DL Dignità approvato. Ecco cosa prevede

dadensa

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Decreto legge tanto voluto da Luigi DI Maio è stato approvato nella serata di ieri .
Lo stesso commenta "Oggi è la Waterloo del precariato, siamo i primi in Europa a vietare la pubblicità del gioco d'azzardo. Questo è solo l'inizio di una serie di provvedimenti che ci vedranno pionieri in Europa e nel mondo."

Il DL a grandi linee prevede :

- Rimodulazione completa del lavoro a tempo intereminato.
- STOP pubblicità giochi d'azzardo ( contratti in essere validi fino a scadenza ma non rinnovabili ).
- Si passa da 36 mesi di precariato ad un massino di 12 mesi.
- Rinnovo contratto indeterminato solo per una volta dopo i primi 12 mesi.
- Stop delocalizzazioni dopo i finanziamenti pubblici , nel caso di spostamento della sede produttiva entro 5 anni restituzione dei finanziamenti con forti interessi.
- Aumento del 50% agli indennizzi per i licenziamenti ingiusti , ora l'indennizzo può arrivare fino a 36 mesi per legge.
-semplificazione fiscale , via lo Split Payment e sperometro.
- Proroga fatturazione benzinai
- Approvato anche decreto su terra dei fuochi
- Decreto per dare navi vedette alla Libia ( in sostanza cosi si dovrebbero iniziare a gestire da soli )


In attesa di leggere il decreto in gazzetta ufficiale, prime valutazioni da "tecnico" del mestiere:

- Apprezzabile la riduzione del periodo massimo del contratto a termine. Avrei evitato l'obbligo della causa per i contratti sopra i 12 mesi. Anche se può sembrare teoricamente a tutela del lavoratore, l'obbligo della causa ha sempre creato (finché era previsto dalla legge) un numero elevato di contenziosi giudiziari. Questo in quanto le cause inerenti a ragioni tecnico-organizzative non sono così semplici da dimostrare e molti lavoratori che non vengono confermati/trasformati ne approfittano per provare una causa di lavoro (con conseguenze in termini di costi per i datori di lavoro, tempi biblici e di ingorghi nei tribunali).

- Bene l'aumento dell'indennizzo in caso di illegittimità del recesso e, a mio parere, ottimo che non sia stato provato a ripristinare l'articolo 18 (concetto che poteva essere valido negli anni '70 non nel 2018)

- Spero che con la legge di stabilità venga effettivamente ridotto il cuneo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Va bene l'aumento del costo del contratto a termine volto a disincentivarne l'utilizzo ma il disincentivo deve essere accompagnato da misure volte a favorire l'occupazione "fissa". Al momento aumentando il costo del contratto a termine e lasciando inalterato il costo del contratto a tempo indeterminato il rischio è sì la riduzione del precariato ma senza riduzione della disoccupazione (se io datore di lavoro riuscivo ad assumere un lavoratore a termine per un certo periodo e ora sono disincentivato a farlo e non ho convenienza ad assumerlo con contratto indeterminato, non assumo o peggio ancora mi affido al nero).

- Indispensabile nel 2019 l'aumento delle risorse destinate all'ispettorato del lavoro. Soprattutto in alcune province ci sono poche decine di ispettori su migliaia di aziende. Conseguenze? Il datore disonesto assumerà sempre in nero (anche con tutte le misure incentivanti possibili ed immaginabili).
 

tifoso evorutto

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In attesa di leggere il decreto in gazzetta ufficiale, prime valutazioni da "tecnico" del mestiere:

- Apprezzabile la riduzione del periodo massimo del contratto a termine. Avrei evitato l'obbligo della causa per i contratti sopra i 12 mesi. Anche se può sembrare teoricamente a tutela del lavoratore, l'obbligo della causa ha sempre creato (finché era previsto dalla legge) un numero elevato di contenziosi giudiziari. Questo in quanto le cause inerenti a ragioni tecnico-organizzative non sono così semplici da dimostrare e molti lavoratori che non vengono confermati/trasformati ne approfittano per provare una causa di lavoro (con conseguenze in termini di costi per i datori di lavoro, tempi biblici e di ingorghi nei tribunali).

