Conferenza di presentazione Marco Giampaolo. 8 luglio 2019.

Toby rosso nero

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Marco Giampaolo si presenta come nuovo allenatore del Milan.
La sua prima conferenza stampa, in diretta.

Primo post in aggiornamento, refreshate la pagina.

Boban, Maldin e ,Massara accanto a Giampaolo.

Boban: "Oggi è il giorno di Giampaolo. La scelta è stata rapida e logica, calcisticamente. Marco offre un concetto di bel gioco che San Siro vuole, che esprime il concetto di Milan. Siamo sulla strada giusta per ritornare dove dobbiamo stare.
Quando ho ricevuto la telefonata di Paolo, il mio primo pensiero è stato sull'allenatore. Per quel che ho visto e commentato, la scelta è stata Giampaolo. Ivan ha confermato la scelta."

Maldini: "Siamo qui per il futuro. Le scelte sono state condivise subito tra società e direzione tecnica."

Giampaolo: "Sono felicissimo diallenare il Milan, società gloriosa. Carriera di up and down? Questa è una grande opportunità: con lavoro e sacrificio ho meritato la chance, ora la devo confermare sul campo. Cadute, risalite, la società mi ha detto che diffida dagli allenatori che non hanno mai fallito.
Quando è scoccata la scintilla? La chiamata è arrivata quando salpavo con i miei amici per la Croazia. 5 anni fa sono ripartito dalla serie C, la mia carriera poteva finire qui. Avevo rabbia e risentimento. 5 anni dopo la chiamata di Paolo mi ha reso un uomo felice. Onore ed oneri.
Il Milan mi trasmette senso di appartenza, arrivare ai risultati con un'identità e gioco. Penso che le grandi squadre debbano avere un'identità. Ho in mente tante cose, tanto lavoro da fare. L'obiettivo è essere riconoscibili e la tifoseria devono avere il senso di appartenza, come un logo.
Il mio slogan? Testa alta e giocare a calcio (scherzando su Conte).
Non distinguo tra riserve e titolari, forti o no: mi interessano i giocatori con ambizione che vogliono essere ricordati. Il progetto è di offrire un calcio e uno spettacolo apprezzabile. Non parto dall'obiettivo finale, il Milan deve giocare per il massimo ma non parto da lì. Un passo alla volta. Il mio pensiero è sempre solo il giorno dopo. Il punto di riferimento dovrà essere una visione.
Quanto è difficile mantenere le aspettative sul bel gioco? Non si può giocare bene senza giocatori di qualità. Il Milan ne ha diversi. L'anno scorso pensavo che il Milan potesse essere la sorpresa. Ricordo la partita a Napoli persa, una partita bellissima. Ho sempre riconosciuto che dentro le corde di questa squadra ci fossero le qualità per seguire un certo spartito.

Massara: "Ritrovo Marco al Milan dopo tanto tempo. Sarà bello lavorare insieme e riportarlo alla sua dimensione europea".

Giampaolo "Risultati o ricostruzione? Ci vuole tempo. Il tempo non sarà alleato o nemico, bisogna trasmettere le ambizioni. Le differenze tra posizioni in classifica spesso sono sottili. Paolo e Zvone hanno esperienza da vendere, possono trasmettere qualcosa anche per loro. Io rispetto la storia e le ambizioni del Milan, senza paura. Il Milan non deve temere sè stesso. E' una bella sfida.
Dove mancano i giocatori di qualità? Voglio conoscere fino in fondo la rosa. Mi dispiace per i vari Kessie, Laxalt, Paquetà, Bonaventura e altri, di non poterli vedere subito.
Qualche periodo di riflessione voglio prendermelo.

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spero non sia una persona troppo "seria" per stare su quella panca..perché mi sembra un signore ma li a volte bisogna essere un po' figli di put….(intendo anche a livello mediatico)
 
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Marco Giampaolo si presenta come nuovo allenatore del Milan.
La sua prima conferenza stampa, in diretta.

