Guarda, io tifo Milan dai primi anni 80 quando ero ancora un ragazzino, quindi ne ho viste di tutte. Grandissime gioie e grandi delusioni.
In questo momento dove mi trovo? Mi sento in "una effettiva dimensione di mediocrità, che mi causa poca attrazione e interesse".
Quindi mi sembra naturale leggere le notizie della mia squadra poco prima del baseball e della pallavolo. Parlo a titolo personale.
Uno dei miei primi ricordi è la coppa delle coppe del ‘73, fai un po’ tu.
Ma convengo con Gabri che qui non si tratti solo di mediocrità ma ci sia una buona dose di malafede.
Probabilmente abbiamo cominciato a tifare insieme.
La mia era un'osservazione a margine su come viene percepito il Milan dai media, non da me, in modo possibilmente obiettivo. E' un dispiacere vedere che la tua squadra del cuore, pur sempre una delle più vittoriose di tutti i tempi, viene attualmente squalificata poiché è da ormai troppo tempo che non sale alla ribalta.
Volevo solo riflettere su quanto c'è di reale (cioè la componente puramente giornalistica, che riflette lo status del Milan visto dall'esterno) e quanto in termini di malafede/faziosità (visto le crociate generalizzate pro-Gattuso, opinioni pilotate, scarso peso politico, etc etc).
Giusto. Infatti, ahimé, non era un commento di stupore.
Di malafede ce n’è molta, questo è sicuro. Quando la Giuve era una barzelletta da ormai cinque o sei anni non erano certo trattati così, anzi potevano pure godere di giornalisti pseudo-milanisti che auspicavano un piano Marshall per loro.
Per non dimenticare ciò che scrisse tale scribacchino Berlusconiano quando noi ci apprestavamo a vincere il 18esimo scudetto
“C’è poco da fare gli indifferenti. Il calcio italiano ad alto livello sta perdendo la Juventus. La squadra bianconera è arrivata settima l’anno scorso e rischia di fare il bis quest’anno. E’ vero che nel 1997 e nel 1998 il Milan arrivò undicesimo e decimo e l’anno dopo vinse lo Scudetto. Ma nessun ragionevole uomo di calcio può pensare che le condizioni di oggi, sportive, competitive e macro-economiche, siano anche lontanamente paragonabili a quelle di allora. La Juventus non ha più fuoriclasse, ha un bilancio rosso che più rosso non si può, è lontana anni luce non solo dall’Europa che conta ma anche da quella meno nobile, ha giocatori (vedi Chiellini, caso illuminante) che non avendo, e vanno capiti, nulla da giocarsi nel Club provano a respirare aria nuova in Nazionale giocando anche l’amichevole e finendo per perdere un mese di Campionato. (.....)
La Juventus è ridotta così a causa di Calciopoli e
sono dell’avviso che il calcio italiano non possa permettersi di perdere la Juventus. (.....)
Mai, negli ultimi 25 anni, giusto per parlare del periodo storico in cui hanno operato e stanno operando le presidenze Berlusconi e Moratti, nel corso di stagioni di crisi che possono capitare a tutti, c’è stato il divario fra la situazione dell’oggi e il ritorno alla competitività che esiste in questo momento per la Juventus. Mai.
Credo che la Juventus vada aiutata. Pagare ha pagato, perderla non si può perderla. E’ un Club con il maggior numero di Scudetti e di tifosi in Italia, merita un piano Marshall per il suo futuro.
Aiutare la Juventus significherebbe aiutare il calcio italiano. Senza dubbi e senza riserve.“
Questi sono i “giornalisti milanisti”. Poi si è visto che è successo al calcio italiano. Nulla di cui stupirsi, auspicarsi un piano Marshall per la Juvenile in difficoltà e presa a pesci in faccia è come auspicarsi che una singola cellula tumorale, invece di approfittarne per individuarla e distruggerla, si moltiplichi a dismisura mandando in metastasi tutto l’organismo.
