Che si lavori con la Doyen indipendentemente da Bee lo si sapeva già. Difatti si stanno incontrando più volte con Galliani. Al di là di ciò, questo comunicato fa capire che il nostro futuro con loro è tutt'altro che roseo. Come immaginato, agiranno da finanziatori, quindi il Milan di Bee sarebbe strutturato su debiti, banche, prestito di denaro e quant'altro. La Doyen non è la Caritas. Non regalano nulla. Se prestano soldi, significa che in un modo o nell'altro li avranno indietro. Quindi o glieli restituiremo liquidi in futuro, o avranno la maggioranza sulla rivendita dei calciatori, oppure agiranno sui diritti di immagine. Ciò che è sicuro è che si struttureranno debiti. E una grande società non può basarsi su questo. Non a caso la Doyen ha citato Malaga e Atletico Madrid, non United, Barcellona o altre società del nostro vecchio calibro. Ecco, ciò fa capire cosa diventeremmo: una sorta di Atletico Madrid-Porto. Lì passano sì i Falcao, ma poi vengono rivenduti e non si costruisce mai un'ossatura che ci sono continue cessioni di Top Player e calciatori migliori. Senza contare, poi, il fatto che verremmo subito riempiti di mezzi calciatori come Ola John, dato che i migliori vicino alla Doyen sono già piazzati.
Comunque a queste condizioni, cioè ripartire da una nuova società che mira a ricostruirsi su debiti fatti con terzi, ad avere assistenza sportiva con un fondo ormai dichiarato illegale e ad accogliere mezzi calciatori come i vari Ola John o comunque piccoli campioni per un anno, un anno e mezzo, preferisco non cedere.
Quindi sì, preferisco rimanere con Berlusconi ed un Milan italiano. Non ha senso vendere se poi il modus operandi è questo. O si vende ad uno sceicco, o si vende a personaggi con ampio patrimonio, o a degli investitori con grandi capacità economiche, come fatto con Chelsea, PSG, City, United, la stessa Arsenal ecc... Quindi si cambierebbe tutto per non cambiare niente.