Carola Rackete arrestata e Sea Watch 3 sequestrata.

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rot-schwarz

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In Germania sta uscendo un putiferio mediatico pro Carola:

Praticamente tutti giornali parlano solo di lei che salva i migranti e nessun accenno al 'attacco' alla GDF. Solamente i giornali piu di destra parlano anche di quello che é accaduto quando ha deciso di entrare a Lampedusa.
Questo non é giornalismo.

Diversi politici (tra cui il ministro del estero della Germania) hanno pubblicamente richiesto al Italia di liberarla e rispettare il dovere di salvare le vite. Una cosa indegna per un ministro del estero a mio avviso.

Due personaggi televisivi hanno iniziato un azione di crowdfunding per i possibili costi per avvocati (ecc) di Carola Rackete e hanno gia raggiunto donazioni di 250.000 €.

Una follia infinita.

si e' vero Böhnemann sullo spiegel fa propaganda una schifezza, ma in Italia non e' diverso leggi la repubblica e il corriere della sera.. una cosa vergognosa, e la repubblica scrive applausi e insulti il 90 % erano insulti (insulti stupidi) io avrei contestato senza insultare, ma questa la dice lunga l'obbietivita della stampa. Io non vado a votare piu' non mi sento rappresentato dai pilitici odierni, i radicali di destra li lascio stare dove sono..mi fa tutto schifo..la sinistra si dovrebbe preoccupare degli operai coma ha fatto una volta e non di pro-immigrati e gaypride..non si capisce piu' niente e per questo vado in vacanza dove non c'e piu' nessuno vado nelle dolomiti bellunessi a 2000 metri dove questi pseudo salvamondo non li trovo, pro-immigrati e mandano i loro figli nelle scuole private, pro clima e guidano degli super-suv o vanno alle maldive 2 x all'anno, mangiano frutte tropicali che vengano trasportate via aereo.
 

Clarenzio

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Due aggiunte
1 Carola ha chiesto scusa. La storia del giusto disobbedire è venuta fuori solo dai politicanti a bordo con lei. E poi ci si stupisce che qui c'è meno senso civico.
2 Il divario culturale dei migranti è un problema sopravvalutato. Loro provengono da paesi che diventano sempre più simili al nostro ma non lo accettano. Basta pensare ai palestinesi rifugiati in Libano; erano anime irrequiete che hanno trasformato il Libano dalla Svizzera mediorientale a un paese in guerra civile perenne. Più c'è affinità culturale e più danni possono fare.
In Turchia dove hanno trovato qualche anticorpo stanno cercando di libanizzare Istanbul.

Apprezzo i tuoi sforzi, ma per me sprechi fiato.
In questa discussione c'è chi crede ancora che i migranti arrivino da Paesi in guerra o che il mostro Salvini debba risolvere da solo i problemi geopolitici in un'area complessa e ricca di risorse (chiedere a Sarkozy e Clinton) come quella sahariana o chi addirittura, in maniera sicuramente provocatoria ed aggiungerei fastidiosamente stupida, sminuisce lo speronamento dell'eroina, facendolo passare come una tamarrata tra automobilisti ignoranti.

Tu porti argomentazioni, altri rispondono con frasi da tifosi.
 

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Non c'è alcuna correlazione tra presenza in mare delle ONG il cui unico scopo è salvare vite e il numero di partenze. E' una corrispondenza smentita e strasmentita da qualsiasi esperto di geopolitica o istituto di ricerca sulle migrazioni con dati a prova di giri di parole. In alcuni periodi, per motivi fortuiti, sono partite persino più persone rispetto a quando le ONG si trovavano a pattugliare il mare con una grave colpa: quella di salvare esseri umani allo stremo.

Ci si accapiglia per quaranta disperati che vagano come anime disperate dopo, in molti casi, aver attraversato il deserto, aver rischiato di morire disidratate, essere state rinchiuse in lager, torturate e avendo i corpi marchiati da violenze fisiche e le anime da soprusi di ogni tipo.
I migranti arrivano da paesi in guerra o con conflitti a bassa intensità, il resto scappa dalla miseria o da posti infernali senza alcun tipo di libertà o diritto. Lontani dagli occhi, lontani dal cuore.
Chi fugge è spinto da questi motivi, non certo per la possibilità di essere salvato dalle ONG; e per loro è una pistola puntata alla tempia. Chi ha provato a parlare di complicità con gli scafisti è stato smentito tra inchieste archiviate e tra l'assoluta assenza di una sola singola prova.

