Gli unici divieti per legge sono imposti ai componenti delle forze armate. Per tutti gli altri lavoratori pubblici e privati non sussiste alcuna legge che possa limitargli l'assunzione in servizio o addirittura un licenziamento per via di un tatuaggio
Poi certo, esistono i regolamenti aziendali ed eventuali clausole presenti nel contratto, ma su queste basi la vedo dura per Sky... più che altro per Di Canio le rogne potrebbero arrivare dal reato di apologia del fascismo:
"Chiunque fa propaganda per la costituzione di una associazione, di un movimento o di un gruppo avente le caratteristiche e perseguente le finalità indicate nell'articolo 1 (riorganizzazione del partito fascista), è punto con la reclusione da sei mesi a due anni e con la multa da lire 400.000 a lire 1.000.000.
Alla stessa pena di cui al primo comma soggiace chi pubblicamente esalta esponenti, princìpi, fatti o metodi del fascismo, oppure le sue finalità antidemocratiche"
E l'esposizione pubblica di un tatuaggio del duce Mussolini potrebbe (condizionale d'obbligo) essere inquadrato nel caso qui sopra. Ma viste le tantissime persone che in Italia espongono tatuaggi fascisti la considererei una norma a bassa latenza, seppur ancora in vigore ovviamente.
Anche perché la Corte Costituzionale ha già detto che l'esaltazione pubblica deve essere tale da indurre ad una ricostituzione del disciolto partito fascista. E non mi sembra questo il caso.
P.S. credo che questo sia il primo licenziamento da 60 anni a questa parte giustificato (forse) da un presunto reato di apologia del fascismo.