A Inzaghi è stata data una squadra non da terzo posto, ma una da assemblare.
E' questa squadra è ancora in fase di assemblaggio.
Si possono gettare tutte le critiche che si vogliono a Inzaghi, ma qualunque allenatore ci sia su quella panchina, da uno proveniente dall'Eccellenza fino a Guardiola, il lavoro sarebbe identico: formare un collettivo. Ed è un compito difficilissimo. Buona parte dei giocatori sono gli stessi che sono finiti ottavi l'anno scorso e che in altri tempi sarebbero stati ceduti nell'ottica di una rifondazione. I nuovi arrivati sono quasi tutti giovani promesse o giocatori in cerca di rilancio.
Oltretutto questo compito è reso ancor più difficile da un presidente davvero troppo invasivo nelle scelte dell'allenatore.
Nessuno ha la bacchetta magica, ci vuole tempo.
E' questa squadra è ancora in fase di assemblaggio.
Si possono gettare tutte le critiche che si vogliono a Inzaghi, ma qualunque allenatore ci sia su quella panchina, da uno proveniente dall'Eccellenza fino a Guardiola, il lavoro sarebbe identico: formare un collettivo. Ed è un compito difficilissimo. Buona parte dei giocatori sono gli stessi che sono finiti ottavi l'anno scorso e che in altri tempi sarebbero stati ceduti nell'ottica di una rifondazione. I nuovi arrivati sono quasi tutti giovani promesse o giocatori in cerca di rilancio.
Oltretutto questo compito è reso ancor più difficile da un presidente davvero troppo invasivo nelle scelte dell'allenatore.
Nessuno ha la bacchetta magica, ci vuole tempo.