Le crisi globali e l'impoverimento delle masse sono causa delle stesse persone a guardia di tale sistema perverso e che vanno in giro a insegnare come debba andare il mondo dal basso dei loro luoghi comuni e delle loro scarse letture e comprensione del mondo. Chi pensa di fermare i fenomeni migratori straparla come chi pensa di poter fermare il consumo di droga attraverso la repressione: è come arginare un fiume in piena con dei sacchi di sabbia.
Invece di vaneggiare parlando di dichiarazioni di guerra per aver scalfito la barchetta di quattro sfigati in divisa, sarebbe più utile utilizzare quelle energie per spingere per la tassazione o il sequestro dei grandi colossi hi-tech che fatturano miliardi e mettono alla fame le persone costrette a lavorare come muli per un panino alla sera, pensare al colonialismo economico, all'estrazione dissennata di minerali, petrolio e gas ad opera di suddette multinazionali, pensare alla ridistribuzione della ricchezza, ad un reddito di base universale, alla garanzia della casa per tutti, alla sanità, all'educazione, pensare a scagliarsi contro chi in nome del petrolio e delle trivelle, continua a negare la drammatica realtà del cambiamento climatico e a non fare nulla. Il problema è che questo passaggio implica il mettersi in gioco, agire in prima persona e smettere di delegare: molto più comodo sostenere i propri sovrani in una sorta di sindrome di stoccolma perenne.
Ci sono i soldi, la comprensione medica, il know-how scientifico, l'amore e la comunità per produrre una sorta di paradiso terrestre e invece ci si fa fregare dalle panzane dei lacchè dei padroni, anestetizzati dall'ennesimo comizio di cialtroni che raccontano che l'uomo nero sta arrivando a togliere il lavoro e a fregarci la moglie, cosicchè non cambi niente mentre continuano a spartirsi potere, privilegi e denari.



Ho un dubbio, in realtà è più di un dubbio. Tanti giri di parole, ma alla fine, come scritto da qualcuno, si torna sempre qui: la questione è bellamente razziale; in questo caso, dalle tue parole, tradisci un certo pregiudizio per il diverso, per quello che non si capisce, per quello con cui non siamo mai venuti in contatto. Ci siamo noi con le nostre abitudini, e poi gli altri- strana gente con quei dread in testa - che sia mai possano alterare i nostri standard.

Non ci sono solo asili politici, ci sono anche permessi umanitari il che significa che se nessuno ti perseguita ma nella tua zona c'è una alluvione o una carestia puoi entrare legalmente.
Quasi tutti non hanno né l'uno né l'altro. È colpa della miseria generalizzata? I nostri vecchietti vanno nei loro paesi con la pensione di 500 euro al mese a fare i pascià. Questi sganciano diecimila che è un patrimonio immenso perché sono nei guai con la giustizia ma lo sono per motivi non validi a considerarli degni dell'asilo politico: criminali.
Criminali sono pure quelli che li aiutano ad attraversare il deserto e visto come partono fanno pure un lavoro migliore delle tanto blasonate ong: traversata del deserto e ti arrivano con superbicipiti e persino gente diabetica mentre le ONG tanta scena per un breve tratto di mare.
 

gabri65

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Non c'è alcuna correlazione tra presenza in mare delle ONG il cui unico scopo è salvare vite e il numero di partenze. E' una corrispondenza smentita e strasmentita da qualsiasi esperto di geopolitica o istituto di ricerca sulle migrazioni con dati a prova di giri di parole. In alcuni periodi, per motivi fortuiti, sono partite persino più persone rispetto a quando le ONG si trovavano a pattugliare il mare con una grave colpa: quella di salvare esseri umani allo stremo.

Ci si accapiglia per quaranta disperati che vagano come anime disperate dopo, in molti casi, aver attraversato il deserto, aver rischiato di morire disidratate, essere state rinchiuse in lager, torturate e avendo i corpi marchiati da violenze fisiche e le anime da soprusi di ogni tipo.
I migranti arrivano da paesi in guerra o con conflitti a bassa intensità, il resto scappa dalla miseria o da posti infernali senza alcun tipo di libertà o diritto. Lontani dagli occhi, lontani dal cuore.
Chi fugge è spinto da questi motivi, non certo per la possibilità di essere salvato dalle ONG; e per loro è una pistola puntata alla tempia. Chi ha provato a parlare di complicità con gli scafisti è stato smentito tra inchieste archiviate e tra l'assoluta assenza di una sola singola prova.