- Bene l'aumento dell'indennizzo in caso di illegittimità del recesso e, a mio parere, ottimo che non sia stato provato a ripristinare l'articolo 18 (concetto che poteva essere valido negli anni '70 non nel 2018)

- Spero che con la legge di stabilità venga effettivamente ridotto il cuneo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Va bene l'aumento del costo del contratto a termine volto a disincentivarne l'utilizzo ma il disincentivo deve essere accompagnato da misure volte a favorire l'occupazione "fissa". Al momento aumentando il costo del contratto a termine e lasciando inalterato il costo del contratto a tempo indeterminato il rischio è sì la riduzione del precariato ma senza riduzione della disoccupazione (se io datore di lavoro riuscivo ad assumere un lavoratore a termine per un certo periodo e ora sono disincentivato a farlo e non ho convenienza ad assumerlo con contratto indeterminato, non assumo o peggio ancora mi affido al nero).

- Indispensabile nel 2019 l'aumento delle risorse destinate all'ispettorato del lavoro. Soprattutto in alcune province ci sono poche decine di ispettori su migliaia di aziende. Conseguenze? Il datore disonesto assumerà sempre in nero (anche con tutte le misure incentivanti possibili ed immaginabili).

Molto bene, ultimamente in questa sezione del forum si stà passando dal W Tizio, abbasso Caio, dobbiamo tenerci i vecchi mafiosi e incapaci perchè se sempronio viene eletto distrugge tutto in una notte... e amenità simili
ad interventi istruttivi per tutti... grazie!
 

Super_Lollo

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In attesa di leggere il decreto in gazzetta ufficiale, prime valutazioni da "tecnico" del mestiere:

- Apprezzabile la riduzione del periodo massimo del contratto a termine. Avrei evitato l'obbligo della causa per i contratti sopra i 12 mesi. Anche se può sembrare teoricamente a tutela del lavoratore, l'obbligo della causa ha sempre creato (finché era previsto dalla legge) un numero elevato di contenziosi giudiziari. Questo in quanto le cause inerenti a ragioni tecnico-organizzative non sono così semplici da dimostrare e molti lavoratori che non vengono confermati/trasformati ne approfittano per provare una causa di lavoro (con conseguenze in termini di costi per i datori di lavoro, tempi biblici e di ingorghi nei tribunali).

- Bene l'aumento dell'indennizzo in caso di illegittimità del recesso e, a mio parere, ottimo che non sia stato provato a ripristinare l'articolo 18 (concetto che poteva essere valido negli anni '70 non nel 2018)

- Spero che con la legge di stabilità venga effettivamente ridotto il cuneo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Va bene l'aumento del costo del contratto a termine volto a disincentivarne l'utilizzo ma il disincentivo deve essere accompagnato da misure volte a favorire l'occupazione "fissa". Al momento aumentando il costo del contratto a termine e lasciando inalterato il costo del contratto a tempo indeterminato il rischio è sì la riduzione del precariato ma senza riduzione della disoccupazione (se io datore di lavoro riuscivo ad assumere un lavoratore a termine per un certo periodo e ora sono disincentivato a farlo e non ho convenienza ad assumerlo con contratto indeterminato, non assumo o peggio ancora mi affido al nero).

- Indispensabile nel 2019 l'aumento delle risorse destinate all'ispettorato del lavoro. Soprattutto in alcune province ci sono poche decine di ispettori su migliaia di aziende. Conseguenze? Il datore disonesto assumerà sempre in nero (anche con tutte le misure incentivanti possibili ed immaginabili).

Amen , il resto ( di chi parla per sentito dire ) sono solo stupidate.
 

Super_Lollo

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In attesa di leggere il decreto in gazzetta ufficiale, prime valutazioni da "tecnico" del mestiere:

- Apprezzabile la riduzione del periodo massimo del contratto a termine. Avrei evitato l'obbligo della causa per i contratti sopra i 12 mesi. Anche se può sembrare teoricamente a tutela del lavoratore, l'obbligo della causa ha sempre creato (finché era previsto dalla legge) un numero elevato di contenziosi giudiziari. Questo in quanto le cause inerenti a ragioni tecnico-organizzative non sono così semplici da dimostrare e molti lavoratori che non vengono confermati/trasformati ne approfittano per provare una causa di lavoro (con conseguenze in termini di costi per i datori di lavoro, tempi biblici e di ingorghi nei tribunali).

