Concordo in toto con te ma aggiungo un tassello.
Senza i finanziamenti il lavoro del giornalista non scomparirà ma farà un clamoroso passo avanti qualitativo perchè i giornali vivranno delle loro stesse vendite come succede IN TUTTE LE ALTRE AZIENDE ITALIANE.
Se sei bravo, vendi e stai in piedi se fai schifo e mistifichi la realtà per il tuo padrone la gente non ti compra più una copia ed è giusto che tu CHIUDA.
tipico discorso molto superficiale
l'editoria non è un settore paragonabile agli altri per numerosi motivi. tra cui:
1)la carta è il materale che più risente del prezzo del petrolio
2)la carta è il materiale che più risente gli effetti della digitalizzazione
3)l'editoria è nella top 3 dei settori più influenzati dalla digitalizzazione
4)l'editoria è un settore in cui l'offerta supera la domanda
5)l'editoria è un settore in perdita da 20 anni (i quotidiani USA, negli ultimi 15 anni hanno perso oltre il 55% dei lettori. Più grave la situazione italiana).
6)l'editoria è un settore di interesse primario
7)l'editoria è un settore che coinvolge una filiera molto ampia (tipografi, giornalisti professionisti, giornalisti pubblicisti, editor, fotografi, amministrativi, agenzie pubblicitarie, disegnatori, pubblicitari, freelance, produttori della carta, trasportatori, edicolanti ecc...) e numerosissime professionalità.
8)l'editoria è un settore che coinvolge diversi prodotti (dal quotidiano all'inserto, dal quindicinale alla rivista ecc... ed escludiamo l'editoria libraria...)
e potrei continuare.
Non c'è azienda editoriale (giornalistica) che può vivere delle sue vendite. Non esiste al mondo. Non più.
I giornali più venduti al mondo hanno alle spalle grossissimi gruppi editoriali o gruppi che differenziano la propria offerta, magnati che sono tra le persone più ricche al mondo ecc... In altri paesi, inoltre, essendo più ampia la platea di lettori, il prezzo della pubblicità è più alto rispetto a quella sui giornali italiani (perché la pubblicità viene vista da più persone...).
In più il pubblico soprattutto anglosassone si è abituato alle edizioni digitali a pagamento, cosa che in Italia ancora non ha sfondato (leggiamo il sito delle testate giornalistiche, ma NON l'edizione online A PAGAMENTO).
Qui dentro quante persone comprano la Gazzetta o altri quotidiani sportivi? Quanti, invece, leggono online (e rigorosamente gratis?).
Non è come dici tu Lollo. E te lo dico io che provengo proprio dal settore dell'editoria prima di diventare professionista del web marketing e della comunicazione digital.
Più coerente il commento di [MENTION=1415]Milanforever26[/MENTION]... che comunque dimentica che non possiamo eliminare del tutto la carta stampata, né pensare "a chi starà nel futuro" dimenticando chi è ben radicato nel presente (penso ai tanti che non hanno accesso all'informazione digitale e ad un paese in cui il digital divide è ancora molto pesante).
Vogliamo togliere o tagliare i fondi all'editoria?
Nel primo caso sono d'accordo, ma bisogna fare investimenti MASSICCI in infrastrutture capaci di ridurre DRASTICAMENTE il digital divide e di fare corsi di formazione in ambito digital (quelli sì, finanziati).
Nel secondo caso sono ancora più d'accordo... ovvero destinare parte di quei fondi in altre cose (magari proprio lato digital) e adottare un approccio più graduale.
Ah tra le conseguenze di una cosa del genere potrebbero esserci:
- aumento smisurato del prezzo della carta stampata
- tagli nel personale con conseguenze in tutta la filiera
- diminuzione delle tirature con conseguenze in tutta la filiera
- diminuzione delle informazioni con conseguenze su tutto il popolo
- diminuzione delle informazioni GRATUITE online a favore di un'informazione a pagamento
- informazione elitaria
- sensazionalismo estremizzato
- informazione ancor più in mano a grossi finanziatori privati, che hanno potere e interesse a veicolare solo le informazioni che vogliono
- aumento della censura
- aumento delle fake news
Insomma... Sono anche d'accordo col taglio dei fondi... ma valutiamone anche le conseguenze e PARLIAMONE... dire "Godo" e "Godo, tagliare" non serve ad una beneamata minchya