Le crisi globali e l'impoverimento delle masse sono causa delle stesse persone a guardia di tale sistema perverso e che vanno in giro a insegnare come debba andare il mondo dal basso dei loro luoghi comuni e delle loro scarse letture e comprensione del mondo. Chi pensa di fermare i fenomeni migratori straparla come chi pensa di poter fermare il consumo di droga attraverso la repressione: è come arginare un fiume in piena con dei sacchi di sabbia.
Invece di vaneggiare parlando di dichiarazioni di guerra per aver scalfito la barchetta di quattro sfigati in divisa, sarebbe più utile utilizzare quelle energie per spingere per la tassazione o il sequestro dei grandi colossi hi-tech che fatturano miliardi e mettono alla fame le persone costrette a lavorare come muli per un panino alla sera, pensare al colonialismo economico, all'estrazione dissennata di minerali, petrolio e gas ad opera di suddette multinazionali, pensare alla ridistribuzione della ricchezza, ad un reddito di base universale, alla garanzia della casa per tutti, alla sanità, all'educazione, pensare a scagliarsi contro chi in nome del petrolio e delle trivelle, continua a negare la drammatica realtà del cambiamento climatico e a non fare nulla. Il problema è che questo passaggio implica il mettersi in gioco, agire in prima persona e smettere di delegare: molto più comodo sostenere i propri sovrani in una sorta di sindrome di stoccolma perenne.
Ci sono i soldi, la comprensione medica, il know-how scientifico, l'amore e la comunità per produrre una sorta di paradiso terrestre e invece ci si fa fregare dalle panzane dei lacchè dei padroni, anestetizzati dall'ennesimo comizio di cialtroni che raccontano che l'uomo nero sta arrivando a togliere il lavoro e a fregarci la moglie, cosicchè non cambi niente mentre continuano a spartirsi potere, privilegi e denari.



Ho un dubbio, in realtà è più di un dubbio. Tanti giri di parole, ma alla fine, come scritto da qualcuno, si torna sempre qui: la questione è bellamente razziale; in questo caso, dalle tue parole, tradisci un certo pregiudizio per il diverso, per quello che non si capisce, per quello con cui non siamo mai venuti in contatto. Ci siamo noi con le nostre abitudini, e poi gli altri- strana gente con quei dread in testa - che sia mai possano alterare i nostri standard.

Ho già detto che volevo evitare di intervenire nuovamente, perciò cortesemente non quotatemi più su quest'argomento.

Il mio "standard" è quello di fare le cose fatte bene, con persone capaci, umane e corrette, con lo scopo se possibile di vivere tutti in pace e in armonia. La tizia con i dread in testa mi sembra lontana da questi standard, e non per i dread in testa, ma per manifesta incapacità, visto che è stata a pesticciare per oltre 10 giorni al largo delle coste senza sapere cosa fare, e poi eseguire una azione che mi sembra al meglio originale. Poi ognuno la pensa come gli pare, non sono certo io il depositario della saggezza e non voglio di certo convincere chicchessia.
 

juventino

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Non c'è alcuna correlazione tra presenza in mare delle ONG il cui unico scopo è salvare vite e il numero di partenze. E' una corrispondenza smentita e strasmentita da qualsiasi esperto di geopolitica o istituto di ricerca sulle migrazioni con dati a prova di giri di parole. In alcuni periodi, per motivi fortuiti, sono partite persino più persone rispetto a quando le ONG si trovavano a pattugliare il mare con una grave colpa: quella di salvare esseri umani allo stremo.

Ci si accapiglia per quaranta disperati che vagano come anime disperate dopo, in molti casi, aver attraversato il deserto, aver rischiato di morire disidratate, essere state rinchiuse in lager, torturate e avendo i corpi marchiati da violenze fisiche e le anime da soprusi di ogni tipo.
I migranti arrivano da paesi in guerra o con conflitti a bassa intensità, il resto scappa dalla miseria o da posti infernali senza alcun tipo di libertà o diritto. Lontani dagli occhi, lontani dal cuore.
Chi fugge è spinto da questi motivi, non certo per la possibilità di essere salvato dalle ONG; e per loro è una pistola puntata alla tempia. Chi ha provato a parlare di complicità con gli scafisti è stato smentito tra inchieste archiviate e tra l'assoluta assenza di una sola singola prova.

