Non mi è piaciuta per niente questa uscita di Maldini, tra l'altro molto furbetta e parac...a.
Quando afferma che non ha mai chiesto un ruolo alla Galliani perchè conosce i suoi limiti ed avrebbe voluto occuparsi solo della parte sportiva utilizza un'antica forma retorica in cui si estremizza un concetto dell'avversario per dimostrare la sua assurdità. Bel tentativo, se non fosse contraddetto dallo stesso diretto interessato quando afferma che non condivide il fatto che in caso di controversia decida Fassone. Neanche il più fervente sostenitore di Galliani ha mai anche solo pensato che Paolo volesse fare l'AD per stringere accordi commerciali, rinnovare sponsorizzazioni, redarre il bilancio etc... Quando si scriveva che l'ex capitano voleva un ruolo alla Galliani s'intendeva dire che Maldini avrebbe voluto avere l'ultima parola su chi parte, chi resta e chi arriva, su quale giocatori si sarebbe dovuto puntare e come gestire il budget di mercato, che è esattamente ciò che Galliani fa al Milan da almeno 15 anni a questa parte.
Maldini poi continua la sua presa in giro (perdonate ma non saprei definirla diversamente) quando ci svela che il Milan negli ultimi anni sta andando male a causa del doppio AD e degli scontri Galliani/Barbara. Ed io che pensavo che il Milan stesse crollando a causa di mancati investimenti, disinteresse totale della proprietà e un AD interessato a curare solo i propri affari personali! Maldini, magari in un'altra occasione, sarebbe così gentile da raccontarci come Barabar da AD abbia interferito nella pianificazione sportiva? A me sembra invece che il problema sia stato l'esatto contrario, ossia uno strapotere di Galliani in sede decisionale che ha portato a mercati realizzati inseguendo la logica del profitto dei procuratori amici del Condor e dei loro assistiti.. Altro che eccesso di democrazia, il Milan ha sofferto una spietata dittatura mascherata in apparenza da condivisone dei ruoli.
Dal momento che per quanto ricchi e potenti saranno gli investitori cinesi, è difficile prevedere che arriveranno centinaia di milioni di euro per comprare il meglio del meglio sul mercato, necessariamente si dovrà ripartire dalla competenza e da un'articolata struttura di scouting. In quest'ottica ha senso la scelta di Mirabelli in quanto ex osservatore ed a capo di una rete di collaboratori in diversi paesi. Maldini di fatto sognava di ridurre Mirabelli a ciò che Braida era per Galliani, uno scopritore di talenti al suo servizio. La domanda é: come avrebbe fatto Paolo a dare il suo benestare all'acquisto di un giocator Y del campionato X, ritenuto da Mirabelli un potenziale fenomeno, se non lo conosce? Non ha più senso che sia allora direttamente Mirabelli, con l'aiuto di Montella, a forgiare la rosa?
Paolo avebbe dovuto essere il garante dell'operazione, avrebbe potuto crescere in seno alla nuova società ed imparare il mestiere. Dice che ama il Milan ma forse non sa che per i tifosi che hanno sofferto così tanto in questi anni il suo arrivo avrebbe significato come vincere una coppa. Il suo rifiuto pubblico invece demoralizzerà ancora di più l'ambiente e preparerà il terreno ad un accoglienza fredda e diffidente alla nuova proprietà, proprio ciò di cui non avremmo bisogno al momento. Scelta legittima e razionale la sua ma un pò di ipocrisia in meno non guasterebbe. Qui l'obiettivo non era tutelare il Milan ma il proprio ego.