Vero, ho omesso certi nomi e poteva passare per fazioso. Ibra ha fatto bene, ma era una situazione particolare, era molto motivato e ha anche un carattere tutto suo.
Stam fece bene, però lo accosterei anche a Van Bommel e Crespo come rendimento, insomma non ebbe grandi picchi per quel che mi ricordo, poi magari mi sbaglio. Rui Costa anche non si è rivelato veramente all'altezza (anche se la Fiorentina è molto diversa dal real).
A mente gli unici giocatori che fecero molto bene già da campioni sono stati Ibra, cafù e Nesta, ma parliamo comunque di un giocatore di 26 anni, non di 32.
Andrebbero analizzati uno per uno tutti questi casi.
Il vero stam al milan non lo abbiamo mai visto(concordo) anche se non ha certo giocato male. C'è da dire però che giocando in un reparto assieme a maldini e nesta era giocoforza un elemento di contorno, non era di certo l'elemento imprescindibile.
In certi frangenti ricordo addirittura che fu adattato ( assurdo col senno del poi) a terzino destro sol per poter schierare i tre big tutti assieme.
Rui costa al milan fu fondamentale il secondo anno di ancelotti, l'anno delle champions giusto per intenderci. Lui assieme a pirlo e seedorf in mediana rivoluzionarono il nostro centrocampo e conquistarono l'europa.
L'anno dopo la sua vita al milan cambiò perchè arrivò un ragazzino dal brasile che ridisegnò gerarchie e storia.
Van bommel al milan fece benissimo e panchinò pirlo.
Tirando le somme io direi che quando hai una base forte, fortissima fatta di campioni e di grandi uomini migliorarsi non è mai facile e allora, in questa ottica, forse è anche indispensabile ricorrere a giocatori del genere perchè prenderne di mediocri non ha senso.
Un pò come ha fatto quest'anno la juve con alves : sicuramente non è il miglior alves ma il salto di qualità in ambito europeo la juve lo sta facendo anche grazie al brasiliano.
Passare da lichsteiner a vrsaliko non aveva gran senso, passare dallo svizzero a dani alves ha cambiato tutto. Per mentalità , per attitudine alla vittoria, per abitudine a giocare le grandi partite.
Parliamo di campioni affermati e dalla grande personalità, il segreto sta nel toccare le giuste corde dell'orgoglio e poi non tradiscono mai.