Mi sembri in profonda crisi mistica, chissà se è determinata dal mercato acquisti che langue.
Anzitutto specifica chi/cosa è Dio.
Dio è per definizione qualcosa la cui esistenza non è accertabile.
Le persone religiose se no non si chiamerebbero credenti o fedeli, ma qualcosa come accertati o assicurati.
Sono i credenti in primis che sanno che Dio non esiste ovvero non è accertabile, ma è qualcosa di necessario, che eppur deve esistere.
Il credente ha perciò una marcia in più, è pronto a credere non solo ai propri sensi, cioè alla materia. Chi non è credente infatti non può che essere miope se non cieco. Perchè allora tutto ciò che fugge la propria tangibilità non esiste.
I credenti non sono altro che persone più evolute, che prima di tutto credono nell'espansione della persona, nell'aumento delle sue capacità, che non può avvenire se non grazie ad una sovrannaturalità, ad un favore divino.
Viceversa il non credere porta ad un circolo vizioso che sfocia nell'impotenza, nella piccolezza, nella meschinità.
Ovvero tanti si dicono atei ma non sanno quello che dicono, in realtà tanti credono a qualcosa anche se dicono il contrario.