Le crisi globali e l'impoverimento delle masse sono causa delle stesse persone a guardia di tale sistema perverso e che vanno in giro a insegnare come debba andare il mondo dal basso dei loro luoghi comuni e delle loro scarse letture e comprensione del mondo. Chi pensa di fermare i fenomeni migratori straparla come chi pensa di poter fermare il consumo di droga attraverso la repressione: è come arginare un fiume in piena con dei sacchi di sabbia.
Invece di vaneggiare parlando di dichiarazioni di guerra per aver scalfito la barchetta di quattro sfigati in divisa, sarebbe più utile utilizzare quelle energie per spingere per la tassazione o il sequestro dei grandi colossi hi-tech che fatturano miliardi e mettono alla fame le persone costrette a lavorare come muli per un panino alla sera, pensare al colonialismo economico, all'estrazione dissennata di minerali, petrolio e gas ad opera di suddette multinazionali, pensare alla ridistribuzione della ricchezza, ad un reddito di base universale, alla garanzia della casa per tutti, alla sanità, all'educazione, pensare a scagliarsi contro chi in nome del petrolio e delle trivelle, continua a negare la drammatica realtà del cambiamento climatico e a non fare nulla. Il problema è che questo passaggio implica il mettersi in gioco, agire in prima persona e smettere di delegare: molto più comodo sostenere i propri sovrani in una sorta di sindrome di stoccolma perenne.
Ci sono i soldi, la comprensione medica, il know-how scientifico, l'amore e la comunità per produrre una sorta di paradiso terrestre e invece ci si fa fregare dalle panzane dei lacchè dei padroni, anestetizzati dall'ennesimo comizio di cialtroni che raccontano che l'uomo nero sta arrivando a togliere il lavoro e a fregarci la moglie, cosicchè non cambi niente mentre continuano a spartirsi potere, privilegi e denari.



Ho un dubbio, in realtà è più di un dubbio. Tanti giri di parole, ma alla fine, come scritto da qualcuno, si torna sempre qui: la questione è bellamente razziale; in questo caso, dalle tue parole, tradisci un certo pregiudizio per il diverso, per quello che non si capisce, per quello con cui non siamo mai venuti in contatto. Ci siamo noi con le nostre abitudini, e poi gli altri- strana gente con quei dread in testa - che sia mai possano alterare i nostri standard.

Una sola domanda: secondo te le ONG e le forze politiche che hanno preso a cuore questa vicenda stanno agendo seriamente per trovare una soluzione?
 

Darren Marshall

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Non c'è alcuna correlazione tra presenza in mare delle ONG il cui unico scopo è salvare vite e il numero di partenze. E' una corrispondenza smentita e strasmentita da qualsiasi esperto di geopolitica o istituto di ricerca sulle migrazioni con dati a prova di giri di parole. In alcuni periodi, per motivi fortuiti, sono partite persino più persone rispetto a quando le ONG si trovavano a pattugliare il mare con una grave colpa: quella di salvare esseri umani allo stremo.

Ci si accapiglia per quaranta disperati che vagano come anime disperate dopo, in molti casi, aver attraversato il deserto, aver rischiato di morire disidratate, essere state rinchiuse in lager, torturate e avendo i corpi marchiati da violenze fisiche e le anime da soprusi di ogni tipo.
I migranti arrivano da paesi in guerra o con conflitti a bassa intensità, il resto scappa dalla miseria o da posti infernali senza alcun tipo di libertà o diritto. Lontani dagli occhi, lontani dal cuore.
Chi fugge è spinto da questi motivi, non certo per la possibilità di essere salvato dalle ONG; e per loro è una pistola puntata alla tempia. Chi ha provato a parlare di complicità con gli scafisti è stato smentito tra inchieste archiviate e tra l'assoluta assenza di una sola singola prova.

