Buon regista, probabilmente tra i migliori del panorama americano contemporaneo, nonostante non vada matto per lui.
Ho visto Pi, Requiem for a dream e The wrestler.
Il primo è forse quello che mi ha colpito di più, anche se probabilmente non è il più bello. Ho apprezzato soprattutto la fotografia, un bianco e nero volutamente sporco, e il montaggio, martellante e vorticoso, che contribuiscono a rendere il film originale e d'impatto verso lo spettatore, e a calarlo nell'odissea del protagonista.
Il montaggio frenetico è caratteristica anche di RFAD. In quel modo Aronofsky riesce a trasportare al meglio sullo schermo l'effetto delle droghe prese in considerazione nel racconto, facendo in parte sentire allo spettatore le sensazioni provate dai protagonisti. Un metodo anche qui originale, ma forse un po' "furbo". A volte ho avuto la sensazione di vedere un trailer lungo 2 ore, ma in fondo il tutto aveva un suo senso logico. Ovviamente da ricordare la splendida colonna sonora.
The wrestler è più vicino ai canoni dei classici drammi personali americani ambientati nel mondo dello sport (sport-spettacolo in questo caso). Per intenderci, un po' un Rocky 1, forse più pessimistico, ma anche, se possibile, più empatico verso il protagonista. Forse meno originale degli altri come messa in scena, ma sicuramente ben riuscito.
Insomma, sono tre film che valuto nel complesso positivamente, ma senza gridare al genio o al capolavoro.