- Registrato
- 6 Agosto 2012
- Messaggi
- 205,082
- Reaction score
- 28,106
Fabio Borini, intervistato dalla Gazzetta in edicola oggi, 1 giugno 2018, sulla stagione appena conclusa e sul suo futuro:"Corro sempre, fino a quando le gambe mi sorreggono? Diciamo che è una delle caratteristicheche più mi fanno assomigliarea Gattuso. In me rivedo la stessa carica, la cattiveriaagonistica. Io, come lui, finiscole partite stremato. D’altraparte mia madre corre ancora, mio papàlo faceva e mia sorella faceva saltoin lungo. Non c’è da stupirsi. Con Montella faticavamo di meno? Dico solo una cosa: se unovuole allenarsi forte e bene, lofa con tutti. Bilancio della stagione? Per me assolutamente positivo.Le aspettative nei miei confrontinon erano molto elevatee io credo di aver dimostrato divalere la maglia del Milan. Pensodi aver fatto vedere buonecose nonostante la maggiorparte delle volte non abbia giocatonel mio ruolo naturale. Lagiudico un’annata sorprendentee il mio rendimento mi dà ancheun pizzico di rivalsa: dopoessere stato a lungo all’estero,la gente si era un po’ dimenticatadi me. Obiettivi per la prossima stagione? Gol e soprattutto minuti inpiù, ovvio. Segnare e continuare a stare in panchina è un po’frustrante. Io vorrei giocare enon essere solo una pedina. Intendoritagliarmi un ruolo daprotagonista. Non sono al Milanper svernare, ma per rimettermiin gioco. Attaccante o terzino? Alla terza voltache Gattuso mi ha messo lì, sonoandato da lui e gli ho dettoche se ci fosse stato bisogno dime in quel ruolo, avrei volutoimpararlo per bene. Sono movimentiche in carriera ho semprecercato di neutralizzare e oramista capitando di doverli metterein pratica. Non so in cheruolo giocherò l’anno prossimo,ma di base resto un attaccante,eh... Io mi metterei seconda punta in un 4-4-2. Mi considero un esempio per l'approccio al lavoro? In questo senso sì. Sono unoche lavora tanto e credo di farlobene. Sono generoso di natura,anche in spogliatoio: sulla basedella mia esperienza ho aiutato gli altrineo acquisti con la lingua, hofatto da tramite, li ho coinvoltinell’adattamento e l’ho fattocon piacere perché so di averdato una mano al gruppo. Cosa è il Milan per me? Storia e famiglia. Un passatodi enorme profilo e uno staffche si prende cura dei giocatori.Tocchi con mano che ti voglionobene. Mi è successo soloqui e al Liverpool. Ci sarà un fuggi fuggi senza Europa? «Per quanto mi riguarda di certono. In generale non credo.Potrebbe essere una situazioneche ci lega ancora di più. E poi,scusi, fuggi-fuggi per dove? Quisiamo al Milan. Suso via? L’ho visto crescere a Liverpool,ora è un giocatore molto più consapevole. Se andasse viacreerebbe un bel vuoto. Calhanoglu? Un po’ l’ho aiutato anch’io...Qualche consiglio di campo azzeccato,ma soprattutto fuori.Diciamo che non ho reso ungran servizio a me stesso (ride). Tre aggettivi per descrivermi? Ambizioso, coraggioso e determinato. Mirabelli? Lavora molto bene perché conoscemoltissimi giocatori nonsolo dal punto di vista tecnico,ma anche della personalità. Equesto è di grande aiuto percreare un gruppo vincente. Quando la prima vittoria col Milan? Sto aspettando la rivincita conla Juve, in Supercoppa. Giocarenella prima metà di agosto potrebbeavvantaggiarci se il misternon ci ammazza in precampionato...(ride). Il mio sognoè vincere un trofeo conquesta maglia, la Supercoppasarebbe un’ottima introduzioneverso prospettive più importanti".