C'era una volta in America

Blu71

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Cinema, “C’era una volta in America” torna restaurato e senza tagli

Il capolavoro di Sergio Leone da venerdì in sala.

FULVIA CAPRARA ROMA Anche chi non ha mai visto il capolavoro di Sergio Leone «C’era una volta in America» conosce una delle sue battute più celebri, quella in cui Robert De Niro (Noodles nel film) risponde al vecchio amico Fat Moe (Larry Rapp) che gli chiede cos’abbia fatto nei tanti anni in cui si sono persi di vista: «Sono andato a letto presto», dice Noodles parlando più che altro a se stesso. Epico, struggente, leggendario, il film, presentato per la prima volta al festival di Cannes del 1984, torna da venerdì nelle sale del circuito «The Space» (vai alla lista) nell’«extended version», lunga 26 minuti di più, che nessuno ha mai visto.

Storia dell’apprendistato delinquenziale di due gangster nella New York degli Anni Trenta, «C’era una volta in America» subì, fin dalla prima uscita, amputazioni efferate. A Cannes arrivò una copia ridotta dallo stesso Leone alla durata di 3 ore e 49 minuti, per il mercato americano fu confezionata un’altra versione lunga 2 ore e 19 minuti. Il restauro , finanziato da Gucci e dalla Film Foundation di Martin Scorsese, realizzato dalla Cineteca di Bologna, restituisce all’opera il respiro da epopea con cui era stata concepita. Una cavalcata nel segno del grande cinema dove s’intrecciano, tra passato e presente, memorie della giovinezza di strada e scuola della violenza, nostalgia del primo amore e impossibilità di viverlo, amicizia tradita e rimorsi tardivi di chi, un po’ per caso e un po’ per scelta, ha vissuto un’intera vita da impiegato del crimine.

Sei i blocchi di scene ritrovate – appartenenti alle diverse epoche nelle quali il film è ambientato –e reinserite esattamente dove furono tagliate dal dialogo tra Robert De Niro e Louise Fletcher (che riappare finalmente nel film) alla scena in cui Deborah interpreta Cleopatra in teatro: 1) dialogo tra Noodles, interpretato da Robert De Niro, e la direttrice del cimitero, interpretata da Louise Fletcher (scena ambientata nel 1968); 2) sequenza muta in cui l’auto con Noodles e Max (interpretato da James Woods) affonda e l’ansia dei compagni che non vedono riemergere Noodles (1933); 3) il produttore del film Arnon Milchan nei panni dello chauffeur dialoga con Noodles (1933); 4) scena d’amore (a pagamento) tra Noodles e Eve, interpretata da Darlenne Fluegel (1933); 5) Deborah, interpretata da Elizabeth McGovern, interpreta la Cleopatra shakespeariana a teatro (1968); 6) Il senatore Bailey (nuova identità di Max), interpretato da Woods, ha un colloquio nel suo studio privato con il sindacalista protagonista in passato di un “salvataggio” da parte della banda di Noodles e Max (1968).

La Stampa

Trailer http://www.lastampa.it/2012/10/17/m...-originale-nRv4qVLdnO0xpFBoog77vM/pagina.html
 
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