Un conto è discutere una legge, un altro è disobbedire ad essa volontariamente solo perché la si ritiene sbagliata, avendo la pretesa di rimanere nella ragione.
Le regole,anche le più astruse,vanno rispettate sempre.Qui in Italia si fa spesso l'esatto contrario e infatti si vedono i risultati....
Certo, questa è la favoletta che ti insegnano da piccolo per mettertelo nel retto da grande. Ripetendoti questo mantra all'infinito attraverso televisione e giornali servili e prostituiti, riescono a ridurti al ruolo di suddito inerme quale sei (me compreso, intendiamoci), predisposto ad accettare le peggiori vaccate.
Mai pensato di provare a rifiutarne qualcuna? Mai sentito parlare di disobbedienza civile?
E' curioso, oltretutto, come siamo tutti campioni di diplomazia solo fino a che non toccano il nostro orticello, allorquando l'animale che c'è in noi sboccia in tutto il suo splendore a discapito di tutte le belle teorie sostenute sino all'attimo prima. Tanto è vero che la strategia più efficace e diffusa messa in atto per farci accettare supinamente ciò che ci piove in testa dall'alto è proprio quella del "bastone e la carota", che consiste nel lasciare sempre un minimo di briglia sciolta per darti l'illusione di essere libero e non generare in te definitivi impeti di rivolta. In questo caso il legiferatore sta grossolanamente sbagliando proprio in questo senso: trascura di lasciare quel minimo di briglia sciolta e rischia di tirare troppo la corda. Vogliamo fare che si spezzi? O vogliamo addirittura andargli in contro rendendogli la vita facile?
E comunque, tralasciando il bla bla bla, ciò che avviene all'atto pratico (reiterate infrazioni diffuse a macchia d'olio e persino casi di spiazzanti auto-discriminazioni) dimostra l'insostenibilità di tesi farlocche ed improponibili messe su da politicanti improvvisati, goffi e stralunati, che se imposte ad un popolo cosciente e determinato non durerebbero un'ora. L'unico modo, per loro, per continuare a sostenere l'improbabile è proprio trovare l'appoggio del popolo bue incapace di reagire. Ovvero, noi.