Comunicato ufficiale di Maldini: "Non condivido l'area tecnica".

Casnop

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No. Ha detto che Fassone avrà potere decisionale sui campi operativi di Mirabelli e di quelli che avrebbe avuto lui.
In un club a proprietà diffusa come quello che si immagina per il nuovo Milan, anche e sopratutto dopo la quotazione in Borsa, il manager non rappresenta semplicemente la proprietà: in un senso molto concreto, il manager E' la proprietà. Nel famoso fondo di investimento Blackrock, le cui quote appartengono nominalmente a decine di milioni di persone, il padre padrone è Larry Fink, presidente e CEO, che non rappresenta che una insignificante quota del revenue. Ma egli è il principio e la fine di ogni decisione, lì dentro. E' la forza dell'uno che incarna la debolezza di tutti. In futuro, il CEO del Milan avrà questa consistenza, ma le sue decisioni saranno la sintesi di una linea di staff di uffici, con limiti ma anche con poteri definiti. Maldini avrebbe potuto confrontarsi, se ne avesse avuto l'interesse, per allargare al massimo l'area di influenza di quello che gli è stato proposto, mettendo a disposizione la propria competenza e reputazione, ove necessario, e non per fare il non richiesto consigliere eletto del re. L'era del mecenate che si appoggia al carisma è tramontata per sempre, per fortuna. :)
 

-Lionard-

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Non mi è piaciuta per niente questa uscita di Maldini, tra l'altro molto furbetta e parac...a.

Quando afferma che non ha mai chiesto un ruolo alla Galliani perchè conosce i suoi limiti ed avrebbe voluto occuparsi solo della parte sportiva utilizza un'antica forma retorica in cui si estremizza un concetto dell'avversario per dimostrare la sua assurdità. Bel tentativo, se non fosse contraddetto dallo stesso diretto interessato quando afferma che non condivide il fatto che in caso di controversia decida Fassone. Neanche il più fervente sostenitore di Galliani ha mai anche solo pensato che Paolo volesse fare l'AD per stringere accordi commerciali, rinnovare sponsorizzazioni, redarre il bilancio etc... Quando si scriveva che l'ex capitano voleva un ruolo alla Galliani s'intendeva dire che Maldini avrebbe voluto avere l'ultima parola su chi parte, chi resta e chi arriva, su quale giocatori si sarebbe dovuto puntare e come gestire il budget di mercato, che è esattamente ciò che Galliani fa al Milan da almeno 15 anni a questa parte.

Maldini poi continua la sua presa in giro (perdonate ma non saprei definirla diversamente) quando ci svela che il Milan negli ultimi anni sta andando male a causa del doppio AD e degli scontri Galliani/Barbara. Ed io che pensavo che il Milan stesse crollando a causa di mancati investimenti, disinteresse totale della proprietà e un AD interessato a curare solo i propri affari personali! Maldini, magari in un'altra occasione, sarebbe così gentile da raccontarci come Barabar da AD abbia interferito nella pianificazione sportiva? A me sembra invece che il problema sia stato l'esatto contrario, ossia uno strapotere di Galliani in sede decisionale che ha portato a mercati realizzati inseguendo la logica del profitto dei procuratori amici del Condor e dei loro assistiti.. Altro che eccesso di democrazia, il Milan ha sofferto una spietata dittatura mascherata in apparenza da condivisone dei ruoli.

Dal momento che per quanto ricchi e potenti saranno gli investitori cinesi, è difficile prevedere che arriveranno centinaia di milioni di euro per comprare il meglio del meglio sul mercato, necessariamente si dovrà ripartire dalla competenza e da un'articolata struttura di scouting. In quest'ottica ha senso la scelta di Mirabelli in quanto ex osservatore ed a capo di una rete di collaboratori in diversi paesi. Maldini di fatto sognava di ridurre Mirabelli a ciò che Braida era per Galliani, uno scopritore di talenti al suo servizio. La domanda é: come avrebbe fatto Paolo a dare il suo benestare all'acquisto di un giocator Y del campionato X, ritenuto da Mirabelli un potenziale fenomeno, se non lo conosce? Non ha più senso che sia allora direttamente Mirabelli, con l'aiuto di Montella, a forgiare la rosa?

Paolo avebbe dovuto essere il garante dell'operazione, avrebbe potuto crescere in seno alla nuova società ed imparare il mestiere. Dice che ama il Milan ma forse non sa che per i tifosi che hanno sofferto così tanto in questi anni il suo arrivo avrebbe significato come vincere una coppa. Il suo rifiuto pubblico invece demoralizzerà ancora di più l'ambiente e preparerà il terreno ad un accoglienza fredda e diffidente alla nuova proprietà, proprio ciò di cui non avremmo bisogno al momento. Scelta legittima e razionale la sua ma un pò di ipocrisia in meno non guasterebbe. Qui l'obiettivo non era tutelare il Milan ma il proprio ego.
 

Stanis La Rochelle

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Da una parte posso anche capire che non voglia fare il burattino, ma ha 0 esperienza in certe cose, un minimo di elasticità per dio... Poteva sempre accettare con riserva, inizi, vedi come va e poi decidi. Se vedi che tengono realmente in considerazione la tua opinione e il tuo lavoro rimani, se invece capisci che sei solo un burattino da mostrare ai tifosi molli.

