- Registrato
- 6 Agosto 2012
- Messaggi
- 204,258
- Reaction score
- 27,470
Ecco la conferenza stampa di Mihajlovic alla vigilia di Milan - Torino, in programma domani 27 febbraio 2016. Le parole del tecnico serbo:"Stimo molto Ventura. Quella di domani sarà una partita decisiva. Ma queste per noi sono le partite decisive. Se lui ha caricato il Toro? Non mi fa nè caldo nè freddo. Anche io ho caricato i miei giocatori. Dobbiamo vincere per accorciare sul terzo posto. Le squadre che ci sono davanti non hanno nulla più di noi. Se qualcuno pensa che la partita di domani sarà facile, è meglio che resti a Milanello e non venga a San Siro. La partita di Napoli ha dimostrato che questa squadra ha un'anima. E ci ha lasciato consapevolezza. Tutti i giocatori sono importanti. Anche chi entra dalla panchina. Abbiamo recuperato tanti giocatori, ma è merito loro. Io devo gestirli. Come Alex, ad esempio, che fa un lavoro specifico. Io cerco di trasmettergli mentalità, serenità ed equilibrio. Ma loro sono stati bravi nei momenti difficili. Il Bayern? Loro fanno un altro sport. Il nostro obiettivo è avvicinarci a quel gioco. Noi vorremmo giocare come Bayern e Barcellona. Miglioreremo, ma ci vuole tempo. Domani dobbiamo vincere. Le prossime 3-4 partite saranno determinanti per la stagione. Donnarumma? Quando Diego Lopez è stato male, ho parlato con Abbiati e lui mi ha detto di lanciare Gigio. Balotelli? A Napoli ha fatto bene. Ma dipende da lui. Deve sempre dare il massimo. Se Berlusconi può tenerlo l'anno prossimo? Chiedetelo a lui. Zapata? Per fisico sarebbe il migliore al mondo. Ma ogni tanto perde la concentrazione. Glielo dico sempre. Quando resta concentrato non ce n'è per nessuno. Togliendo le prime sette partite saremmo quarti. Il cambio di modulo ci ha aiutati. Ora dobbiamo recuperare. Bertolacci? Dà sempre il massimo. Sa che deve prendersi dei rischi in più. Se gioca domani? Vediamo. CI sono anche Poli e Mauri. Il problema più grande che ho trovato quando sono arrivato era il modo di lavorare. Ogni allenatore lavora a modo suo. Non dico che chi c'era prima di me sbagliava ma c'è voluto un pò di tempo per adattare il Milan ai miei metodi. Non ho mai temuto che la squadra sprofondasse. Sono sempre stato fiducioso".