La più grande delusione che sto avendo da Kalinic non è tanto il suo apporto tecnico, ma il suo apporto mentale.
Questo qui non solo è venuto al Milan credendo di essere titolare indiscusso, salvo cadere in depressione dopo le prime minacce alla sua titolarità - portate da un diciottenne, tra l'altro -, ma anche in nazionale sta dimostrando scarsa professionalità, tanto da rischiare di tornare a casa da una rassegna mondiale. Credo che un atteggiamento così infantile non sia sia mai visto.
Sui capricci che fece a Firenze prima di venire da noi volli sorvolare, perché non era la prima volta che in un club si creasse una situazione da separati in casa con un giocatore, ma la reazione psicologica avuta dopo la perdita della titolarità da noi e in nazionale è da ragazzino delle giovanili.
Non solo, quindi, parliamo di una tenuta mentale fragilissima, ma anche di un giocatore estremamente arrogante, incapace di rendersi conto dei suoi limiti - forse pensa davvero di essere uno dei migliori attaccanti europei? - e privo di qualsiasi autocritica, tanto da non riuscire nemmeno a farsi una ragione per un'eventuale esclusione.
Giocatore mediocre nella testa prima che nei piedi.