Ci ha fatto una pessima figura onestamente.
 

Jackdvmilan

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Concordo al 100%. Maldini non la racconta giusta, ma chi gli è troppo affezionato per me fatica a capirlo. Ogni club viene gestito in questo modo, per cui non capisco dove starebbe la stanezza vagheggiata da Maldini. Anche alla Juve presumo che Paratici, nella direzione tecnica, si servi di collaboratori.

Nella sua pag. fb ci sono solo messaggi d'amore e nessuno fa un'analisi su quanto da lui scritto...ok ci sta, pure io lo adoro... ma ogni tanto fare un ragionamento più ampio non guasterebbe
 

Casnop

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La domanda è un'altra: se c'è già Mirabelli a cosa sarebbe servito Maldini?
A cosa serve allora Marotta alla Juve se c'è Paratici? Rapporti con Federazione, Lega, AIA, AIC, CAN, rapporti con UEFA ed organismi autocostituiti di club a maggiore rappresentatività, rappresentanza del club nel mondo, dinanzi ad istituzioni poltiche, sociali ed economiche... In una parola, il controllo della politica sportiva del club. Mansioni che alla Juve notoriamente non ricopre Paratici, ma, forse, qualcun altro... Appunto. :)
 
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Comunque da GALERA il titolo della gazzetta.
"No premesse di vittoria, voleva decidere Fassone"

Come se il dialogo fosse stato:
Maldini: "Fassone, facciamo quindi una squadra per vincere ?"
Fassone: "No, io faccio la squadra per perdere! Buahha!! E l'ho deciso io! "
 

Il Re dell'Est

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Non mi è piaciuta per niente questa uscita di Maldini, tra l'altro molto furbetta e parac...a.

Quando afferma che non ha mai chiesto un ruolo alla Galliani perchè conosce i suoi limiti ed avrebbe voluto occuparsi solo della parte sportiva utilizza un'antica forma retorica in cui si estremizza un concetto dell'avversario per dimostrare la sua assurdità. Bel tentativo, se non fosse contraddetto dallo stesso diretto interessato quando afferma che non condivide il fatto che in caso di controversia decida Fassone. Neanche il più fervente sostenitore di Galliani ha mai anche solo pensato che Paolo volesse fare l'AD per stringere accordi commerciali, rinnovare sponsorizzazioni, redarre il bilancio etc... Quando si scriveva che l'ex capitano voleva un ruolo alla Galliani s'intendeva dire che Maldini avrebbe voluto avere l'ultima parola su chi parte, chi resta e chi arriva, su quale giocatori si sarebbe dovuto puntare e come gestire il budget di mercato, che è esattamente ciò che Galliani fa al Milan da almeno 15 anni a questa parte.

Maldini poi continua la sua presa in giro (perdonate ma non saprei definirla diversamente) quando ci svela che il Milan negli ultimi anni sta andando male a causa del doppio AD e degli scontri Galliani/Barbara. Ed io che pensavo che il Milan stesse crollando a causa di mancati investimenti, disinteresse totale della proprietà e un AD interessato a curare solo i propri affari personali! Maldini, magari in un'altra occasione, sarebbe così gentile da raccontarci come Barabar da AD abbia interferito nella pianificazione sportiva? A me sembra invece che il problema sia stato l'esatto contrario, ossia uno strapotere di Galliani in sede decisionale che ha portato a mercati realizzati inseguendo la logica del profitto dei procuratori amici del Condor e dei loro assistiti.. Altro che eccesso di democrazia, il Milan ha sofferto una spietata dittatura mascherata in apparenza da condivisone dei ruoli.

Dal momento che per quanto ricchi e potenti saranno gli investitori cinesi, è difficile prevedere che arriveranno centinaia di milioni di euro per comprare il meglio del meglio sul mercato, necessariamente si dovrà ripartire dalla competenza e da un'articolata struttura di scouting. In quest'ottica ha senso la scelta di Mirabelli in quanto ex osservatore ed a capo di una rete di collaboratori in diversi paesi. Maldini di fatto sognava di ridurre Mirabelli a ciò che Braida era per Galliani, uno scopritore di talenti al suo servizio. La domanda é: come avrebbe fatto Paolo a dare il suo benestare all'acquisto di un giocator Y del campionato X, ritenuto da Mirabelli un potenziale fenomeno, se non lo conosce? Non ha più senso che sia allora direttamente Mirabelli, con l'aiuto di Montella, a forgiare la rosa?

Paolo avebbe dovuto essere il garante dell'operazione, avrebbe potuto crescere in seno alla nuova società ed imparare il mestiere. Dice che ama il Milan ma forse non sa che per i tifosi che hanno sofferto così tanto in questi anni il suo arrivo avrebbe significato come vincere una coppa. Il suo rifiuto pubblico invece demoralizzerà ancora di più l'ambiente e preparerà il terreno ad un accoglienza fredda e diffidente alla nuova proprietà, proprio ciò di cui non avremmo bisogno al momento. Scelta legittima e razionale la sua ma un pò di ipocrisia in meno non guasterebbe. Qui l'obiettivo non era tutelare il Milan ma il proprio ego.

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