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Boban: "Oggi è il giorno di Giampaolo. La scelta è stata rapida e logica, calcisticamente. Marco offre un concetto di bel gioco che San Siro vuole, che esprime il concetto di Milan. Siamo sulla strada giusta per ritornare dove dobbiamo stare.
Quando ho ricevuto la telefonata di Paolo, il mio primo pensiero è stato sull'allenatore. Per quel che ho visto e commentato, la scelta è stata Giampaolo. Ivan ha confermato la scelta."

Maldini: "Siamo qui per il futuro. Le scelte sono state condivise subito tra società e direzione tecnica."

Giampaolo: "Sono felicissimo diallenare il Milan, società gloriosa. Carriera di up and down? Questa è una grande opportunità: con lavoro e sacrificio ho meritato la chance, ora la devo confermare sul campo. Cadute, risalite, la società mi ha detto che diffida dagli allenatori che non hanno mai fallito.
Quando è scoccata la scintilla? La chiamata è arrivata quando salpavo con i miei amici per la Croazia. 5 anni fa sono ripartito dalla serie C, la mia carriera poteva finire qui. Avevo rabbia e risentimento. 5 anni dopo la chiamata di Paolo mi ha reso un uomo felice. Onore ed oneri.
Il Milan mi trasmette senso di appartenza, arrivare ai risultati con un'identità e gioco. Penso che le grandi squadre debbano avere un'identità. Ho in mente tante cose, tanto lavoro da fare. L'obiettivo è essere riconoscibili e la tifoseria devono avere il senso di appartenza, come un logo.
Il mio slogan? Testa alta e giocare a calcio (scherzando su Conte).
Non distinguo tra riserve e titolari, forti o no: mi interessano i giocatori con ambizione che vogliono essere ricordati. Il progetto è di offrire un calcio e uno spettacolo apprezzabile. Non parto dall'obiettivo finale, il Milan deve giocare per il massimo ma non parto da lì. Un passo alla volta. Il mio pensiero è sempre solo il giorno dopo. Il punto di riferimento dovrà essere una visione.
Quanto è difficile mantenere le aspettative sul bel gioco? Non si può giocare bene senza giocatori di qualità. Il Milan ne ha diversi. L'anno scorso pensavo che il Milan potesse essere la sorpresa. Ricordo la partita a Napoli persa, una partita bellissima. Ho sempre riconosciuto che dentro le corde di questa squadra ci fossero le qualità per seguire un certo spartito.

Massara: "Ritrovo Marco al Milan dopo tanto tempo. Sarà bello lavorare insieme e riportarlo alla sua dimensione europea".

Giampaolo "Risultati o ricostruzione? Ci vuole tempo. Il tempo non sarà alleato o nemico, bisogna trasmettere le ambizioni. Le differenze tra posizioni in classifica spesso sono sottili. Paolo e Zvone hanno esperienza da vendere, possono trasmettere qualcosa anche per loro. Io rispetto la storia e le ambizioni del Milan, senza paura. Il Milan non deve temere sè stesso. E' una bella sfida.
Dove mancano i giocatori di qualità? Voglio conoscere fino in fondo la rosa. Mi dispiace per i vari Kessie, Laxalt, Paquetà, Bonaventura e altri, di non poterli vedere subito.
Qualche periodo di riflessione voglio prendermelo.
Domani per me è il primo giorno, devo capire dove sono e con chi ho a che fare. Riparto dalle caratteristiche del giocatori. Giocheremo con 4 dietro.
Obiettivo terzo/quarto posto? L'obiettivo finale devo costruirlo, mettendo ingredienti lungo il percorso., mi servono step di lavoro. Ho 24/25 giocatori di riferimento, non 3 singoli giocatori come Paquetà, Donnarumma o Piatek. Nessuna prima donna o privilegiato.

L'eloquio in materia calcistica è di primissimo livello, è un visionario si capisce, un sognatore...speriamo riesca a farsi capire dai ragazzi e a trasmettere la sua idea di calcio. Sempre più incuriosito da questa scelta.
 

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Marco Giampaolo si presenta come nuovo allenatore del Milan.
La sua prima conferenza stampa, in diretta.

Primo post in aggiornamento, refreshate la pagina.

Boban, Maldin e ,Massara accanto a Giampaolo.

