settimana fa. Ecco perché così può permettersi il lusso di ondeggiare tra la pista andalusa e quella cilena