Come riportano
IVM e Repubblica, nella giornata di ieri il quotidiano portoghese Record su precisa indicazione del fondo Doyen, ha precisato la posizione che il fondo avrà nel futuro del Milan. Ecco la precisazione del quotidiano:
"Nell’edizione di ieri abbiamo riportato erroneamente che Doyen Sports sarà uno degli investitori nel Milan. In realtà, una fonte vicina al noto fondo ci comunica che ci sarà esclusivamente una partnership con il club rossonero per quello che riguarda le politiche di management sportivo”. Inoltre, interpellati sempre da IVM per avere ulteriori chiarimenti, la Doyen risponde così:
"Per favore ricordate sempre questo: la Doyen Sports non possiede nessun giocatore. I giocatori sono di proprietà dei club in cui giocano. Il fondo è soltanto una risorsa finanziaria per le squadre che vogliono acquistare i giocatori."
Dunque viene confermato quanto era stato già detto in questo forum qualche giorno fa:
http://www.milanworld.net/il-milan-e-la-doyen-sports-riflessioni-e-chiarimenti-vt27755.html
Vorrei tornare su questo argomento specificando una cosa: La Doyen, piaccia o meno, oggi è una realtà. Discutibile finchè si vuole, più o meno fuori dalle leggi del calcio (UEFA), ma pur sempre esistente.
Ma questo non ci riguarda, nella misura in cui
non sia pretendente all'acquisto del Milan: che il Milan debbe finire in buone mani, anche danarose, lo auspichiamo tutti, ma credo nessuno vorrebbe che i nostri proprietari siano sospetti dal punto di vista sportivo.
Deciderà l'UEFA se Doyen sia legale o meno, se sia giusto che abbia la proprietà dei cartellini dei giocatori, oppure agisca come un procuratore degli stessi con percentuali sui trasferimenti, degli stipendi, dei diritti di immagine che possono arrivare al 90%, cosa peraltro fattibile in assenza di concorrenza e con capacità finanziarie imponenti. Un pò come i cravattari, insomma.
La Doyen esiste, dalla Doyen o
attraverso la Doyen si può comprare, questo non è certo immorale.
Anche perchè la loro politica li ha portati ad avere la comproprietà o la cogestione di una gran parte del mercato.
Un pò quello che ha fatto finora Pozzo con l'Udinese, ma all'ennesima potenza.
Avrebbe potuto farlo anche il Milan, se Galliani avesse avuto quel lampo di genio che la "
sua fronte inutilmente spaziosa (cit.)" non gli ha permesso di avere. Oppure se avesse avuto la modestia di affidare ad altri l'incarico per conto del Milan.
Una cosa semplice: comprare giocatori giovani con alto potenziale. La colpa non è solo sua, se non ci arriva. Doveva capirlo Berlusconi che gli ha mantenuto l'incarico senza rendersi conto che non si può fare scouting con i piedi sotto il tavolo di Giannino. Ma tant'è, inutile recriminare.
La situazione è questa: La Doyen ha giocatori, il Milan sembra avere qualcosa da spendere per il mercato, occorre fare buon viso e sfruttare per il meglio la situazione.
Quello che a mio parere appare importante è che, acquistando un giocatore, si tagli definitivamente il cordone ombelicale che lo lega alla Doyen.
Qualcuno ci ha provato, passando alle vie legali dopo che la Doyen si era pappata il 50% della transazione di 20 Mln più le comissioni sul trasferimento di Marcos Rojo dallo Sporting Lisbona al M.Utd, rivolgendosi al Trbunale Arbitrale dello Sport.
Solo così si può sperare di ritornare grandi e non di diventare un deposito di giocatori altrui.