Le crisi globali e l'impoverimento delle masse sono causa delle stesse persone a guardia di tale sistema perverso e che vanno in giro a insegnare come debba andare il mondo dal basso dei loro luoghi comuni e delle loro scarse letture e comprensione del mondo. Chi pensa di fermare i fenomeni migratori straparla come chi pensa di poter fermare il consumo di droga attraverso la repressione: è come arginare un fiume in piena con dei sacchi di sabbia.
Invece di vaneggiare parlando di dichiarazioni di guerra per aver scalfito la barchetta di quattro sfigati in divisa, sarebbe più utile utilizzare quelle energie per spingere per la tassazione o il sequestro dei grandi colossi hi-tech che fatturano miliardi e mettono alla fame le persone costrette a lavorare come muli per un panino alla sera, pensare al colonialismo economico, all'estrazione dissennata di minerali, petrolio e gas ad opera di suddette multinazionali, pensare alla ridistribuzione della ricchezza, ad un reddito di base universale, alla garanzia della casa per tutti, alla sanità, all'educazione, pensare a scagliarsi contro chi in nome del petrolio e delle trivelle, continua a negare la drammatica realtà del cambiamento climatico e a non fare nulla. Il problema è che questo passaggio implica il mettersi in gioco, agire in prima persona e smettere di delegare: molto più comodo sostenere i propri sovrani in una sorta di sindrome di stoccolma perenne.
Ci sono i soldi, la comprensione medica, il know-how scientifico, l'amore e la comunità per produrre una sorta di paradiso terrestre e invece ci si fa fregare dalle panzane dei lacchè dei padroni, anestetizzati dall'ennesimo comizio di cialtroni che raccontano che l'uomo nero sta arrivando a togliere il lavoro e a fregarci la moglie, cosicchè non cambi niente mentre continuano a spartirsi potere, privilegi e denari.



Ho un dubbio, in realtà è più di un dubbio. Tanti giri di parole, ma alla fine, come scritto da qualcuno, si torna sempre qui: la questione è bellamente razziale; in questo caso, dalle tue parole, tradisci un certo pregiudizio per il diverso, per quello che non si capisce, per quello con cui non siamo mai venuti in contatto. Ci siamo noi con le nostre abitudini, e poi gli altri- strana gente con quei dread in testa - che sia mai possano alterare i nostri standard.

Mi raccomando se avrai mai bisogno non chiamare "i quattro sfigati in divisa" come li hai chiamati tu.
Mi immagino quante parole al vento tu spenda ogni giorno, poi la vita reale ovviamente è un'altra, purtroppo è difficile da capire per chi come te è un adolescente pronto a "combattere il sistema", almeno spero tu sia adolescente altrimenti la cosa diventa ancora più grave.

Comunque dormi sonni tranquilli, quando avrai bisogno i quattro sfigati in divisa ci saranno anche per te e per il resto dei VERI fascisti del nostro tempo.
 

7vinte

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Mi raccomando se avrai mai bisogno non chiamare "i quattro sfigati in divisa" come li hai chiamati tu.
Mi immagino quante parole al vento tu spenda ogni giorno, poi la vita reale ovviamente è un'altra, purtroppo è difficile da capire per chi come te è un adolescente pronto a "combattere il sistema", almeno spero tu sia adolescente altrimenti la cosa diventa ancora più grave.

Comunque dormi sonni tranquilli, quando avrai bisogno i quattro sfigati in divisa ci saranno anche per te e per il resto dei VERI fascisti del nostro tempo.

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7vinte

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Non c'è alcuna correlazione tra presenza in mare delle ONG il cui unico scopo è salvare vite e il numero di partenze. E' una corrispondenza smentita e strasmentita da qualsiasi esperto di geopolitica o istituto di ricerca sulle migrazioni con dati a prova di giri di parole. In alcuni periodi, per motivi fortuiti, sono partite persino più persone rispetto a quando le ONG si trovavano a pattugliare il mare con una grave colpa: quella di salvare esseri umani allo stremo.

Ci si accapiglia per quaranta disperati che vagano come anime disperate dopo, in molti casi, aver attraversato il deserto, aver rischiato di morire disidratate, essere state rinchiuse in lager, torturate e avendo i corpi marchiati da violenze fisiche e le anime da soprusi di ogni tipo.
I migranti arrivano da paesi in guerra o con conflitti a bassa intensità, il resto scappa dalla miseria o da posti infernali senza alcun tipo di libertà o diritto. Lontani dagli occhi, lontani dal cuore.
Chi fugge è spinto da questi motivi, non certo per la possibilità di essere salvato dalle ONG; e per loro è una pistola puntata alla tempia. Chi ha provato a parlare di complicità con gli scafisti è stato smentito tra inchieste archiviate e tra l'assoluta assenza di una sola singola prova.

