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Prendo spunto dal topic sui calciatori sottovalutati per fare un giochino, un po' fine a se stesso, ma che potrebbe dare spunto a qualche discussione interessante. Come da titolo, quali sono secondo voi i giocatori la cui carriera è stata condizionata in negativo per il fatto di essere nati in un'epoca piuttosto che in un'altra?
Parto dicendo che per me si può affrontare la questione prendendo in considerazione due tipologie di giocatori:
1) quelli che, per caratteristiche tecniche, tattiche e atletiche avrebbero avuto più fortuna in un altro tipo di calcio. Ad esempio penso a Riquelme, che probabilmente negli anni '60 avrebbe dominato con la sua tecnica, ma in parte anche a Pirlo, che già ora può essere considerato tra i centrocampisti più forti di sempre, ma in quell'epoca sarebbe stato ancora più grande.
Nel fare queste considerazioni, c'è da tenere conto che certi giocatori, con le tattiche ed i sistemi di allenamento di qualche decennio fa, non sarebbero stati gli stessi. Se teletrasporti Cristiano Ronaldo negli anni '50 ti fa 6 gol a partita, ma se fosse nato in quell'epoca dubito sarebbe diventato il cyborg che conosciamo. Diverso il discorso per Messi, che probabilmente sarebbe stato qualcosa di simile.
2) quelli che si sono ritrovati a giocare in un contesto di club o nazionale "sbagliato". Prendiamo ad esempio due attaccanti italiani nati negli anni '70: Montella e Di Natale. Il primo ha avuto un ottima carriera, ma alla Roma ha fatto molta panchina e in nazionale non è mai stato un elemento importante, il secondo è esploso tardi e non è mai uscito dalla provincia. Entrambi, se oggi avessero 10 anni di meno, sarebbero cardini della nazionale e punti fissi di qualche top club.
Per citarne un altro potrei dire Di Bartolomei. Con la Roma si è tolto grandi soddisfazioni, nonostante il trauma di quella notte di maggio dell'84. Col Milan ha soltanto sfiorato l'epopea berlusconiana. Era un centrocampista sontuoso. Chissà come sarebbe andata se avesse fatto parte di quella squadra...
Parto dicendo che per me si può affrontare la questione prendendo in considerazione due tipologie di giocatori:
1) quelli che, per caratteristiche tecniche, tattiche e atletiche avrebbero avuto più fortuna in un altro tipo di calcio. Ad esempio penso a Riquelme, che probabilmente negli anni '60 avrebbe dominato con la sua tecnica, ma in parte anche a Pirlo, che già ora può essere considerato tra i centrocampisti più forti di sempre, ma in quell'epoca sarebbe stato ancora più grande.
Nel fare queste considerazioni, c'è da tenere conto che certi giocatori, con le tattiche ed i sistemi di allenamento di qualche decennio fa, non sarebbero stati gli stessi. Se teletrasporti Cristiano Ronaldo negli anni '50 ti fa 6 gol a partita, ma se fosse nato in quell'epoca dubito sarebbe diventato il cyborg che conosciamo. Diverso il discorso per Messi, che probabilmente sarebbe stato qualcosa di simile.
2) quelli che si sono ritrovati a giocare in un contesto di club o nazionale "sbagliato". Prendiamo ad esempio due attaccanti italiani nati negli anni '70: Montella e Di Natale. Il primo ha avuto un ottima carriera, ma alla Roma ha fatto molta panchina e in nazionale non è mai stato un elemento importante, il secondo è esploso tardi e non è mai uscito dalla provincia. Entrambi, se oggi avessero 10 anni di meno, sarebbero cardini della nazionale e punti fissi di qualche top club.
Per citarne un altro potrei dire Di Bartolomei. Con la Roma si è tolto grandi soddisfazioni, nonostante il trauma di quella notte di maggio dell'84. Col Milan ha soltanto sfiorato l'epopea berlusconiana. Era un centrocampista sontuoso. Chissà come sarebbe andata se avesse fatto parte di quella squadra...