Conti:"Milan, alla fine sarà Champions".

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Andrea Conti, intervistato dalla Gazzetta in edicola oggi, sul Milan e sulla nazionale. Ecco le parole del terzino rossonero:"I primi 15 giorni sono stati molto difficili. Mi chiedevano riposo, io passavo dal letto al divano, poi la notte non dormivo. Ho sentito un dolore incredibile, poi mi è passato anche se per 15 giorni ho fatto colazione con l’antidolorifico per il male alla coscia. Mi hanno preso il tendine da lì, era come avere uno strappo. Mi hanno detto che tornerò a marzo ma dipende da come reagirà il ginocchio. Qualche giorno fa ho corricchiato, è stata una liberazione, anche se dopo 5’ non ce la facevo più. Con la palla ancora niente, giusto qualche palleggio. Io ho sempre avuto la sensazione di essere un ragazzo forte, prima dell’operazione ho capito che è vero. Certo, mi manca il campo: a 23 anni capisci che giocare è la cosa più bella. Per il resto, sono sempre io. Testardo, tranquillo, spero umile, legato alle nipotine e alla famiglia. È una famiglia bianconera e anche io da piccolo ero juventino, non mi vergogno. Ora tifiamo tutti Milan, anche se ho un bassotto che si chiama Arturo per Vidal. Italia? Io ero sicurissimo che ci saremmo qualificati. Sicuro sicuro sicuro. Si parla di frizioni tra squadra e allenatore ma io, per le poche volte che ho fatto parte del gruppo, non ho visto problemi. Erano tutti amici. Siamo forti, un’ottima squadra con ottimi giovani. Romagnoli, Rugani, Donnarumma, Caldara, Spinazzola, Gagliardini, Bernardeschi, Chiesa. Poi Belotti, Immobile e Verratti. C’è tanto per ripartire. Di Biagio tecnico ideale? Con i giovani ci sa fare. Per me sarebbe perfetto, ma aspettiamo e vediamo che decide la Federazione. Il mancato passaggio al Milan, anni fa?Giocavo a Valmadrera, mi hanno contattato Inter, Milan e Atalanta. Ho fatto subito il provino con il Milan ma non mi piacevano l’ambiente, le persone. Mio papà ha scelto l’Atalanta ed è andata bene. Quest’anno invece ero appena arrivato al mare, stavo ritirando i bagagli e mi hanno chiamato: “Devi tornare”. Qui ho trovato un grande club con grandissima organizzazione. Il Milan verrà fuori, sicuro. Servirà tempo ma andremo in Champions. Juve e Napoli sono davanti, l’Inter è molto preparata, poi ci sono Roma e Lazio. Ce la giochiamo con loro".
 

Jino

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Da un punto di vista tattico l'infortunio di questo ragazzo ha completamente distrutto i piani...la sua freschezza e continua ricerca della profondità sulla fascia avrebbe sicuramente dato una marcia in più al Milan.
 

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