Le crisi globali e l'impoverimento delle masse sono causa delle stesse persone a guardia di tale sistema perverso e che vanno in giro a insegnare come debba andare il mondo dal basso dei loro luoghi comuni e delle loro scarse letture e comprensione del mondo. Chi pensa di fermare i fenomeni migratori straparla come chi pensa di poter fermare il consumo di droga attraverso la repressione: è come arginare un fiume in piena con dei sacchi di sabbia.
Invece di vaneggiare parlando di dichiarazioni di guerra per aver scalfito la barchetta di quattro sfigati in divisa, sarebbe più utile utilizzare quelle energie per spingere per la tassazione o il sequestro dei grandi colossi hi-tech che fatturano miliardi e mettono alla fame le persone costrette a lavorare come muli per un panino alla sera, pensare al colonialismo economico, all'estrazione dissennata di minerali, petrolio e gas ad opera di suddette multinazionali, pensare alla ridistribuzione della ricchezza, ad un reddito di base universale, alla garanzia della casa per tutti, alla sanità, all'educazione, pensare a scagliarsi contro chi in nome del petrolio e delle trivelle, continua a negare la drammatica realtà del cambiamento climatico e a non fare nulla. Il problema è che questo passaggio implica il mettersi in gioco, agire in prima persona e smettere di delegare: molto più comodo sostenere i propri sovrani in una sorta di sindrome di stoccolma perenne.
Ci sono i soldi, la comprensione medica, il know-how scientifico, l'amore e la comunità per produrre una sorta di paradiso terrestre e invece ci si fa fregare dalle panzane dei lacchè dei padroni, anestetizzati dall'ennesimo comizio di cialtroni che raccontano che l'uomo nero sta arrivando a togliere il lavoro e a fregarci la moglie, cosicchè non cambi niente mentre continuano a spartirsi potere, privilegi e denari.



Ho un dubbio, in realtà è più di un dubbio. Tanti giri di parole, ma alla fine, come scritto da qualcuno, si torna sempre qui: la questione è bellamente razziale; in questo caso, dalle tue parole, tradisci un certo pregiudizio per il diverso, per quello che non si capisce, per quello con cui non siamo mai venuti in contatto. Ci siamo noi con le nostre abitudini, e poi gli altri- strana gente con quei dread in testa - che sia mai possano alterare i nostri standard.

Che tristezza.... quattro sfigati in divisa? Quei quattro sfigati sono la gente che rischia (e spesso perde) la vita per il rispetto della legalità, della legge, per la sicurezza delle brave persone. Anche per te. Per caso, dopo i terremoti, vai tu a rischiare la vita scavando tra le macerie? No, sono quei quattro sfigati in divisa, mentre tu sei comodo sul divano, a sparare ****ate sul forum. Se un giorno ne avrai bisgono, non chiamarli. Se un giorno ti crollasse la casa addosso, rifiutati di farti salvare dai "quattro sfigati in divisa".
 
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Certo che lo forziamo, siamo su un pedalò, mica su un gommone stracarico di persone. Lo possiamo forzare a nuoto, eventualmente.

Bon, comunque mi ritiro dalla discussione, ho anche postato troppe volte e non voglio che i miei interventi passino per una crociata.

Dico soltanto una cosa: io vorrei aiutare VERAMENTE questa gente, ma in modo serio. Non credo che il modo serio sia continuare a far sì che il loro paese sia una polveriera, e poi costringerli ad andarsene perché c'è un canotto che li aspetta al largo della costa, dopodiché tentano la fortuna con una ONG dove ci sono personaggi che sembrano usciti da un centro sociale, con tutto il rispetto. La cosa strana è questa gente apparentemente si fa migliaia di km in pieno deserto tranquillamente.

Non si può non pensare male.

Mi dispiace, ma chi pensa che per fermare un copiosa emorragia è suffciente raccogliere il sangue piuttosto che tamponare la ferita, è destinato a soccombere.

