Come riportato da Tuttosport in edicola oggi, 14 marzo, Mino Raiola valuta Donnarumma 40 milioni di euro. Il Milan, ovviamente, lo valuta diversi milioni di euro in più. 60, se la squadra riuscirà a qualificarsi per l'Europa League. 70, invece, se Gattuso riuscirà a centrare il miracolo Champions. Ma bisogna vedere se Raiola e Fassone non abbiano già trovato un'intesa. PSG alla finestra.
Inverosimile ricostruzione del foglio torinese. La proprietà del club, ed i suoi attuali creditori, hanno dato direttive precise al management di una gestione attiva del patrimonio societario in funzione di diminuzioni significative degli assets che non siano giustificate da una sopravvenuta discontinuità aziendale. Con la sottoscrizione del nuovo contratto, il Milan ha assegnato un valore patrimoniale al giocatore, identificabile dal numero di anni residui di contratto, dell'importo dello stipendio, dall'età del giocatore, e dunque dal prevedibile corso temporale della sua carriera, notoriamente più ampio per il ruolo di portiere, e da correnti valori di mercato attribuiti a giocatori con parametri equivalenti. Si tratta di un computo, non empirico, che ciascun operatore di mercato può compiere sulla base di criteri riconosciuti dal mercato. Sulla scorta di quei parametri, è ragionevole ritenere che il diciannovenne portiere Donnarumma, con stipendio di sei milioni netti a stagione, scadenza 2021, sul mercato britannico o spagnolo sarebbe quotato a non meno di 120-140 milioni di euro di cartellino nella estate del 2018. Il valore negoziale potrà certamente essere inferiore, ma un club non in discontinuità aziendale, ed in gestione prudenziale e vigilata (Settlement Agreement UEFA), non potrà discostarsi da tali criteri obiettivi di calcolo. La constatata condotta dei nostri managers nelle operazioni in uscita negli scorsi mesi, infine, esclude categoricamente ipotesi ribassiste.