- Bene l'aumento dell'indennizzo in caso di illegittimità del recesso e, a mio parere, ottimo che non sia stato provato a ripristinare l'articolo 18 (concetto che poteva essere valido negli anni '70 non nel 2018)

- Spero che con la legge di stabilità venga effettivamente ridotto il cuneo per i rapporti di lavoro a tempo indeterminato. Va bene l'aumento del costo del contratto a termine volto a disincentivarne l'utilizzo ma il disincentivo deve essere accompagnato da misure volte a favorire l'occupazione "fissa". Al momento aumentando il costo del contratto a termine e lasciando inalterato il costo del contratto a tempo indeterminato il rischio è sì la riduzione del precariato ma senza riduzione della disoccupazione (se io datore di lavoro riuscivo ad assumere un lavoratore a termine per un certo periodo e ora sono disincentivato a farlo e non ho convenienza ad assumerlo con contratto indeterminato, non assumo o peggio ancora mi affido al nero).

- Indispensabile nel 2019 l'aumento delle risorse destinate all'ispettorato del lavoro. Soprattutto in alcune province ci sono poche decine di ispettori su migliaia di aziende. Conseguenze? Il datore disonesto assumerà sempre in nero (anche con tutte le misure incentivanti possibili ed immaginabili).


per quanto riguarda lo Split Payments ? cosa ne pensi ?
 
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Decreto legge tanto voluto da Luigi DI Maio è stato approvato nella serata di ieri .
Lo stesso commenta "Oggi è la Waterloo del precariato, siamo i primi in Europa a vietare la pubblicità del gioco d'azzardo. Questo è solo l'inizio di una serie di provvedimenti che ci vedranno pionieri in Europa e nel mondo."

Il DL a grandi linee prevede :

- Rimodulazione completa del lavoro a tempo intereminato.
- STOP pubblicità giochi d'azzardo ( contratti in essere validi fino a scadenza ma non rinnovabili ).
- Si passa da 36 mesi di precariato ad un massino di 12 mesi.
- Rinnovo contratto indeterminato solo per una volta dopo i primi 12 mesi.
- Stop delocalizzazioni dopo i finanziamenti pubblici , nel caso di spostamento della sede produttiva entro 5 anni restituzione dei finanziamenti con forti interessi.
- Aumento del 50% agli indennizzi per i licenziamenti ingiusti , ora l'indennizzo può arrivare fino a 36 mesi per legge.
-semplificazione fiscale , via lo Split Payment e sperometro.
- Proroga fatturazione benzinai
- Approvato anche decreto su terra dei fuochi
- Decreto per dare navi vedette alla Libia ( in sostanza cosi si dovrebbero iniziare a gestire da soli )
Oh, ecco la soluzione a tutto, ridurre il contratto a termine da 36 a 12 mesi. Allora sì che le aziende, come per magia, assumeranno!!
Il problema non è il costo del lavoro, il cuneo fiscale. No! Quella "roba" lì non risolviamola mai... mi raccomando!
 

dadensa

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per quanto riguarda lo Split Payments ? cosa ne pensi ?

So di cosa si tratta, ma non ne ho a che fare direttamente (per lavoro mi occupo di gestione del personale/normativa sul lavoro).
Di per sé non pensavo che questo istituto creasse una grossa problematica, essendo l'IVA per il professionista una "sola" problematica finanziaria e non un costo. Questa idea da ignorante in materia è stata confutata da letture che ho fatto in merito e comprendo la posizione del professionista, specialmente in difficoltà finanziaria (per spiegarla in brevissimo con lo Split P. il professionista effettua una prestazione per conto della PA, la PA paga il compenso al professionista al netto dell'IVA e versa lei stessa direttamente allo Stato, invece che pagare la fattura complessiva d'IVA lasciando al professionista l'onere di versarla allo Stato ma potendo così gestire un flusso monetario maggiore dal momento dell'incasso della fattura al momento del versamento dell'imposta).
Capisco anche la posizione dello Stato. L'evasione IVA è altissima e aver creato un meccanismo sicuro per la quale l'amministrazione finanziaria nel caso di prestazioni rese alla Pubblica amministrazione ha la certezza immediata di ricevere il gettito d'imposta (un po' come accade con l'IRPEF dei dipendenti che viene trattenuta e versata dal datore di lavoro) porta sicuramente benefici alle casse statali.
Non mi permetto quindi di farne una valutazione dal punto di vista soggettivo.
 

Toby rosso nero

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:muhahah:
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