Buona domenica a tutti, anche a te amico sunburn.
Il problema di creare le condizioni affinché le persone possano scegliere realmente dove vivere non è incompatibile con il problema della gestione e regolamentazione dei flussi migratori. Sono problemi che vanno affrontati in parallelo. In questo momento non si sta affrontando seriamente né il primo né il secondo problema.
Individuare correttamente un problema è il primo passo neccessario per poi pensare di risolverlo. Se una persona ha dolore al petto e formicolio al braccio e va al pronto soccorso lamentandosi solamente di una perdita di sangue da un brufolo, quella persona è spacciata.
 

smallball

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Non c'è alcuna correlazione tra presenza in mare delle ONG il cui unico scopo è salvare vite e il numero di partenze. E' una corrispondenza smentita e strasmentita da qualsiasi esperto di geopolitica o istituto di ricerca sulle migrazioni con dati a prova di giri di parole. In alcuni periodi, per motivi fortuiti, sono partite persino più persone rispetto a quando le ONG si trovavano a pattugliare il mare con una grave colpa: quella di salvare esseri umani allo stremo.

Ci si accapiglia per quaranta disperati che vagano come anime disperate dopo, in molti casi, aver attraversato il deserto, aver rischiato di morire disidratate, essere state rinchiuse in lager, torturate e avendo i corpi marchiati da violenze fisiche e le anime da soprusi di ogni tipo.
I migranti arrivano da paesi in guerra o con conflitti a bassa intensità, il resto scappa dalla miseria o da posti infernali senza alcun tipo di libertà o diritto. Lontani dagli occhi, lontani dal cuore.
Chi fugge è spinto da questi motivi, non certo per la possibilità di essere salvato dalle ONG; e per loro è una pistola puntata alla tempia. Chi ha provato a parlare di complicità con gli scafisti è stato smentito tra inchieste archiviate e tra l'assoluta assenza di una sola singola prova.

Le crisi globali e l'impoverimento delle masse sono causa delle stesse persone a guardia di tale sistema perverso e che vanno in giro a insegnare come debba andare il mondo dal basso dei loro luoghi comuni e delle loro scarse letture e comprensione del mondo. Chi pensa di fermare i fenomeni migratori straparla come chi pensa di poter fermare il consumo di droga attraverso la repressione: è come arginare un fiume in piena con dei sacchi di sabbia.
Invece di vaneggiare parlando di dichiarazioni di guerra per aver scalfito la barchetta di quattro sfigati in divisa, sarebbe più utile utilizzare quelle energie per spingere per la tassazione o il sequestro dei grandi colossi hi-tech che fatturano miliardi e mettono alla fame le persone costrette a lavorare come muli per un panino alla sera, pensare al colonialismo economico, all'estrazione dissennata di minerali, petrolio e gas ad opera di suddette multinazionali, pensare alla ridistribuzione della ricchezza, ad un reddito di base universale, alla garanzia della casa per tutti, alla sanità, all'educazione, pensare a scagliarsi contro chi in nome del petrolio e delle trivelle, continua a negare la drammatica realtà del cambiamento climatico e a non fare nulla. Il problema è che questo passaggio implica il mettersi in gioco, agire in prima persona e smettere di delegare: molto più comodo sostenere i propri sovrani in una sorta di sindrome di stoccolma perenne.
Ci sono i soldi, la comprensione medica, il know-how scientifico, l'amore e la comunità per produrre una sorta di paradiso terrestre e invece ci si fa fregare dalle panzane dei lacchè dei padroni, anestetizzati dall'ennesimo comizio di cialtroni che raccontano che l'uomo nero sta arrivando a togliere il lavoro e a fregarci la moglie, cosicchè non cambi niente mentre continuano a spartirsi potere, privilegi e denari.



Ho un dubbio, in realtà è più di un dubbio. Tanti giri di parole, ma alla fine, come scritto da qualcuno, si torna sempre qui: la questione è bellamente razziale; in questo caso, dalle tue parole, tradisci un certo pregiudizio per il diverso, per quello che non si capisce, per quello con cui non siamo mai venuti in contatto. Ci siamo noi con le nostre abitudini, e poi gli altri- strana gente con quei dread in testa - che sia mai possano alterare i nostri standard.

trovo assurdo e sgradevole mancare di rispetto alle forze dell'ordine chiamandole in quel modo...
 
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