Che è quello che avremmo fatto se non avessero smantellato la squadra vendendo Ibra e Thiago. In fin dei conti io ricordo che anche a quei tempi un minimo Di speranza di centrare la champions, nonostante non fossimo una squadra proprio Top c’è lavevi sempre. Ora se mi dicessero che entreremo in champions il prossim’anno spererei di non uscire come ultimo del Girone.
Già. Nel 2011/2012 eravamo nettamente la squadra italiana più forte, poi andarono via tutti i senatori nella famosa partita col Novara a San Siro. Quella fu l’ultima partita di grandi senatori come Nesta, Gattuso, Superpippo, il mio idolo Clarence.
Avevamo perso il titolo di Campioni d'Italia per un furto arbitrale clamoroso, il gol di Muntari (senza contare altri episodi arbitrali di quell’anno, potrei fare un bell’elenco, che ci hanno affossato) che faceva ancora tanto rumore, ma noi (i viziati, quelli che Galliani definì “ i non evoluti”) avevamo già capito tutto: avevamo capito che c'era aria di smantellamento, odore da fine impero, puzza di macerie. Purtroppo, la conferma definitiva di ciò che sentivamo nella pancia arrivò in quella estate maledetta, con Ibra e Thiago (s)venduti.
Ricordo ancora il profetico articolo di Serafini del 12 Giugno 2012, esattamente sette anni fa, intitolato “
il Milan si è dimesso da grande club. Ora Berlusconi parli”. Mai titolo fu più profetico, ma molti non volevano vedere cosa stavamo diventando, e il terzo posto dell’anno successivo, favorito da una grande rimonta nella seconda parte del campionato (propiziata anche da molti rigori a favore nostro più che dubbi, va detto), buttò fumo negli occhi di molti, che pensavano che sarebbe stato un anno di transizione per poi tornare ad investire e invece la squadra si indeboliva sempre di più, come certificato poi dai tre vergognosi campionati che seguirono (2013/2014, 2014/2015 e 2015/2016, per poi iniziare una timida risalita).