Elvis mi spiace non averlo vissuto sulla mia pelle, perchè così a posteriori mi ha preso proprio poco. Gran artista, gran belle canzoni, ma mi sento proprio estranea al mito di Elvis cresciuto negli anni. Così pure i Beatles, che non mi prendono per niente.
Per quanto riguarda Bruce, concordo al 100% con Jaqen. Non c'è canzone che mi stanchi di ascoltare, anzi. Ogni volta che le ascolto sembro scoprire sempre sfaccettature nuove. Dalle canzoni più complesse, come Jungleland, dall'unicità inarrivabile, a quelle più "umili" (mi viene in mente The Way, canzone d'amore fra le più belle che conosca, pur nella sua semplicità), hanno tutte quel qualcosa in più, un sentimento che percepisco ogni volta che le ascolto. Non so spiegare cosa sia, ma ogni volta che lo ascolto è come se lo ascoltassi cantare le sue canzoni dal vivo. E davvero, ogni canzone racchiude una poesia, una storia, un racconto, un'immagine forte che mi si stampa in mente. Prendiamo The Wish, ad esempio. Ogni volta che l'ascolto mi sembra di averlo davanti agli occhi, quel ragazzino che in una fredda sera di dicembre sta davanti ad una vetrina ad ammirare quel dono che vorrebbe per Natale, ma che sa che sua madre non può permettersi. Vivo quell'immagine, quella canzone, ogni volta come se fossi io il bambino e la madre al tempo stesso. Una canzone così semplice, ma al contempo così intensa e piena d'amore che quando dice "This one's for you, ma, let me come right out and say it / It's overdue, but baby, if you're looking for a sad song, well I ain't gonna play it" non posso fare altro se non commuovermi, al pensiero di quell'uomo che siede in cucina a suonare una canzone per sua madre.
E davvero, sono così pochi gli artisti che mi smuovono dentro così profondamente, posso contarli sulle dita di una mano. E son quasi tutti morti.