Louis Gara
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Mentre per la panchina del Milan c'è una vera e propria corsa tra più candidati ( http://www.milanworld.net/milan-per-la-panchina-corsa-tre-ecco-i-nomi-vt36812.html#post956965 ), l'attuale tecnico Cristian Brocchi, come riporta la Gazzetta in prima pagina, ha "sbroccato": "Le aree della società sono scollegate tra loro", la sua dichiarazione.
Brocchi all'incontro con la stampa organizzato in lega calcio per promuovere la finale:
"Quanto è lontano questo Milan dal grande Milan? Tanto. Ci sono aree della società che sono scollegate tra loro. Inoltre, ora ho un'idea chiara della rosa. Ci sono giocatori che hanno le caratteristiche per giocare nel Milan, ed altri che non le hanno. C'è chi mi può dare qualcosa, e chi non mi può dare nulla. Non sono pentito di aver accettato l'incarico, anche perché il sottoscritto ha sempre lavorato con la coscienza a posto. Mi hanno dato del lecchino, dell'idiota, dell'incompetente. La verità è che il presidente non mi ha mai suggerito la formazione. Mi ha scelto perché sono due anni che il Milan giocava in difesa e contropiede, mentre il mio modo di vedere il calcio prevede una squadra propositiva. Ho sputato sangue per questa maglia, e continuerò a farlo. Purtroppo, 35 giorni sono pochi per cambiare le cose. Sono convinto che la mia tipologia di lavoro, se impostata dal principio, può dare frutti nel tempo. Contro la Juve serviranno undici giocatori con il veleno in corpo. Se dovessimo giocare come contro la Roma, scapperei lontano a nascondermi. Ed una vittoria non salverebbe la stagione, che rimarrà comunque negativa per una società come il Milan."
Brocchi all'incontro con la stampa organizzato in lega calcio per promuovere la finale:
"Quanto è lontano questo Milan dal grande Milan? Tanto. Ci sono aree della società che sono scollegate tra loro. Inoltre, ora ho un'idea chiara della rosa. Ci sono giocatori che hanno le caratteristiche per giocare nel Milan, ed altri che non le hanno. C'è chi mi può dare qualcosa, e chi non mi può dare nulla. Non sono pentito di aver accettato l'incarico, anche perché il sottoscritto ha sempre lavorato con la coscienza a posto. Mi hanno dato del lecchino, dell'idiota, dell'incompetente. La verità è che il presidente non mi ha mai suggerito la formazione. Mi ha scelto perché sono due anni che il Milan giocava in difesa e contropiede, mentre il mio modo di vedere il calcio prevede una squadra propositiva. Ho sputato sangue per questa maglia, e continuerò a farlo. Purtroppo, 35 giorni sono pochi per cambiare le cose. Sono convinto che la mia tipologia di lavoro, se impostata dal principio, può dare frutti nel tempo. Contro la Juve serviranno undici giocatori con il veleno in corpo. Se dovessimo giocare come contro la Roma, scapperei lontano a nascondermi. Ed una vittoria non salverebbe la stagione, che rimarrà comunque negativa per una società come il Milan."
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