Campopiano: anche se Fininvest vuole vendere il 100%, l'esclusiva alla cordata cinese non è scaduta. A oggi nessuna data fissata per la firma.
E' chiaro che se, come pare, il negoziato verte oggi sul 100% della quota di capitale del Milan detenuta da Fininvest, l'accordo quadro del 10 maggio, vertente su una ipotesi di compravendita di una quota di controllo, ma non totalitaria, del capitale, è stato risolto dalle parti per intervenuta modifica dell'oggetto. E' altresì probabile che le parti, senza annunciarlo in un comunicato peraltro inutile, ne abbiano rinegoziato un altro, sottoponendolo a delle clausole a termine, a favore di entrambe le parti, quanto alla ricerca delle risorse necessarie al pagamento del prezzo ed alla ricerca dei consensi, negoziali e/o amministrativi, al perfezionamento del nuovo accordo. I termini in questione starebbero correndo, e sono termini che pongono l'accordo sotto pena di risoluzione, questo perchè, a differenza del 10 maggio, il consenso della parte cinese non vi sarebbe stato già alla sottoscrizione di questa prima intesa, ma si sarebbe fatto riserva di procurarlo appunto entro un dato termine, con l'impegno altresì alla firma del contratto preliminare ed al versamento a quel momento di una prima quota del prezzo, che nella intesa del 10 maggio sarebbe stato con ogni probabilità posposto alla stipula del preliminare, ed entro il definitivo. Ciò al fine di consentire una immediata liquidità per gestire il mercato. Il consenso sulle nuove condizioni, dettate da Fininvest, non è ancora arrivato, e con esso non sono arrivati la firma del preliminare e la prima tranche del prezzo, con la situazione che tutti conosciamo. Si vedrà se questi termini cadranno entro questo mese o meno, ma non è logico pensare che a determinare gli eventi in questione non abbiano contribuito le circostanze sopra riportate. Le parti non possono aver scoperto la realtà contabile ora, almeno non le parti originarie (non essendo affatto da escludere che il mutamento dell'oggetto dell'affare abbia determinato alcuni membri del consorzio ad abbandonare perchè disinteressati, ed indotto per converso di nuovi ad entrare), nè è immaginabile che a complicare l'affare possa essere stato il disvelamento di nuovi soci, prima ignoti a Fininvest, circostanza che è contraria alla normale prassi di questo tipo di negoziazione ed all'interesse delle parti all'affare. L'affare ormai è sotto termine, e non è difficile ritenere che esso sia vicino alla scadenza.