Cristante: ''Vi racconto un paio di cose...''

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Renegade

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Bryan Cristante, attuale calciatore del Benfica ma ex-Milan, parla attraverso la Gazzetta dello Sport e lo fa della sua ex squadra: ''Sognavo fin da piccolo di poter diventare grande lontano da casa, da tutto e da tutti: cresci veloce e cresci di più. Lo rifarei tutta la vita. Sei più solo ma sei più ricco dentro. Il Benfica è un grandissimo club, come lo è il Milan, ma in futuro spero di continuare all’estero, girare altri Paesi, vedere in giro cosa c’è. Lisbona è una città bella ed esigente che vive di calcio, che porta minimo quarantamila persone allo stadio, e pretende. Finisce che la pressione ti responsabilizza. E poi c’è Rui Costa, il nostro direttore sportivo: con lui parliamo spessissimo di Milan, mi fa un sacco di domande. Al Milan ci sono tanti altri giocatori fortissimi e con un’intera carriera davanti, come De Sciglio ed El Shaarawy. Sono in un periodo difficile ma in futuro faranno ancora meglio di quanto hanno già dimostrato. Non sarò certo io a far parlare di filosofia sui giovani rinnegata. Anche perché nel centrocampo attuale del Milan potevo starci benissimo, e ribadisco: non sono andato via per paura di non farcela ma per la mia voglia di estero. Un’esperienza che mi sento di consigliare a tutti i ragazzi della mia età. Dispiace vedere la squadra in questa situazione, è pure una sorpresa perché avevo fatto con loro tutto il precampionato e non c’erano avvisaglie: nonostante un allenatore nuovo con giocatori nuovi stavamo trovando un gioco nostro. In ogni caso presto si sistemerà per tornare in alto, dove gli compete. Io lo stesso non mi pentirò della scelta fatta: il mio desiderio di un’esperienza fuori è stato più forte della volontà di Galliani di trattenermi e della fiducia che mi aveva dato Inzaghi. Tornare un giorno al Milan? Ho incontrato Galliani un paio di settimane fa, rivederlo è stato un grande piacere. È il numero uno tra i dirigenti calcistici italiani e ha speso belle parole per me. Mi ha detto, testuale: ‘Ti consideriamo sempre parte della famiglia’. Il Milan era un sogno quando sono arrivato ragazzino e sarà un sogno anche in futuro. Resta un club glorioso con grandi campioni: sono un tifoso rossonero e chissà, magari un giorno, con un bel po’ di esperienza internazionale in più, tornerò.''
 

Jino

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Andarsene fu palesemente una sua scelta, vedremo tra qualche anno se sarà un De Rossi o un Baronio la sua carriera
 

Djici

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Chiedo scusa a Galliani per li insulti su questa operazione.
Invece per tutte le altre :fuma:
 
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Renegade

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Andarsene fu palesemente una sua scelta, vedremo tra qualche anno se sarà un De Rossi o un Baronio la sua carriera

Facesse la carriera di un De Rossi (parliamo del centrocampista più prolifico di sempre della nazionale italiana) ci farebbe la firma subito sono convinto

Nonostante quel che dice la sua scelta deriva dal fatto che fosse consapevole che Inzaghi, per via delle sue fissazioni, avrebbe sempre schierato i due ghanesi e non lui. E di fatti così è stato. Poi a volte non ti capisco. Spesso l'hai definito non pronto per la Serie A, non preparato tecnicamente ecc. Ma sei sicuro che è stato meglio Essien al suo posto? Tanto cosa cambiava nei risultati? Almeno lo si faceva crescere e ci si puntava seriamente.
 

Jino

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Nonostante quel che dice la sua scelta deriva dal fatto che fosse consapevole che Inzaghi, per via delle sue fissazioni, avrebbe sempre schierato i due ghanesi e non lui. E di fatti così è stato. Poi a volte non ti capisco. Spesso l'hai definito non pronto per la Serie A, non preparato tecnicamente ecc. Ma sei sicuro che è stato meglio Essien al suo posto? Tanto cosa cambiava nei risultati? Almeno lo si faceva crescere e ci si puntava seriamente.

Io non ho mai definito "non preparato tecnicamente" Cristante, anzi. Ha buonissimi piedi. I problemi del ragazzo (problemi che si sono verificati anche in Portogallo) sono da un punto di vista del ritmo, attenzione non confondiamolo con la lentezza. Deve trovare ritmo e tempi di gioco del grande calcio se vuole diventare un grande calciatore, altrimenti rimarrà un giocatorino.

Io sarei stato feliccisimo rimanesse, era convinto con il passare dei mesi si sarebbe ritagliato sempre maggiore spazio, ma davanti alla sua ferma volontà di andarsene non si poteva certo fare altrimenti.
 
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