Boban: "Oggi è il giorno di Giampaolo. La scelta è stata rapida e logica, calcisticamente. Marco offre un concetto di bel gioco che San Siro vuole, che esprime il concetto di Milan. Siamo sulla strada giusta per ritornare dove dobbiamo stare.
Quando ho ricevuto la telefonata di Paolo, il mio primo pensiero è stato sull'allenatore. Per quel che ho visto e commentato, la scelta è stata Giampaolo. Ivan ha confermato la scelta."

Maldini: "Siamo qui per il futuro. Le scelte sono state condivise subito tra società e direzione tecnica."

Giampaolo: "Sono felicissimo diallenare il Milan, società gloriosa. Carriera di up and down? Questa è una grande opportunità: con lavoro e sacrificio ho meritato la chance, ora la devo confermare sul campo. Cadute, risalite, la società mi ha detto che diffida dagli allenatori che non hanno mai fallito.
Quando è scoccata la scintilla? La chiamata è arrivata quando salpavo con i miei amici per la Croazia. 5 anni fa sono ripartito dalla serie C, la mia carriera poteva finire qui. Avevo rabbia e risentimento. 5 anni dopo la chiamata di Paolo mi ha reso un uomo felice. Onore ed oneri.
Il Milan mi trasmette senso di appartenza, arrivare ai risultati con un'identità e gioco. Penso che le grandi squadre debbano avere un'identità. Ho in mente tante cose, tanto lavoro da fare. L'obiettivo è essere riconoscibili e la tifoseria devono avere il senso di appartenza, come un logo.
Il mio slogan? Testa alta e giocare a calcio (scherzando su Conte).
Non distinguo tra riserve e titolari, forti o no: mi interessano i giocatori con ambizione che vogliono essere ricordati. Il progetto è di offrire un calcio e uno spettacolo apprezzabile. Non parto dall'obiettivo finale, il Milan deve giocare per il massimo ma non parto da lì. Un passo alla volta. Il mio pensiero è sempre solo il giorno dopo. Il punto di riferimento dovrà essere una visione.
Quanto è difficile mantenere le aspettative sul bel gioco? Non si può giocare bene senza giocatori di qualità. Il Milan ne ha diversi. L'anno scorso pensavo che il Milan potesse essere la sorpresa. Ricordo la partita a Napoli persa, una partita bellissima. Ho sempre riconosciuto che dentro le corde di questa squadra ci fossero le qualità per seguire un certo spartito.

Massara: "Ritrovo Marco al Milan dopo tanto tempo. Sarà bello lavorare insieme e riportarlo alla sua dimensione europea".

Giampaolo "Risultati o ricostruzione? Ci vuole tempo. Il tempo non sarà alleato o nemico, bisogna trasmettere le ambizioni. Le differenze tra posizioni in classifica spesso sono sottili. Paolo e Zvone hanno esperienza da vendere, possono trasmettere qualcosa anche per loro. Io rispetto la storia e le ambizioni del Milan, senza paura. Il Milan non deve temere sè stesso. E' una bella sfida.
Dove mancano i giocatori di qualità? Voglio conoscere fino in fondo la rosa. Mi dispiace per i vari Kessie, Laxalt, Paquetà, Bonaventura e altri, di non poterli vedere subito.
Qualche periodo di riflessione voglio prendermelo.
Domani per me è il primo giorno, devo capire dove sono e con chi ho a che fare. Riparto dalle caratteristiche del giocatori. Giocheremo con 4 dietro.
Obiettivo terzo/quarto posto? L'obiettivo finale devo costruirlo, mettendo ingredienti lungo il percorso., mi servono step di lavoro. Ho 24/25 giocatori di riferimento, non 3 singoli giocatori come Paquetà, Donnarumma o Piatek. Nessuna prima donna o privilegiato.
Suso? E' un calciatore di qualità, e quindi mi piace tantissimo. Sarà uno degli elementi da considerare in funzione della posizione in campo per farlo rendere.
Mercato? Traccio profili, lavoriamo in sintonia con la società. Con Sarri sono amico e ci sentiamo spesso, ceniamo spesso assieme e parliamo di esperienze. Sarri è esempio di allenatore che ha patito ma ha studiato e ricercato, e poi ha vinto. Gli devo molto. E'stato lui a suggerirmi alla dirigenza dell'Empoli.

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